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Nuovi bandi del COR per gli oratori con le proposte per il servizio civile

Il nuovo anno del Centro Oratori Romani si avvia con alcune iniziative a favore degli oratori. Sono stati infatti rinnovati sia il Bando 2025 per il Servizio Civile Universale con la disponibilità di due posti per i nuovi volontari sia il nuovo Bando Oratori per il finanziamento di progetti di formazione per animatori ed educatori con fondi pari a € 16.000.

Per quanto riguarda il Servizio Civile Universale, il nuovo progetto ‘Spazio ai talenti’,  realizzato in partnership con le A.C.L.I. aps come già negli ultimi anni, con la possibilità di svolgere il servizio all’interno del COR, consentirà ai volontari di vivere un’esperienza formativa e di servizio all’interno delle attività dell’associazione.

E’ già possibile presentare la domanda tramite la piattaforma DOL predisposta dal Dipartimento delle Politiche Giovanili ed il Servizio Civile Universale. Il COR è infatti accreditato all’Albo degli Enti di Servizio Civile Universale come ente che può accogliere operatori volontari, coinvolgendo i giovani prevalentemente in esperienze di accoglienza dei più piccoli, in linea con la mission associativa. Possono presentare domanda tutti i giovani, tra i 18 ed i 28 anni, che intendono partecipare al bando di Servizio Civile Universale fino alle 14.00 di giovedì 18 febbraio 2025.

Il progetto ‘Spazio ai Talenti’ ambisce a combattere il problema della povertà educativa, affrontando in particolare il fenomeno del disagio giovanile, l’isolamento sociale, in collegamento alla dispersione scolastica e al fenomeno dei NEET. Punta quindi sul sostegno allo studio per i ragazzi e i giovani dai 6 ai 18 anni dei territori coinvolti, ma soprattutto su attività socializzanti e di promozione delle competenze trasversali, socio-relazionali e sviluppo dei talenti, con percorsi di crescita integrali in contesti informali ed extra-scolastici.

Per i volontari che saranno in servizio civile presso il COR, l’attività si svolgerà principalmente negli oratori parrocchiali. Tutti i dettagli e le modalità di partecipazione sono già illustrati nell’apposita pagina del sito dell’associazione fondata dal Venerabile Arnando Canepa e che da 80 anni promuove a Roma la pastorale oratoriana (https://www.centrooratoriromani.org/risorse/servizio-civile-universale.html).

La seconda iniziativa del COR, lanciata sempre in questi giorni, riguarda il nuovo Bando Oratori che da qualche anno sostiene economicamente la formazione di educatori ed animatori degli oratori e che da quest’anno si apre anche a progetti sviluppati nelle diocesi suburbicarie oltre che a quelli della Diocesi di Roma. Nel corso degli ultimi anni l’associazione ha finanziato progetti educativi realizzati da reti di oratori consentendo a decine di giovani e di adulti di formarsi in maniera adeguata per il loro servizio di annuncio e di animazione nelle comunità di appartenenza.

L’edizione 2025 del nuovo Bando Oratori stanzia 16mila euro (con un notevole incremento anche rispetto alla precedente edizione) in favore di iniziative formative rivolte agli animatori ed educatori degli oratori della Diocesi di Roma e delle Diocesi Suburbicarie favorendo anche la promozione della cooperazione tra oratori dello stesso territorio con il fine di incoraggiare iniziative in un’ottica di percorso sinodale che ogni oratorio è chiamato a compiere uscendo fuori dal proprio contesto di riferimento.

Tutti i dettagli e le modalità di presentazione delle domande sono già disponibili sul sito del COR nella pagina dedicata (https://www.centrooratoriromani.org/risorse/bando-oratori.html). Le domande andranno presentate entro il prossimo 15 aprile per la valutazione e l’assegnazione da parte di una apposita commissione.

“Il nuovo bando di finanziamento, come d’altronde quello dello scorso anno”, ha sottolineato Fabrizio Lo Bascio,  Coordinatore del Centro Studi Pastorali del COR, “rappresenta prima che un’occasione per la formazione dei nostri educatori e animatori, un’opportunità per quanto riguarda il processo stesso: cooperare insieme tra le varie realtà, riscoprirsi chiamati a svolgere un comune servizio educativo prezioso nella nostra realtà, suscitare il desiderio di formarsi e di cercare nuove vie per svolgere questo ministero, in definitiva, riscoprirsi Chiesa, è il primo e più significativo risultato che questo progetto può realizzare”.

(Foto: COR)

Papa Francesco agli artigiani: il bene ha bisogno di talenti

Ricevendo oggi in udienza circa 300 rappresentanti della Confederazione Nazionale dell’Artigianato e della piccola e media impresa italiana, papa Francesco ha sottolineato il valore del lavoro artigianali, esortandoli a mettere a disposizione per la promozione del bene comune la loro creatività:

“L’artigianato mi è molto caro perché esprime bene il valore del lavoro umano. Quando creiamo con le nostre mani, nello stesso tempo attiviamo la testa e i piedi: il fare è sempre frutto di un pensiero e di un movimento verso gli altri. L’artigianato è un elogio alla creatività; infatti, l’artigiano deve saper scorgere nella materia inerte una forma particolare che altri non sanno riconoscere. E questo vi rende collaboratori dell’opera creatrice di Dio. Abbiamo bisogno del vostro talento per ridare senso all’attività umana e per metterla al servizio di progetti di promozione del bene comune”.

