Il papa contro il negazionismo. Ai Lefebvriani: riconoscete il concilio

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Un atto di misericordia per arrivarè all’unità quello del papa nei confronti di quattro vescovi lefebvriani, che ora dovranno attestare ”vera fedelta’ e vero riconoscimento del magistero e dell’autorita’ del Papa e del Concilio Vaticano II”. Al termine dell’udienza generale di oggi Benedetto XVI è intervenuto per chiarire la posizione della Chiesa.

Forte e chiara la parola del papa che ha ricordato che fin dalla prima omelia del uso pontificato ha posto al centro della propria azione la ricomposizione dell’unita’ fra i cristiani, e quindi ”proprio in adempimento a questo servizio ho deciso – ha spiegato Ratzinger – giorni fa di concedere la remissione della scomunica in cui erano incorsi i quattro vescovi ordinati nel 1988 da mons. Lefebvre senza mandato pontificio”.

La revoca della scomunica e’ stata concessa sulle ripetute richieste degli stessi lefebvriani. ”auspico – ha detto il Papa – che a questo mio gesto faccia seguito il sollecito impegno da parte loro di compiere gli ulteriori passi necessari per realizzare la piena comunione con la Chiesa, testimoniando cosi’ vera fedelta’ e vero riconoscimento del magistero e dell’autorita’ del Papa e del Concilio Vaticano II”. Altro argomento su cui il papa ha fatto chiarezza la valutazione della Shoa. Senza mai citere il vescovo Williamson il il papa ha detto che il Giorno della Memoria, dedicato al ricordo della Shoah, sia l’occasione per ”l’umanita’ di riflettere sull’imprevedibile potenza del male” e sia un ”monito contro il negazionismo e riduzionismo”.Ed ha spiegato:”In questi giorni nei quali ricordiamo la Shoah – ha esordito in italiano il pontefice al termine dell’udienza, subito prima di congedarsi dai pellegrini – mi ritornano alla memoria le immagini raccolte nelle ripetute visite ad Auschwitz, uno dei lager nei quali si e’ consumato l’eccidio efferato di milioni di ebrei, vittime innocenti di un cieco odio razziale e religioso”.

”Mentre rinnovo con affetto l’espressione della mia piena e indiscutibile solidarieta’ con i nostri Fratelli destinatari della Prima Alleanza – ha proseguito -, auspico che la memoria della Shoah induca l’umanita’ a riflettere sulla imprevedibile potenza del male quando conquista il cuore dell’uomo”. Per il pontefice, la Shoah deve essere ”per tutti monito contro l’oblio, la negazione o il riduzionismo, perche’ la violenza fatta contro un solo essere umano e’ violenza contro tutti”. ”Nessun uomo e’ un’isola”, ha aggiunto il papa citando il poeta inglese John Donne. ”La Shoah – ha concluso – insegni specialmente sia alle vecchie sia alle nuove generazioni che solo il faticoso cammino dell’ascolto e del dialogo, dell’amore e del perdono, conducie i popoli, le culture e le religioni del mondo all’auspicato traguardo della fraternita’ e della pace nella verita’. Mai piu’ la volenza umili la dignita’ dell’uomo!”.

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