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Papa Francesco ai fedeli: niente è impossibile a Dio

“Continuo a seguire con grande preoccupazione la situazione in Medio Oriente, e ribadisco il mio appello a tutte le parti coinvolte affinché il conflitto non si allarghi e si cessi immediatamente il fuoco su tutti i fronti, a partire da Gaza, dove la situazione umanitaria è gravissima e insostenibile. Prego perché la ricerca sincera della pace estingua le contese, l’amore vinca l’odio e la vendetta sia disarmata dal perdono.

Vi chiedo di unirvi alla mia preghiera anche per la martoriata Ucraina, il Myanmar, il Sudan: queste popolazioni così provate dalla guerra possano presto ritrovare la tanto desiderata pace. Uniamo i nostri sforzi e le nostre preghiere perché siano eliminate le discriminazioni etniche nelle regioni del Pakistan e dell’Afghanistan, specialmente le discriminazioni contro le donne”, ricevute precedentemente.

Al termine dell’udienza generale, ripresa oggi dopo la pausa di luglio, papa Francesco ha rinnovato la sua preghiera affinché cessi il fuoco su tutti i popoli che soffrono per la guerra, mentre nell’udienza generale ha introdotto una nuova catechesi sullo Spirito Santo che guida il popolo di Dio nella storia della Salvezza: “Il tema di oggi è lo Spirito Santo nell’Incarnazione del Verbo. Nel Vangelo di Luca leggiamo: ‘Lo Spirito Santo scenderà su di te’, o Maria, ‘su te stenderà la sua ombra la potenza dell’Altissimo’ (1,35). L’evangelista Matteo conferma questo dato fondamentale che riguarda Maria e lo Spirito Santo, dicendo che Maria ‘si trovò incinta per opera dello Spirito Santo’ (1,18)”.

Questa verità di fede è stata proclamata nel Concilio di Costantinopoli: “La Chiesa ha raccolto questo dato rivelato e lo ha collocato ben presto nel cuore del suo Simbolo di fede. Nel Concilio Ecumenico di Costantinopoli, del 381 (quello che definì la divinità dello Spirito Santo), tale articolo entrò nella formula del ‘Credo’, che si chiama appunto Niceno-Costantinopolitano, ed è quello che recitiamo in ogni Messa.

Esso afferma che il Figlio di Dio ‘per opera dello Spirito Santo si è incarnato nel seno della Vergine Maria e si è fatto uomo’. Si tratta dunque di un dato di fede ecumenico, perché tutti i cristiani professano insieme quel medesimo Simbolo della fede. La pietà cattolica, da tempo immemorabile, ne ha tratto una delle sue preghiere quotidiane, l’Angelus”.

Per questo la Madonna è definita ‘Sposa della Chiesa’: “Questo articolo di fede è il fondamento che permette di parlare di Maria come della Sposa per eccellenza, che è figura della Chiesa. Infatti Gesù, scrive san Leone Magno, ‘come è nato per opera dello Spirito Santo da una vergine madre, così rende feconda la Chiesa, sua Sposa illibata, con il soffio vitale dello stesso Spirito’.

Questo parallelismo è ripreso nella Costituzione dogmatica ‘Lumen gentium’ del Concilio Vaticano II, che dice così: ‘Orbene, la Chiesa contemplando la santità misteriosa della Vergine, imitandone la carità e adempiendo fedelmente la volontà del Padre, per mezzo della Parola accolta con fedeltà, diventa essa pure madre, poiché con la predicazione e il battesimo genera a una vita nuova e immortale i figli, concepiti ad opera dello Spirito Santo e nati da Dio’… Maria ha prima concepito, poi partorito Gesù: prima lo ha accolto in sé, nel cuore e nella carne, poi lo ha dato alla luce”.

Questo processo divino accade anche nella Chiesa: “Così avviene anche per la Chiesa: prima accoglie la Parola di Dio, lascia che ‘parli al suo cuore’ e le ‘riempia le viscere’, secondo due espressioni bibliche, per poi darla alla luce con la vita e la predicazione. La seconda operazione è sterile senza la prima”.

Anche la Chiesa pone la stessa domanda che Maria fece all’Angelo: “Anche alla Chiesa, di fronte a compiti superiori alle sue forze, viene spontaneo porre la stessa domanda: ‘Come è possibile questo?’ Come è possibile annunciare Gesù Cristo e la sua salvezza a un mondo che sembra cercare solo benessere in questo mondo?

