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Mons. Yoannis Lazhi Gaid, Presidente della Fondazione Fratellanza Umana, ha partecipato alla Conferenza Internazionale sul Dialogo tra Civiltà e Tolleranza

Mons. Yoannis Lazhi Gaid, già Segretario personale di Sua Santità Papa Francesco, Presidente della Fondazione della Fratellanza Umana e dell’Associazione Bambino Gesù del Cairo, nonché Rappresentante della Sede Apostolica nell’Alto Comitato per la Fratellanza Umana, ha partecipato alla Seconda Conferenza Internazionale sul Dialogo delle Civiltà e della Tolleranza, tenutasi ad Abu Dabhi dal 19 al 22 febbraio presso l’Abu Dhabi Energy Center.
La conferenza dal tema “Empowering Youth for a Tolerant Future” è stata organizzata dal Centro di Ricerca Emirates Scholar, una filiale della Fondazione Emirates per la Scienza e la Ricerca, in collaborazione con il Ministero della Tolleranza e della Coesistenza, e con il supporto dell’Ufficio Congressi e Mostre di Abu Dhabi, che fa parte del Dipartimento della Cultura e del Turismo.
La conferenza, tenutasi sotto il patrocinio di Sua Eccellenza Sheikh Nahayan Mabarak Al Nahyan, Ministro della Tolleranza e della Coesistenza e con la partecipazione di figure di spicco a livello mondiale, ha sottolineato la posizione degli Emirati Arabi Uniti, sotto la guida di Sua Altezza Sheikh Mohamed bin Zayed Al Nahyan, Presidente degli Emirati Arabi Uniti, come capitale globale della tolleranza, della coesistenza e della fratellanza umana.
Il convegno ha visto la presenza di oltre 5.000 partecipanti con oltre 100 relatori provenienti da vari settori governativi, diplomatici, accademici, religiosi e culturali, accanto a un’élite di dignitari internazionali ed esperti provenienti da tutto il mondo.
Sono stati presentati anche 120 documenti di ricerca e 25 workshop interattivi con approfondimenti diversificati sull’impatto dell’empowerment dei giovani nella promozione della tolleranza. I temi trattati sono stati: lo scambio culturale, il ruolo dell’educazione nel favorire la coesistenza e l’importanza di abbracciare la diversità culturale per costruire società coese.
Mons. Yoannis Lazhi Gaid ha espresso i suoi più sinceri ringraziamenti al Dr. Muhammad Abdullah Ali, presidente del Centro di Ricerca e Consulenza Trends, e al Dr. Hamad Al-Kaabi, caporedattore del Giornale Ittihad, per aver sostenuto la conferenza e per il loro grande contributo alla diffusione della cultura del dialogo e della tolleranza e per aver promosso gli sforzi per il progresso e la prosperità della regione araba.
Monsignor Gaid ha incontrato, a margine della conferenza, Sua Eminenza Imam Hassan El-Shalghoumi, Imam della Moschea Municipale Dransi a Sin San Dhoni, elogiando il suo ruolo strategico nella promozione di una cultura del dialogo, della tolleranza e della pace.
Mons. Gaid ha elogiato gli sforzi degli Emirati Arabi Uniti nel promuovere la pace mondiale e la coesistenza tra religioni e culture, fornendo un modello umanitario di tolleranza e fratellanza umana, ispirato dall’approccio del leader fondatore Sheikh Zayed.
L’Islam e la fraternità umana

La riflessione teologica deve riscoprire il valore costitutivo della condivisione di vita e della preghiera tra credenti, come luogo teologico decisivo per una teologia non solo interreligiosa ma dialogale, ripensata cioè tenendo conto dell’altro, pur nella fedeltà e rispetto della propria identità. È quanto riportano i proff. Sottana e Osto dal congresso ‘Islam and human fraternity’ (Abu Dhabi, 4-7 febbraio 2024).
Papa Francesco lancia il suo appello a favore della Pace, espresso con l’inaugurazione della Casa Abramitica

