La polemica sulla FSSPX. Esattamente ciò di cui non c’era nessun bisogno

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[Korazym.org/Blog dell’Editore, 23.08.2023 – Vik van Brantegem] –  Abbiamo osservato – e con crescente perplessità – la pubblicazione nei giorni scorso degli articoli pubblicati da La Nuova Bussola Quotidiano sulla Fraternità Sacerdotale San Pio X (FSSPX). Oggi, l’amico e collega Marco Tosatti scrive sul suo blog Stilum Curiae – e concordiamo – che «la polemica sulla FSSPX è esattamente ciò di cui non c’era nessun bisogno», dopo aver rilanciato ieri – meritevolmente – l’articolo apparso il 21 agosto 2023 su Chiesa e Post-Concilio [QUI], in risposta ai «recenti sorprendenti articoli de La Nuova Bussola Quotidiana contro la FSSPX», che «stanno producendo due evidenti effetti: innanzitutto una straordinaria ondata di simpatia e di riconoscenza per Mons. Lefebvre; in secondo luogo uno straordinario susseguirsi di dissociazioni e critiche rispetto alla Bussola». Il sito Chiesa e Post Concilio riprendeva un molto tecnico ed esaustivo articolo chiarificatore della vulgata ostile alla FSSPX pubblicato anni fa, a firma del Prof. Paolo Pasqualucci dal titolo La FSSPX non è mai stata fuori della Chiesa e non può considerarsi “scismatica”.

Riprendiamo di seguito dal blog Stilum Curiae il commento di Cristiano Lugli – che si esprime “per l’onore della verità” – relativo alla Fraternità Sacerdotale San Pio X e gli articoli che La Nuova Bussola Quotidiana ha scritto in questi giorni. «Un contributo al dibattito che si sta svolgendo – scrive Marco Tosatti -; anche se pensiamo che di tutto c’è bisogno, in questo momento, salvo che di contrasti fra quanti assistono perplessi, o sbigottiti, agli sviluppi quotidiani della vicenda ecclesiale romana».

«È paradossale, ma solo la Fraternità [Sacerdotale San Pio X] potrà aiutare la Chiesa, ricordando ai Papi e ai Vescovi che Nostro Signore ha fondato una Chiesa monarchica e non una moderna assemblea caotica. Verrà il giorno in cui questo messaggio sarà ascoltato. Per ora, il nostro dovere è mantenere questo senso profondo della Chiesa e della sua gerarchia, nonostante il campo di battaglia e le rovine che abbiamo sotto gli occhi» (Don Davide Pagliarani, 29 dicembre 2018).

«I nostri seminari sono il cuore della Fraternità [Sacerdotale San Pio X]. La Società è costruita sui suoi seminari ed esiste grazie ai suoi seminari. Anche la Chiesa non ha bisogno d’altro che di santi sacerdoti. È impossibile trovare un modo migliore per servire la Chiesa. Attraverso i nostri seminari collaboriamo al fine della Chiesa universale. Questa è stata la grande intuizione del Concilio di Trento, la grande intuizione di Mons. Lefebvre. E più questo grande ideale del sacerdozio va in declino, va perdendo, più penso che sia importante la nostra fedeltà a questo compito – che è anche la nostra missione» (Don Davide Pagliarani, 20 marzo 2019).


«Il pericolo principale per i nostri fedeli e anche per i sacerdoti oggigiorno è quello di cadere nello scoraggiamento. Quindi penso che sia giunto il momento di ricordare a noi, e a ricordare loro, che quanto più si ha l’impressione che la situazione sia senza speranza tanto più si avvicina il momento della vittoria. San Pio X lo diceva per incoraggiare la gente. E la densità, la densità attuale delle tenebre è funzionale allo splendore della verità quando verrà il momento del trionfo della verità. È importante per noi mantenere questa visione soprannaturale. Qualunque cosa accada oggi sarà utilizzata da Dio per mostrare un trionfo più profondo, più grande, più splendente e soprannaturale della Sua Chiesa e della Verità» (Don Davide Pagliarani, 20 marzo 2019).

La Nuova Bussola Quotidiana e la negazione della semplice realtà
di Cristiano Lugli
Stilum Curiae, 23 agosto 2023

La serie di articoli che il sito de La Nuova Bussola Quotidiana ha pubblicato  a proposito della Fraternità Sacerdotale San Pio X fondata dal vescovo francese Mons. Marcel Lefebvre sta facendo molto discutere in questi giorni.

Come già è stato ampiamente detto, tutte le tesi mosse a sostegno di una critica verso la suddetta Fraternità ed al presunto scisma in cui essa permarrebbe, sono trite e ritrite, confutate lungo i decenni da numerosi studiosi e dalla Fraternità stessa.

