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Tempo del Creato: i vescovi europei per una vita sobria

“Sin dall’inizio della sua missione, il profeta Isaia si rese conto del desiderio di Dio di inviare un messaggero al Suo popolo. Nonostante il suo senso di inadeguatezza, si impegnò a dare voce umana al disegno di Dio. Predicando ad un popolo che viveva in una situazione disastrosa e fatiscente, sperimentò aspre resistenze e opposizioni; tuttavia, questa esperienza lo portò a una ferma determinazione per tutta la vita: era consapevole della frenetica esigenza di richiamare il suo popolo dall’orlo del pericolo e del declino”: così inizia la dichiarazione congiunta dei presidenti del Consiglio delle Conferenze Episcopali d’Europa (CCEE) e della Conferenza delle Chiese Europee (CEC) per il Tempo del Creato, che si svolge dal 1 settembre al 4 ottobre, esortando alla preghiera e all’azione per la  nostra casa comune.

La dichiarazione congiunta è firmata dall’arcivescovo Nikitas di Thyateira e Gran Bretagna, presidente della CEC, e dall’arcivescovo Gintaras Grušas, presidente del CCEE, con l’invito alla riflessione sulla visione del profeta Isaia di un ‘giardino di pace’, esortando le comunità ad abbracciare una vita sobria, rispettando i doni del creato e rifiutando lo sfruttamento delle persone e delle risorse naturali: “Nelle sue profezie, Isaia paragonava Dio a un agricoltore attento e diligente che, a volte adirato per i frutti selvatici dell’ingiustizia e della violenza che venivano prodotti, minacciava di togliere la sua cura e protezione”.

Nella dichiarazione i vescovi sottolineano l’impegno ad una vita sobria, nata dall’incontro con Dio: “Ma, rafforzato dall’incontro con la santità di Dio, Isaia offrì anche un’alternativa alla catastrofe: la sopravvivenza dipendeva dal ritorno a uno stile di vita che riflettesse fiducia e devozione verso Dio. Questo è un impegno quotidiano che richiede una vita sobria e il rispetto di tutto ciò che viene offerto come dono del creato, senza alcuna forma di sfruttamento ingiusto delle persone o delle risorse naturali. Questo è per Isaia l’unico modo per vivere in pace e prosperare, ed è ciò che noi chiamiamo pace con il creato”.

La dichiarazione è un richiamo al Concilio di Nicea: “Come Chiese Cristiane, questo è per noi un tempo di preghiera e di sincera conversione, che dà voce alla nostra professione di fede nel Dio che ‘ha creato il cielo e la terra’, come ogni comunità cristiana proclama da secoli con le parole formulate dal Concilio di Nicea, di cui quest’anno celebriamo il 1700° anniversario. Mentre proclamiamo la nostra fede in Dio creatore, preghiamo anche per i nostri fratelli e sorelle che sono vittime di diverse forme di ingiustizia ambientale e umana”.

Anche se il mondo è in preda alle guerre i vescovi europei invitano a ‘cercare la pace’: “Al giorno d’oggi, il nostro mondo difficilmente può essere considerato un giardino di pace. Al contrario, la distruzione umana e la morte causate dalle guerre e dai disordini sociali in diversi Paesi e popoli influenzano le nostre esperienze quotidiane. Tuttavia, come il profeta Isaia, crediamo fermamente di essere chiamati a cercare la pace con il creato e che ognuno di noi sia chiamato a onorare i tratti distintivi del datore di vita”.

Inoltre la dichiarazione sottolinea che il tema è in linea con la ‘Charta Oecumenica’ riveduta, la cui firma è prevista entro la fine dell’anno, rafforzando l’unità dei cristiani e impegnandosi a prendersi cura del creato in tutta Europa: “Abbiamo plasmato questo impegno spirituale anche in ogni pagina della ‘Charta Oecumenica’ riveduta, che sarà firmata entro la fine di quest’anno. Per oltre 20 anni questo accordo congiunto tra le Chiese cristiane in Europa ha ispirato le nostre riflessioni teologiche e il nostro lavoro pastorale. Ci auguriamo che la versione riveduta continui a dare forma al nostro ascolto della preghiera di Cristo, perché tutti siano una sola cosa”.

Infine, mentre le comunità cristiane di tutta Europa si uniscono a questo appello, il CCEE e la CEC invitano tutti i credenti a contribuire alla tutela della casa comune e promuovere un futuro giusto e sostenibile, in vista della Cop30: “Mentre si impegnano per la tutela del nostro clima, pregheremo per tutti i leader ed i partecipanti alla 30° Conferenza dei Partner sui cambiamenti climatici (COP30), organizzata dalle Nazioni Unite a Belém (Brasile), dal 10 al 21 novembre. Crediamo che l’attuale crisi climatica rappresenti un’opportunità per riconfigurare le relazioni internazionali verso il bene comune e per creare uno stile di vita più equo e sostenibile per l’intera umanità”.

E’ un appello, affinché il Tempo del Creato sia un tempo di cambiamento: “Auspichiamo inoltre che l’impatto delle politiche sui cambiamenti climatici sui poveri e sui vulnerabili rimanga ben presente nelle menti e nei cuori dei leader e degli esperti riuniti alla conferenza, considerando le sfide sociali e ambientali interconnesse del nostro tempo. Il Tempo del Creato ci chiama ad essere fedeli custodi di ciò che Dio ha creato e ci ha affidato, nelle nostre scelte quotidiane e nelle politiche pubbliche, affinché la nostra preghiera e il nostro stile di vita possano fare eco a ciò che crediamo e confessiamo: I cieli narrano la gloria di Dio; l’opera delle sue mani annuncia il firmamento”.