La Casa della Famiglia Abramitica è stata inaugurata ad Abu Dhabi il 16 febbraio 2023. Essa racchiude, in un unico sito, una Moschea, una Chiesa e una Sinagoga, edificate per vivere accanto, nel rispetto reciproco delle proprie differenze religiose. Costituisce il primo frutto del Documento ‘Sulla Fratellanza Umana per la Pace Mondiale e la Convivenza Comune’, sottoscritto da Sua Santità Papa Francesco e dal Grande Imam di Al-Azhar Ahmad Al-Tayyeb, il 4 febbraio 2019, ad Abu Dhabi.
La Moschea è stata inaugurata venerdì 17 febbraio 2023, la Sinagoga e la Chiesa di San Francesco domenica 19 febbraio 2023. Il Documento ‘Sulla Fratellanza Umana per la Pace Mondiale e la Convivenza Comune’ sancisce che tre religioni diverse, pur mantenendo il loro credo religioso e, pertanto, la propria identità, possono coesistere su un unico spazio, ossia su un unico territorio, facendo del dialogo il fulcro della loro coesistenza pacifica.
La Casa Abramitica rappresenta un simbolo di pace, che Papa Francesco ha voluto mostrare al mondo intero quale esempio di coesistenza delle differenze, le quali hanno la possibilità di interagire, in modo costruttivo, attraverso il dialogo.
La Casa Abramitica può essere un modello di coesistenza pacifica delle diversità, che può dimostrare a Putin e a Zelensky come le differenze non devono essere considerate motivo di inutili e dannosi conflitti, ma fonte di relazioni proficue, di accrescimento reciproco, garanzia di pace, se a sorreggerle sarà il dialogo.
Anche la Russia e l’Ucraina possono convivere l’una accanto all’altra, mantenendo la propria identità, divenendo, come ‘La Casa della Famiglia Abramitica’ insegna, territori le cui differenze saranno valorizzate e valorizzabili mediante il dialogo incessante, che apre orizzonti insospettabili per il miglioramento della condizione umana, sociale e politica di entrambi i popoli, in quanto pervasi dalla pace e dall’armonia.
Il popolo russo e il popolo ucraino possono istituire un dialogo non solo religioso, ma anche economico e sociale che potrà accrescere il benessere di entrambi. Nessuno dei due popoli perderà nulla di ciò che gli appartiene, anzi trarrà infiniti benefici da tale dialogo, che darà numerosi frutti, perché sorretto dalla Pace.
Entrambi i popoli, quello russo e quello ucraino, trarranno vantaggio dal dialogo e non certamente dalla guerra, arricchendosi vicendevolmente di scambi culturali, economici e religiosi, per poi irradiare i loro valori nell’intero universo. Potrà essere un nuovo modello economico, politico e sociale quello a cui daranno vita, fondato sulla Pace e sul Dialogo, dal quale spontaneamente potrà sorgere quel tanto agognato miglioramento dell’esistenza umana.
Dal dialogo potrà scaturire la volontà di allargare gli spazi dello sviluppo e del progresso che miglioreranno l’economia mondiale, ormai molto fragile e bisognosa di nuovi apporti, nonché bisognosa di creare un nuovo modello di economia che ponga al centro l’essere umano, che potrà essere definita ‘Economia dal Volto Umano’, la quale genererà quell’inclusione di ogni essere umano in un contesto che guarda al futuro con occhio amorevole e dia finalmente avvio al tanto agognato processo di civilizzazione della vita umana, in cui tutti siano cittadini, in quanto sarà salvaguardata la dignità umana di ogni persona.
La Russia conosce bene la filosofia di quei pensatori che volevano l’eguaglianza e la parità di tutti gli esseri umani. Si era accinta, nel secolo scorso, a dare avvio ad un processo paritario del genere umano, senza tuttavia riuscirvi, proprio in quanto il grande assente era il dialogo. Si, il grande assente era proprio il dialogo! Ed ora -siamo certi- vi riuscirà , ma solo se farà vivere il dialogo e la pace. E vi riuscirà senz’altro se terrà conto dell’appello del Documento ‘Sulla Fratellanza Umana per la Pace Mondiale e la Convivenza Comune’.
Anche l’Ucraina, ponendosi al fianco della Russia, senza perdere la propria identità e la propria autonomia, potrà concorrere a costruire un mondo migliore se vorrà accogliere l’appello pacifico e costruttivo di benessere e civiltà del Documento medesimo, foriero di quella Pace che tutto il mondo desidera fortemente veder realizzata tra Russia e Ucraina.
* Responsabile dell’ Ufficio Stampa Comunicazione della nostra Associazione Bambino Gesù del Cairo Onlus
Il vescovo Paul Hinder: i cristiani in Bahrein sperano di essere rafforzati dal Papa

Fino a domenica 6 novembre papa Francesco si recherà in Barhain, partecipando anche al ‘Bahrain Forum for Dialogue: East and West for Human Coexistence’ e celebrerà una messa solenne al ‘Bahrain National Stadium’ sabato 5 novembre ‘alla quale i cattolici del Bahrain e delle altre nazioni del vicariato del Nord Arabia sono invitati a partecipare’, come ha sottolineato mons. Paul Hinder, amministratore apostolico dell’Arabia Settentrionale.
Per essere ‘tolleranti’ dobbiamo dire che una fede vale l’altra?

Giusto ieri mi è capitato di leggere un commento, su un social network, in cui una persona diceva: “Tutte le religioni sono uguali, tutte sono valide, altrimenti una prevale sull’altra e ci sono dei conflitti. Non dobbiamo pretendere che la nostra religione sia vera e quella degli altri sia falsa. Dobbiamo accettare tutte le religioni e i diversi credo”.