Numeri ufficiali Covid-19. Conte si è detto “non pentito” delle scelte fatte per contrastare la diffusione del Sars-CoV-2. Pervenuto segno di vita dalla Santa Sede

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“Tornassi indietro rifarei tutto uguale“: è la sintesi dell’intervento di Giuseppe Conte ai microfoni de La Stampa, per ribadire il suo punto di vista sulla gestione dell’emergenza Coronavirus.
In questi due mesi di decreti, misure restrittive e cautela verso la cosiddetta “Fase 2”, con la moltiplicazione delle Task Force e delle nomine, non sono mancate critiche all’operato del Governo (tra cui quelle delle opposizioni e della Conferenza Episcopale Italiana).
In un contesto di simile urgenza, il Presidente del Consiglio dei ministri si è detto “non pentito” delle scelte fatte per contrastare la diffusione del Covid-19.
Mentre l’Italia si avvicina alla data di allentamento graduale delle restrizioni, fissata al prossimo 4 maggio, Conte ha parlato dello stato attuale con i giornalisti sottolineando l’assenza di certezze che possano consentire di abbassare la guardia sui rischi di una nuova escalation di contagi.
“Se siamo imprudenti adesso in estate rientriamo in lockdown”. Lo ha detto il Ministro degli esteri Luigi Di Maio, curatori del malato Italia.”Il malato Italia sta meglio, lo stiamo curando, ma non è ancora in condizione di uscire totalmente dal lockdown”, ha aggiunto. “Se il presidente del Consiglio non dà l’ok all’apertura di negozi e mercati, è perché ancora ci sono rischi sanitari alti, ce li certifica la comunità scientifica”.

“Il buon cittadino è quello che non può tollerare nella sua patria un potere che pretenda d’essere superiore alle leggi” (Marco Tullio Cicerone).

Dati Covid-19 comunicati dal Dipartimento della Protezione Civile alle ore 18.00 del 28 aprile 2020

In isolamento domiciliare: 83.619 (+115)
Ricoverati con sintomi: 19.723 (-630)
In terapia intensiva: 1.863 (-93)
Deceduti: 27.359 (+282)

Media giornaliera dei decessi: 402 (-1)

Il sistema “Tutor” per verificare il “trend” dell’epidemia
Tabella con i decessi al giorno, il totale dei decessi e la media giornaliera dei decessi
[A cura dello Staff del “Blog dell’Editore”]
Numero giorno -Data – Decessi del giorno [*] (Totale decessi) – Media giornaliera dei decessi (arrotondata)

1 – 21.02 – 1 (1) – 1
2 – 22.02 – 1 (2) – 1
3 – 23.02 – 1 (3) – 1
4 – 24.02 – 3 (6) – 1
5 – 25.02 – 1 (7) – 1
6 – 26.02 – 5 (12) – 2
7 – 27.02 – ? (?) – ?
8 – 28.02 – ? (21) – 3
9 – 29.02 – 8 (29) – 3
10 – 01.03 – 5 (34) – 3
11 – 02.03 – ? (?) – ?
12 – 03.03 – ? (79) – 7
13 – 04.03 – 28 (107) – 8
14 – 05.03 – 41 (148) – 11
15 – 06.03 – 49 (197) – 13
16 – 07.03 – 36 (233) – 15
17 – 08.03 – 133 (366) – 22
18 – 09.03 – 97 (463) – 26
19 – 10.03 – 168 (631) – 33
20 – 11.03 – 196 (827) – 41
21 – 12.03 – 189 (1.016) – 48
22 – 13.03 – 250 (1.266) – 58
23 – 14.03 – 175 (1.441) – 63
24 – 15.03 – 368 (1.809) – 75
25 – 16.03 – 349 (2.158) – 86
26 – 17.03 – 345 (2.503) – 96
27 – 18.03 – 475 (2.978) – 110
28 – 19.03 – 427 (3.405) – 122
29 – 20.03 – 627 (4.032) – 139
30 – 21.03 – 793 (4.825) – 161
31 – 22.03 – 650 (5.475) – 177
32 – 23.03 – 602 (6.077) – 189
33 – 24.03 – 743 (6.820) – 207
34 – 25.03 – 683 (7.503) – 221
35 – 26.03 – 662 (8.165) – 233
36 – 27.03 – 969 (9.134) – 254
37 – 28.03 – 889 (10.023) – 271
38 – 29.03 – 756 (10.779) – 284
39 – 30.03 – 818 (11.597) – 297
40 – 31.03 – 831 (12.428) – 311
41 – 01.04 – 727 (13.155) – 321
42 – 02.04 – 800 (13.915) – 331
43 – 03.04 – 766 (14.681) – 341
44 – 04.04 – 681 (15.362) – 349
45 – 05.04 – 525 (15.887) – 353
46 – 06.04 – 636 (16.523) – 359
47 – 07.04 – 604 (17.127) – 364
48 – 08.04 – 542 (17.669) – 368
49 – 09.04 – 610 (18.279) – 373
50 – 10.04 – 570 (18.849) – 377
51 – 11.04 – 619 (19.468) – 382
52 – 12.04 – 431(19.899) – 383
53 – 13.04 – 566 (20.465) – 386
54 – 14.04 – 602 (21.067) – 390
55 – 15.04 – 578 (21.645) – 394
56 – 16.04 – 525 (22.170) – 396
57 – 17.04 – 575 (22.745) – 399
58 – 18.04 – 482 (23.327) – 402
59 – 19.04 – 433 (23.660) – 401
60 – 20.04 – 454 (24.114) – 402
61 – 21.04 – 534 (24.648) – 404
62 – 22.04 – 437 (25.085) – 405
63 – 23.04 – 464 (25.549) – 406
64 – 24.04 – 420 (25.969) – 406
65 – 25.04 – 415 (26.384) – 405
66 – 26.04 – 260 (26.644) – 404
67 – 27.04 – 333 (26.977) – 403
68 – 28.04 – 282 (27.359) – 402
[*] Dati forniti dal Dipartimento della Protezione Civile.

