Abusi sui minori nella Chiesa Cattolica Romana in Canada. Il Premier Justin Trudeau annuncia “misure dure”. Prima di avere la riconciliazione occorre avere la verità

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Il contrasto alla pedofilia e al crimine delle violenze perpetrate sui minori e sulle persone vulnerabili intende salvaguardare “in primis” le vittime delle violenze. Siamo convinti che non può esistere un’adeguata salvaguardia per le vittime, se mancano trasparenza e verità. Da cristiani e da cattolici, non possiamo cercare la salvezza della nostra anima, senza ambire alla verità in modo trasparente.
Con stupore e rammarico leggiamo che i crimini degli abusi sui minori compiuti da appartenenti alla Chiesa Cattolica Romana in terra canadese, vengono collocati in un tempo passato, lontano dal presente, lontano da noi. Vengono collocati in un tempo lontano dai lettori, che tramite i media vogliono informarsi su questo delicato tema.

++++ AGGIORNAMENTO 22 GIUGNO 2021 ++++

L’Arcivescovo metropolita di Ottawa-Cornwall si scusa per il ruolo della Chiesa cattolica nel sistema scolastico residenziale
L’Arcivescovo cattolico Marcel Damphousse chiede anche a Papa Francesco di scusarsi per i danni causati
di Ryan Patrick Jones
CBC News, 21 giugno 2021

[Nostra traduzione italiana dall’inglese]

L’Arcivescovo metropolita di Ottawa-Cornwall, Mons. Marcel Damphousse, si è formalmente scusato con gli indigeni per il ruolo della Chiesa Cattolica Romana nel sistema scolastico residenziale canadese in un video pubblicato su YouTube in occasione della Giornata nazionale dei popoli indigeni. Ha invitato a scusarsi anche Papa Francesco, il capo globale della chiesa di circa 1,3 miliardi di persone.

Le scuse sono l’ultima espressione di contrizione di un leader cattolico canadese da quando la Tk’emlúps te Secwépemc First Nation ha annunciato la scoperta di quelli che si ritiene siano i luoghi di sepoltura non contrassegnati dei resti di bambini adiacenti a un’ex scuola residenziale a Kamloops, BC.

“Abbiamo peccato contro i nostri fratelli e sorelle affidati alle nostre cure” (Arcivescovo Marcel Damphousse).

Leggere sull’house organ della Santa Sede Vatican News la frase “dolori e sofferenze del passato”, è una frase che non avremmo voluto leggere. Il dolore delle vittime sopravvissute è sempre vivo e presente, va rispettato e mai sminuito. Il rispetto per le vittime impone di collocare la loro sofferenza nell’attualità, per dare un chiaro segno di attenzione ai sopravvissuti delle violenze. Le vittime troppo spesso vengono dimenticate, troppo spesso la loro esistenza viene ignorata, troppo spesso la loro riabilitazione e il loro ritorno alla vita non sono debitamente sostenuti. Alcuni media sono ancora troppo impegnati a difendere la Chiesa Cattolica Romana come istituzione, per poter riuscire ad analizzare oggettivamente l’isolamento che hanno vissuto vittime innocenti, prede dei loro carnefici. Chi è sopravvissuto ai crimini orrendi compiuti da membri della Chiesa Cattolica Romana chiede rispetto, ascolto e comprensione, oltre ad una doverosa lettura trasparente dei fatti.

In primis le vittime, lo abbiamo detto, lo ribadiamo e lo ripeteremo sempre. In primis le vittime [QUI]. Da tempo ci occupiamo dei crimini perpetrati sui minori e a nostro avviso è difficile pensare, che le odierne “scoperte canadesi” – di fatti che costituiscono reati penali – possano trovare una collocazione temporale solo nel passato.

Il caso di specie del Canada riguarda scuole residenziali cattoliche per indigeni nella British Columbia, le quali possono essere meglio definite “scene del crimine”, sulle quali si deve indagare a fondo per la ricerca della verità. Alla luce di quanto emerso e accertato a livello globale, la chiusura di questi istituti non può essere considerata la soluzione dei casi dei crimini perpetrati all’interno di essi. Non si debellano le violenze solamente chiudendo un istituto (o spostandolo, come nel caso del Preseminario San Pio X fuori delle mura della Città del Vaticano). Poiché, come emerge dalle analisi dei casi di violenza al livello globale, il crimine continua ad essere perpetrato in altri luoghi e in altre strutture. L’intervento a tutela dei minori e delle persone vulnerabili da parte della Chieda Cattolica Romana deve essere tramutato inevitabilmente in protocolli attuativi, volti ad attività di prevenzione, di contrasto e di ricerca dei responsabili da assicurare alla giustizia. É fondamentale la ricerca dei responsabili dei reati, per dimostrare la serietà di un’azione incisiva, energica e risolutiva, assicurando gli autori dei crimini alla giustizia. In questo modo la Chiesa Cattolica Romana dimostrerà al mondo intero l’affidabilità dei suoi provvedimenti scritti nero su bianco e tramutati sul campo.

Purtroppo, dobbiamo constatare che le buone intenzioni e le disposizioni scritte nero su bianco da Papa Francesco sin nel 2014 – che abbiamo definito anno zero di una nuova era – trovano difficoltà ad essere tramutare in fatti concreti [QUI].

