Fiducia supplicans. Disputa a distanza tra il giornalista e il cardinale

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[Korazym.org/Blog dell’Editore, 15.01.2024 – Miguel Cuartero] – Le polemiche e le divisioni causate dalla pubblicazione della controversa Dichiarazione Fiducia supplicans[1] non sembrano placarsi. I toni si alzano e la disputa teologica si sposta su Twitter (ora “X”).

In un lungo intervento pubblicato sul blog di Sandro Magister Settimo Cielo, il Cardinale guineano Robert Sarah [2], Prefetto emerito della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti, ha ringraziato le conferenze episcopali (specie dell’Africa) che hanno dimostrato una “ferma opposizione” a Fiducia supplicans e incoraggiato i vescovi ad opporsi a “un’eresia che mina gravemente la Chiesa, Corpo di Cristo, perché contraria alla fede cattolica e alla Tradizione”.

L’intervento (a dire il vero uno dei tanti interventi critici espressi da cardinali e vescovi sparsi per il mondo) non è piaciuto a uno dei giornalisti più in vista dell’attuale pontificato: il britannico Austen Ivereigh.
Ivereigh è considerato il biografo ufficiale di Papa Francesco. Ha infatti pubblicato il libro The great reformer (445 pp, in italiano: Tempo di Misericordia, Mondadori 2014) la più completa biografia dell’attuale pontefice e Impariamo a sognare, libro bestseller pubblicato in diverse lingue, frutto di una lunga intervista col pontefice e ha partecipato alla prima sessione del Sinodo sulla Sinodalità in qualità di “esperto facilitatore” della delegazione inglese.

Entusiasta promotore delle novità volute da Papa Francesco, Ivereigh vanta una grande amicizia col pontefice, è molto attivo sui social network e in questi giorni su Avvenire ha raccontato come la sua fattoria si ispiri e rispetti i consigli ecologici della Laudato sì, l’enciclica ecologica di Francesco.

Ivereigh, citando la formula di Professione di fede e giuramento che i cardinali sono tenuti a pronunciare al momento del loro ingresso nel Collegio cardinalizio, afferma che il cardinale africano ha violato il suo solenne giuramento e chiede che dunque “resti in silenzio oppure restituisca la berretta cardinalizia”. Una accusa gravissima, quella di tradimento e mancata fedeltà al Sommo Pontefice, che non viene dall’ex Santo Uffizio ma da un “padre” sinodale [3].

Secca la risposta del professore statunitense di Filosofia scolastica, Edward Fesser, che interviene accusando: «Se Austen Ivereigh sapesse tanto di teologia cattolica quanto di giornalismo e difesa degli hacker, si renderebbe conto che un cardinale che sospetta un Papa di errore ha il dovere di renderlo noto, anche pubblicamente, come atto di assistenza al Papa , come insegnava Tommaso d’Aquino».
«Il disprezzo spesso maschera paura e insicurezza». Risponde a sua volta il giornalista, che chiude: «Non ho altro tempo da perdere».

Nel frattempo i cardinali restano divisi e, in particolare in Africa, si eleva un avvertimento: prima di tutto una linea comune all’Africa e poi l’applicazione. Una materia troppo delicata per applicarla senza una approfondita riflessione perché «le benedizioni alle coppie omosessuali proposte da Fiducia supplicans non possono essere attuate in Africa «senza esporsi a scandali», scrive il SECAM (Simposio delle conferenze episcopali di Africa e Madagascar).

La domanda è se anche il Cardinale Fridolin Ambongo, Presidente del SECAM, verrà invitato a restituire la berretta cardinalizia [4].

Questo articolo è stato pubblicato dall’autore il 12 gennaio 2024 sul suo blog Testa del Serpente [QUI].

[1] Indice – Fiducia supplicans [QUI]
[2] Fiducia supplicans. Il Cardinal Sarah: “Ci opponiamo a un’eresia che mina gravemente la Chiesa” – 9 gennaio 2024 [QUI]
[3] «Il Cardinal Sarah ha accusato il Papa di eresia, violando il solenne giuramento prestato davanti a Dio da cardinale. Ora deve restituire il suo cappello rosso. Se è convinto in coscienza, deve restare in silenzio, confidando nella storia e in Dio per vendicarlo. Questa è profezia. Tutto il resto è politica di potere» (Austen Ivereigh – Twitter, 9 gennaio 2024 [QUI]).
[4] Sembra di assistere ad un replay in color porpora del film del 1998 Salvate il soldato Ryan. Intanto, dopo la chiusura dell’articolo sopra, ci ha pensato un collega di Austen Ivereigh a salvare il “soldato Fridolin”. È intervenuto il più simpatico, nonché anche lui “entusiasta promotore delle novità volute da Papa Francesco”, Gian Guido Vecchi, con un suo post su X [condividendo il link ad un suo articolo sul Corriere della Sere (Benedizione ai gay, i vescovi africani: “Ci si espone a scandali”. Ma Francesco non fa retromarcia), nascondendo per il sommo bene dell’unità nella divisione, che il Presidente del SECAM a nome degli episcopati africani ha scritto seccamente, che in Africa Fiducia supplicans non verrà applicata]: «Niente strappi né retromarce. La parola chiave, cara al Papa gesuita, è piuttosto “discernimento”, prendendosi il tempo necessario. Il cardinale Martini diceva che “la Chiesa è rimasta indietro di 200 anni”, e Bergoglio l’ha citato più volte. L’importante è “avviare processi”» (X, 12 gennaio 2024).
Poi, Ivereigh si è “adeguato” e ha scritto in un post su X: «Una delle caratteristiche di una Chiesa sinodale è il rispetto per la diversità *legittima* nell’interpretazione e nella ricezione dell’insegnamento della Chiesa, a seconda del contesto culturale. Ciò che scandalizza è fondamentale. Questa legittima diversità è un grande esempio di sinodalità» (X, 13 gennaio 2024 [QUI]).
Con tutti questi “distingui”, non si comprende la diversità del trattamento riservato a Sarah e ad Ambongo, ambedue cardinali africani, ambedue critici di Fiducia supplicans, ambedue professando l’unione con Papa Francesco [V.v.B.].

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