Il programma del XII Pellegrinaggio Ad Petri Sedem 2023. Senza la Messa tradizionale in Basilica di San Pietro

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[Korazym.org/Blog dell’Editore, 28.06.2023 – Vik van Brantegem] – Il XII Pellegrinaggio Internazionale Ad Petri Sedem del Populus Summorum Pontificum si svolgerà dal 27 al 29 ottobre 2022, in occasione del quale i coetus fidelium di tutto il mondo si ritrovano a Roma per testimoniare il loro amore per la liturgia tradizionale e, in processione A Petri Sedem, la loro fedeltà alla Santa Chiesa Cattolica. Ogni anno, dal 2012, dei rappresentanti del Popolo Summorum Pontificum riuniscono a Roma fedeli, preti e religiosi di tutto il mondo, che intendano partecipare alla nuova evangelizzazione al ritmo della forma antica del rito romano, vale a dire della Santa Messa celebrata secondo l’ultima edizione del Messale Romanum usus antiquior, anteriore al Concilio Vaticano II, che è stata pubblicata con l’autorità di Papa Giovanni XXIII nel 1962, utilizzata durante il Concilio e mai abrogato.

Il Pellegrinaggio Internazionale Ad Petri Sedem viene organizzato ed animato dal Coetus Internationalis Summorum Pontificum, che riunisce 12 associazioni, le quali operano di concerto per il buon andamento dei tre giorni di Pellegrinaggio, durante il quale i partecipanti testimoniano l’eterna giovinezza della liturgia tradizionale. Per il XII Pellegrinaggio di quest’anno il quadro generale è invariato, ma un cambiamento “significativo e sensibile” rispetto al passato avverrà nella giornata di sabato.

Il venerdì i pellegrini si ritrovano a Santa Maria dei Martiri (Pantheon) per assistere ai Vespri solenni. Il sabato, dopo un’adorazione eucaristica ed una processione, percorrendo le vie del centro di Roma, una solenne Santa Messa pontificale viene celebrata a San Pietro (con il cambiamento significativo e sensibile per quest’anno). Il pellegrinaggio si conclude la domenica per la festa di Cristo Re con una Santa Messa celebrata nella chiesa della Santissima Trinità dei Pellegrini dal prelato che ha accompagnato i fedeli nel corso di queste giornate di devozione e di preghiera.

Quest’anno è stato negato ai Cattolici del Pellegrinaggio di poter partecipare alla celebrazione della Santa Messa tradizionale nella Basilica di San Pietro in Vaticano, che ha caratterizzato il Pellegrinaggio annuale per oltre un decennio, partendo dall’utilizzo delle cappelle laterali nella Basilica alla celebrazione della Santa Messa all’Altare della Cattedra. Per la prima volta dalla sua nascita, il Pellegrinaggio non ha ottenuto il permesso di celebrare la Santa Messa tradizionale all’interno della Basilica di San Pietro in Vaticano, come si legge in una nota di Christian Marquant, Presidente di Paix Liturgique: «Poiché, certamente per ordine superiore, il Cardinale Gambetti non autorizza la celebrazione della Messa quest’anno (e si badi che la direttiva è per quest’anno, e ancora salvo cambiamenti di ultima ora)».

Il Cardinale Mauro Gambetti, OFM Conv, è Arciprete dell’Arcibasilica patriarcale maggiore di San Pietro in Vaticano, Vicario generale di Sua Santità per la Città del Vaticano e Presidente della Fabbrica di San Pietro dal febbraio 2021. Poco dopo che ha assunto il suo incarico, le Sante Messe tradizionali sono state quasi vietate nella Basilica e ai sacerdoti è stato ordinato di concelebrare le Messe nel Novus Ordo piuttosto che celebrare nel Vetus Ordo, quindi individualmente. Alla fine di giugno 2021, il Cardinal Gambetti ha anche emesso restrizioni sull’uso del latino nelle Messe nella Basilica di San Pietro in Vaticano, stabilendo ampiamente l’italiano per la liturgia.

Gli organizzatori del Pellegrinaggio hanno comunicato che «a causa della quasi totale eliminazione delle Messe private in San Pietro e delle difficoltà che possono sorgere in altre parrocchie», i sacerdoti possono celebrare in due chiese durante il loro soggiorno a Roma, prenotando il loro “turno” in anticipo: presso la chiesa parrocchiale della Santissima Trinità dei Pellegrini, retta dalla Fraternità Sacerdotale San Pietro e presso la basilica dei Santi Celso e Giuliano in Banchi, in via del Banco di Santo Spirito 5, retta dall’Istituto di Cristo Re Sommo Sacerdote.

