Arcivescovo Viganò: la difesa di “Fiducia supplicans” del Cardinal Tucho dimostra la sua “eresia manifesta”

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[Korazym.org/Blog dell’Editore, 07.01.2024 – Vik van Brantegem] – Parlando a LifeSiteNews, il Nunzio Apostolico emerito, Arcivescovo Carlo Maria Viganò, ha condannato fermamente la difesa del Cardinale Víctor Manuel (Tucho) Fernández delle benedizioni delle copie dello stesso sesso e delle copie in situazioni irregolari, come l’usurpazione dell’autorità sacra dei Pastori della Chiesa di Cristo.

Benedizione delle coppie omosessuali. Il Membro della Commissione Teologica Internazionale, il teologo Alberto Cozzi sostiene, in un lungo articolo su Avvenire [QUI] dal titolo La risposta della Chiesa a una richiesta di sostegno, che non si tratta di adeguare la dottrina alle mode ma di ascoltare il desiderio di benevolenza. È necessario trovare parole e gesti per far sentire a tutti la vicinanza di Dio: «Leggendo il Comunicato stampa del Dicastero per la Dottrina della Fede in ordine alla ricezione della Dichiarazione Fiducia supplicans, colpisce la quantità di volte in cui ricorre il termine “pastorale”. Vi si auspica un “periodo più lungo di riflessione pastorale”; si richiama la “proposta di brevi e semplici benedizioni pastorali” o ancora di “benedizioni spontanee e pastorali”; si chiede di “arricchire la prassi pastorale”».

«Il problema delle benedizioni delle coppie irregolari mette in evidenza una diversità di visioni teologiche dentro la Chiesa su questioni vitali», dice a La Nuova Bussola Quotidiana [QUI] l’Arcivescovo-Vescovo emerito di Trieste, Mons. Giampaolo Crepaldi, esaminando i problemi insiti nella Fiducia supplicans, in cui coglie discontinuità e pastoralismo, ovvero la pretesa di produrre una “nuova” dottrina mediante la pastorale, con l’illusione di andare incontro alle persone negando loro la carità nella e della verità. Queste persone vanno accolte, dice Mons. Crepaldi, ma Fiducia supplicans dimentica di accoglierle nella verità. Alla domanda: «Lei impartirebbe simili benedizioni?», risponde: «Non lo farei per rispetto delle persone interessate. L’incontro pastorale di un vescovo o un sacerdote deve essere nella carità e nella verità: chi chiede la benedizione non sia mosso da desideri di rivendicazione ma da un sincero proposito di conversione; chi impartisce la benedizione non sia guidato da facili buonismi ma da una onesta volontà di guidare le persone al loro vero bene spirituale».