La chiusura (o il trasferimento) delle suddette scuole non può convincere l’opinione pubblica che il crimine non venga ulteriormente perpetrato. La misura della chiusura di un istituto è solo uno dei provvedimenti che devono essere presi a tutela delle vittime, ma non il solo (e lasciamo stare la misura del trasferimento).

Il ruolo dei media in questa ricerca di verità è sempre più cruciale. C’è bisogno dell’aiuto di tutti, insieme dobbiamo continuare ad indagare, a condurre inchieste per tenere accesa la luce dei riflettori dei media sui casi di pedofilia e di violenza. Il fine ultimo è di riuscire a fare chiarezza su questa pagina orrenda che vede protagonisti membri della Chiesa Cattolica Romana [QUI].

L’Arcivescovo metropolita di Winnipeg Richard Gagnon in dialogo – dopo un’attesa di 10 ore – con Gerry Shingoose e Chickadee Richard fuori dalla cattedrale di St. Mary a Winnipeg venerdì 4 giugno 2021. Shingoose in seguito ha detto di essere rimasta delusa dalle parole di Gagnon (Foto di Tyson Koschik/CBC).

Tra il 1870 e il 1990, più di 150.000 bambini “first nation” separati dalle loro famiglie. Montreal, Canada – Gerry Shingoose è andato a consegnare un messaggio. Più di 10 ore di attesa venerdì per incontrare l’Arcivescovo Richard Gagnon presso la cattedrale di St Mary a Winnipeg, nel Canada centrale [QUI].

L’indagine è solo all’inizio. C’è ancora molta strada da fare [QUI].

Sopravvissuta delusa dalla risposta dell’Arcivescovo di Winnipeg [QUI].

Justin Trudeau.

La Chiesa faccia chiarezza su abusi scolastici: il primo ministro canadese Justin Trudeau ha esortato la Chiesa Cattolica Romana in Canada ad “assumersi la responsabilità” e a pubblicare i documenti sulle scuole residenziali indigene sotto la sua direzione, dopo la scoperta dei resti di 215 bambini in tombe senza nome. Trudeau ha inoltre avvertito che il suo governo è pronto a prendere “misure dure”, comprese eventuali azioni legali, per ottenere i documenti richiesti dalle famiglie delle vittime, se la Chiesa non dovesse adeguarsi [QUI e QUI].

Assistant Māori Children’s Commissioner Glenis Philip-Barbara.

Il grande caso di abusi scoperto in Nuova Zelanda – Glenis Philip-Barbara: “Sarebbe un errore credere che ciò che è successo in passato non stia ancora succedendo oggi” [QUI]; la lezione cruciale delle scelte dei media su cosa trattare e cosa tralasciare [QUI].

30 aprile 2009, Papa Benedetto XVI, ricevendo una delegazione di esponenti aborigeni del Canada, ha espresso il suo «dolore» per le sofferenze causate «dalla deplorevole condotta di alcuni membri della Chiesa» nei confronti dei bambini strappati alle famiglie «native» e affidati al sistema delle «scuole residenziali». Papa Benedetto XVI – si legge nel comunicato – «ha ricordato che sin dai primi giorni della sua presenza in Canada, la Chiesa, particolarmente attraverso il proprio personale missionario, ha accompagnato da vicino i popoli indigeni. Riguardo alle sofferenze che alcuni bambini aborigeni hanno sperimentato nel Canadian Residential School System il Papa «ha espresso il proprio dolore per l’angoscia causata dalla deplorevole condotta di alcuni membri della Chiesa e ha offerto la propria partecipazione e religiosa solidarietà» [QUI].

2015 – Almeno 6mila bambini morti in queste strutture [QUI].

Truth and Reconciliation Commission of Canada.

La risposta dei vescovi del Canada alla Truth and Reconciliation Commission of Canada (Commissione Verità e Riconciliazione del Canada) [QUI].

3.201 decessi, anche se il vero totale potrebbe non essere mai conosciuto – Il dolore del Papa per le fosse comuni di bambini indigeni in Canada. I resti di 215 alunni della Kamloops Indian Residential School, British Columbia, aperta dalla Chiesa Cattolica Romana nel 1890 e rimasta attiva fino al 1978, sono stati scoperti nel giardino della scuola [QUI].

Casi di abusi sessuali da parte della Chiesa Cattolica Romana in Canada [QUI].

Il sostegno è disponibile per chiunque sia colpito dagli effetti persistenti delle scuole residenziali e per coloro che sono stati attivati dagli ultimi rapporti. L’Indian Residential School Survivors Society (IRSSS) può essere contattata al numero verde 1-800-721-0066. È stata istituita una linea nazionale di crisi della scuola residenziale indiana per fornire supporto agli ex studenti e alle persone colpite. Accedi ai servizi di riferimento emotivi e di crisi chiamando la linea nazionale di crisi 24 ore su 24: 1-866-925-4419.

Support is available for anyone affected by the lingering effects of residential schools, and those who are triggered by the latest reports. The Indian Residential School Survivors Society (IRSSS) can be contacted toll-free at 1-800-721-0066. A national Indian Residential School Crisis Line has been set up to provide support for former students and those affected. Access emotional and crisis referral services by calling the 24-hour national crisis line: 1-866-925-4419 [QUI].

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Foto di copertina: Paia di scarpe e giocattoli per bambini esposti in un memoriale di fronte all’ex Kamloops Indian Residential School, dove sono stati trovati i resti di 215 bambini indigeni (Foto di Dennis Owen/Reuters).

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