Un augurio alla scuola dalla diocesi di Monreale

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Il presidente del Consiglio dei ministri, Giuseppe Conte, ha inviato un breve videomessaggio con un appello ai ragazzi: “Lunedì si torna a scuola. Rivolgo un augurio a studenti, insegnanti, personale scolastico. Sarà un momento di intensa emozione come è stato per me ogni primo giorno di scuola… Voi dovrete fare la vostra parte, dovete impegnarvi a rispettare le regole di cautela che vi consentiranno di tutelare la vostra salute e la salute delle persone che amate e che vi amano”.

Anche l’arcivescovo di Monreale, mons. Michele Pennisi, ha inviato un messaggio alla scuola, che riprende dopo mesi di chiusura: “… come padre e pastore di questa Diocesi, anche a nome dell’Ufficio diocesano per la pastorale scolastica, mi rivolgo a ciascuno di voi per manifestarvi la mia vicinanza in questo tempo difficile che tutti stiamo vivendo.

Il mondo della Scuola all’improvviso è stato catapultato, come la società tutta, nel dramma della pandemia del Covid-19. All’improvviso tutti abbiamo dovuto imparare a relazionarci in modo inconsueto. La distanza sociale è divenuta la modalità prima del nostro prenderci cura di noi stessi e del nostro prossimo. La preoccupazione, l’angoscia e la paura sono prepotentemente entrati nelle nostre case”.

Di questa pandemia anche la scuola ha sofferto e soprattutto le famiglie: “Non più una scuola come eravamo soliti vivere con lezioni in presenza ma piattaforme on line; non più relazioni dirette ma mediate da un dispositivo elettronico, non più strette di mano o abbracci ma saluti scambiati con l’ausilio di un microfono e di una telecamera.

So che alcune famiglie hanno difficoltà a collegarsi per mancanza dei mezzi tecnici e per l’insufficienza degli spazi e delle risorse economiche e mi auguro che possano essere aiutati da chi ne ha la possibilità”.

Nonostante le difficoltà la scuola ha saputo venire incontro alle difficoltà delle famiglie: “Bisogna riconoscere che il distanziamento sociale ci sta proteggendo dal diffondersi del contagio e costituisce di fatto una forma di carità verso la società nel suo complesso. Ogni docente ha riscoperto il senso profondo del ‘fare scuola’ oltre le stesse mura dell’edificio scolastico, continuando a seguire anche ‘a distanza’ gli studenti che gli sono stati affidati”.

Così il professore è diventato un ‘compagno di viaggio’: “Egli stesso si è fatto compagno di viaggio dei propri studenti, anzi ha assunto il ruolo di guida dei propri studenti per condurli a passare oltre e a trovare un senso alla propria vita! Ogni studente è stato raggiunto dai propri docenti lì dove si trova, tra le pareti della propria stanza.

Ciò ha permesso di alleviare il senso di smarrimento, di combattere il rischio di isolamento, di sentirsi parte di uno stesso corpo. Molti studenti, che all’inizio hanno pensato ad un prolungamento delle vacanze, sentono ora la nostalgia di incontrare a scuola i loro insegnanti e i loro compagni”.

Questa esperienza ha fatto comprendere ancor di più il famoso motto di don Milani: “L’uomo è fatto per la relazione e senza relazione non c’è comunità. In questo ultimo periodo dell’anno è importante per gli studenti di impegnarsi nello studio per essere promossi non solo a scuola ma nella vita”.

Quindi l’auspicio di mons. Pennisi è la riscoperta della solidarietà umana: “In queste settimane buie per l’umanità splende su tutti noi l’esempio di quanti (medici, infermieri e infermiere, forze dell’ordine, volontari, sacerdoti, religiose) rischiano e danno la loro stessa vita pur di essere vicini all’uomo che soffre.

Il coronavirus sta impedendo il nostro modo solito di relazionarci… E proprio dalla solidarietà umana esercitata nelle mille forme della carità e dalla certezza che Dio non ci abbandona e continua a volerci bene, arriverà la fine della pandemia in corso…#tuttoandràbene”.

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