Mons. Viganò ha fatto il suo commento nell’ambito di un’intervista esclusiva a LifeSiteNews condotta via email con Michael Haynes in riferimento al Comunicato stampa circa la ricezione di Fiducia supplicans del Dicastero per la Dottrina della Fede del 4 gennaio 2024, con cui il Cardinal Fernández ha risposto alla reazione ampiamente negativa che Fiducia supplicans ha ricevuto nelle ultime settimane.
Mons. Viganò afferma che il Comunicato stampa del Cardinal Fernández in difesa di Fiducia supplicans fa parte di un tentativo di provocare uno scisma e di distruggere la Chiesa dall’interno, screditandoLa, portando alla dannazione delle anime. In ogni caso, ha scritto Mons. Viganò, «qualsiasi documento porti la firma di Tucho può essere considerato privo di qualsiasi valore, per eresia manifesta dello stesso Tucho».
Il Cardinal Fernández ha avvertito in quel Comunicato stampa, che non c’è spazio per prendere le distanze dottrinalmente dalla Fiducia supplicans. Al riguardo, Mons, Viganò osserva, che il Cardinal Fernández ha travisato i diversi rifiuti della Dichiarazione – rifiuti che si basano sul sostegno di Fiducia supplicans alle benedizioni per le coppie dello stesso sesso e per le coppie in situazioni irregolari – affermando che tale opposizione non può essere interpretata come opposizione dottrinale, perché considera la Dichiarazione chiaro e definitivo riguardo al matrimonio e alla sessualità.
Commentando il Comunicato stampa del Cardinal Fernández, Mons. Viganò scrive che si tratta di un tentativo di difendere Fiducia supplicans contro ogni evidenza. Mons. Viganò accusa il Prefetto del Dicastero per la Dottrina della Fede di aver agito in modo da attuare uno scisma: «Se davvero Tucho fosse in buona fede, non avrebbe mai e poi mai promulgato la Dichiarazione Fiducia supplicans, perché era ampiamente prevedibile che questo colpo di mano avrebbe suscitato fortissime proteste. Da come questa scandalosa vicenda si è svolta – arrivando addirittura a non convocare la plenaria del Dicastero per discutere il contenuto del documento – possiamo comprendere ciò che già da tempo ho annunciato, e cioè che Bergoglio vuole provocare uno scisma nella Chiesa e spingere Pastori e fedeli ad andarsene, o comunque a trovarsi in una situazione di volontario o imposto ostracismo in cui la loro resistenza sia di fatto annullata o ignorata. È questo che costituisce il marchio del “pontificato” del Gesuita Argentino, e lo ha affermato lui stesso nel 2016: “Potrei passare alla storia come colui che ha diviso la Chiesa”. Questa azione divisiva, tipica del Maligno, che è spirito di divisione e seminatore di zizzania, è incontestabile e trova un’ulteriore dimostrazione nella provocazione di Fiducia supplicans, che viene difesa dal suo estensore, in un grottesco conflitto di interessi, addirittura decidendo motu proprio che non può essere considerata eretica o blasfema, senza argomentare ed anzi sapendo benissimo che il Magistero della Chiesa ha sempre condannato la sodomia e quindi considerato impensabile benedire o anche solo imporre approvare chi vive in stato di pubblico concubinato o come sodomita».
Mons. Viganò fa anche eco ai recenti commenti del Prefetto emerito della Congregazione per la Dottrina della Fede, Cardinale Gerhard Müller, nel criticare il tentativo del Cardinal Fernández di distinguersi nel tipo di benedizioni offerte.
Mons. Viganò suggerisce che «per ingannare, Tucho vuole che l’attenzione sia posta su un aspetto non pertinente – e cioè che la benedizione non mette in discussione che il Sacramento del Matrimonio sia possibile solo tra un uomo e una donna – per evitare di prendere in considerazione la sodomia, quale peccato contro natura che grida vendetta al Cielo, che di fatto Fiducia supplicans derubrica e legittima».
Mons. Viganò osserva che «in questo modo sono ignorate le conseguenze che Fiducia supplicans avrà di fatto, e che già possiamo vedere coerentemente applicate (…). Prima tra queste, indurre nei fedeli l’idea che un’unione omosessuale o comunque illegittima possa avere una sorta di legittimazione di serie B, aprendo quella finestra di Overton che porterà necessariamente non solo alla legittimazione delle nozze omosessuali, ma anche a quelle tra più coniugi (in nome dell’inclusività verso chi pratica il poliamore) o con minorenni (quando la pedofilia, secondo gli auspici dell’ONU verrà riconosciuta come normale) o con gli animali».
Mons. Viganò collega questo stile di reinterpretazione della comprensione delle benedizioni a potenziali progetti futuri per introdurre il diaconato femminile, il clero sposato o un nuovo concetto di sacerdozio – tutti aspetti in discussione nel Sinodo sulla sinodalità: «È prevedibile che con la stessa farisaica ipocrisia Tucho e il suo padrone si inventino una forma di “ministero non ordinato” per le donne, da un lato ribadendo che il Sacerdozio è limitato ai soli maschi, e questa è dottrina perenne, ma aggiungendo la “vera novità” di una “ministero non ordinato”, ossia di un sacerdozio-non sacerdozio, di un diaconato-non diaconato. Capite tutti che questa è pura follia, dettata da una mente eretica e mossa da una volontà malvagia».

L’intervista completa a Mons. Viganò pubblicata sabato 6 gennaio 2024 su LifeSiteNews si può leggere [QUI] e nella traduzione italiana a cura di Marco Tosatti per Stilum Curiae [QUI].

Foto di copertina: Giotto, San Francesco caccia i demoni da Arezzo, affresco, fine XII secolo, basilica superiore del Sacro Convento di Assisi.

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