Giustizia, pace, salvaguardia del creato bussole per le diocesi della Campania

Si è svolto a fine aprile al Museo Nazionale Ferroviario di Pietrarsa, in provincia di Napoli, la conferenza ‘Rieducare noi, per custodire il domani’, organizzata dalla Conferenza Episcopale Campana e incentrata sul delicato tema della tutela del Creato con la partecipazione di vescovi, sacerdoti e laici per ribadire l’impegno delle Chiese della Campania nella cura della casa comune, concludendo il percorso di educazione delle comunità ecclesiali alla giustizia, pace e salvaguardia del creato intrapreso nel settembre 2023, arricchito dalle testimonianze di Antonia di Pippo del Circolo ‘Laudato sì’ della parrocchia del ‘Buon Pastore’ di Caserta, e di Antonio Capece, responsabile dell’impresa sociale ‘Ambiente Solidale’ di Napoli.

Al centro della giornata, l’intuizione che la salvaguardia del creato debba partire da una profonda ‘educazione’ cristiana, con sottolineature ai documenti del Magistero della Chiesa, come ha fatto il circolo ‘Nuovi Stili di Vita’, che ha illustrato le attività svolte a livello locale per promuovere una tutela dell’ambiente e del territorio sociale pragmatica, sensibilizzando la comunità parrocchiale a prendersi cura del creato con iniziative che coinvolgono bambini, giovani e famiglie: “Educarsi alla sobrietà, che non significa rinuncia alla modernità bensì comprendere le reali esigenze dell’uso dei dispositivi elettronici ed informatici per esempio riciclando ciò che realmente serve alle proprie esigenze, evitando di acquistare il superfluo”.

La conferenza sulla tutela del creato ha evidenziato l’importanza della collaborazione e della condivisione delle responsabilità con l’invito alle parrocchie a diventare promotrici di buone pratiche a favore dell’ambiente e della sostenibilità non solo energetica, ma anche personale, cioè pratiche ben strutturate e consapevoli che le scelte di vita quotidiana possono fare la differenza: “Ogni cristiano, pertanto, con i suoi doni e talenti, può contribuire a questo impegno comune, diventando ‘lievito benefico’ per il mondo come ci insegna Gesù nel Vangelo”.

In conclusione la Conferenza Episcopale Campana ha dato il via a un processo di cambiamento che coinvolgerà tutti i fedeli della regione, uniti nel comune impegno di custodire il creato per le generazioni future, rivolgendo un messaggio di speranza: “Se tutti faremo la nostra parte, è possibile costruire un futuro più sostenibile e rispettoso del creato”.

(Foto: Conferenza Episcopale Campana)

Papa Francesco invita alla vigilanza

“Fratelli e sorelle io vi dico: si soffre tanto in Ucraina, tanto, tanto! E io vorrei attirare l’attenzione un po’ sul prossimo Natale, anche le feste. E’ bello festeggiare il Natale, fare le feste… ma abbassiamo un po’ il livello delle spese di Natale, così si chiamano. Facciamo un Natale più umile, con regali più umili. Inviamo quello che risparmiamo al popolo ucraino, che ha bisogno, soffre tanto; fanno la fame, sentono il freddo e tanti muoiono perché non ci sono medici, infermieri a portata di mano. Non dimentichiamo: un Natale, sì; in pace con il Signore, sì, ma con gli ucraini nel cuore. E facciamo quel gesto concreto per loro”:

Mons. Bello è venerabile

La diocesi di Molfetta Molfetta-Ruvo-Giovinazzo-Terlizzi ha festeggiato, sabato scorso, la venerabilità di mons. Tonino Bello venerabile con la celebrazione eucaristica presieduta dal card. Marcello Semeraro, prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi e per 35 anni e vice rettore del seminario regionale, durante la quale è stata data lettura del decreto di venerabilità.

‘Un Padre, una famiglia’: un libro racconta l’impegno dei Salesiani contro il covid-19

Nella festa di don Bosco, era stato pubblicato in inglese ‘Un padre, una famiglia’ (a breve anche in italiano) dal Rettor maggiore dei salesiani, don Ángel Fernández Artime, libro che raccoglie fotografie e testi che raccontano il grande lavoro svolto dalla Famiglia Salesiana di tutto il mondo, in risposta alla pandemia di coronavirus:

Da Bari un invito a vivere la relazione in Quaresima

Nella diocesi di Bari-Bitonto, mons. Giuseppe Satriano, da poco contagiato da Covid 19 e ricoverato in ospedale, ha scritto la prima lettera per la Quaresima per ringraziare i fedeli dell’accoglienza e per invitarli a sperimentare ‘la gioia della Pasqua e la vicinanza del Risorto’: “Il tempo sofferto della pandemia ha motivato la scelta di sospendere le normali attività catechetiche e di aggregazione, soprattutto in questi ultimi mesi. Tutti avvertiamo la fatica dell’isolamento e della distanza insieme alla responsabilità di custodirci reciprocamente”.

L’acqua è un bene comune

Oggi si celebra la 70ª Giornata Nazionale del Ringraziamento che ha per tema ‘L’acqua, benedizione della terra’, nel cui messaggio della Commissione Episcopale per i problemi sociali e il lavoro, la giustizia e la pace, i vescovi esprimono vicinanza “agli uomini ed alle donne della terra, sapendo che dal loro generoso lavoro dipende in misura determinante il benessere della popolazione”, consapevoli che la pandemia da Covid-19 “ha avuto impatti pesanti sull’intero mondo del lavoro”.

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