Anche la risposta è la stessa di allora: ‘Riceverete la forza dallo Spirito Santo… e di me sarete testimoni’ (At 1,8). Così disse Gesù risorto agli Apostoli, quasi con le stesse parole rivolte a Maria nell’Annunciazione. Senza lo Spirito Santo la Chiesa non può andare avanti, la Chiesa non cresce, la Chiesa non può predicare”.

E’ un principio valido per ogni fedele, ricordando che ‘nulla è impossibile a Dio’: “Quello che si dice della Chiesa in generale, vale anche per noi, vale per ogni singolo battezzato. Ognuno di noi si trova a volte, nella vita, in situazioni superiori alle proprie forze e si domanda: Come posso affrontare questa situazione? Aiuta, in questi casi, ricordare ripetere a sé stessi quello che l’angelo disse alla Vergine prima di congedarsi da lei: Nulla è impossibile a Dio”.

(Foto: Santa Sede)

La società civile verso le elezioni politiche

Il leader di Azione, Carlo Calenda, ha chiuso la porta al Partito Democratico, dopo l’accordo portato a casa da Letta con Fratoianni, Bonelli e Di Maio e Tabacci, un insolito silenzio aveva avvolto la giornata di Calenda. Ora la rottura. A nemmeno una settimana dall’intesa siglata martedì scorso con pubbliche strette di mano e foto ricordo con il segretario democratico.

Card. Czerny: siano rispettati i diritti dei lavoratori marittimi

Nella seconda domenica di luglio, in cui le comunità cristiane celebrano la Domenica del Mare, il prefetto del Dicastero per lo Sviluppo Umano integrale, il card. Michael Czerny, ricorda in un messaggio rivolto a cappellani, volontari e sostenitori di Stella Maris,  il lavoro essenziale di oltre 1.000.000 di marittimi che, tutti i giorni dell’anno, lavorano sulle navi che trasportano merci nel mondo intero. E lancia un appello perché le loro condizioni siano migliorate e che si evitino forme di discriminazione.

Papa: con la cura si sconfigge la lebbra

“Oggi ricorre la Giornata Mondiale dei Malati di Lebbra. Esprimo la mia vicinanza a quanti soffrono di questa malattia e auspico che non manchino loro il sostegno spirituale e l’assistenza sanitaria. E’ necessario lavorare insieme alla piena integrazione di queste persone, superando ogni discriminazione associata a un morbo che, purtroppo, colpisce ancora tanti, specialmente in contesti sociali più disagiati”: così al termine dell’Angelus di domenica scorsa papa Francesco ha ricordato la 69^ giornata mondiale dei malati di lebbra.

La Suprema Corte: il Crocifisso non alimenta divisioni

A pochi giorni dalla riapertura scolastica la Suprema Corte, che a Sezioni Unite attraverso la sentenza 24414/2021 ha chiarito che il crocifisso nelle scuole non è una condotta discriminatoria; quindi ha stabilito che il Crocifisso può rimanere nelle aule, a condizione che sia ‘la comunità scolastica’ a deciderlo, anche accompagnato ‘con i simboli di altre confessioni presenti in classe e in ogni caso ricercando un ragionevole accomodamento tra eventuali posizioni difformi’.

Il Covid diventa un alibi per i governi: 340.000.000 cristiani perseguitati

 “Aumenta la persecuzione dei cristiani in termini assoluti: oltre 340.000.000 nel mondo, vuol dire 1 cristiano ogni 8 sperimenta almeno un alto livello di persecuzione. Il Covid ha aumentato le discriminazioni. Dunque, cresce ancora una delle numericamente più imponenti persecuzioni mai sperimentate in questa terra… La violenza domestica contro convertiti alla fede cristiana, in particolare donne, è cresciuta esponenzialmente nel 2020. Per molti cristiani perseguitati, il lockdown dovuto alla pandemia ha significato essere chiusi in casa con il proprio persecutore. La famiglia che non accetta la fede del cristiano è spesso una delle fonti immediate di persecuzione”.

Cei: non c’è vuoto normativo contro l’omofobia

Sono cinque le proposte in commissione Giustizia della Camera, che puntano a inserire una nuova fattispecie alla legislazione penale di contrasto alle discriminazioni razziali, legata all’ ‘identità di genere’ e all’ ‘orientamento sessuale’. Una materia, il divieto di discriminazioni, che è regolata dalla legge 205 del 1993, che prende il nome dall’allora ministro dell’Interno Nicola Mancino. L’obiettivo di queste proposte è il contrasto al fenomeno dell’omofobia, partendo dall’esistenza di un vuoto normativo.

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