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Papa Francesco invita a difendere la famiglia

Oggi alla presenza di papa Francesco, il card. Kevin Farrell, Prefetto del Dicastero per i Laici, Famiglia e Vita, ha presieduto la celebrazione eucaristica in piazza San Pietro ed in collegamento con le diocesi per il X Incontro Mondiale delle Famiglie, che si conclude domani nelle diocesi con la celebrazione eucaristica. Nell’omelia il papa ha ringraziato le famiglie per la partecipazione all’incontro mondiale:

Covid 19: racconti del dolore al femminile

“Che cosa fai, che cosa pensi, se tuo marito muore per una malattia sconosciuta, e tu non hai potuto essergli vicino negli ultimi giorni, negli ultimi istanti; se sei divisa tra i sensi di colpa per non aver saputo capire in tempo, ammesso che un tempo per capire ci fosse, che il maledetto virus (‘la bestia’, il ‘maledetto mostro’) era arrivato e la rabbia nei confronti di istituzioni che sembrano più che mai lontane e inefficienti…; se la quarantena ti tiene lontana non solo dal cimitero, ma dagli amici, dalle persone che ti vogliono bene”.

Domenica XVII: l’evento della moltiplicazione dei pani

Il miracolo della moltiplicazione dei pani evidenziato nel Vangelo è uno di quegli eventi che mirabilmente hanno inciso nella vita, nell’esperienza, nella cultura dei cristiani, popolo di Dio. La Liturgia oggi si concentra sul mistero profondo racchiuso in questo evento. L’episodio offre certamente diverse piste di lettura: c’è una lettura etico-sociale o caritativa, c’è una pista eucaristica.

Papa Francesco: Gesù ha sperimentato l’esilio

“Nella fuga in Egitto il piccolo Gesù sperimenta, assieme ai suoi genitori, la tragica condizione di sfollato e profugo segnata da paura, incertezza, disagi. Purtroppo, ai nostri giorni, milioni di famiglie possono riconoscersi in questa triste realtà. Quasi ogni giorno la televisione e i giornali danno notizie di profughi che fuggono dalla fame, dalla guerra, da altri pericoli gravi, alla ricerca di sicurezza e di una vita dignitosa per sé e per le proprie famiglie. In ciascuno di loro è presente Gesù, costretto, come ai tempi di Erode, a fuggire per salvarsi. Nei loro volti siamo chiamati a riconoscere il volto del Cristo affamato, assetato, nudo, malato, forestiero e carcerato che ci interpella. Se lo riconosciamo, saremo noi a ringraziarlo per averlo potuto incontrare, amare e servire. Le persone sfollate ci offrono questa opportunità di incontro con il Signore”.

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