Terremoto in Myanmar: ecco come aiutare

Condividi su...

Venerdì 28 marzo un terremoto di magnitudo 7.7 ha colpito il Sud-est asiatico. L’epicentro è stato registrato in Myanmar, a 16 chilometri a nord-ovest della città di Sagaing, a una profondità di 10 chilometri. La situazione è drammatica e in continua evoluzione: subito dopo la prima scossa registrata intorno alle 12:50 ora locale (7:20 ora italiana) ne è stata registrata un’altra di magnitudo 6.5. Il terremoto in Myanmar ha avuto una magnitudo 300 volte superiore a quella del sisma di Amatrice del 2016 e 8 volte superiore alla più alta mai registrata in Italia (7.1 a Messina nel 1908).

Il terremoto ha avuto un forte impatto nelle principali città, tra cui Yangon, Mandalay, Naypyidaw, Sagaing, Aungpan, Bago, Kalay, Magway, Kyaukse, Muse e Yinmapin e alcune parti di Shan East e Taunggyi. Di conseguenza, ci sono stati danni significativi ai servizi pubblici e alle infrastrutture come monasteri, moschee, pagode, seminari e chiese, scuole, ospedali, banche, alberghi, aeroporti, edifici residenziali, ponti, strade ad alta percorrenza, nonché la fornitura di elettricità e le telecomunicazioni, interrotte in molte regioni del Paese, però Caritas Italiana è in contatto con Caritas Internationalis e segue con attenzione gli sviluppi e l’evolvere dell’emergenza. Esprimiamo tutta la nostra vicinanza alla popolazione del Myanmar e alla Chiesa locale, così duramente colpite da questa nuova tragedia, assicura don Marco Pagniello, direttore di Caritas italiana.

Nel frattempo la Caritas nazionale del Myanmar (KMSS, Karuna Mission Social Solidarity) e gli uffici diocesani hanno attivato e mobilitato il team per assistere la diocesi di Mandalay che è la più colpita. L’ufficio nazionale KMSS si sta coordinando con la diocesi KMSS-Mandalay per il piano di valutazione e risposta rapida dei bisogni. Dopo quattro ore in cui le scosse si sono ripetute, KMSS è stata in grado di organizzare la sessione di orientamento alla valutazione rapida dei bisogni con la partecipazione di alcuni uffici diocesani:

“I team dei soccorritori sono riusciti ad arrivare a Mandalay, la zona più colpita dal sisma del Myanmar. Le difficoltà delle prime ore sono state le comunicazioni interrotte, non solo telefono e internet, ma anche quelle fisiche, con i ponti crollati e le strade inagibili. Ora è dunque cominciata la raccolta dei bisogni, per poi lanciare operazioni di risposta di primissima emergenza. Tutto questo mentre si scava a mani nude per salvare vite umane”.

Quindi è possibile contribuire agli interventi di Caritas Italiana per l’emergenza, utilizzando il conto corrente postale n. 347013, o donazione on-line, o bonifico bancario specificando nella causale ‘Emergenza Myanmar’ tramite: Banca Popolare Etica, via Parigi 17, Roma – Iban: IT 24 C 05018 03200 00001 3331 111; Banca Intesa Sanpaolo, Fil. Accentrata Ter S, Roma – Iban: IT 66 W 03069 09606 100000012474; Banco Posta, viale Europa 175, Roma – Iban: IT 91 P 07601 03200 000000347013; UniCredit, via Taranto 49, Roma – Iban: IT 88 U 02008 05206 000011063 119.

Anche le organizzazioni umanitarie italiane presenti nel Paese si stanno già riorganizzando per rispondere ai nuovi bisogni. Una lista delle campagne di raccolte fondi che si possono sostenere. Fondazione Avsi è presente nel Paese dal 2007 e dal 2021 è impegnata in progetti di emergenza e sviluppo nelle aree interessate dal conflitto: “Siamo in contatto con i nostri colleghi birmani, stiamo verificando come stanno i 600 bambini sostenuti a distanza da famiglie italiane, che terremo informate, e tutte le persone coinvolte nei nostri progetti implementati nell’area dell’epicentro del terremoto in Myanmar. Le comunicazioni con il Paese però sono molto difficili”, ha sottolineato  Guido Calvi, responsabile progetti dell’Avsi, che ha aperto una raccolta fondi ‘Emergenza terremoto in Myanmar’ per supportare la popolazione.

I progetti di AVSI si sviluppano a 200 km dall’epicentro del terremoto: “Non c’è ancora un bilancio delle vittime e una stima dei danni. Ma già prima del terremoto la rete elettrica, le infrastrutture, i trasporti erano molto compromessi a causa del conflitto in corso. Il team aiuto umanitario di Avsi sta valutando l’impatto e le necessità, ma è già certo che migliaia di persone avranno bisogno di cibo, kit sanitari, beni di prima necessità, riparo e assistenza. In questo preciso momento è incredibilmente difficile raggiungere le comunità colpite e fare assessment” . Si può donare online sul sito di AVSI oppure con bonifico bancario intestato a FONDAZIONE AVSI presso Unicredit SPA IBAN: IT 22 T 02008 01603 000102945081 BIC (Swift code): UNCRITMM; con bollettino postale sul conto corrente postale n. 000000522474 intestato a FONDAZIONE AVSI ONLUS ONG.

