Papa Francesco: la preghiera è essenziale

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“E oggi, in tanti Paesi, si celebra la Festa della mamma. Voglio ricordare con gratitudine e affetto tutte le mamme, affidandole alla protezione di Maria, la nostra Mamma celeste. Il pensiero va anche alle mamme che sono passate all’altra vita e ci accompagnano dal Cielo. Facciamo un po’ di silenzio per ricordare ognuno la sua mamma”.

Nei saluti dopo la recita del Regina Coeli dalla Biblioteca Palazzo Apostolico papa Francesco ha ricordato tutte le mamme, affidandole alla Madre di Dio ed inoltre ha ricordato due importanti ricorrenze, quali la nascita dell’Europa e la prima visita di papa Giovanni Paolo II in Africa nel 1980:

“Il mio pensiero va oggi all’Europa e all’Africa. All’Europa, in occasione del 70° anniversario della Dichiarazione Schumann, del 9 maggio 1950. Essa ha ispirato il processo di integrazione europea, consentendo la riconciliazione dei popoli del continente, dopo la Seconda Guerra Mondiale, e il lungo periodo di stabilità e di pace di cui beneficiamo oggi.

Lo spirito della Dichiarazione Schumann non manchi di ispirare quanti hanno responsabilità nell’Unione Europea, chiamati ad affrontare in spirito di concordia e di collaborazione le conseguenze sociali ed economiche provocate dalla pandemia.

E lo sguardo va anche all’Africa, perché il 10 maggio 1980, quarant’anni fa, San Giovanni Paolo II, durante la sua prima visita pastorale in quel continente, diede voce al grido delle popolazioni del Sahel, duramente provate dalla siccità.

Oggi mi congratulo con i giovani che si stanno impegnando per l’iniziativa ‘Laudato Sì Alberi’. L’obiettivo è piantare nella regione del Sahel almeno un milione di alberi che andranno a far parte della ‘Grande Muraglia verde d’Africa’. Auspico che in tanti possano seguire l’esempio di solidarietà di questi giovani”.

Prima della recita del Regina Coeli papa Francesco ha chiesto ai fedeli di fidarsi di Gesù (‘Abbiate fede in me’): “Sembrerebbe un consiglio un po’ teorico, astratto. Invece Gesù vuole dirci una cosa precisa. Egli sa che, nella vita, l’ansia peggiore, il turbamento, nasce dalla sensazione di non farcela, dal sentirsi soli e senza punti di riferimento davanti a quel che accade.

Quest’angoscia, nella quale a difficoltà si aggiunge difficoltà, non si può superare da soli. Abbiamo bisogno dell’aiuto di Gesù, e per questo Gesù chiede di avere fede in Lui, cioè di non appoggiarci a noi stessi, ma a Lui. Perché la liberazione dal turbamento passa attraverso l’affidamento. Affidarci a Gesù, fare il ‘salto’. E questa è la liberazione dal turbamento. E Gesù è risorto e vivo proprio per essere sempre al nostro fianco”.

Ed ha tracciato la via per giungere in Paradiso: “Per salire in Cielo la via è Gesù: è avere un rapporto vivo con Lui, è imitarlo nell’amore, è seguire i suoi passi. E io, cristiano, tu, cristiano, ognuno di noi cristiani, possiamo domandarci: ‘Quale via seguo?’.

Ci sono vie che non portano in Cielo: le vie della mondanità, le vie per autoaffermarsi, le vie del potere egoista. E c’è la via di Gesù, la via dell’amore umile, della preghiera, della mitezza, della fiducia, del servizio agli altri.

Non è la via del mio protagonismo, è la via di Gesù protagonista della mia vita. E’ andare avanti ogni giorno domandandogli: ‘Gesù, che cosa pensi di questa mia scelta? Che cosa faresti in questa situazione, con queste persone?’. Ci farà bene chiedere a Gesù, che è la via, le indicazioni per il Cielo. La Madonna, Regina del Cielo, ci aiuti a seguire Gesù, che per noi ha aperto il Paradiso”.

Nella celebrazione mattutina a Santa Marta papa Francesco ha sottolineato il significato della fiducia nel Padre attraverso la preghiera: “Questa fiducia nel Padre, fiducia nel Padre che è capace di fare tutto. Questo coraggio di pregare, perché per pregare ci vuole coraggio!

Ci vuole lo stesso coraggio, la stessa franchezza che per predicare: la stessa… Pregare è andare con Gesù al Padre che ti darà tutto. Coraggio nella preghiera, franchezza nella preghiera. La stessa che ci vuole per la predica”.

Ed ha chiesto che la preghiera venga posta al primo posto nella vita quotidiana: “La preghiera al primo posto. Poi, le altre cose. Ma quando le altre cose tolgono spazio alla preghiera, qualcosa non funziona. E la preghiera è forte per questo che abbiamo sentito nel Vangelo di Gesù: ‘Io vado al Padre.

E qualunque cosa chiederete nel mio nome al Padre, la farò, perché il Padre sia glorificato’. Così va avanti la Chiesa, con la preghiera, il coraggio della preghiera, perché la Chiesa sa che senza questa ascesa al Padre non può sopravvivere”.

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