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Gli studenti e la sfida sugli ‘stranieri’ nel concorso scolastico di ‘Biblia’

“Il secondo aspetto linguistico è quello del termine nokhrì che viene tradotto ‘straniero’. Questa traduzione è del tutto insufficiente, soprattutto perché vi sono almeno altri due termini biblici per dire straniero, e precisamente zar e gher”: partendo da questa traccia di Amos Luzzato, presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, ha preso spunto il lavoro  delle classi IV G, V G e V H dell’IPSIA ‘Corridoni’ di Macerata, che hanno vinto il secondo premio tra le scuole superiori del IX concorso nazionale della sezione ‘Bibbia e Scuola’ di Biblia, associazione laica di cultura biblica, indetto sul tema ‘Stranieri’, dal titolo: ‘Gher. Beati gli stranieri, perché saranno riconosciuti’ (https://youtu.be/7UQYhtAfGP0), per cui si è congratulata anche la teologa Marinella Perroni.                     

Papa Francesco: in economia prevalga il bene comune

Il card. Pietro Parolin, segretario di Stato vaticano ha aperto in Vaticano due giorni di incontro della Fondazione ‘Centesimus Annus Pro Pontifice’, che celebra il trentennale: l’amicizia sociale e la cultura dell’incontro sono valori inclusivi, che sanno promuovere realmente uno sviluppo delle società e dei singoli nel segno della coesione, evitando la tentazione di rifugiarsi ‘nella sfera del privato’. Esistono due fattori che possono indirizzare verso una coesione e una integrazione maggiori, sui quali il papa insiste molto: l’ ‘amicizia sociale’ e la ‘cultura dell’incontro’.

Il buon Samaritano: presenza dei cattolici nei new media

‘Verso una piena presenza’ è il titolo del documento del Dicastero per la Comunicazione pubblicato lunedì 29 maggio, che si propone di promuovere una riflessione comune sul coinvolgimento dei cristiani con i social media, che sono diventati sempre più parte della vita delle persone, che è ispirato alla parabola del Buon Samaritano, e intende avviare una riflessione condivisa per promuovere una cultura dell’essere ‘prossimo amorevole’ anche nella sfera digitale,firmato dal prefetto, Paolo Ruffini, e dal segretario, mons. Lucio Adrian Ruiz.

Papa Francesco:il patto educativo per riscoprire il rapporto con Dio e con gli altri

Ieri papa Francesco ha incontrato i membri della ‘Fondation Internationale Religions et Sociétés’, delegazione di promotori del Patto Educativo Africano, invitando a guardare all’Africa con fiducia, in un discorso arricchito da citazioni di proverbi e aforismi e dalle testimonianze di Nelson Mandela, Julius Nyerere e Plinio il Vecchio:

Presentato il Giubileo del 2025

Cominciano da quest’anno le iniziative di preparazione al Giubileo del 2025, che ha come filo conduttore il tema della speranza, che inizierà con l’apertura della Porta Santa nel dicembre 2024.

La Santa Sede alla Biennale di Venezia con la ‘sfida’ dell’incontro nel giardino

Il Dicastero per la Cultura e l’Educazione della Santa Sede partecipa alla 18^ Mostra Internazionale di Architettura – La Biennale di Venezia, dedicando il Padiglione al tema dell’incontro: ‘Amicizia Sociale: incontrarsi nel giardino’ è il nome della mostra che si terrà all’Abbazia di San Giorgio Maggiore, come ha sottolineato il card. José Tolentino de Mendonça, prefetto dello stesso Dicastero:

“E’ proprio sul futuro, e sulla riflessione che a suo riguardo siamo chiamati a fare, che la curatrice generale della 18^ Mostra Internazionale di Architettura, Lesley Lokko, ha voluto incidere, usando queste parole: ‘Noi architetti abbiamo un’occasione unica per proporre idee ambiziose e creative che ci aiutino a immaginare un più equo e ottimistico futuro in comune’.

Possiamo dire che l’atteggiamento propositivo nella direzione di un futuro più giusto e solidale è universalmente riconosciuto nelle encicliche di Papa Francesco: ‘Laudato sì’ (2015) e ‘Fratelli Tutti’ (2022).

Sono ambedue testi che non solo ci aiutano a fare una diagnosi critica, precisa e sincera del presente, ma che si sfidano a sollevare lo sguardo, riscoprendo la capacità di sognare, con decisione, la profezia di un mondo migliore. Non a caso, tanti le considerano bussole di un futuro da costruire insieme”.

Infatti nei messaggi papa Francesco ha parlato di una ‘sfida’ dell’incontro: “Il messaggio del papa di fronte alle difficoltà e alle contraddizioni del nostro presente storico è quello di non smettere di provare a ‘recuperare la profondità della vita’… Ora, ci domandiamo, quando è che l’incontro si fa cultura?

Vale la pena di meditare sulla risposta offerta da Francesco: quando ‘ci appassiona il volerci incontrare, il cercare punti di contatto, gettare ponti, progettare qualcosa che coinvolga tutti’. Non sono propriamente soluzioni magiche, ma è invece l’umiltà di accettare che il nostro amore per la vita ci chiede di viverla come un paziente laboratorio di ricerca, di rischi presi che poi diventano ponti, con l’ostinazione di non lasciare nessuno indietro né fuori”.