Risulterebbe perciò molto semplice riprendere alcuni dei vari articoli e studi dati alle stampe od alle pubblicazioni per rispondere a chi, come la Nuova Bussola, ha sostenuto lungo gli anni la pericolosità dell’accostarsi alla fraternità fondata da Mons. Marcel Lefebvre per rispondere ad un’oggettiva crisi senza precedenti nella storia della Chiesa almeno fino all’anno d’inizio del Concilio Vaticano II.

Non è tuttavia mia intenzione fare e ridire ciò che altri, molto più esperti del sottoscritto, hanno già ampiamente spiegato, confutato e che probabilmente, raccogliendo questa nuova occasione, ancora confuteranno per fugare ogni dubbio rispetto alle quantomeno opinabili tesi mosse dal quotidiano de La Nuova Bussola: è indubbio che aldilà di ciò che già è stato detto a più riprese, valga la pena profittare di questa nuova occasione per fare chiarezza, tenendo ben presenti di quanti nuovi fedeli, specie nell’ultimo triennio di psico-pandemie, deliri ecclesiali e dj-set di preti tecno-house, si sono avvicinate alla Messa di sempre e, quindi, di conseguenza, a tutta la galassia cosiddetta “tradizionale”.

Dal canto mio, come noto, non ho mancato in alcune circostanze di dire ciò pensavo rispetto ad alcune dichiarazioni della Fraternità Sacerdotale San Pio X circa i vaccini, o comunque di un certo atteggiamento assunto dai vertici durante l’era Covid, respirato da molti come poco chiaro. Questo solo per dire che se mi esprimo in questa circostanza, non è certo per partito preso e per una volontà od un senso di appartenenza che mi spinge a prendere le parti di qualcuno a tutti i costi: anzi, penso che la Fraternità abbia da sola tutti gli argomenti e gli esempi per “difendersi” dalle varie e presunte accuse mossele.

Mi esprimo per onore della verità, e per quel senso di profonda ed assoluta gratitudine verso Mons. Marcel Lefebvre, che cerco di trasmettere anche ai miei figli spiegando loro che il Buon Dio ha messo nelle mani di quel bravo vescovo e dei suoi sacerdoti gli strumenti per conservare la Santa Messa di sempre, strumento fondamentale, insieme al sacerdozio cattolico, per la salvezza delle anime, ovvero per tutto ciò per cui la Santa Chiesa esiste ed è stata così voluta e fondata da Nostro Signore Gesù Cristo, resistendo nei secoli ai molteplici attacchi del mondo.

Non è dunque fra le mie intenzioni, come dicevo, quella di de-costruire passo dopo passo la sequenza di ciascun articolo pubblicato da La Nuova Bussola Quotidiana: questo, tuttalpiù, è un compito che spetta ai diretti interessati, ovvero la FSSPX, se deciderà di ribattere.

Mi preme invece soffermarmi brevemente su qualcosa che potrebbe persino risultare banale o che, di contro, non può esser dato troppo per scontato, ma che ritengo invece essere la cosa più elementare per capire quanto sia assurdo, oggi più che mai, sostenere una tesi come quella di colei che ha firmato la sequela di articoli sul quotidiano cattolico de La Nuova Bussola: la drammatica crisi in cui versa la Barca di Pietro, con grave, gravissimo pericolo per i fedeli.

Come si può pensare che il problema, oggi, sia l’eventuale “scisma” di chi ha deciso di continuare a fare ciò che la Chiesa ha sempre fatto?

Come si può parlare di “scisma” per chi ha deciso di conservare la Messa di sempre, i sacramenti di sempre, la dottrina di sempre, la teologia di sempre?

Il prezzo da pagare se non si fosse rimasti fedeli alle “cose di sempre”, sarebbe stato il graduale annientamento: tutti gli esperimenti “conservatori” sono crollati, sono stati annientati attraverso un nemmeno troppo lento veleno. Si pensi solo all’esperienza di Le Barroux, con Dom Gérard che decise di “rientrare”: in breve tempo il Monastero di Le Barroux si vide costretto a piegarsi alla celebrazione del nuovo rito della Messa ed alla concelebrazione della medesima.

Ora, davanti al disastro che si perpetra da oltre sessant’anni a questa parte, ora con ancora maggiore intensità, mettere in guardia i fedeli cattolici dalla Fraternità Sacerdotale San Pio X è quanto di più assurdo.

