Papa Francesco: la Parola di Dio non è incatenata

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Con l’udienza generale odierna nell’aula Paolo VI papa Francesco ha concluso il ciclo di catechesi sugli Atti degli Apostoli con l’ultima tappa di san Paolo a Roma: “Il viaggio di Paolo, che è stato un tutt’uno con quello del Vangelo, è la prova che le rotte degli uomini, se vissute nella fede, possono diventare spazio di transito della salvezza di Dio, attraverso la Parola della fede che è un fermento attivo nella storia, capace di trasformare le situazioni e di aprire vie sempre nuove”.

Con l’arrivo dell’Apostolo delle genti a Roma il cristianesimo si apre al mondo: “Con l’arrivo di Paolo nel cuore dell’Impero termina il racconto degli Atti degli Apostoli, che non si chiude con il martirio di Paolo, ma con la semina abbondante della Parola. La fine del racconto di Luca, imperniato sul viaggio del Vangelo nel mondo, contiene e ricapitola tutto il dinamismo della Parola di Dio, Parola inarrestabile che vuole correre per comunicare salvezza a tutti”.

Nella catechesi il papa ha raccontato la missione dell’apostolo nell’annunciare la speranza cristiana: “A Roma, Paolo incontra anzitutto i suoi fratelli in Cristo, che lo accolgono e gli infondono coraggio e la cui calda ospitalità lascia pensare a quanto fosse atteso e desiderato il suo arrivo. Poi gli viene concesso di abitare per conto proprio sotto ‘custodia militaris’, cioè con un soldato che gli fa da guardia, era agli arresti domiciliari.

Malgrado la sua condizione di prigioniero, Paolo può incontrare i notabili giudei per spiegare come mai sia stato costretto ad appellarsi a Cesare e per parlare loro del regno di Dio. Egli cerca di convincerli riguardo a Gesù, partendo dalle Scritture e mostrando la continuità tra la novità di Cristo e la ‘speranza d’Israele’. Paolo si riconosce profondamente ebreo e vede nel Vangelo che predica, cioè nell’annuncio di Cristo morto e risorto, il compimento delle promesse fatte al popolo eletto”.

Il papa ha messo in evidenza non la morte di san Paolo, ma il suo dinamismo nell’annuncio della Parola di Dio: “A questo punto della narrazione, Luca conclude la sua opera mostrandoci non la morte di Paolo ma il dinamismo della sua predica, di una Parola che ‘non è incatenata’ (Paolo non ha la libertà di muoversi ma è libero di parlare perché la Parola non è incatenata) è una Parola pronta a lasciarsi seminare a piene mani dall’Apostolo”.

Papa Francesco ha concluso la catechesi sottolineando che la Chiesa è una ‘casa’ aperta a tutti, anche se è perseguitata: “Paolo lo fa ‘con tutta franchezza e senza impedimento’, in una casa dove accoglie quanti vogliono ricevere l’annuncio del regno di Dio e conoscere Cristo.

Questa casa aperta a tutti i cuori in ricerca è immagine della Chiesa che, pur perseguitata, fraintesa e incatenata, mai si stanca di accogliere con cuore materno ogni uomo e ogni donna per annunciare loro l’amore del Padre che si è reso visibile in Gesù. Cari fratelli e sorelle, al termine di questo itinerario, vissuto insieme seguendo la corsa del Vangelo nel mondo, lo Spirito ravvivi in ciascuno di noi la chiamata ad essere evangelizzatori coraggiosi e gioiosi”.

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