Bollettino della Sala Stampa della Santa Sede N. 250, 28 aprile 2020
Dichiarazione del Direttore della Sala Stampa della Santa Sede, Matteo Bruni

“Nei giorni scorsi è stato identificato un altro dipendente positivo al Covid-19. La persona aveva presentato sintomi nel mese di marzo ed era rimasta in isolamento fiduciario, continuando a lavorare da remoto. Non presentando sintomi, il dipendente è ora in quarantena e in via precauzionale sono state prese le necessarie misure sanitarie per i luoghi di lavoro e sono state effettuate verifiche tra i colleghi, con esito negativo”.

Ci tocca rilevare, che adesso manca pure il numero totale dei contagiati, oltre il fatto che si continua a non indicare l’amministrazione di appartenenza del nuovo positivo, ne l’Ufficio.
Che non si preoccupano, teniamo noi il conto ufficiale officiale per loro. Per quanto riguarda i casi positivi Covid-19 nello Stato della Città del Vaticano e alla Santa Sede, noi restiamo sempre a quota 11 casi positivi, come da nostra ultima nota ormai vecchia da 6 aprile.
Della comunicazione che non comunica, quasi ci si dimentica l’esistenza in tempo di quarantena. Salvo per questi slanci di informazione a brandelli, a mozzichi e bocconi. Quasi a giustificare un ruolo o un tesserino da timbrare. Quei bravi ragazzi di via della Conciliazione 54 ci stanno a cuore, perché non sanno più dove sbattere la testa. Loro, che negli anni hanno studiato, hanno viaggiato, hanno imparato, sono cresciuti e volevano migliorare ancora, purtroppo ora sono ridotti ad emettere Bollettini come scontrini fiscali. Perché questa non è stampa. Questa ormai è solo carta stampata della qualità più bassa. Ma d’altronde, non è colpa loro. Noi li vogliamo sempre bene e li incoraggiamo ad andare avanti. Noi incoraggiamo quei ragazzi, che brancolano nel buio in un ambiente dove il nulla regna sovrano. In un luogo dove la comunicazione dovrebbe servire a fornire informazioni di elementi certi e validi. Ma questa informazione che gli viene ordinata di stampare, dice nulla, manca pure un numero di conta, che dobbiamo aggiornare noi. E stop.
La Sala Stampa della Santa Sede – invece di poter dare comunicazione dell’apertura di un’inchiesta per la ricerca della verità nei confronti di casi di documenti, che ancora vengono trafugati in Vaticano nel 2020, da corvi esecutori che non hanno mai smessi, gestiti da menti raffinatissime non ancora svelati (me ben conosciuti, basta aprire lo scatolone bianco con il rapporto dei tre cardinali commissionato da Papa Benedetto XVI) e con questo portare la buona novella dell’apertura di una indagine interna al Governatorato S.C.V. autorizzata dai vertici – viene obbligata a fare comunicazione, che comunica col conta gocce e male.
Ancora oggi, il 28 aprile, cita un nuovo caso Covid-19 del marzo scorso, che porta il conto ufficiale ma non reale, a quota 9 positivi.
Andiamo avanti così, con Bollettini degni dei migliori regimi del blocco sovietico dell’Est. Pare che un Papa Santo che ha buttato giù i muri (quelli reali, non quelli nella testa di un suo Successore) ne abbiamo avuti, in tempi non sospetti e che per questo ha rischiato pure la vita.
Ma qui, tra le “cacciate autoritarie” e tra i titoli papali teologici relegati arbitrariamente a titoli storici, questo pontificato sarà ricordato, più per la visita a via del Tritone presso la “santa” sede del Messaggero che porta pena (e che sta a cuore a qualche prelato illustre e influente, che presto tornerà in cattedra), che non per le riforme da vetrina, rimaste in vetrina, impolverate su manichini invecchiati di negozi chiusi di artigiani. Artigiani che fanno la fame e restano a casa, che non possono uscire e andare a Messa perché restano chiuse ancora le chiese. Perché se prima “le misure drastiche non erano sempre buone” ora le “misure del governo vanno rispettate”. E i vescovi italiani nuovamente ridotti al silenzio dalla sera al mattino. Muti, alla faccia della coerenza e della libertà di culto. Si sa che in uno stato di regime è già difficile ottenere la libertà basilare, figuriamoci quella di culto.