Inoltre il prefetto del dicastero per la Cultura e l’Educazione ha sottolineato che la biennale è in programma proprio nel decennale del pontificato del papa: “Nei suoi dieci anni di pontificato che cadono proprio nel 2023, papa Francesco ha agito e parlato nel senso di coinvolgere tutti, senza dimenticare le periferie, i poveri e i rifugiati. Ciò costituisce già un’eredità per il futuro, attorno alla quale s’incontrano tutti coloro che desiderano un mondo più giusto e meno ferito dalle disuguaglianze sociali”.

Infine ha evidenziato le proposte del padiglione della Santa Sede: “Ciò è ben evidente nei due progetti di architettura in cui consiste la proposta del Padiglione della Santa Sede.

L’architetto Álvaro Siza, che all’età di 90 anni si presenta come una riserva di giovinezza per il mondo, scommette su un’architettura che non si fissa tra quattro mura, ma si disloca. E’ un’architettura viva, figurale, ‘in uscita’. Un intenso manifesto politico e poetico su cosa sia o possa diventare l’incontro tra gli esseri umani”.

E’ un’architettura che rende tutti corresponsabili della ‘casa comune’: “Dall’atra parte la proposta complementare dello Studio Albori pone dentro l’architettura tutti i viventi, rendendoci tutti corresponsabili della nostra casa comune.

Álvaro Siza e il collettivo di architetti dello Studio Albori sono la garanzia di proposte allo stesso tempo magistrali e innovative che fanno riflettere sul contributo dell’architettura, presentandola come pratica laboratoriale di futuro e alla fine non lontana dagli interrogativi tipicamente spirituali”.

Mentre l’arch. Roberto Cremascoli, curatore del Padiglione della Santa Sede, ha sottolineato come la Santa Sede non abbia una sede fissa alla Biennale: “Credo che sia una risorsa in più, invece, quella di andare alla ricerca di un luogo per organizzare il padiglione nazionale perché ci mette in relazione con la città e il territorio lagunare e quindi di poter essere in qualche modo utili al territorio stesso. Utili per creare una relazione tra il territorio, i residenti e la biennale con il suo pubblico”.

Ed ha illustrato il luogo dell’allestimento vaticano: “La partecipazione della Santa Sede è ospitata dalla comunità benedettina negli spazi gestiti dalla Benedicti Claustra Onlus nel monastero palladiano a San Giorgio Maggiore…

Il monastero benedettino diventa così lo scenario di Amicizia Sociale: incontrarsi nel giardino, in risposta al tema ‘Il Laboratorio del Futuro’ proposto dalla curatrice generale della mostra Lesley Lokko… Nel convento si realizza la costruzione di un processo reale, la dimensione evocativa di un progetto che non è necessariamente pensato per definire uno spazio finito, bensì un modus operandi.

Con le ‘installazioni’ realizzate, ci siamo occupati di fare ordine mediante il disegno e la pratica di gesti semplici, prendendo spunto dall’uso quotidiano e dal modello di vita monastico. All’origine del percorso il fotoracconto e videoracconto di Marco Cremascoli e Mattia Borgioli ci illustreranno il processo reale. il visitatore sarà accolto dall’installazione O encontro (L’incontro) di Álvaro Siza”.

(Foto: Vatican News)

Papa Francesco: l’incontro con Gesù avviene nell’annuncio

“In quel tempo, abbandonato in fretta il sepolcro con timore e gioia grande, le donne corsero a dare l’annuncio ai suoi discepoli. Ed ecco, Gesù venne loro incontro e disse: Salute a voi! Ed esse si avvicinarono, gli abbracciarono i piedi e lo adorarono. Allora Gesù disse loro: Non temete; andate ad annunciare ai miei fratelli che vadano in Galilea: là mi vedranno”.

Papa Francesco invita ad avere lo zelo di san Paolo

“Saluto cordialmente i pellegrini polacchi. Tra pochi giorni ascolteremo una commovente descrizione della Passione di Cristo. Questo racconto risvegli nei vostri cuori il pentimento e l’apertura all’amore di Cristo, che ci ha amato fino alla fine. Abbandonando l’uomo vecchio, potete portare il Signore con rinnovato zelo a coloro che vivono in mezzo a voi. In particolare, continuate a sostenere i vostri fratelli e sorelle sofferenti nell’Ucraina, nella martoriata Ucraina. Vi benedico di cuore”: con questo saluto papa Francesco, terminando l’udienza generale, in cui ha affrontato l’essenza del cristianesimo, ha ribadito il suo sostegno al popolo ucraino.

Il carisma della Carmelitane per preparasi al Natale

Il Natale è l’evento più importante della storia della salvezza in quanto si fa memoria dell’incarnazione del Verbo di Dio. Con la sua venuta nel mondo, il Figlio di Dio ha realizzato il ‘misterioso scambio’ tra la divinità e l’umanità: Egli ha assunto, infatti, la natura umana perché l’uomo fosse reso partecipe di quella divina.

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