E’ stato un esplicito riferimento alla parabola evangelica dei talenti: “Un padrone consegna a tre servi dei talenti da far fruttare. Quello che ne ha ricevuti cinque si dimostra intraprendente e ne guadagna altri cinque. Quello che ne ha ricevuti due fa altrettanto e ne procura altri due. Entrambi vengono lodati dal padrone allo stesso modo. Non conta la quantità, ma l’impegno di far fruttare i doni ricevuti. Proprio ciò che manca al terzo servo, che per paura e per pigrizia nasconde il suo talento sottoterra. Ha rinunciato all’intraprendenza perché non ha coltivato un rapporto di fiducia verso il suo padrone, verso la vita e verso gli altri, un rapporto di fiducia con gli altri”.

Tale parabola è un invito ad abbandonare il timore di non essere capace e di avere fiducia: “Questa parabola è un inno alla fiducia in Dio, e un invito a una sana, positiva ‘complicità’ con Dio, che ci rende partecipi dei suoi beni e conta su di noi, conta sulla nostra responsabilità. Se nella vita si vuole crescere occorre abbandonare la paura e avere fiducia. A volte, specialmente quando aumentano le difficoltà, siamo tentati di pensare che il Signore sia un arbitro o un controllore implacabile più che Colui che ci incoraggia a prendere in mano la vita”.

Però tale fiducia ha necessità di uno sguardo di fede, che si concretizza nella storia di ciascuno: “Ma il Vangelo ci chiama sempre ad avere uno sguardo di fede; a non pensare che ciò che realizziamo sia frutto solo delle nostre capacità o dei nostri meriti. E’ frutto anche della storia di ognuno di noi, è frutto di tanta gente che ci ha insegnato ad andare avanti nella vita, incominciando dai genitori.

Il lavoro che faccio è frutto di una storia, che ci ha resi capaci di fare questo. Anche voi, se vi appassionate al vostro lavoro, e se qualche volta giustamente vi lamentate perché non è adeguatamente riconosciuto, è perché siete consapevoli del valore di ciò che Dio ha posto nelle vostre mani, non solo per voi ma per tutti”.

E la paura si esorcizza attraverso la partecipazione ad un progetto: “Tutti abbiamo bisogno di mettere da parte la paura che paralizza e distrugge la creatività. Possiamo farlo anche nel modo di vivere il lavoro quotidiano, sentendoci partecipi di un grande progetto di Dio, capace di sorprenderci con i suoi doni. Dietro alle nostre ricchezze non c’è solo bravura, ma anche una Provvidenza che ci prende per mano e ci conduce. Il lavoro artigianale può esprimere bene tutto questo, se è accompagnato giorno per giorno dalla consapevolezza che Dio non ci abbandona mai, che siamo capolavori delle sue mani, e per questo siamo capaci di realizzare opere originali”.

Da qui l’invito del papa ad ‘abbellire’ il mondo per costruire la pace: “Vorrei elogiare il vostro lavoro anche perché abbellisce il mondo. Noi viviamo tempi di guerra, di violenze; dappertutto le notizie sono così e sembrano farci perdere la fiducia nelle capacità dell’essere umano, lo sguardo alle vostre attività ci consola e ci dà speranza. Abbellire il mondo è costruire pace. Mi ha detto un economista che gli investimenti che danno più reddito oggi, in Italia, sono le fabbriche delle armi”. Quindi il papa ha incoraggiato gli artigiani ad essere costruttori di pace, come ha scritto nell’enciclica ‘Fratelli tutti’: “Questo non abbellisce il mondo, è brutto. Se tu vuoi guadagnare di più devi investire per uccidere. Pensiamo a questo. Non dimenticate: abbellire il mondo è costruire pace. L’enciclica, ‘Fratelli tutti’, ha definito i costruttori di pace come artigiani capaci di avviare processi di ripresa e di incontro con ingegno e audacia. Lo stesso ingegno e la stessa audacia che voi usate per realizzare le tante opere destinate ad arricchire il mondo”.

Ha concluso l’incontro esortandoli a mettere i loro ‘talenti’ a servizio del bene comune: “E Dio chiama tutti gli uomini e le donne a lavorare in modo artigianale, come Lui, lavorare a quel progetto di pace che Lui ha. Per questo Egli distribuisce in abbondanza i suoi talenti, perché siano messi al servizio della vita e non sotterrati nella sterilità della morte e della distruzione, come fanno le guerre, fomentate dal nemico di Dio.

Cari amici, grazie per quello che sapete realizzare attraverso il vostro lavoro; e grazie anche per l’impegno sociale: anche questo è un lavoro che richiede pazienza e progettualità! San Giuseppe artigiano vi ispiri sempre a vivere il lavoro con creatività e passione”.

