Benedizioni veloci ma il testo stampato tarda ad arrivare. Uno sguardo su Fatima

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[Korazym.org/Blog dell’Editore, 19.01.2024 – Miguel Cuartero] – Il documento della Santa Sede più discusso degli ultimi decenni è finalmente in arrivo nelle librerie. Sono molto coloro che aspettano di acquistare il testo stampato della Dichiarazione Fiducia supplicans firmato dal Prefetto del Dicastero per la Dottrina della Fede, il Cardinale argentino Víctor Manuel Fernández, lo scorso 18 dicembre, ma in libreria il testo stampato fino ad ora non è disponibile. Un ritardo inusuale, a un mese di distanza, quello degli editori che hanno acquistato i diritti alla Libreria Editrice Vaticana per poter pubblicare il testo magisteriale.

Non sembra che il problema del ritardo sia dovuto alle case editrici ma alla Santa Sede che avrebbe insistito perché al testo venga aggiunto il Comunicato Stampa dello scorso 4 gennaio volto a “spiegare” nel dettaglio il documento stesso in seguito alle numerose proteste e controversie suscitate in tutto il mondo.

In un’intervista rilasciata al quotidiano La Stampa, il Cardinal Fernández ha detto di aver previsto che la questione dei “15 secondi” (presente nel Comunicato Stampa del 4 gennaio) avrebbe causato ilarità e ironia: «Una delle caratteristiche della semplicità non rituale di queste benedizioni è la durata. Sapevo che ci avrebbero preso in giro per questo dettaglio dei 15 secondi, ma ho corso il rischio per rendere più evidente che con queste benedizioni non cade il mondo».

Eppure quella che sembrerebbe essere una “provocazione” voluta del cardinale è ora destinata a far parte del documento magisteriale, seppure in appendice o come nota introduttiva. Sarebbe la prima volta che un documento del magistero viene pubblicato assieme a un “comunicato stampa” esplicativo.

Torna alla mente la conferenza del 26 giugno del 2000, in cui l’allora Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, il Cardinale Joseph Ratzinger, presentò il documento Il messaggio di Fatima.

L’attesissima Conferenza, a cui partecipò anche il Segretario della Congregazione Tarcisio Bertone, seguì la rivelazione del Terzo Segreto di Fatima, consegnato a Suor Lucia e finalmente rivelato al mondo da Papa Giovanni Paolo II il 13 maggio, e si rese necessaria per spiegare la retta interpretazione del segreto e la sua relazione con gli eventi storici accaduti al di là delle “speculazioni” emerse in quel periodo (in particolare riguardo all’attentato subito da Giovanni Paolo II in piazza San Pietro).

Sono passati ventiquattro anni da quella Conferenza Stampa straordinaria ed è nuovamente il Prefetto del Dicastero per la Dottrina della Fede a parlare per spiegare e offrire la linea interpretativa ufficiale di un documento. Di certo ciò che oggi è in ballo non è un messaggio rivelato dalla Vergine a dei santi bambini pastori, la fine del mondo, la morte del Papa o il suo attentato sventato dalla mano della Madre di Dio.

Oggi si discute di molto meno, e le spiegazioni, oltre a non soddisfare le domande emerse dalla Dichiarazione della Santa Sede, non eleva certo livello di comprensione concentrandosi su distinzioni di fino, esempi pratici e segmenti temporali da rispettare. Ad ogni modo, sia ieri che oggi, con parole del Cardinal Ratzinger: «Nessun grande mistero viene svelato; il velo del futuro non viene squarciato». La Rivelazione non venne né viene modificata, perché non è possibile che questo venga fatto, né da una rivelazione privata né tantomeno da una Dichiarazione della Santa Sede con un Comunicato Stampa in appendice.

Nel Terzo Segreto si conferma infatti la dottrina cattolica sui novissimi, in particolare riguardo l’esistenza dell’inferno dove sono destinate le anime di coloro che voltano le spalle a Dio: («Avete visto l’inferno dove cadono le anime dei poveri peccatori»). Ma si parla anche del martirio della Chiesa, del Papa, di sacerdoti, vescovi, religiosi, religiose e laici, uomini e donne; si parla di una brutale persecuzione in cui la stessa Suor Lucia legge la furia dilagante del comunismo ateo. Nell’ultima immagine viene simbolizzata una rinascita: il sangue di una Chiesa perseguitata e martirizzata irrigherà il mondo. Infine una parola chiave, ripetuta con forza tre volte: «Penitenza, Penitenza, Penitenza!». Un forte invito alla preghiera e alla conversione, ad abbandonare il peccato e il vizio per affidarsi alla volontà di Dio nella certezza che in questa battaglia il cuore immacolato di Maria trionferà. Un messaggio che, al netto delle numerose discussioni e interpretazioni, sarebbe utile rileggere e recepire oggi, in tempi in cui si cerca di piacere agli uomini prima che a Dio.

Questo articolo è stato pubblicato dall’autore il 18 gennaio 2024 sul suo blog Testa del Serpente [QUI].

Indice – Fiducia supplicans [QUI]

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