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Aliyev annuncia l’invio della quinta revisione del trattato di pace all’Armenia. Perché non accetta il progetto “Crocevie di Pace”? E falla finita!

[Korazym.org/Blog dell’Editore, 15.11.2023 – Vik van Brantegem] – Con tutta la veemenza di cui si sa capace, il regime capeggiato dall’autocrate di Baku, Ilham Aliyev (foto di copertina), ha annunciato che l’Azerbajgian ha trasmesso all’Armenia una quinta revisione del trattato di pace.

L’Azerbajgian acquista un sistema missilistico da Israel e si arrabbia perché l’Armenia acquista veicoli militari dalla Francia

[Korazym.org/Blog dell’Editore, 14.11.2023 – Vik van Brantegem] – «Israele ha appena venduto un sistema di difesa missilistica all’Azerbajgian per 1,2 miliardi di dollari, poche settimane dopo che gli Stati Uniti hanno approvato ulteriori 14 miliardi di dollari in aiuti a Israele, che ha dichiarato di dover espandere le proprie capacità di difesa missilistica“ (Lindsey Snell).

Aliyev con il “pugno di ferro” vuole dimostrare che non ha l’intenzione di lanciare nuovi attacchi militari e guerre contro l’Armenia?

[Korazym.org/Blog dell’Editore, 13.11.2023 – Vik van Brantegem] – Degli account azeri di Telegram con legami con il Ministero della Difesa dell’Azerbajgian riferiscono dell’arrivo di materiale militare francese in Armenia, pubblicando delle foto di veicoli corazzati francesi che affermavano di essere state scattate nel porto di Batumi, con destinazione Armenia. Foto e notizie sono state riprese dai media governativi azeri.

Sono tre i principi fondamentali per la pace e la normalizzazione tra Armenia e Azerbajgian

[Korazym.org/Blog dell’Editore, 30.10.2023 – Vik van Brantegem] – Dopo la pulizia etnica nel Nagorno-Karabakh, l’emittente statale dell’Azerbajgian Az.Tv. minaccia apertamente l’Armenia di una nuova guerra. Dovrebbero prenderne atto specificamente i partner occidentali che continuano a trascurare le reali minacce sul terreno, pensando che Aliyev voglia la pace con l’Armenia.

Baku sceglie un linguaggio morbido per indebolire la vigilanza dell’Occidente in attesa di sferrare un nuovo attacco contro l’Armenia

[Korazym.org/Blog dell’Editore, 26.10.2023 – Vik van Brantegem] – È veramente singolare la dissonanza cognitiva della leadership e della società politico-militare azera, quando esprimono “preoccupazione per gli armamenti dell’Armenia”. Il deputato del Milli Majlis, Tural Ganjaliyev, ha dichiarato durante la plenaria del Parlamento dell’Azerbajgian, che l’accordo di cooperazione militare firmato tra Francia e Armenia “mira a sconvolgere il fragile equilibrio della regione” e “minaccia la sicurezza nazionale dell’Azerbajgian. Finiscono per credere alla loro narrazione, dimenticando che l’autocrazia azera ha investito i proventi degli idrocarburi in un moderno esercito altamente armato, mentre l’Armenia non ha ricevuto neanche ricevuto dalla Russia il materiale militare che aveva già pagato.

Esercizi azeri-turchi “Mustafa Kemal Atatürk-2023” in Artsakh occupato e sulla frontiera con l’Armenia

[Korazym.org/Blog dell’Editore, 20.10.2023 – Vik van Brantegem] – L’aggressione azera nell’Artsakh non può essere giustificata da nessuno, ha affermato il Viceministro degli Esteri della Repubblica di Armenia, Vahan Kostanyan, in un briefing con i giornalisti: «Il riconoscimento reciproco dell’integrità territoriale di Armenia e Azerbajgian non dovrebbe in alcun modo violare il processo di garanzia della sicurezza e dei diritti degli Armeni del Nagorno-Karabakh, che è stato minato dall’uso dell’aggressione da parte dell’Azerbajgian, che ha avuto luogo nel Nagorno-Karabakh e non può essere giustificata da nessuno».

L’errore di concedere Artsakh a Baku porta alla minaccia contro Armenia

[Korazym.org/Blog dell’Editore, 18.10.2023 – Vik van Brantegem] – L’errore strategico commesso dalle autorità armene e dalla comunità internazionale nel riconoscere il conteso Artsakh/Nagorno-Karabakh che è armeno come parte dell’Azerbajgian e nel negare il diritto all’autodeterminazione del popolo armeno dell’Artsakh/Nagorno-Karabakh, ha portato ad un genocidio su vasta scala e a nuove minacce da parte dell’autocrate Ilham Aliyev contro l’Armenia stessa. Ma anche se ha perso la guerra imposta dall’Azerbajgian ed è stato sfollato dalla propria terra, il popolo dell’Artsakh/Nagorno-Karabakh ha sconfitto l’autocrate Ilham Aliev, perché «se odi una persona, allora ti ha sconfitto» (Confucio). I veri proprietari di questa terra un giorno ci ritorneranno.

Gli USA avvertono che qualsiasi violazione della sovranità e integrità territoriale dell’Armenia comporterà gravi conseguenze per l’Azerbajgian

[Korazym.org/Blog dell’Editore, 15.10.2023 – Vik van Brantegem] – Secondo Eric Bazail-Eimil e Gabriel Gavin in un articolo sul sito Politico del 13 ottobre 2023 [QUI], la scorsa settimana il Segretario di Stato statunitense, Antony Blinken, avrebbe avvertito un piccolo gruppo di legislatori che il suo dipartimento teme che l’Azerbaigian possa invadere l’Armenia nelle prossime settimane, secondo due persone a conoscenza della questione.

L’Armenia vuole la pace e l’Azerbajgian vuole l’Armenia dopo aver preso l’Artsakh

[Korazym.org/Blog dell’Editore, 09.10.2023 – Vik van Brantegem] – Prima o poi il despota autocrate dell’Azerbajgian, Ilham Aliyev, non sarà più un “dittatore utile” (Cit.) e sconterà la punizione per il dolore inflitto a migliaia di famiglie armene e azere. Finita la guerra in Ucraina, non sarà più necessario e cadrà come tanti altri despoti. Condividiamo di seguito il commento di Iniziativa italiana per l’Artsakh.

289° giorno del #ArtsakhBlockade. Cronaca dal campo di concentramento della soluzione finale di Aliyev in Artsakh. 7° giorno della resa dopo l’attacco terroristico azero. Esodo di massa dall’Artsakh verso l’Armenia

[Korazym.org/Blog dell’Editore, 26.09.2023 – Vik van Brantegem]Cercare di monitorare e raccontare quotidianamente tutto quello che sta succedendo nel Caucaso meridionale, dal 27 settembre 2020, pensiamo sia importante, ma non abbiamo mai nutrito vane speranze che arrivino a salvare gli Armeni. È semplicemente nostro dovere mostrare cosa sta succedendo lì, sul campo, mentre succede, contro un popolo (che è pure cristiano). Nel nome della verità e della giustizia. Per restare umani. Restiamo convinti che la storia non la fanno i cattivi. Non ha ragione Hegel, il male non è reale come parte necessaria del cammino storico. Ciò che è disumano alla fine è ingoiato dal nulla.

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