60ª Udienza del Processo 60SA in Vaticano. Chiuso il dibattimento in Aula, in attesa della requisitoria del Promotore di Giustizia, che ha fatto un’altra figuraccia

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[Korazym.org/Blog dell’Editore, 18.06.2023 – Ivo Pincara] – La Sessantesima Udienza del processo in corso in Vaticano per la gestione dei fondi della Segreteria di Stato, che si è svolta il 13 giugno 2023 nell’Aula Polifunzionale dei Musei Vaticani, è stata di tipo procedurale e con essa si chiude il dibattimento.

Le difese del Cardinale Angelo Becciu e di Fabrizio Tirabassi avevano richiesto un supplemento di documentazione relativo al bilancio – depositato dal Promotore di Giustizia, Alessandro Diddi – contenente le cifre versate dallo Ior alla Santa Sede ogni anno: la documentazione prodotta era relativa agli anni dal 2013 al 2023, e le difese hanno richiesto un supplemento di documentazione per avere a disposizione tutti i bilanci, a partire dal 2004, dei 16 enti vaticani e della Santa Sede. La difesa di Raffaele Mincione, inoltre, ha richiesto un supplemento di documentazione per i contratti stipulati dalla Segreteria di Stato con quattro società. Pignatone ha rigettato queste richiesta delle difese, motivandola con la presenza di prove e documenti sufficienti. Quanto alla richiesta avanzata dalle difese di poter ascoltare come persone informate dei fatti alcuni consulenti, Pignatone l’ha rigettata spiegando che “sarebbe stato pleonastico e rischioso per le stesse difese”.

La seconda richiesta, avanzata dalle difese di Enrico Crasso e Fabrizio Tirabassi, riguardava invece l’utilizzo della testimonianza di Gianlugi Torzi, che finora non si è mai presentato in aula per ragioni diverse. Dopo l’arresto, Torzi aveva prodotto dichiarazioni e un memoriale, accusando anche terze persone. Il Presidente del Tribunale Vaticano, Giuseppe Pignatone, ha disposto che della testimonianza di Torzi si può usare solo la parte che riguarda le imputazioni a Torzi stesso, ma non quella dove Torzi pronuncia accuse nei confronti di terzi, “perché non c’è stato controinterrogatorio”.

