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Papa Francesco sottolinea l’importanza dell’Atto di dolore

Oggi papa Francesco, ricevendo i partecipanti al 34^ Corso sul Foro Interno promosso dalla Penitenzieria Apostolica, ha citato sant’Alfonso Maria de’ Liguori, autore del testo dell’atto di dolore, sottolineando che usa un linguaggio semplice, ma allo stesso tempo ricco: “Nonostante il linguaggio un po’ antico, che potrebbe anche essere frainteso in alcune sue espressioni, questa preghiera conserva tutta la sua validità, sia pastorale che teologica. Del resto ne è autore il grande sant’Alfonso Maria de’ Liguori, maestro della teologia morale, pastore vicino alla gente e uomo di grande equilibrio, lontano sia dal rigorismo sia dal lassismo”.

E si è soffermato su tre atteggiamenti espressi nell’Atto di dolore, di cui il primo è il pentimento: “Esso non è il frutto di un’autoanalisi né di un senso psichico di colpa, ma sgorga tutto dalla consapevolezza della nostra miseria di fronte all’amore infinito di Dio, alla sua misericordia senza limiti. E’ questa esperienza infatti a muovere il nostro animo a chiedergli perdono, fiduciosi nella sua paternità, come recita la preghiera.. In realtà, nella persona, il senso del peccato è proporzionale proprio alla percezione dell’infinito amore di Dio: più sentiamo la sua tenerezza, più desideriamo di essere in piena comunione con Lui e più ci si mostra evidente la bruttezza del male nella nostra vita.

Ed è proprio questa consapevolezza, descritta come ‘pentimento’ e ‘dolore’, che ci spinge a riflettere su noi stessi e sui nostri atti e a convertirci. Ricordiamoci che Dio non si stanca mai di perdonarci, e da parte nostra non stanchiamoci mai di chiedergli perdono!”

Il secondo aspetto riguarda la fiducia: “Nell’Atto di dolore Dio è descritto come ‘infinitamente buono e degno di essere amato sopra ogni cosa’. E’ bello sentire, sulle labbra di un penitente, il riconoscimento dell’infinita bontà di Dio e del primato, nella propria vita, dell’amore per Lui.

Amare ‘sopra ogni cosa’, significa infatti mettere Dio al centro di tutto, come luce nel cammino e fondamento di ogni ordine di valori, affidandogli ogni cosa. Ed è un primato, questo, che anima ogni altro amore: per gli uomini e per il creato, perché chi ama Dio ama il fratello e cerca il suo bene, sempre, nella giustizia e nella pace”.

Il terzo aspetto consiste nel proposito: “Esso esprime la volontà del penitente di non ricadere più nel peccato commesso, e permette l’importante passaggio dall’attrizione alla contrizione, dal dolore imperfetto a quello perfetto. Noi manifestiamo questo atteggiamento dicendo: ‘Propongo, con il tuo santo aiuto, di non offenderti mai più’. Queste parole esprimono un proposito, non una promessa.

Infatti, nessuno di noi può promettere a Dio di non peccare più, e ciò che è richiesto per ricevere il perdono non è una garanzia di impeccabilità, ma un proposito attuale, fatto con retta intenzione nel momento della confessione”.

Ed infine la chiusura della preghiera: “Qui i termini ‘Signore’ e ‘misericordia’ appaiono come sinonimi, e questo è decisivo! Dio è misericordia, la misericordia è il suo nome, il suo volto. Ci fa bene ricordarlo, sempre: in ogni atto di misericordia, in ogni atto d’amore, traspare il volto di Dio”.