“Vietato venire al lavoro con febbre”. Emerge la questione “fuga di notizie” dalla Segreteria Generale 2011 e 2017 – 20 aprile 2020
“Giustizia per Eugenio Hasler, cacciato dal Papa senza motivo” di Marco Tosatti – Stilum Curiae, 27 aprile 2020 [Italiano, Inglese, Spagnolo] – 27 aprile 2020
A nulla valgono i nuovi piumaggi di questa battaglia con le spade di cartone. Guai a sopportare i capricci dei Komitati o la lotta tra guelfi e ghibellini – 28 aprile 2020

Dei casi positivi andrebbe specificata l’amministrazione di appartenenza, nonché l’ufficio.
Per dovere di cronaca dovrebbero anche pervenire aggiornamenti sui 5 casi sospetti della Direzione della Sanità ed Igiene posti in isolamento preventivo, dei quali la Sala Stampa Santa Sede ha dato a suo tempo notizia senza aggiornare mai la situazione degli stessi.

La conta del “Blog dell’Editore”
Sars-CoV-2 positivi
Stato della Città del Vaticano e Santa Sede
(dal 6 aprile 2020)
1- Monsignore bergamasco
2- Dipendente Ufficio Merci
3- Dipendente Musei Vaticani N.1
4- Dipendente Musei Vaticani N.2
5- Monsignore Segreteria di Stato
6- Religioso Segreteria di Stato
7- Dipendente Basilica di San Pietro
8- Dipendente Musei Vaticani N.3
9- Dipendente Musei Vaticani N.4
10- Dipendente Musei Vaticani N.5
11- Dipendente Musei Vaticani N.6

Siamo alla follia. A Treviso droni con termo-scanner

A Treviso, in fase sperimentale l’uso di droni che, grazie ai termo-scanner, possono individuare persone con la febbre in giro per la città e avvisare le forze dell’ordine che intimeranno di tornare a casa e contattare il medico. Il Sars-CoV-2 ha reso possibile dei controlli capillari del territori mai visti contro la criminalità organizzati, contro spacciatori e scippatori.