Prossima udienza il 18 luglio 2023, quando comincerà la requisitoria del Promotore di Giustizia, Alessandro Diddi, che si terrà in cinque udienze con possibilità di una sesta, durante le quali dovrà delineare la sua ricostruzione dei fatti e spiegare il perché dei capi di imputazione dei dieci imputati e quattro società, che però riguardano tre diversi filoni di indagine, tre processi in uno, come spiega Andrea Gagliarducci su ACI Stampa del 17 giugno 2023 [QUI]:
«1. Il primo, e più grande, è quello che riguarda l’investimento della Segreteria di Stato in un immobile di lusso a Londra. I fondi erano stati dirottati da quello che poteva essere un investimento petrolifero in Angola. La gestione di quei fondi, utilizzati per acquistare le quote degli ex magazzini Harrods a Londra, nel cuore della città, erano state affidate al broker Raffaele Mincione. Quindi, la Segreteria di Stato aveva deciso di togliere la gestione a Mincione e affidarla ad un altro broker, Gianluigi Torzi, che aveva però tenuto per se le uniche mille azioni con diritto di voto dell’immobile. Da qui, la decisione della Segreteria di Stato di acquistare direttamente l’immobile, gravato anche da un mutuo. Per riprendere il controllo del palazzo, la Santa Sede aveva versato 15 milioni a Torzi, che l’accusa considera estorsione. Poi, la Santa Sede aveva cercato di “ristrutturare” l’investimento e chiesto un prestito all’Istituto per le Opere di Religione, che prima lo aveva accordato e poi rifiutato. Il palazzo [al numero 60 di Sloane Avenue a Londra] è stato poi venduto a Bain Capital per 186 milioni, con un valore inferiore a quello che sarebbe stato se si fosse sfruttato l’investimento. Infatti, il valore del palazzo è già aumentato.
2. Poi c’è il filone di processo che riguarda il Cardinale Angelo Becciu, accusato di peculato perché, da Sostituto della Segreteria di Stato, ha accordato una donazione di 125 mila euro alla Caritas di Ozieri che li avrebbe destinati alla cooperativa SPES diretta dal fratello per il progetto di un forno che avrebbe creato lavoro. La donazione era vincolata al progetto, ed è ancora “in pancia” alla Caritas di Ozieri. La questione è anche oggetto di indagine della Procura di Sassari, e infatti inizialmente Antonino Becciu e Don Mario Curzu avevano rifiutato di presentarsi davanti ai giudici anche per il rischio che la loro testimonianza fosse utilizzata per le indagini in Italia, lamentando che il processo vaticano non dà tutte le garanzie del caso. Antonino Becciu poi non è stato sentito anche perché parente stretto dell’imputato, e per questo non tenuto, mentre Don Curzu ha ricevuto persino una intimazione del tribunale jn una ordinanza che sottolineava come la sua assenza fosse non giustificata – provvedimento mai avvenuto per i diversi altri testimoni che non si sono mai presentati.
3. Infine, c’è il filone che riguarda l’ingaggio della sedicente esperta di intelligence Cecilia Marogna per aiutare la Segreteria di Stato in alcune operazioni di liberazione testimoni, come quelle di Suor Cecilia Narvaez, la missionaria colombiana rapita in Mali e rilasciata solo due anni dopo. Per lei, l’accusa è di aver usato il denaro per acquisti personali, e non per il motivo per cui era stato erogato».

«Mentre impazza il prosieguo dell’incongruo processo, tignosamente perseguito oltre le ragioni e le regioni del diritto, del Cardinale Angelo Becciu» (Filippo Di Giacomo, Venerdì di la Repubblica, 16 giugno 2023), il Sovrano dello Stato della Città del Vaticano rimette in croce un innocente, un uomo onesto e fedele. «Il lawfare inizia attraverso i mass media, che denigrano e insinuano il sospetto di un reato. Si creano indagini enormi e per condannare basta il volume di queste indagini, anche se non si trova il reato» (Papa Francesco).

Quante spese pazze in Vaticano
di Filippo Di Giacomo
Venerdì di la Repubblica, 16 giugno 2023


Quando Papa Francesco riceve richieste di aiuto finanziario da qualche opera o da qualche bisognoso, pare che talvolta al suo interlocutore risponda: «Non preoccuparti, ci penso io, qui sono tutti ladri e anch’io ho imparato a rubare e so dove prendere i soldi». Il tutto è confermato dallo stesso Pontefice, come lui ha già raccontato con le medesime parole in alcune interviste.
E mentre impazza il prosieguo dell’incongruo processo, tignosamente perseguita oltre le ragioni e le regioni del diritto, del Cardinale Angelo Becciu, in Vaticano è iniziato in sordina (protocollo 30/18) un processo per peculato, riciclaggio e truffa. Alla sbarra, il salesiano Don Massimo Palombella, Michelangelo Nardella e Simona Rossi, moglie di quest’ultimo. Le malversazioni finanziarie sarebbero avvenute quando Palombella era Direttore del coro della Cappella Musicale Sistina e Nardella ne assicurava la direzione finanziaria. Il coperchio è stato sollevato per volontà del Papa nel 2018, ma le eccentricità della massima istituzione musicale papale riempivano le cronache già dal 2010: memorabile la trasferta newyorkese per il Met Gala 2018 dove canti e abiti liturgici (veri) del coro della Sistina (compresi i pueri cantores) facevano da cornice alla cantante Rihanna con un vestito ispirato all’abbigliamento papale [1].
Un altro caso in arrivo nelle aule giudiziarie d’Oltretevere (per la Sala Stampa della Santa Sede, «la Santa Sede è consapevole della situazione e sta esaminando i particolari di quanto avvenuto») riguarda Don Andrew Small che ha dato il via a un trasferimento del tutto legale di oltre 10 milioni di dollari da un ente americano a un suo fondo di private equity. Denaro per ristrutturare a Roma un convento dismesso e trasformarlo in residenza per suore terzo-mondiste che studiano nelle università pontificie. Peccato che l’ex convento resti chiuso perché non ci sono più i soldi. Dove saranno andati? [2].