(Foto: Santa Sede)

Fratel Biagio spiega perché continua a fare penitenza e digiunare

Fratel Biagio fondatore delle Missione di Speranza e Carità di Palermo che ospita in gratuità circa 500 persone indigenti ha dichiarato:

“Continuo ad offrire questa penitenza e questo digiuno, dalla grotticina in montagna, dove mi sono ritirato in eremitaggio dal 9 luglio 2021, dal 7 Febbraio (con oggi sono 10 giorni) ho iniziato un digiuno radicale, unico nutrimento eucarestia ed acqua, affinché si sveglino le coscienze e si metta fine a tutti questi mali e ingiustizie che stanno schiacciando il mondo, allontanandolo dalla Legge del suo Creatore.

Questi tredici temi mi spingono a continuare nella scelta che sento nel cuore: 1)- La non tutela e il rispetto della vita con l’ingiusta attuazione dell’aborto e della eutanasia. 2) – Per il rispetto del corpo e della dignità dell’uomo e della donna, a causa di un utilizzo scorretto del sesso in modo disordinato e misto di promiscuità ed orge.

3) – Per lo sfruttamento e la persecuzione dei popoli. 4) – Per tutti i Governanti e le Autorità affinché rispettino i diritti umani e non producano più armi, ma strumenti di lavoro. 5) – Per le politiche e tutte le assemblee legislative, affinché promuovano leggi giuste e sagge, soprattutto per i più poveri, affinché non manchi loro il pane, la casa e il lavoro.

6) – Per lo sfrenato accumulare delle ricchezze materiali, mentre c’è chi ancora muore di fame in questo mondo. Spero tanto, tantissimo che i ricchi e i poveri vivano insieme aiutandosi reciprocamente. 7) – Per l’unione, la comunione e la pace tra tutti i popoli. 8) – Perché c’è in atto una forte scristianizzazione ed eresie e una ingiusta persecuzione contro il Cristianesimo e ogni altra religione.

9) – Perché c’è in atto una forte disgregazione delle famiglie ed una mancanza di valori e una diseducazione nei confronti dei giovani, che facilmente diventano dipendenti da droga, alcool, gioco d’azzardo e mode oscene. 10) – Per l’utilizzo scorretto da parte dei comunicatori sociali e soprattutto della televisione e di internet. 11) – Per quelle professioni e quelle multinazionali che sfruttano e fanno i propri interessi, soprattutto l’ingiusta vendita delle armi, fautrici di tante guerre, che causano gravi sofferenze e perdite di vite umane.

12) – Per tutti quelli che stanno inquinando il pianeta terra, rendendolo invivibile, ricavandone lauti guadagni. 13) – Per la conversione al bene, al vero insegnamento del Buon Dio di tutti noi, soprattutto di tutte le organizzazioni mafiose, terroristiche, massoniche e delle lobby”.

Papa Francesco ai francescani secolari: diventare specchi di Cristo

Il giorno dopo la giornata mondiale dei poveri papa Francesco ha incontrato i partecipanti del Capitolo Generale dell’Ordine dei Francescani Secolari, che fino al 1978 si chiamava Terzo Ordine Francescano, composto di cristiani che si impegnano a vivere il vangelo come san Francesco d’Assisi, con una regola specifica approvata da papa san Paolo VI, ricordando la vocazione alla santità:

Per la Quaresima mons. Farinella invita ad essere uomini e donne ‘rinnovati’ dalla grazia di Dio

“Per giungere rinnovati a celebrare il mistero pasquale, occorre riconoscere la nostra povertà, e tenere fissi gli occhi sul sangue di Cristo, per comprendere quanto sia prezioso davanti a Dio: fu versato per la nostra salvezza e portò al mondo intero la grazia della penitenza. Fate penitenza, convertite il vostro cuore al Signore, ripete con insistenza la santa Madre Chiesa in questo tempo di conversione”.

Fratel Biagio invita ad un cambiamento di vita

Da undici giorni fratel Biagio Conte, fondatore della missione speranza e carità che accoglie 1100 persone,  prega, fa penitenza e digiuna, nutrendosi solo dell’eucarestia, in una grotta dell’entroterra siciliano, rivolgendosi alla società civile attraverso una riflessione sugli stili di vita dopo il coronavirus:

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