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Grazie, papa Francesco!

In queste poche righe vorrei esprimere il mio grazie a papa Francesco per questi dodici anni di pontificato. Ancora una volta, lunedì scorso ci hai stupiti passando da questa vita ad un’altra vita. Certo tutti noi lo sapevamo che sarebbe successo prima o poi, ma nel nostro cuore speravamo che potesse accadere più tardi che mai perché in questi tempi bui per tanti, credenti e non, sei stato una luce. Ebbene in questo giorno vorrei dirti grazie per diversi motivi.
Grazie perché ci hai fatto capire che un cattolico può, anzi deve essere coerente. Spesso alle parole, tu, Francesco, hai fatto seguire i fatti, insegnandoci che si può e si deve essere coerenti. Non lo hai fatto perché sei stato vescovo di Roma, ma perché, come tutti noi, sei stato un discepolo del Signore e ti sei messo alla sua sequela.
Grazie perché non hai mai smesso di dialogare con tutti, con chi ci è simpatico e chi ci è antipatico. Tu hai avuto le tue idee, che molti non hanno condiviso, ma non per questo hai smesso di dialogare. Ci hai fatto capire che come cattolici non possiamo rinunciare al dialogo, che chi sa dialogare costruisce ponti, genera simpatia, mostra di essere umano. Per questo tanti ti hanno apprezzato.
Grazie perché sei stato uno dei pochi che ha creduto nella pace, in un tempo di guerre. Tu hai cercato la pace, hai provato ad aprire, con i tuoi collaboratori, vie per la pace. Non ci sei riuscito, ma ci hai lasciato un insegnamento importante: se vogliamo vivere bene su questa terra, la pace e, quindi, la fraternità, non può essere solo un nobile valore, ma una pratica da mettere in atto ogni giorno.
Grazie perché ci hai fatto capire che Dio è misericordia, che ama tutti, che perdona tutti. A dire il vero questo è scritto a carattere cubitali nel Vangelo, ma in questo tempo di odio, di divisione, sottolinearlo è stato importante. Il perdono va oltre le cadute, ti fa rialzare e camminare, andare avanti sempre.
Grazie per quello che hai fatto e per quello che non hai potuto fare. La tua opera rimane incompiuta, ma lo Spirito Santo, che ha ispirato i cardinali ad eleggerti papa nel marzo del 2013, saprà ispirare tanti cristiani a continuare nel silenzio e nel nascondimento quanto tu, discepolo del Signore, ci hai insegnato.
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Seconda domenica di Quaresima: la Trasfigurazione di Gesù

