Le Associazioni cattoliche contro le armi nucleari

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“Con convinzione desidero ribadire che l’uso dell’energia atomica per fini di guerra è, oggi più che mai, un crimine, non solo contro l’uomo e la sua dignità, ma contro ogni possibilità di futuro nella nostra casa comune. L’uso dell’energia atomica per fini di guerra è immorale, come allo stesso modo è immorale il possesso delle armi atomiche, come ho già detto due anni fa. Saremo giudicati per questo. Le nuove generazioni si alzeranno come giudici della nostra disfatta se abbiamo parlato di pace ma non l’abbiamo realizzata con le nostre azioni tra i popoli della terra”.

Questa frase del discorso pronunciato ad Hiroshima nel 2019 da papa Francesco è il centro dell’appello di Acli, Azione Cattolica, Associazione Papa Giovanni XXIII, Focolari, Pax Christi, Agesci per chiedere al governo italiano la firma di ratificazione del Trattato Onu di proibizione delle armi nucleari, votato dall’Onu nel luglio 2017 da 122 Paesi, che rende illegale, negli Stati che l’hanno sottoscritto, l’uso, lo sviluppo, i test, la produzione, la fabbricazione, l’acquisizione, il possesso, l’immagazzinamento, l’installazione o il dispiegamento di armi nucleari:

“Il nostro Paese non ha né firmato il Trattato in occasione della sua adozione da parte delle Nazioni Unite, né l’ha successivamente ratificato. Tra i primi firmatari di questo Trattato vi è invece la Santa Sede… Il nostro Paese si è impegnato ad acquistare 90 cacciabombardieri F35 per una spesa complessiva di oltre € 14.000.000.000, cui vanno aggiunti i costi di manutenzione e quelli relativi alla loro operatività”.

In Italia, nelle basi di Aviano (Pordenone) e di Ghedi (Brescia), sono presenti ordigni nucleari (B61), una quarantina circa. E nella base di Ghedi si stanno ampliando le strutture per poter ospitare i nuovi cacciabombardieri F35, ognuno dal costo di almeno € 155.000.000, in grado di trasportare nuovi ordigni atomici ancora più potenti (B61-12).

Il 22 gennaio scorso esponenti della Chiesa cattolica di tutto il mondo, tra i quali il card. Gualtiero Bassetti, presidente della Conferenza episcopale italiana, e mons. GiovanniRicchiuti, arcivescovo della diocesi di Altamura-Gravina-Acquaviva delle Fonti e presidente di PaxChristi Italia, hanno sottoscritto a loro volta un appello in cui ‘esortano i governi a firmare e ratificare il Trattato delle Nazioni Unite sulla proibizione delle armi nucleari’.

Quindi in questo periodo ci sono stati molti appelli da parte della Campagna nazionale ‘Italia ripensaci’, le Associazioni cattoliche chiedono ‘ad alta voce’ al Governo ed al Parlamento che l’Italia ratifichi il Trattato Onu di Proibizione delle Armi Nucleari, richiamando il messaggio di Pasqua ‘Urbi et Orbi’ di papa Francesco: “La pace non può essere raggiunta attraverso la minaccia dell’annientamento totale, bensì attraverso il dialogo e la cooperazione internazionale”.

L’appello, firmato il 25 aprile, da Emiliano Manfredonia, presidente nazionale Acli, Matteo Truffelli, presidente nazionale di Azione Cattolica, Giovanni Paolo Ramonda, presidente nazionale dell’associazione Comunità Papa Giovanni XXIII, Rosalba Poli e Andrea Goller, responsabili nazionali Movimento dei Focolari Italia, don Renato Sacco, coordinatore nazionale di Pax Christi, sarà trasmesso agli altri movimenti e associazioni del mondo cattolico italiano affinché possano valutare a loro volta di sottoscriverlo con i propri Presidenti o Responsabili nazionali.

Le adesioni saranno raccolte fino al 23 maggio a Carlo Cefaloni, carlo.cefaloni@gmail.com, oppure a Laila Simoncelli, lailaita@libero.it, poi il documento sarà di nuovo pubblicatoo con tutte le firme.

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