Fratel Biagio invita ad un cambiamento di vita

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Da undici giorni fratel Biagio Conte, fondatore della missione speranza e carità che accoglie 1100 persone,  prega, fa penitenza e digiuna, nutrendosi solo dell’eucarestia, in una grotta dell’entroterra siciliano, rivolgendosi alla società civile attraverso una riflessione sugli stili di vita dopo il coronavirus:

“Carissimi cittadini, autorità, scuole, le varie professioni, la Chiesa, religiosi e non religiosi, è doveroso che tutti insieme dobbiamo fare una giusta e attenta riflessione per il dopo-virus affinchè non ricadiamo nei tanti errori del passato schiavi di una corsa frenetica al materialismo e al consumismo, accumulando così ricchezze inutili e controproducenti”.

Nella lettera il fondatore della missione ‘Speranza e Carità’, che accoglie oltre mille senza dimora, migranti e italiani, uomini e donne, nelle varie strutture recuperate al centro della città, mette in evidenza la necessità di non cadere nelle dipendenze: “Siamo schiacciati dalle dipendenze dei vizi e dei piaceri, come l’alcool, le droghe, le sigarette, il denaro, il gioco delle scommesse e delle mode che offendono il proprio corpo.

Facciamo attenzione a non cadere in questi mali e chi è sotto queste dipendenze negative faccia di tutto per mettere fine a questi malsani e brutti vizi che offendono, ammalano e causano la morte della persona stessa e mettono a rischio la famiglia, i figli, i genitori e gli stessi cittadini. E’ urgentissimo mettere fine a questi mali per il bene della persona stessa ma anche e soprattutto per il beneficio e il benessere della nostra già provata società”.

Quindi propone di ricostruire una vita ‘nuova’: “Il dopo-virus: si scopre che questa forzata sosta è stato un modo positivo per riflettere, adesso diamoci da fare, è tempo di ‘’ricominciare’’, è tempo di ‘’ricostruire’’ una più corretta e giusta vita per il Bene nostro, del nostro prossimo, del nostro simile e di tutta l’umanità.

Adesso basta, è doveroso convertirsi al bene e al giusto vivere e così scopriremo che questo virus non è stato per il male ma per il bene; non è stato inutile ma causa di un vero e giusto cambiamento. Facciamo nostri i tempi difficili di tutta la storia dell’umanità, non pensiamo solo ai fatti negativi della storia, ma guardiamo i lati positivi che hanno fatto crescere questa società; per riflettere e non commettere più gli stessi errori, ma spediti per ricominciare una vita nuova, contribuendo così ad aiutare i più bisognosi e i più dipendenti da questi vizi”.

La lettera si conclude con l’invito a rivedere lo stile di vita per non ‘ricadere’ nel virus: “E così tutti insieme per costruire un mondo migliore, più vero e più giusto. Stiamo attenti e prudenti a non acconsentire e permettere l’utilizzo e il consumo delle dipendenze negative, ma acconsentiamo a tutto ciò che è positivo e che non fa male al corpo, alla mente e allo spirito.

E’ doveroso fare attenzione a non ritrovarci in una possibile ricaduta del virus, ma impegniamoci fin d’ora a vivere e condurre una vita più giusta, più corretta e ordinata, liberandoci e disintossicandoci da tutte le dipendenze negative. E così il Buon Dio come sempre ci verrà in soccorso e in aiuto e sarà nostro dovere contrastare e rispondere ad ogni male con le preghiere, i sacrifici, il buon comportamento e con le opere buone. Per il bene prezioso di questa umanità continuo la penitenza e il digiuno”.

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