Il Coronavirus ha prodotto circa 50 task force e quasi 1.500 nomine. Inoltre, ha provocato circa 10 milioni di poveri in più: uno su quattro degli Italiani

“Una cinquantina di task force e quasi 1.500 incarichi. Ecco come è cresciuta in Italia la macchina dell’emergenza. Gli organismi, secondo uno studio di Openpolis, si sono moltiplicati sia a livello nazionale che regionale. E in tutto sono stati emanati duecento atti. La macchina dell’emergenza Coronavirus ha sfornato, in Italia, già 1.500 nomine. Commissari, esperti, consulenti in movimento da mesi, con ruolo spesso inutili o sovrapposti, e figli di una profilerazione di strutture, sia a livello statale che regionale. Basti pensare che, da gennaio a oggi, sono stati 17 gli organismi coinvolti a livello nazionale nella gestione della crisi, ai quali però vanno sommati 16 task force e 19 unità di crisi costituite dai governatori. (Emanuela Lauria – la Repubblica, 28 aprile 2020).
Invece, la quarantena creerà 10 milioni di poveri. Sommati ai 5 esistenti faranno 15 milioni. Quindi, il 25% della popolazione italiana non avrà soldi per magiare, curarsi, fare acquisti di qualsiasi genere. E il Governo delle Dpcm incostituzionali deve emanare ancora quello di aprile e fra 3 giorni saremo a maggio.
A Quarta Repubblica solo il politico e giornalista Daniele Capezzone è riuscito a descrivere la realtà: “A 87 giorni dallo Stato di crisi dichiarata: sono stati erogati 5.000 prestiti (2.022 con la garanzia del 100 % dello Stato) su 9.000.000 di Partite IVA”. Ma ci rendiamo conto? Esattamente lo 0,055 per cento. Numeri poderosi, una potenza di fuoco mai vista. Più o meno è la stessa percentuale di popolazione che ha preso il Covid-19. Almeno c’è coerenza sui numeri.
“È un atto d’amore che chiedo alle banche”. Lo ha detto il Presidente del Consiglio dei ministri Giuseppe Conte a Lodi facendo appello al sistema bancario affinché “faccia un grande sforzo per erogare liquidità alle imprese che hanno bisogno. Venite incontro a queste richieste”.

Per quando la censura, il MinCulPop e le Veline del Duce?

“Invece di litigare noi dobbiamo lavorare insieme, a tutti i livelli, perché siamo tutti sulla stessa barca”, ha detto il Governatore della Regione Emilia Romagna e della Conferenza delle Regioni, Stefano Bonaccini, in merito al confronto con il governo sulla Fase 2.

Conte: “Non mi pento, rifarei tutto uguale”

Il Presidente del Consiglio dei ministri ha sottolineato che il rischio di una ricaduta “sarebbe fatale”. E ammette: “C’è una certa rigidità da parte del Komitato tecnico-scientifico, ma è dovuta ai dati sui contagi”.
Sulle misure adottate per fronteggiare l’emergenza sanitaria per il Sars-CoV-2, il Giuseppe Conte non ha pentimenti. “Tornassi indietro rifarei tutto uguale”, ha detto in una intervista a La Stampa. “Ho una grande responsabilità nei confronti del Paese. Non posso permettermi di seguire i sentimenti dell’opinione pubblica che pure comprendo nelle proprie emozioni – ha spiegato -. Il rischio di una ricaduta sarebbe fatale”.
Dopo i balconazo in Lombardia (a Milano, Bergamo e Brescia) il Presidente del Consiglio dei ministri si recato a Roma e poi in visita a Genova, per la posa dell’ultimo tratto del nuovo ponte Morandi e infine partito alla volta di Lodi e Codogno. “Poi non posso dimenticare Piacenza, ritornerò presto”, aveva inoltre affermato a Milano.
“La bussola che guida l’azione e le scelte del governo sono le valutazioni che hanno e devono continuare ad avere una base scientifica”, ha proseguito Conte, che ha poi ammesso “una certa rigidità da parte del comitato tecnico-scientifico, ma se c’è è sulla base della letteratura scientifica sui contagi che loro hanno a disposizione”.
“Capisco il sentimento di frustrazione e di contrarietà – ha affermato ancora – ma per capire la situazione che stiamo vivendo mi attengo a un esempio e a un semplice calcolo che riguarda la vita di tutti noi. Se un paziente solo, il famoso paziente uno, è riuscito a far esplodere un focolaio e a scatenare un contagio tale da obbligarci a chiudere l’intera Italia, riuscite a immaginare cosa potrebbe succedere con 100mila casi positivi, quali sono quelli attualmente accertati? Senza contare che in questo momento sicuramente ci sono anche positivi non accertati”.
L’indice del contagio R+0 “adesso è sotto l’uno”, ha sottolineato. “Se tornasse a 2 vorrebbe dire in pochissimo tempo 200mila contagiati, poi 400mila, poi 800mila, poi un milione e seicentomila e così via. La curva diventerebbe esponenziale. Abbiamo l’obbligo di tenerla sotto controllo in tutti i modi”.
“Adesso tutto ci sembra più semplice perché siamo chiusi in casa. Ma basterebbe pochissimo per perdere il controllo della situazione. Soltanto che questa volta precipiteremmo in una condizione ben peggiore e forse irreversibile. Ecco perché sono convinto, convintissimo, che sia meglio procedere sulla base di un piano ben programmato, per minimizzare al massimo il rischio di una ricaduta che sarebbe fatale”.