La Quaresima è itinerario verso la Pasqua di risurrezione; il Vangelo ci conduce al monte Tabor dove Gesù in preghiera si trasfigura: appare ai tre apostoli (Pietro, Giacomo e Giovanni) nello splendore della sua divinità. Gesù aveva annunziato la sua imminente passione e morte e gli Apostoli erano rimasti male, quasi increduli, tanto amavano il loro Gesù Maestro. Gesù vuole preparare i suoi discepoli al dramma della passione e questo messaggio è diretto a quanti avrebbero creduto in Lui: da qui l’evento straordinario della trasfigurazione, che precede la Pasqua ed annuncia la vittoria definitiva sulla morte: la risurrezione.
Gesù con i tre discepoli era salito sul monte Tabor; i tre Apostoli saranno i testimoni di questo evento straordinario… Come leggere la trasfigurazione di Gesù? E’ un episodio mirabile: la chiave della lettura ce la offre Paolo, che ci ricorda che la nostra patria è il cielo ed anche il nostro corpo un giorno si trasfigurerà come il corpo di Cristo Gesù. L’episodio è semplice: Gesù con i tre Apostoli sale sul monte a pregare; gli Apostoli si addormentano.
Appena svegli, assistono a qualcosa di mirabile: il volto di Gesù era cambiato d’aspetto; la sua veste era divenuta candida e sfolgorante e due uomini (Mosè ed Elia) conversavano con Lui su quanto sarebbe accaduto a Gerusalemme. La trasfigurazione sostanzialmente è una esperienza di preghiera; quando l’anima raggiunge il culmine, diventa fonte di luce interiore; quando l’anima si unisce a Dio e la volontà umana si fonde con quella divina, si realizza quel fenomeno mistico che nei ‘santi’ chiamiamo ‘estasi’.
In questa contemplazione mistica, vero squarcio di paradiso, accanto a Gesù appaiono Mosè ed Elia, che parlano del compimento del mistero della Pasqua ormai imminente. In quel momento Gesù intravede la croce, il suo grande ed estremo sacrificio necessario, voluto dal Padre, per salvare l’uomo, ed esclama il suo ‘Amen’, eccomi, sia fatta, Padre, la tua volontà. Il Padre conferma l’azione di Cristo facendo udire la sua voce: ‘Questo è il Figlio, l’eletto, ascoltatelo!’
Il monte Tabor indica all’uomo la vicinanza con Dio: anche Mosè è salito sul monte Sinai per ricevere le tavole della legge; anche Elia era salito sul monte Carmelo per incontrarsi con Dio. Il salire sulla montagna è l’itinerario ideale per lasciare da parte il mondo contingente e sperimentare la comunione vera con la divinità. Qui c’è tutto il programma della quaresima: questo è il mio Figlio, ascoltatelo.
E’ necessario mettersi in ascolto di Gesù: Egli, vero Dio, ci rivela il Padre perchè è la Sapienza eterna, il Verbo divino immagine viva del Padre; Egli vero uomo, nato dalla Vergine, ci porta a riscoprire la nostra vera identità di uomini creati ad immagine di Dio; ci porta a prendere coscienza dell’amore misericordioso di Dio e della meta per la quale siamo stati creati. All’udire le parole del Padre, i tre Apostoli rimasero con la faccia a terra ‘presi da grande timore’.
Si sentono sgomenti davanti alla maestà divina. Da qui la necessità di ascoltare Gesù, l’esigenza della conversione per rispondere all’amor di Dio con fedeltà e conforme ai talenti e ai carismi ricevuti. Gesù con la trasfigurazione prepara i suoi discepoli al dramma della imminente Pasqua evidenziando che la preghiera, oltre al digiuno e alle opere di misericordia, è la colonna portante della vita spirituale.
E’ necessario ogni giorno vincere il proprio io orgoglioso e con piena convinzione rispondere: ‘Eccomi, Padre, sia fatta la tua volontà’. Gesù insegna: ‘Chi vuole essere mio discepolo prenda la croce e mi segua’. Il grande poeta cristiano evidenzia: ‘Seguendo in piume in fama non si vien né sotto coltre’. Maria Santissima, Madre di Gesù e nostra, ci aiuti ad aderire fedelmente ai disegni divini.
P. Campese racconta il carisma missionario di san Giovanni Battista Scalabrini

“Scalabrini ci aiuta, proprio guardando ai missionari dei migranti come a cooperatori dello Spirito Santo per l’unità. La sua è una visione illuminata e originale del fenomeno migratorio, visto come appello a creare comunione nella carità. Ancora giovane parroco, egli stesso racconta di essersi trovato, alla Stazione Centrale di Milano, davanti ad una massa di migranti italiani in partenza per l’America…
XXII Domenica Tempo Ordinario: la logica del mondo e la logica del cielo

La vita è uno rischio da vivere, d’accettare se vogliamo essere uomini veri, cristiani autentici. Nel brano del vangelo Gesù annuncia la Pasqua per condurre gli Apostoli e i discepoli a riconoscere che la nostra salvezza ha origine e fondamento nel sacrificio della croce e non nel trionfalismo stupido e superficiale. L’apostolo Pietro, a cui Gesù aveva detto: ‘Sei pietra, roccia e su questa Pietra edificherò la mia Chiesa’, non l’aveva ben capito, come d’altronde molti cristiani ancora non lo capiscono.
P. Nardelli racconta la Chiesa missionaria di papa Francesco

Era la sera del 13 marzo 2013 ed il card. Jorge Mario Bergoglio era eletto vescovo di Roma assumendo il nome di Francesco. Nei giorni successivi all’elezione, il pontefice affermava: ‘E’ venuto il nome, nel mio cuore: Francesco d’Assisi. E’ per me l’uomo della povertà, l’uomo della pace, l’uomo che ama e custodisce il creato’. Fin dall’inizio del suo ministero san Francesco è stato per il papa fonte di ispirazione, dall’enciclica ‘Laudato sì’ all’enciclica ‘Fratelli tutti’.
Giovanni Paolo I ha mostrato una Chiesa lieta

Albino Luciani Giovanni Paolo I è beato: lo ha proclamato oggi papa Francesco all’inizio della solenne concelebrazione eucaristica in piazza San Pietro, davanti a migliaia di persone, provenienti specialmente da Venezia, Vittorio Veneto e Belluno-Feltre (diocesi legate al ministero sacerdote ed episcopale del nuovo beato, scegliendo la cui data per la sua memoria liturgica è il 26 agosto, giorno della sua elezione a papa nel 1978.