Papa Francesco invita a promuovere lo sviluppo

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Papa Francesco, ricevendo in udienza dirigenti e personale della Cassa Depositi e Prestiti in occasione dei 170 anni dalla fondazione, ha sottolineato le nuove sfide economiche date dalla pandemia, affermando che la Dottrina Sociale della Chiesa non è contraria alla prospettiva del profitto, quando esso è ‘limpido’.

La Cassa Depositi e Prestiti è nata nel 1850 ed è una società finanziaria italiana supportata per l’83% dal ministero dell’Economia e per il 16% da fondazioni bancarie italiane. Il suo principale obiettivo, sin dalla fondazione, è quella di mobilizzare i capitali raccolti dello Stato per opere di pubblica utilità. La Cassa gestisce dal 1875 il risparmio postale italiano. Era un ente dello Stato Savoia, ed era nato come Cassa Piemontese.

La Cassa Depositi e Prestito persegue un modello di sviluppo circolare, anche in considerazione delle conseguenze della pandemia Covid-19, che rappresenta un’opportunità di rilancio per la competitività del Paese, come ha sottolineato l’Amministratore Delegato di CDP, Fabrizio Palermo:

“Il modello di business di Cassa Depositi e Prestiti è caratterizzato da una logica circolare, che valorizza le risorse raccolte dal territorio grazie al risparmio postale per restituirle alle comunità sotto forma di benefici economici, sociali e ambientali.

Ed è proprio questa logica che spinge CDP a promuovere la transizione verso un modello circolare lungo tutta la catena del valore, continuando a sostenere le pubbliche amministrazioni, le imprese e il territorio nella realizzazione di iniziative innovative, dedicate a efficienza energetica, sviluppo delle energie rinnovabili e contrasto al dissesto idrogeologico”.

Durante l’incontro il papa ha ripercorso la storia, che ha sempre supportato lo sviluppo italiano: “Pensiamo alle sfide prodotte in campo sociale ed economico dalla grave pandemia tuttora in corso. Pensiamo a fenomeni dalle ricadute molto significative, come il declino di alcune forme di produzione, che necessitano di rinnovamento o di radicale trasformazione.

Pensiamo ai mutamenti intervenuti nel modo di acquistare e di vendere i beni, con il rischio di concentrare scambi e commerci nelle mani di poche realtà di dimensione globale. E ciò a scapito delle peculiarità dei territori e delle competenze professionali locali, così tipiche della realtà italiana ed europea”.

Questa visione dello sviluppo è in linea con la Dottrina Sociale della Chiesa, che non è contraria al profitto: “La dottrina sociale della Chiesa concorda con una visione nella quale più investitori si attendono una giusta remunerazione dalle risorse raccolte, per poi convogliarle al finanziamento di iniziative che puntano alla promozione sociale e collettiva.

Il pensiero cristiano non è contrario per principio alla prospettiva del profitto, piuttosto è contrario al profitto a qualunque costo, al profitto che dimentica l’uomo, lo rende schiavo, lo riduce a cosa tra le cose, a variabile di un processo che non può in alcun modo controllare o al quale non può in alcun modo opporsi”.

Riprendendo l’esortazione apostolica ‘Evangelii Gaudium’ papa Francesco ha invitato i dirigenti a non cedere alla corruzione: “Nell’esercizio delle proprie responsabilità è necessario saper distinguere il bene dal male. Infatti, anche nel campo dell’economia e della finanza, retta intenzione, trasparenza e ricerca dei buoni risultati sono compatibili e non devono mai essere disgiunte. Si tratta di individuare e percorrere con coraggio linee di intervento rispettose, anzi, promozionali della persona umana e della società…

Un’istituzione come la vostra può testimoniare in concreto una sensibilità solidale, favorendo il rilancio dell’economia reale, quale volano di sviluppo delle persone, delle famiglie e dell’intera società. Anche in questo modo si può accompagnare il graduale cammino di una nazione e servire il bene comune, con lo sforzo di moltiplicare e rendere più accessibili per tutti i beni di questo mondo”.

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