La speranza del Natale per il mondo. Il messaggio di Benedetto XVI

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Basta guerre nel mondo. Pace in Terra Santa, pace in Libano, pace in Iraq, nello Zimbabwe, in Congo, nel Darfur, in Somalia. È il grido di Papa Benedetto XVI che cita una ad una le popolazioni colpite dal dramma del conflitto e della guerra che attanaglia ancora tante regioni del mondo. Nel tradizionale Messaggio di Natale, pronunciato dalla Loggia delle Benedizioni davanti a una folla gremita in piazza San Pietro e trasmesso in mondovisione, Benedetto XVI auspica che “la luce divina di Betlemme” si diffonda nel mondo.

“Possano sperimentare la potenza della grazia salvatrice di Dio – dice il pontefice – le numerose popolazioni che ancora vivono nelle tenebre e nell’ombra di morte”. Il pensiero va immediatamente alla Terra Santa, dove il Papa si recherà il prossimo maggio 2009. “La Luce divina di Betlemme – afferma Benedetto XVI – si diffonda in Terra Santa, dove l’orizzonte sembra tornare a farsi cupo per gli israeliani e i palestinesi; si diffonda in Libano, in Iraq e ovunque nel Medio Oriente. Fecondi gli sforzi di quanti non si rassegnano alla logica perversa dello scontro e della violenza – ammonisce il Pontefice – e privilegiano invece la via del dialogo e del negoziato, per comporre le tensioni interne ai singoli Paesi e trovare soluzioni giuste e durature ai conflitti che travagliano la regione”.

Poi uno sguardo all’Africa, altra meta di un viaggio di Joseph Ratzinger nel marzo 2009. “A questa Luce che trasforma e rinnova anelano gli abitanti dello Zimbabwe, in Africa, stretti da troppo tempo nella morsa di una crisi politica e sociale che, purtroppo, continua ad aggravarsi – dice – come pure gli uomini e le donne della Repubblica Democratica del Congo, specialmente nella martoriata regione del Kivu, del Darfur, in Sudan, e della Somalia, le cui interminabili sofferenze sono tragica conseguenza dell’assenza di stabilità e di pace. Questa Luce – conclude il papa – attendono soprattutto i bambini di quei Paesi e di tutti i Paesi in difficoltà, affinché sia restituita speranza al loro avvenire”.

Sono seguiti gli auguri natalizi in 64 lingue, una in piu’ dello scorso anno. La new entry di quest’anno e’ una lingua europea e precisamente l’islandese. Come e’ tradizione il primo augurio e’ stato rivolto in italiano. “In questo nostro tempo, segnato da una considerevole crisi economica – dice il papa – possa il Natale essere occasione di più grande solidarietà tra le famiglie e tra le comunità che compongono la cara Nazione italiana. Dalla povera e umile grotta di Betlemme, si diffonda dappertutto la luce della speranza evangelica e risuoni l’annuncio che nessuno è estraneo all’amore del Redentore”.

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