Le scosse hanno causato ingenti danni anche in Thailandia e sono state avvisate altrove nella regione. Le scosse hanno causato ingenti danni anche in Thailandia e sono state avvisate altrove nella regione, come ha testimoniato Save the Children: “I primi rapporti presentano numerose vittime in entrambi i Paesi, sebbene i numeri esatti non possano essere verificati a causa delle strade bloccate e delle comunicazioni interrotte. I primi rapporti presentano numerose vittime in entrambi i Paesi, sebbene i numeri esatti non possano essere verificati a causa delle strade bloccate e delle comunicazioni interrotte. I primi rapporti presentano numerose vittime in entrambi i Paesi, sebbene i numeri esatti non possano essere verificati a causa delle strade bloccate e delle comunicazioni interrotte. In Myanmar sino 6,7 i milioni di bambini nelle aree del Paese interessato dal Sisma”.

 L’ong lavora in Myanmar dal 1995, fornendo programmi salvavita di assistenza sanitaria, cibo e nutrizione, istruzione e protezione dell’infanzia. Per sostenere l’attività di Save the Children in emergenza: https://dona-ora.savethechildren.it/dona-anche-tu-emergenza-adesso.

Mentre Rosario Valastro, presidente della Croce Rossa Italiana, annuncia un’azione di sostegno al Myanmar e ai territori interessati dal terremoto. Al link https://dona.cri.it/terremoto-myanmar la raccolta fondi della CRI per far fronte a questa grave crisi: “Siamo vicini alla popolazione del Myanmar colpita duramente dal terremoto di magnitudo 7,7 che stamattina ha distrutto vite, edifici e infrastrutture gettando nel panico un intero Paese. A questo scopo, per far sentire la nostra vicinanza davanti a questo drammatico evento, abbiamo aperto una raccolta fondi per sostenere le necessità di questa comunità e aiutare la Croce Rossa del Myanmar a far fronte ai bisogni del momento. Questa terribile scossa ha riportato ai nostri occhi il ricordo della devastazione seguita ai terremoti de l’Aquila e di Amatrice, due momenti che hanno segnato per sempre la recente storia del nostro Paese e che ci hanno visti impegnati in prima fila al fianco della popolazione, di chiunque fosse in difficoltà. Vi siamo vicini”.

Anche l’ong Azione Contro la Fame sta mobilitando le sue squadre per rispondere alla popolazione colpita e fornire acqua potabile, servizi igienico – sanitari, assistenza nutrizionale e supporto alle famiglie sfollate. A questo link donazioni.azionecontrolafame.it/emergenza-myanmar la campagna di raccolta fondi lanciata dall’organizzazione.

WeWorld ha avviato una raccolta fondi al link www.weworld.it/sostienici/campagne/emergenza-terremoto-myanmar per sostenere le attività che saranno messe in campo dal partner ChildFund presente nel Paese fin dal 2012. L’obiettivo, precisa l’ong è di essere al fianco «della popolazione del Myanmar per identificare i bisogni più urgenti e avviare i primi interventi di emergenza».

Anche le squadre di Fondazione Cesvi sono immediatamente intervenute per valutare i danni e rispondere ai bisogni urgenti della popolazione. Le zone di Mandalay e Shan State , già interessate da programmi Cesvi di educazione in emergenza e nutrizione a sostegno delle popolazioni sfollate dalla guerra civile, sono tra le più colpite, come ha dichiarato ha dichiarato Stefano Piziali , direttore Generale del Cesvi: “Le nostre squadre di soccorso hanno raggiunto le aree più colpite non lontane da quelle dove operiamo da tempo. Purtroppo, una delle nostre squadre presenti nella zona del sisma ha registrato un ferito , ma fortunatamente gli altri cinque colleghi dati inizialmente per dispersi sono stati ritrovati sani e salvi.

La situazione è estremamente grave: le comunicazioni sono interrotte, ospedali e servizi pubblici risultano tra le infrastrutture più danneggiate , e anche i collegamenti elettrici e telefonici sono compromessi. La nostra priorità ora è verificare se vi siano scuole colpite e bambini in condizioni critiche. Stiamo intervenendo nell’immediato, ma con i partner di Alliance2015 stiamo già pianificando una risposta integrata di medio-lungo periodo”. Per sostenere l’intervento di Cesvi in Myanmar, è possibile effettuare una donazione attraverso il seguente link: donazioni.cesvi.org/terremotomyanmarorg.