La Costituzione non può essere sospesa da Conte & Co

Il Governo non deve permettersi di sospendere la Costituzione (con il benestare di un autorevole giornalista di Repubblica, che in televisione ha detto con tranquillità che la Costituzione è sospesa, e che va bene) e di permettersi “inconcepibili baggianate e di una legislazione oscena e aberrante”.
Ieri, 27 aprile 2020 Renzi in un intervista a la Repubblica – “Così il governo calpesta la Costituzione. Faccia un decreto vero e il Parlamento lo voti” – definisce l’ultimo Dpcm sull’emergenza coronavirus “uno scandalo costituzionale e dice che il Governo sta calpestando la Costituzione. T “Ora basta, non possiamo calpestare i diritti costituzionali con un Dpcm. Trasformiamo il testo in un decreto e portiamolo in Parlamento”. In altri tempi, una frase così poteva solo aprire una crisi. In altri tempi, si sarebbe scatenato il finimondo, per esempio se Casini o Fini o Salvini l’avrebbero detto di un Governo Berlusconi.

Coronavirus e il 41bis

Non vi pare strano che dopo la rivolta nelle carceri di tutta Italia, che il Procuratore della Repubblica di Catanzaro Nicola Gratteri dice orchestrata dalla criminalità organizzata, i primi ad uscire siano mafiosi al 41 bis, il carcere duro? E non vi pare strano che il Presidente dell’Antimafia Nicola Morra (M5S) difenda le scarcerazioni?
Dal processo sulla trattativa stato-mafia dopo il primo grado di giudizio sappiamo che la trattativa c’è stata e che esiste un “papello” scritto in 12 punti, che Riina e Provenzano scrissero per far cessare le stragi. Stranamente, di quei 12 punti ogni anno che passa ne vengono esauditi alcuni, anno dopo anno. Vedrete che finiranno per esaudirli tutti e 12. Uno dei 12 punti è proprio il 41bis. Che organi dello Stato fanno parte della mafia è chiaro. Ne è un esempio la disputa di Nicola Gratteri contro Otello Lupacchini, in seguito trasferito da Catanzaro a Torino, per incompatibilità ambientale.
“Misure governo Covid, vanno a casa boss mafia in 41 bis. Gesù rimane escluso, quarantena nelle chiese. Il popolo muore responsabilmente nelle bare senza ultimo saluto, plaudono in tv pochi superficiali coadiuvati da servi sciocchi”: il durissimo tweet del Colonnello Sergio De Caprio, alias Capitano Ultimo contro le misure del Governo. Il Capitano Ultimo, noto per aver arrestato nel 1993 il boss mafioso Totò Riina, non ci sta. Il tweet è stato anticipato da un altro durissimo commento dopo la scarcerazione dei boss che si trovavano al 41 bis: “Umiliano la memoria di una lotta antimafia che è costata dolore e sangue. Umiliano la Bandiera. Pochi superficiali coadiuvati da servi sciocchi. Onore a tutti i combattenti caduti contro la #MAFIA #capitanoUltimo”.

Coronavirus in Germania

Stando ai dati divulgati dal Robert Koch Institut, l’indice di contagio R+0 è risalito a 1. Questo significa che ogni persona contagiata è in grado di infettarne un’altra. Sono oltre 156.000 i casi nel Paese.
Il tasso di contagio R+0 “è un fattore importante, ma anche il numero assoluto lo è. Noi abbiamo raggiunto un numero assoluto che possiamo gestire meglio”. Lo ha affermato il Ministro della salute tedesco Jens Spahn, rispondendo oggi a una domanda sull’aumento del fattore R+0 salito a 1. Spahn non ha dunque escluso che si arrivi all’allentamento di altre misure restrittive nelle prossime settimane. A a proposito del turismo e della gastronomia ha affermato: “Il 6 maggio è la data alla quale guardiamo per capire se e quali passi possiamo compiere”.

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