Con il Motu proprio Traditionis custodes di Papa Francesco e i successivi Responsa ad dubia ed il Rescriptum del Cardinale Arthur Roche, la disponibilità e l’accesso alla Santa Messa tradizionale sono stati ampiamente limitati [QUI].

In una dichiarazione in riferimento alla cancellazione della Santa Messa a San Pietro, rilasciata al sito statunitense LifeSiteNews [QUI], il Dott. Joseph Shaw (Latin Mass Society) ha osservato che «si tratta naturalmente di una grande delusione, sia che si tratti di una risposta ritardata al Motu proprio Traditionis custodes, sia che sia legata alla programmazione degli eventi della XVI Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi, che si conclude il giorno successivo. La Santa Messa tradizionale è stata celebrata pubblicamente per gruppi internazionali di Cattolici tradizionali dal 2007, grazie all’ospitalità di Papa Benedetto e di Papa Francesco, e il successo di questi eventi ha sottolineato il forte attaccamento dei Tradizionalisti alla Sede di Roma e al Papato. Il Pellegrinaggio si svolgerà anche quest’anno e, nonostante tutto, i Cattolici tradizionali di tutto il mondo continueranno a venerare le tombe degli Apostoli e a pregare per il Papa, continuando a lavorare per il bene della Chiesa nel suo complesso in tutto ciò che facciamo».

Il Dott. Peter Kwasniewski, già partecipante al Pellegrinaggio e relatore alla conferenza di accompagnamento Pax Liturgica, ha criticato la decisione, anche se non ne è rimasto del tutto sorpreso [QUI]: «Naturalmente, ci si può stupire che la cosa sia continuata così a lungo… ed è anche possibile che la decisione possa essere ribaltata, attraverso il proseguimento delle trattative. Francamente, il pensiero che il rito immemorabile della Chiesa di Roma, offerto da innumerevoli Papi, Cardinali, Vescovi e sacerdoti pellegrini, venga proibito nel cuore del Vaticano è così assurdo da non poter essere espresso a parole».

Programma del XII Pellegrinaggio Ad Petri Sedem
Roma, dal 27 al 29 ottobre 2023

Venerdì 27 ottobre 2023
Ore 09.00-16.00: VIII Incontro Pax Liturgica presso l’Istituto Patristico Augustinianum, in via Paolo VI 25, ai margini di Piazza San Pietro
Ore 17.30: Vespri nella Basilica collegiata di Santa Maria ad Martyres (Pantheon), presieduti da Mons. Athanasius Schneider, O.R.C., Vescovo ausiliare di Astana

Sabato 28 ottobre 2023
Ore 09.30: Adorazione Eucaristica nella Basilica minore dei Santi Celso e Giuliano
Ore 10.30: Partenza della Processione alla tomba del Principe degli Apostoli e il canto del Credo
Ore 11.30: Canto dell’ufficio di Sesta dei Santi Apostoli Simone e Giuda all’Altare della Cattedra nell’Arcibasilica patriarcale maggiore di San Pietro in Vaticano. Venerazione delle reliquie dei Santi Apostoli Simone e Giuda (i loro corpi sono nella Basilica Vaticana). Benedizione e canto finale

Domenica 29 ottobre 2023
Solennità di Nostro Signore Gesù Cristo Re dell’Universo [*]

re 11.00: Solenne Santa Messa presso la chiesa parrocchiale della Santissima Trinità dei Pellegrini

[*] Papa Pio XI stabilì la solennità con l’enciclica Quas primas dell’11 dicembre 1925, fissandola all’ultima domenica di ottobre. Spesso si attribuisce all’introduzione della solennità anche un significato storico: nell’età del totalitarismo affermare la regalità di Cristo doveva rendere relative le suggestioni dei regimi, che pretendevano dai popoli un’adesione personale assoluta. Dopo il Concilio Vaticano II, il Messale romano riformato, approvato dalla costituzione apostolica di Paolo VI Missale romanum del 3 aprile 1969 la colloca all’ultima domenica dell’anno liturgico, ovvero prima delle domeniche di avvento. Il prefazio della Messa definisce quello di Cristo «regno eterno e universale, regno di verità e di vita, regno di santità e di grazia, regno di giustizia, di amore e di pace».

