Aiutiamo la missione ‘Speranza e Carità’ di Biagio Conte

Condividi su...

Il nostro Biagio Conte ha sempre avuto uno spirito innovativo ed un carisma eccezionale, ed in ogni contesto faceva delle suggestive testimonianze di fede, speranza e carità. Per tale ragione concordammo i suoi interventi mirati in occasione dell’organizzazione dei miei convegni ai quali partecipavano anche  illustri personaggi delle Istituzioni, noti professionisti e studenti universitari, tutti con animo nobile e generoso.

Tutti vicini ( ieri, oggi, domani) al nostro fratel Biagio: Biagio Conte, il Senato ricorda il missionario con un applauso: “Lui come un santo”

                            SANTA MESSA NELLA CAPPELLA IN VIA ARCHIRAFI

       Giovanni, uno dei primi collaboratori della Missione, Don Pino Vitrano, Fratel Biagio.

Dal  1990 e fino al 2011 ( anno del mio pensionamento e trasferimento della mia residenza fuori Palermo) nei vari  convegni istituzionali ( che oggi potrebbero essere organizzati anche dagli attuali volontari esistenti nelle strutture, di cui mi hanno riferito le loro professionalità)  da me organizzati sul piano istituzionale ed accademico, con la partecipazione anche di relatori stranieri ( spesso con la collaborazione dei miei figli, che conobbero Biagio da piccoli, avvalendomi dei rispettivi talenti professionali, Riccardo, magistrato dal 2008, le cui nozze furono celebrate dal nostro Don Pino Vitrano, sacerdote salesiano da sempre presso la “Missione”; 

Alessio, operatore  presso Disneyland-Paris dal 2009, multilingue), invitavo Biagio che,  dopo  le testimonianze sulla sua vita ed alla fine  delle descrizioni delle sue opere a favore dei poveri, scaturivano, ripeto, spontaneamente offerte  a favore della “Missione” da parte dei tantissimi partecipanti presenti, inoltre la tipografia che stampava  la pubblicazione degli atti erogava generosamente, su mia richiesta, i proventi a favore della medesima.

Migliaia di persone ai funerali del nostro ‘San Francesco del terzo millennio’: con la “LETTERA APOSTOLICA IN FORMA DI «MOTU PROPRIO» ( 1/11/2020 ) DI PAPA FRANCESCO «AUTHENTICUM CHARISMATIS» è stato già modificato il  CAN. 579 DEL CODICE DI DIRITTO CANONICO. In questo importante documento magisteriale il nostro Pontefice  sottolinea  che

“Un chiaro segno dell’autenticità di un carisma è la sua ecclesialità, la sua capacità di integrarsi armonicamente nella vita del Popolo santo di Dio per il bene di tutti (Esort. Ap. Evangelii gaudium, 130). I fedeli hanno il diritto di essere avvertiti dai Pastori sull’autenticità dei carismi e sull’affidabilità di coloro che si presentano come fondatori”.

Il discernimento sulla ecclesialità e affidabilità dei carismi è una responsabilità ecclesiale dei Pastori delle Chiese particolari (Vescovi diocesani). Essa si esprime nella cura premurosa verso tutte le forme di vita consacrata e, in particolare, nel decisivo compito di valutazione sull’opportunità dell’erezione di nuovi Istituti di vita consacrata e nuove Società di vita apostolica.

È doveroso corrispondere ai doni che lo Spirito suscita nella Chiesa particolare, accogliendoli generosamente con rendimento di grazie; al contempo, si deve evitare che ‘sorgano imprudentemente istituti inutili o sprovvisti di sufficiente vigore’, (Conc. Ecum. Vat. II, Decreto Perfectae caritatis, 19).

Alla Sede Apostolica compete accompagnare i Pastori nel processo di discernimento che conduce al riconoscimento ecclesiale di un nuovo Istituto o di una nuova Società di diritto diocesano. L’Esortazione apostolica Vita consecrataafferma che la vitalità di nuovi Istituti e Società «deve essere vagliata dall’autorità della Chiesa, alla quale compete l’opportuno esame sia per saggiare l’autenticità della finalità ispiratrice sia per evitare l’eccessiva moltiplicazione di istituzioni tra loro analoghe, col conseguente rischio di una nociva frammentazione in gruppi troppo piccoli» (n. 12). I nuovi Istituti di vita consacrata e le nuove Società di vita apostolica, pertanto, devono essere ufficialmente riconosciuti dalla Sede Apostolica, alla quale sola compete l’ultimo giudizio.

L’atto di erezione canonica da parte del Vescovo (per esempio di un’Associazione di fedeli) trascende il solo ambito diocesano e lo rende rilevante nel più vasto orizzonte della Chiesa universale. Infatti, natura sua, ogni Istituto di vita consacrata o Società di vita apostolica, ancorché sorto nel contesto di una Chiesa particolare, «in quanto dono alla Chiesa, non è una realtà isolata o marginale, ma appartiene intimamente ad essa, sta al cuore stesso della Chiesa come elemento decisivo della sua missione» (Lettera ai Consacrati, III, 5).

In questa prospettiva dispongo la modifica del can. 579 che è sostituito dal seguente testo: Episcopi dioecesani, in suo quisque territorio, instituta vitae consecratae formali decreto valide erigere possunt, praevia licentia Sedis Apostolicae scripto data.

Quanto deliberato con questa Lettera Apostolica in forma di Motu proprio, ordino che abbia fermo e stabile vigore, nonostante qualsiasi cosa contraria anche se degna di speciale menzione, e che sia promulgato tramite pubblicazione su L’Osservatore Romano, entrando in vigore il 10 novembre 2020 e quindi pubblicato nel commentario ufficiale degli Acta Apostolicae Sedis.