[1] Coro Sistina: la festa e i selfie con le star, ecco come è nata l’inchiesta. La festa a New York con Rihanna (Fiorenza Sarzanini – Corriere della Sera, 14 settembre 2018) [QUI] e Il coro della Cappella Sistina e una lezione da mettere a frutto (Aurelio Porfiri – Duc in altum, 17 settembre 2018) [QUI].

[2] «Il Vaticano sta esaminando un trasferimento di fondi avvenuto in modo legale, ma poco trasparente tra due organizzazioni cattoliche degli Stati Uniti, un passaggio che ha ricadute sulla ristrutturazione di una casa destinata ad accogliere le suore straniere che studiano a Roma. Ben 17 milioni di dollari, ha rivelato l’Associated Press, sono stati trasferiti nel 2021 dalle Pontificie opere missionarie degli Stati Uniti (Tpm-Us) a un’organizzazione non profit di New York, Missio Corp» (Jacopo Scaramuzzi – La Repubblica, 31 maggio 2023)
«Rev. Andrew Small, OMI. Padre Andrew Small è un sacerdote e membro degli Oblati Missionari di Maria Immacolata. È stato nominato Direttore Nazionale delle Pontificie Opere Missionarie negli Stati Uniti dal Vaticano e ha fondato Missio Invest nel 2014. Originario di Liverpool, in Inghilterra, ha servito nel ministero parrocchiale in Brasile e negli Stati Uniti. È stato il consigliere politico dei vescovi statunitensi per lo sviluppo economico internazionale dal 2004 al 2009, dopo di che ha coordinato I progetti di recupero della Chiesa dopo il terremoto di Haiti del 2010. Ha insegnato diritto commerciale internazionale come professore aggiunto presso il Georgetown University Law Center dal 2006 al 2009. Ha conseguito la laurea in legge presso l’Università di Sheffield, Inghilterra (LL.B.) e il Georgetown University Law Center, USA (LL.M.) e il dottorato in teologia sistematica (S.Th.D.) presso l’Università Cattolica d’America. È membro del Council on Foreign Relations» (Missio Invest, 30 giugno 2020).

– Segretario della Pontificia Commissione per la Tutela dei Minori (giugno 2021 – presente).
– Presidente di Missio Invest (novembre 2018 – presente): “Missio Invest identifica imprese generatrici di reddito gestite dalla Chiesa, che possono diventare una fonte di cibo, lavoro e formazione sostenibili per le comunità locali. Capitalizzando fattorie, scuole e strutture mediche gestite dalla Chiesa, aiutiamo queste imprese a realizzare il loro pieno potenziale attraverso il capitale di investimento, nonché l’assistenza tecnica durante l’intero ciclo di vita del progetto”.
– Direttore Nazionale delle Pontificie Opere Missionarie negli Stati Uniti (luglio 2011 – maggio 2021): Responsabile della supervisione dei rapporti intra-ecclesiali tra la Conferenza Episcopale degli Stati Uniti e la Conferenza Episcopale che costituisce il Consiglio delle Conferenze Episcopali Latinoamericane.