Il Coetus Internationalis Summorum Pontificum

L’annuale Pellegrinaggio Ad Petri Sedem del Populus Summorum Pontificum è organizzato a livello internazionale dal Coetus internationalis Summorum Pontificum, composto da dodici membri: Foederatio Internationalis Una Voce (Felipe Alanis Suarez), CNSP – Coordinamento Nazionale del Summorum Pontificum (Marco Sgroï), Notre-Dame de Chrétienté (Jean de Tauriers), Latin Mass Society (Joseph Shaw), Pro Missa Tridentina (Monika Rheinschmitt), Orémus-Paix Liturgique (Christian Marquant), Una Voce España (Juan Manuel Rodriguez Gonzalez-Cordero), Una Voce Italia (Fabio Marino), Una Voce France (Patrick Banken), Senza Pagare (Joao Silveira), CIEL (Professeur Rubén Peretó Rivas), Nuesta Señora de la Cristiandad (Diana Catalán), Renaissance catholique.

Il Consiglio Ecclesiastico del Coetus Internationalis Summorum Pontificum

Il Consiglio Ecclesiastico del Coetus Internationalis Summorum Pontificum viene animato da Don Claude Barthe, Cappellano del Pellegrinaggio Summorum Pontificum, aiutato da cinque sacerdoti assistenti: Don Giorgio Lenzi, IBP (Istituto del Buon Pastore); Don William Barker, FSSP (Fraternità Sacerdotale San Pietro); Canonico Marco Cunéo, Rettore dei Santuari di San Bartolomeo al Mare e di Nostra Signora della Rovere, Diocesi di Albenga; Canonico Antoine Landais, ICRSP (Istituto Cristo Re Sommo Sacerdote); Don Nuno Castello-Branco Bastos, sacerdote diocesano; Don Joao Silveira.

Postscriptum

1. Papa Francesco: nella Chiesa c’è posto per tutti

«Apriamo le porte. È il Signore che chiama. (…) Una Chiesa senza catene e senza muri, in cui ciascuno possa sentirsi accolto e accompagnato, in cui si coltivino l’arte dell’ascolto, del dialogo, della partecipazione, sotto l’unica autorità dello Spirito Santo. Una Chiesa libera e umile, che “si alza in fretta”, che non temporeggia, non accumula ritardi sulle sfide dell’oggi, non si attarda nei recinti sacri, ma si lascia animare dalla passione per l’annuncio del Vangelo e dal desiderio di raggiungere tutti e accogliere tutti. Non dimentichiamo questa parola: tutti. Tutti! (…) Questa parola del Signore deve risuonare, risuonare nella mente e nel cuore: tutti, nella Chiesa c’è posto per tutti. E tante volte noi diventiamo una Chiesa dalle porte aperte ma per congedare gente, per condannare gente. Ieri uno di voi mi diceva: “Per la Chiesa questo non è il tempo dei congedi, è il tempo dell’accoglienza”. (…) Tutti, tutti! (…) Tutti!» (Papa Francesco – Omelia della Celebrazione Eucaristica nella Solennità dei Santi Apostoli Pietro e Paolo in Basilica di San Pietro, 29 giugno 2022).

2. I cattolici imprigionati in un cul de sac
di Aurelio Porfiri
Stilum Curiae, 28 giugno 2023


Cercare di osservare le cose cattoliche con un certo sano distacco, a volte aiuta. Aiuta perché permette di capire perché accade quello che accade e, se possibile, come uscirne fuori.
Una cosa molto evidente è che non pochi cattolici oggi si ritrovano in una situazione che i francesi chiamerebbero cul-de-sac. Cioè, proprio per le proprie ferme convinzioni sanno che fuori della Chiesa non c’è salvezza, ma pure dentro la Chiesa non si sentono più a casa propria. Io ed Aldo Maria Valli discutemmo questo feeling nel nostro libro Sradicati. Cioè, si percepisce che questa Chiesa sembra non adempiere alla sua missione essendo oramai allineata alla narrativa mondana. Una Chiesa che ha sistematicamente distrutto tesori di spiritualità, di tradizione, di arte, per rincorrere un mondo che verso di lei ha perso ogni interesse.
Come si reagisce a tutto questo? Non ho una risposta pronta. C’è chi si fa la sua Chiesetta personale, chi salta in un’altra Chiesa, chi cerca di resistere, chi si rifugia nelle speculazioni teologiche più o meno convincenti.
Non si parla molto di questo cul-de-sac cattolico, ma ci sono persone che vivono questa situazione da tutta una vita. Hanno conosciuto solo questo.
Arrendersi è facile e in questa situazione sembra anche pienamente comprensibile. Per me la questione dolorosa è quella della verità. Se non credessimo che la Chiesa possiede la verità tutta intera, sarei il primo a suggerire di uscirne. Ma se la possiede?

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