Gli “ ISTITUTI DI VITA CONSACRATA E SOCIETA’ DI VITA APOSTOLICA”

furono ideati  da Papa  Sisto V il 27 maggio 1586 “ S. Congregatio super consultationibus regularium “ e confermati con la Costituzione Immensa (22 gennaio 1588), organismi uniti nel 1601 con la Congregatio pro consultationibus episcoporum et aliorum prelatorum.

San Pio X con la Costituzione Sapienti Consilio (29 giugno 1908) separò di nuovo le due istituzioni, sottopose i Vescovi alla Concistoriale e rese autonoma la Congregazione dei religiosi. Con la Costituzione Regimini Ecclesiae Universae, del 15 agosto 1967, di Paolo VI, la Congregazione dei religiosi venne denominata Congregazione per i Religiosi e gli Istituti Secolari. La Costituzione Pastor Bonus, del 28 giugno 1988, di Giovanni Paolo II, ha cambiato il titolo in Congregazione per gli Istituti di Vita Consacrata e le Società di Vita Apostolica, CIVCSVA.

Essa si occupava di tutto ciò che riguarda gli Istituti di Vita consacrata (Ordini e Congregazioni religiose, sia maschili che femminili, Istituti secolari), e le Società di Vita apostolica quanto a regime, disciplina, studi, beni, diritti, privilegi.

Era inoltre competente sulle Associazioni di fedeli erette allo scopo di diventare Istituti di Vita consacrata o Società di Vita apostolica e sui Terzi Ordini secolari.

Dal 23 ottobre 1951, funziona presso la Congregazione la Scuola Pratica di Teologia e Diritto dei religiosi. Dal 1975 viene stampato il Bollettino Informationes S.C.R.I.S. che pubblica articoli in varie lingue, sostituito nel 2005 dalla rivista Sequela Christi.

Dal Codice di Diritto Canonico sono detti Istituti clericali quelli che, secondo il progetto del fondatore, oppure in forza di una legittima tradizione, sono governati da chierici, assumono l’esercizio dell’ordine sacro e come tali vengono riconosciuti dalla Chiesa (can. 588 § 2). Se, invece, il patrimonio proprio dell’Istituto non comporta l’esercizio dell’ordine sacro e viene riconosciuto come tale dalla Chiesa, si chiama “ Istituto laicale “ (can. 588 § 3).

Di solito escludono formalmente i propri sodali dal sacerdozio; talvolta però ammettono che alcuni di essi ricevano l’ordine sacerdotale per svolgere il compito di cappellani della comunità laicale. Dalla metà del secolo XIX, le Congregazioni religiose laicali sono per la maggior parte femminili. Sulla fine del sec. XVI e nel sec. XVII appaiono nella Chiesa le Congregazioni Religiose Clericali. Sono alcune pie associazioni di chierici, e poi anche di “laici”, che vivono in comunità e senza voler diventare veri Ordini religiosi, si dedicano, oltreché alla propria perfezione, all’apostolato e ad opere di carità.

Sulla fine del sec. XVII sorgono le Congregazioni Religiose Laicali; si tratta, cioè, di diverse comunità di laici dedicate principalmente all’istruzione (insegnamento e catechesi) dei fanciulli e dei ragazzi; perseguono anche altre finalità, p. es. cura dei malati o dei carcerati o dei disoccupati ovvero solidarietà sociale per i poveri attraverso donazioni delle persone di buona volontà (analoghe alla “Missione” creata da Biagio che negli anni ‘90 ho cercato di descrivere e che qui ho riprodotto per dare una minima idea della suggestiva, stupenda aria spirituale e pastorale  che regna  dentro,  che  rimane  nella propria anima, che spinge a mettere a disposizione le proprie risorse  professionali, anche  attraverso convegni, proponendo ai partecipanti di fare spontaneamente donazioni).

(Commemorazione di fratel Biagio: link acquisito dal profilo pubblico FB dell’amico comune Dott. Fabrizio Escheri-29/1/2023, Ore 7,51, che ringrazio…)

Quindi, le ‘SOCIETÀ DI VITA APOSTOLICA’ chiamate prima, nel Codice di diritto canonico del 1917, ‘Società di uomini o di donne che vivono in comune senza voti’, sono così definite nel can. 731 § 1 e 2 del Codice promulgato nel 1983:

“Accanto agli Istituti di vita consacrata ci sono le Società di vita apostolica i cui membri, senza voti religiosi, perseguono il fine apostolico proprio della Società e, conducendo vita fraterna in comune secondo un proprio stile, tendono alla perfezione della carità mediante l’osservanza delle costituzioni. Fra queste vi sono Società i cui membri assumono i consigli evangelici con qualche vincolo definito dalle costituzioni”.

San Filippo Neri può essere considerato come il padre delle Società di vita apostolica maschili, quali noi oggi le conosciamo, e San Vincenzo de’ Paoli quello delle Società femminili.

Le Società di vita apostolica possono essere clericali o laicali, maschili o femminili ( realtà esistenti nelle strutture missionarie fondate dal mio amico fratel Biagio) e sono soggette, secondo la specifica forma  giuridica, alla legislazione ed alla giurisdizione ecclesiastica, nonché, a quella dello Stato ( in cui hanno la sede).

Grazie per quanto potrete fare in molti modi sempre, adesso che il mio amico Biagio è diventato eternamente  “Discepolo di Dio, Uno e Trino”.

Free Webcam Girls
151.11.48.50