Meeting di Rimini: Emilia Guarnieri lascia la presidenza

Alcuni giorni fa, dopo 27 anni di presidenza e 40 di copresidenza, Emilia Guarnieri ha lasciato la ‘guida’ della fondazione ‘Meeting per l’amicizia fra i popoli’: ‘Per me il Meeting di Rimini è stato ed è tuttora un’immensa avventura di libertà’. Un passaggio annunciato da tempo, ma che lascia il segno: “Capisco che è il momento di lasciar andare ad altre mani, braccia e gambe questa cosa bella, ricca e tanto amata che ho vissuto… Dico ‘lasciar andare’ e non ‘abbandonare’, è come con i figli: se gli vuoi bene, devi lasciarli andare”.
Ed un pensiero al prossimo meeting, che avrà come titolo ‘Privi di meraviglia, restiamo sordi al sublime’: “Anch’io desidero questa meraviglia di cui parla il titolo dell’edizione di quest’anno. Conto di godermi questo Meeting quanto mi sono goduta gli altri quaranta, magari anche di più, chissà, sono molto curiosa”.
Ed in poche parole ha raccontato i 40 anni del Meeting, da volontaria: “Anch’io sono sempre stata una volontaria del Meeting… In questi 40 anni abbiamo messo insieme in campo la bellezza dell’esperienza umana che abbiamo incontrato nell’amicizia di don Giussani, perché potesse diventare un luogo di incontro, libertà, dialogo e costruzione comune con tutti”.
Il sindaco di Rimini, Andrea Gnassi, ha ringraziato Emilia Guarnieri per la fruttuosa collaborazione di questi decenni: “Prima di ogni altra riflessione ed analisi, prima di tornare a collaborare per l’edizione del Meeting 2020, c’è una parola che è giusto dire oggi: grazie Emilia.
In quello che considero un arrivederci e non un addio all’impegno per il bene comune, vedo tutto il bello che hai lasciato in eredità dopo 27 anni di presidenza di quello che è diventato negli anni uno degli eventi culturali e spirituali più attesi e importanti del mondo.
Ne abbiamo parlato molte volte assieme, eredità è cosa diversa da mera discendenza. La prima è altruismo, la seconda egoismo. Il tuo è stato un esempio non solo di passione, tenacia e profondità umana e culturale ma anche una presenza forte nella tua città.
Hai saputo fare del dialogo e della sfida del dubbio il centro di un percorso di crescita straordinario, umano e collettivo, a Rimini e per Rimini. Il Meeting ha portato nella nostra città migliaia e migliaia di persone, probabilmente milioni se si sommano le edizioni, che si sono incontrate, confrontate, hanno dibattuto, crescendo insieme”.
Ricordando il conferimento del ‘Sigismondo d’Oro’ il sindaco ha sottolineato il legame con la città: “Le parole contano, ma conta anche verificarle su di sé, mettersi in gioco in una relazione nuova, soprattutto se hai un ruolo pubblico. Penso, in questi anni da sindaco, di poter dire di averlo fatto con te e con il Meeting.
E questa storia, questa esperienza, come quelle vere, non opportunistiche o dovute, ha costruito un rapporto che ha portato a stringere ancora forte il legame tra Meeting e città, proprio in questi anni di tempi inediti e cambiamenti. Penso di poter dire che nei tanti temi, e nelle domande esplorate, ne sia uscita voglia di continuare a lavorare insieme, alla ricerca di bellezza e bene comune”.
E poche settimane prima Emilia Guarnieri aveva presentato a Roma il volume ‘Il Meeting di Rimini. Dalle inquietudini alle certezze’, curato dal prof. Salvatore Abbruzzese, docente di Sociologia della Religione all’Università degli Studi di Trento.
Introducendo il convegno la presidente della Fondazione aveva sottolineato il significato del sottotitolo: “Il sottotitolo ‘dalle inquietudini alle certezze’ non individua un prima e un dopo… Ogni momento di questi quarant’anni ha vibrato insieme di inquietudine e certezza. E’ l’inquietudine che non ci ha mai abbandonato nel cercare con sincerità e semplicità ogni frammento di umanità, ogni esperienza, ogni tentativo con il quale entrare in dialogo e costruire insieme”.