(Foto: Santa Sede)

Papa Francesco: mettiamo a frutto i talenti

“Il Vangelo di oggi ci presenta la parabola dei talenti. Un padrone parte per un viaggio e affida ai servi i suoi talenti, ovvero i suoi beni: capitali, i talenti erano un’unità monetaria. Li distribuisce in base alle capacità di ciascuno. Al ritorno chiede conto di ciò che hanno fatto. Due di loro hanno raddoppiato quanto ricevuto e il signore li loda, mentre il terzo, per paura, ha seppellito il suo talento e può solo restituirlo, ragione per cui riceve un severo rimprovero”.

XXXIII domenica Tempo Ordinario: chi è fedele nel poco, avrà la vita eterna!

Siamo ormai vicini alla fine dell’anno liturgico; la prossima domenica si conclude l’anno con la festa di Cristo Re. Oggi la Liturgia ci presenta la parabola dei talenti invitando ciascuno di noi a fare i conti davanti Dio perché la nostra vita non risulti un  fallimento. Mentre   si è in attesa della venuta del Signore è indispensabile essere operosi.

Il papa al Copercom: la comunicazione è la missione nella quotidianità

A fine ottobre papa Francesco ha ricevuto in udienza un centinaio di partecipanti all’incontro per i 25 anni del Coordinamento delle Associazioni per la Comunicazione, organizzato dalla Cei per mettere in rete le associazioni nazionali che operano nel campo dei media, con l’invito ad uno scatto ‘di progettualità e visione’ per seguire processi comunicativi ‘che cambiano continuamente e velocemente’:

Il COR lancia il ‘Villaggio Oratorio’

Con la fine dell’estate torna l’appuntamento con la formazione del Centro Oratori Romani che quest’anno si presenta con la nuova proposta di ‘#Cambia Rotta – Villaggio Oratorio2021’, edizione speciale dei campus estivi che da decenni aprono il nuovo anno pastorale per catechisti e animatori dell’associazione laicale fondata dal Servo di Dio Arnaldo Canepa.

L’invito per questa esperienza formativa, che vuole mettere ancor più al centro gli oratori, è stato rivolto ad  allievi, catechisti, animatori, responsabili e assistenti di oratorio: saranno attivati percorsi differenziati per fasce di età e momenti comuni, per ricostruire quel ‘Villaggio Oratorio’, nel quale ciascuno offre i propri talenti e la propria presenza per aiutare un bambino a crescere.

L’appuntamento è dal 2 al 5 settembre presso il Seminario Minore di Roma e la risposta di parrocchie ed oratori è stata particolarmente importante, chiaro segnale del desiderio di ritrovare le energie necessarie a riprendere il cammino dopo quasi 2 anni di pandemia e di continua modifica delle attività pastorali anche per i più giovani.

Obiettivo di questa innovativa esperienza è riscoprire il proprio ruolo in quell’oratorio ‘villaggio’, capace di attivare sinergie e valorizzare talenti perché ogni bambino e ragazzo possa crescere. Se si sono sperimentate, in questi mesi, strade e modalità nuove per abitare questo villaggio, ora le parrocchie romane vogliono dargli il respiro del mare aperto, della scoperta di nuovi orizzonti per riprendere insieme la navigazione a vele spiegate.

All’interno della proposta formativa, saranno attivati percorsi differenziati per fasce di età e momenti comuni di incontro e scambio di esperienze. Ai pre-adolescenti è offerta l’esperienza di #PrendiIlLargo per incoraggiarli a conoscere l’oratorio, a non avere paura di scoprire la propria chiamata al servizio dei più piccoli, mentre sarà #SpiegaLeVele a sostenere gli adolescenti nella missione di catechisti e scoprire insieme dove ci può portare l’oratorio.

La proposta del COR non dimentica i giovani fra i 19 e i 25 anni con #PuntoNave per accompagnarli alla ricerca delle coordinate ecclesiali storiche che diano sostegno alla loro vocazione mentre agli adulti è offerta la proposta di #OrientaIlTimone, tre talk sera per riflettere con sacerdoti, catechisti adulti e responsabili degli oratori, sul senso di una ministerialità al servizio del bene comune.

Fra i relatori attesi ai talk di ‘Villaggio Oratorio’ sono attesi mons. Rino Fisichella, Presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione, che avrà modo di aprire il confronto sul documento ‘Antiquum Ministerium’, che ha istituito il ministero di catechista, ma anche don Armando Matteo, docente di teologia fondamentale presso la Pontificia Università Urbaniana e sottosegretario aggiunto della Congregazione per la dottrina della fede, e la prof. Francesca Busnelli, docente di pedagogia sociale presso l’Università Pontificia Salesiana.

I giovani di #PuntoNave avranno modo di incontrare e confrontarsi con don Paolo Asolan, Docente di Teologia pastorale e Preside dell’Istituto Pastorale ‘Redemptor Hominis’ presso la Pontificia Università Lateranense, la Prof. Maria Cinque, Docente associata di didattica generale e didattica e pedagogia speciale per l’infanzia, presso la LUMSA, insieme alla dott.ssa Carina Rossa, Membro del comitato promotore del Global Compact on Education.

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