Tutto crolla intorno, e ogni altra soluzione votata al compromesso è destinata ad essere soffocata, come di fatto già sta accadendo.
Siamo davanti ad una tale situazione di crisi, ad un tale di rischio di perdere la Fede per il quale valgono più che mai le parole di San Paolo: «non líttera, sed spíritu: líttera enim occídit, spíritus autem vivíficat» (2 Cor. 3:4-8).

Tutte le articolesse de La Nuova Bussola Quotidiana potrebbero trovare un senso in una situazione normale, quale, appunto, oggi non è.

I sacerdoti della FSSPX fanno quello che la Chiesa ha sempre fatto lungo i secoli, niente più, niente meno. È necessario che facciano questo, per il bene delle anime, brancolanti come non mai oggi nel buio della più grave crisi. È una situazione momentanea, che non potrà durare per sempre, ed è a motivo di ciò che bisogna vedere nell’opera di Monsignor Lefebvre un’opera di passaggio, di transito, di necessario intervento per conservare la Santa Messa di sempre. Nulla di scismatico, nulla di assurdo, ma quanto, invece, di più necessario per il bene delle anime!

Chi non comprende questo elementare punto chiave, ostinandosi a proclamare il cavillo canonico come legge, fa esattamente ciò che facevano e proclamavano i farisei.

Infine, quanto al “perché?” di questa presa di posizione della Nuova Bussola, si può trovare una risposta proprio nell’ultimo articolo a firma del Direttore, Riccardo Cascioli: è evidente che l’ambiente conservatore non riesce a capire e non riesce ad accettare il fatto che la San Pio X pare essere l’unica realtà non toccata da Bergoglio, ma anzi definita come “la migliore alleata di Bergoglio” in virtù delle concessioni su matrimoni e confessioni, mentre tutte le realtà Ecclesia Dei e Summorum Pontificum sono sotto un evidente attacco.

Questo è un fatto tutto sommato oggettivo, e che non può essere scansato pensando che, essendo la Fraternità “fuori”, non potrebbe per questo subire attacchi.

Certamente il libro Parole chiare sulla Chiesa [QUI], che invito a leggere, ha risposto ad alcuni dei dubbi che si pongono rispetto a quanto appena detto. Non si deve e non si può però in alcun modo abbassare la guardia.

Nemmeno si può pretendere un’assoluta esclusività, a volte più in voga fra i fedeli che fra i sacerdoti della Fraternità, a dire il vero.

La Fraternità San Pio X non si sostituisce alla Chiesa, ma è essa stessa parte della Chiesa.

Certo, la struttura e l’organizzazione della Fraternità, per come saggiamente l’ha voluta il suo fondatore, la rende unica perché solida, gerarchica, strutturata ed organizzata a livello di numeri e di tutto ciò che un istituto deve avere.

A motivo della grave crisi in cui versa la Sposa di Cristo, però, non si può pretendere nessuna esclusività all’interno di qualsivoglia ambiente: tutto ciò che non si vota al compromesso ha ragione di essere, e quindi di essere rispettato. Si possono avere vedute diverse, ma nessuna pretesa di esclusività. Come ormai noto, purtroppo le divisioni, specie nell’ambiente cosiddetto “tradizionalista”, non sono poche. È un vero peccato, ma sono questi di difficile risoluzione. Ciò non toglie, però, che tutte possono portare del bene alle anime, e questo è ciò che davvero conta.

Quanto alla Bussola Quotidiana, non si può che concludere ricordando loro le sempreverdi parole del Vescovo di Campos, Mons. Antonio de Castro Mayer, pronunciate nel 1989, e che però devono valere come monito per tutti:

«Basterebbe che le autorità della Chiesa si riconcilino con la Tradizione infallibile di Roma, che condannino le deviazioni del Concilio Vaticano II e le follie del cosiddetto “spirito del Concilio” e la riconciliazione sarà automatica, ipso facto. Chiedere perdono significherebbe andare contro un preciso dovere di coscienza, sarebbe condannare tutto ciò che ho fatto per il bene della Chiesa e la salvezza delle anime, sarebbe abbandonare la causa per la quale ho lottato, la causa della Tradizione apostolica. San Tommaso d’Aquino insegna che quando la Fede è in pericolo è obbligatorio e urgente fare una professione pubblica di Fede anche a rischio della propria vita. Ora la situazione in cui ci troviamo è proprio questa: viviamo una crisi senza precedenti nella storia della Chiesa, crisi che riguarda ciò che vi è di essenziale in Lei, il santo Sacrificio della Messa e il Sacerdozio cattolico. È doloroso constatare quanti vescovi non vogliono vedere la crisi attuale e lo stato di necessità in cui ci troviamo, mentre è necessario resistere al modernismo regnante per essere fedeli alla missione che Dio ci ha conferito, non farlo sarebbe un peccato mortale».

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