XVII domenica del Tempo ordinario: ‘Signore, insegnaci a pregare!’
“Signore, insegnaci a pregare” è la unanime richiesta fatta a Gesù dai suoi discepoli; questi avevano constatato che la preghiera era la costante che si rilevava nella vita del Maestro divino; la sua preghiera non era, in assoluto, come quella degli scribi e dei farisei né di quanti si ritenevano maestri e guida di popoli.
Gandhi aveva detto che la preghiera è il respiro dell’anima; tutta la vita di Gesù era costellata da momenti di preghiera al Padre. Gesù ai suoi non spiega cosa è la preghiera; né offre una tecnica particolare per pregare bene, né dà una definizione astratta di preghiera perché questa risulti efficace; Gesù invita i suoi discepoli a fare esperienza di preghiera mettendoli in comunicazione diretta con Dio, Padre nostro.
Sta proprio qui tutta la novità della preghiera insegnata da Gesù: essa è un dialogo tra persone che si amano, dialogo basato sulla fiducia vera; un dialogo tra il figlio e il proprio papà; questo papà nella preghiera è proprio : ‘il Padre nostro che sta nei cieli’. La novità sta nella piena presa di coscienza che Dio creatore, padre, misericordia è dato a noi come vero ‘Padre’ a cui possiamo rivolgerci in ogni momento.
Il Padre Nostro non è perciò una formula standardizzata, rivolta a Dio, ma un dialogo di amore che accoglie ed esprime le nostre umane necessità materiali e spirituali. Gesù, conoscendo le nostre necessità, difficoltà, ci dice: ‘chiedete e vi sarà dato, cercate e troverete’; non è un domandare per soddisfare le proprie voglie o curiosità quanto per tenere sempre vivo ed operante il nostro rapporto con lui. Lo Ha sperimentato già Abramo, l’uomo della fede, che implorò il Signore perché risparmiasse i pochi ‘giusti’ dallo sterminio di Sodoma (cfr. Genesi, 18, 23-30).
La preghiera insegnata da Gesù è un vero sostegno alla nostra debolezza perché così ogni uomo, di oggi o del futuro, possa essere aiutato a conoscere profondamente Dio e ad amarlo; Dio possa illuminare gli occhi del cuore e nulla venga a turbare o ad accecare il nostro animo assai debole. Con la preghiera del Padre Nostro ci rivolgiamo a Dio, creatore del cielo e della terra, perché sia santificato il suo nome e ciascuno prenda coscienza di essere non il prodotto del caso, sballottato dal vento e dalla tempesta, ma figlio vero, amato da Dio creatore e padre.
Con il Padre Nostro auspichiamo che ‘si compia la volontà di Dio’ in mezzo a noi e si istauri il suo Regno nei nostri cuori, nella famiglia, nella società. Perciò ‘venga il tuo regno’, che è proprio ciò che Gesù è venuto e realizzare con la sua passione e morte, noi chiediamo che esso si compia, si realizzi secondo i disegni divini.
E’ un Regno che deve essere realizzato con il contributo dell’uomo redento da Cristo, a cui Gesù ordinò: ‘come il Padre ha mandato me, io mando voi’. Questa è la volontà di Dio che il suo amore misericordioso plasmi la realtà umana nell’incontro nostro con i fratelli, nella famiglia, nella vita associata.
Con la preghiera del Padre Nostro si entra in piena sintonia con Gesù,vero Dio e vero uomo: Gesù figlio naturale del Padre, noi figli adottivi in Cristo Gesù. Con questa preghiera chiediamo: a) ‘dacci il nostro pane quotidiano’ perché ogni uomo possa saziare la sua fame e sete e disporre di tutto ciò che permette di vivere decorosamente; assicurare il lavoro necessario e a ben disporre dei beni creati da Dio.
b) ‘rimetti a noi i nostri debiti…’: chiediamo a Dio la nostra riconciliazione con Lui attraverso la grazia divina che permette all’uomo la purezza del cuore e la santità della vita; alla stessa maniera di come ci perdoniamo a vicenda con i fratelli.
c) ‘Non abbandonarci nella tentazione’ perché il maligno ha tutto l’interesse di rendere infruttuosa l’opera della salvezza; satana fa leva sulla debolezza e fragilità umana per creare momenti di dubbio e mettere a repentaglio la fede.
d) ‘Liberaci dal male’: aiutaci a saper lottare per superare ogni male dentro di noi e attorno a noi. E’ male tutto ciò che mina la nostra fede: indifferenza, scetticismo, devianza dell’amore, disperazione. La preghiera insegnata da Gesù è veramente la sintesi di ogni possibile preghiera, che rivolgiamo al padre in comunione con tutti i fratelli nella fede.
Quante volte dobbiamo pregare? Sempre, ci insegna Gesù nella parabola dell’amico inopportuno, che va a bussare di notte per il prestito di un pane. Maria SS, madre di Gesù e nostra, donna orante, ci assista, ci guidi, ci incoraggi nel bussare con solerzia al cuore di Dio.