Il procuratore vaticano potrebbe essere il principale beneficiario del ricovero del Papa
di John L. Allen jr.
Crux, 18 giugno 2023


Dal punto di vista delle notizie sul Vaticano, un Papa che si trova in ospedale è un po’ come un sole cocente in una calda giornata estiva: brilla così intensamente che tende ad essere accecante, e devi strizzare gli occhi per portare qualsiasi altra cosa a fuoco.
È stato così che durante i nove giorni in cui Papa Francesco è stato al Policlinico Gemelli di Roma dal 7 al 16 giugno, molte altre trame vaticane sono state, in varia misura, oscurate.
Alcune figure hanno sofferto di tale negligenza (…)
Altre, tuttavia, hanno probabilmente beneficiato in modo significativo della mancanza di controllo, forse nessuno più di Alessandro Diddi, avvocato laico italiano e Promotore di Giustizia per lo Stato della Città del Vaticano.
Tanto per cominciare, Diddi la scorsa settimana ha subito una battuta d’arresto ampiamente ignorata nel lento “processo del secolo” del Vaticano, con l’accusa di reato finanziario contro 10 imputati, tra cui, per la prima volta, un cardinale, il Cardinale italiano Angelo Becciu.
Martedì il tribunale vaticano ha accolto una mozione della difesa per escludere la testimonianza di uno di quegli imputati, il finanziere laico italiano Gianluigi Torzi, che Diddi avrebbe voluto impiegare contro tre degli altri imputati. In sostanza, il tribunale ha ritenuto che, poiché Torzi non si è mai presentato al processo e gli avvocati della difesa non hanno mai avuto la possibilità di interrogarlo, la sua testimonianza non può essere utilizzata.
La sentenza ha rappresentato motivo di imbarazzo per Diddi, e rinnovati interrogativi sul suo svolgimento del processo.
(…) In effetti, si può quasi immaginare Diddi che la scorsa settimana ha inviato un biglietto di condoglianze al Gemelli con la scritta: “Guarisci, Santo Padre… ma non troppo presto”.

Papa Francesco: “Ci sono spioni che comprano informazioni sul Vaticano”
Dura denuncia di Papa Francesco al mondo del giornalismo che si occupa di informazione vaticana. C’è un commercio: si vende e si compra
Il sismografo, 8 giugno 2023


La rivista cattolica spagnola Vida Nueva rivela oggi alcune frasi di Papa Francesco pronunciate nel corso di un’udienza, nel Palazzo apostolico, con la Giunta di dirigenti dell’Unione Cattolica di informatori e giornalisti (UCIPE) di Spagna. Lo scorso 3 maggio il Pontefice disse ai suoi ospiti che “gli spioni che soffiano cose da Roma come nomine, pagando, comprando informazioni, vanno cacciati via!”. Questa singolare affermazione, il Pontefice l’avrebbe fatta durante l’incontro con il Presidente dell’UCIPE, Rafael Ortega, il vicepresidente, José María Legorburu, la segretaria generale, Laura Martínez Otón, e il consigliere nazionale, Josetxo Vera.
Sembrerebbe che il Santo Padre non sia entrato nei particolari e dunque per ora resta una frase delicata ma sospesa.
Invece su altre questioni, i cosiddetti “peccati della stampa” sui quali Francesco si è pronunciato diverse volte, lo scorso sabato è tornato a riflettere. In concreto, oltre alle insidie delle “fake news”, il Papa ha parlato sulla “disinformazione, la calunnia, la diffamazione e la coprofilia”. “La cosa importante è essere un buon professionista con statura etica”, ha precisato il Santo Padre e poi ha aggiunto: “E’ una necessità urgente quella di formare professionisti [dell’informazione] all’Università, poiché viviamo tempi deboli in cui dobbiamo aiutare le persone a crescere e farle pensare e riflettere”. “Bisogna portarle alla lotta delle idee, perché questo le fa crescere”, e permette di raggiungere quello che il Papa chiama “statura etica”.

Indice – Caso 60SA [QUI]

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