165° giorno del #ArtsakhBlockade. L’autodeterminazione non è negoziabile. Il riconoscimento dell’Artsakh è la chiave per una pace regionale duratura
[Korazym.org/Blog dell’Editore, 25.05.2023 – Vik van Brantegem] – Oggi, nel giorno 165 dell’assedio genocida dell’Azerbajgian all’Artsakh/Nagorno-Karabakh, il Primo Ministro della Repubblica di Armenia, Nikol Pashinyan, ha annunciato che Armenia e Azerbajgian hanno raggiunto un accordo per riconoscere reciprocamente l’integrità territoriale dell’altro. Il Presidente della Repubblica di Azerbajgian, Ilham Aliyev, ha affermato che l’Azerbajgian non ha rivendicazioni territoriali sull’Armenia.
Invece, l’autodeterminazione non può essere negoziata. «L’Artsakh non è di Pashinyan da regalare. Gli Armeni di Artsakh non hanno combattuto per la loro indipendenza da una dittatura genocida solo perché Pashinyan negasse il loro diritto all’autodeterminazione. Nessuno – né Aliyev né Pashinyan – ha il diritto di imporre la propria volontà all’Artsakh» (Alex Galitsky). Il diritto all’autodeterminazione per il popolo autoctono armeno dell’Artsakh/Nagorno-Karabakh equivale a niente meno che al diritto alla vita.
«Basta essere in/vedere Artsakh solo una volta e ti rimarrà nel cuore per sempre. Il mio cuore è e sarà sempre nelle mie montagne» (Irina Safaryan, armena dell’Artsakh di Hadrut, regione dell’Artsakh attualmente occupata dall’Azerbajgian).
La legislatura dello Stato dell’Arizona ha affermato il diritto all’autodeterminazione della Repubblica di Artsakh/Nagorno-Karabakh in una proclamazione emesso dal Presidente della Camera dei Rappresentanti dello Stato dell’Arizona, Ben Toma, e ne ha anche chiesto il riconoscimento internazionale, come chiave per stabilire una pace regionale duratura.
“Accogliamo con favore la proclamazione del presidente dell’Assemblea statale dell’Arizona che riconosce il diritto all’autodeterminazione dell’Artsakh, un passo importante verso la giustizia per gli Armeni dell’Artsakh”, ha osservato Zanku Armenian, membro del Consiglio Nazionale dell’Armenian National Committee of America-ANCA. “Nel mezzo del blocco dell’Artsakh da parte dell’Azerbajgian, questa dimostrazione di solidarietà è una parte cruciale degli sforzi in corso della nostra comunità per aumentare la consapevolezza di questa catastrofe umanitaria in atto e garantire che l’Azerbajgian sia ritenuto responsabile della sua incessante aggressione contro il popolo armeno. Questa proclamazione è una testimonianza dell’instancabile difesa della comunità armeno-americana dell’Arizona e l’ANCA non vede l’ora di continuare a lavorare a fianco degli attivisti locali nello Stato per garantire che la voce della nostra comunità sia ascoltata a tutti i livelli di governo”.
I leader della comunità armena dell’Arizona, Artur Artenyan e Vartan Arabyan, lavorando in collaborazione con l’ANCA, hanno guidato lo sforzo legislativo. La proclamazione cita l’Artsakh come “la patria indigena del popolo armeno, ed è stato un centro della vita culturale, politica e religiosa armena per diversi millenni”. Prosegue documentando i decenni di oppressione dell’Artsakh e di aggressione post-indipendenza da parte dell’Azerbajgian sovietico, “culminati in un assalto al Nagorno-Karabakh nel 2020 che ha visto l’Azerbajgian perpetrare crimini di guerra contro la popolazione armena della regione, e ha portato l’Azerbajgian a prendere il controllo del 70% del territorio del Karabakh”.
La proclamazione saluta gli Armeni dell’Artsakh per gli sforzi per esercitare il diritto all’autodeterminazione e vivere liberi dalla violenza e dalla repressione, e riconoscendo il governo dell’Artsakh, la comunità internazionale può aiutare a porre fine a questo conflitto secolare.
Il Presidente della Camera dei Rappresentanti dell’Arizona, Toma, afferma quindi il sostegno al diritto all’autodeterminazione della Repubblica di Artsakh e ai suoi continui sforzi per svilupparsi come nazione libera e indipendente, al fine di garantire ai suoi cittadini quei diritti inerenti a una società libera e indipendente. Inoltre, incoraggia il governo degli Stati Uniti a rafforzare e consolidare le relazioni economiche e culturali del Paese con la Repubblica di Artsakh e i suoi cittadini e continuare a promuovere la riabilitazione umanitaria ed economica della regione.
Di seguito è riportato il testo completo della proclamazione legislativa dell’Arizona, nella nostra traduzione italiana dall’inglese.
Lo Stato dell’Arizona sostiene il diritto di Artsakh all’autodeterminazione
Considerato che la Repubblica di Nagorno-Karabakh è la patria indigena del popolo armeno ed è stata un centro della vita culturale, politica e religiosa armena per diversi millenni; e
Considerato che nonostante i suoi legami storici e culturali con l’Armenia, nel 1921 Joseph Stalin separò arbitrariamente l’Artsakh dall’Armenia e lo pose sotto l’amministrazione dell’Azerbajgian sovietico in violazione dei diritti nazionali, territoriali e umani del popolo armeno; e
Considerato che dopo decenni di oppressione sotto il dominio sovietico dell’Azerbajgian, gli Armeni dell’Artsakh in un referendum popolare hanno votato in modo schiacciante a sostegno dell’esercizio del loro diritto all’autodeterminazione e hanno dichiarato l’indipendenza dall’Unione Sovietica; e
Considerato che l’Azerbajgian ha risposto a queste richieste di indipendenza con la forza, facendo precipitare la regione in un sanguinoso conflitto che si è concluso con un accordo di cessate il fuoco che ha assicurato l’autogoverno del Nagorno-Karabakh; e
Considerato che a dispetto dell’accordo di cessate il fuoco e degli sforzi di risoluzione del conflitto, l’Azerbajgian ha continuato a minacciare la sicurezza e la sovranità dell’Artsakh nei decenni successivi alla guerra, culminando in un assalto al Nagorno-Karabakh nel 2020 che ha visto l’Azerbajgian perpetrare crimini di guerra contro la popolazione armena della regione, e ha portato l’Azerbajgian a prendere il controllo del 70% del territorio del Karabakh; e
Considerato che gli Armeni dell’Artsakh rimangono risoluti nei loro sforzi per esercitare il diritto all’autodeterminazione e vivere liberi dalla violenza e dalla repressione, e riconoscendo il governo dell’Artsakh, la comunità internazionale può aiutare a porre fine a questo conflitto secolare.
Pertanto, io, Rappresentante Ben Toma, Presidente della Camera dei Rappresentanti dell’Arizona, con la presente riconosco e sostengo il diritto all’autodeterminazione della Repubblica del Nagorno-Karabakh e i suoi continui sforzi per svilupparsi come nazione libera e indipendente, al fine di garantire ai suoi cittadini quei diritti inerenti a una società libera e indipendente; e, inoltre, incoraggio il governo degli Stati Uniti a rafforzare e consolidare le relazioni economiche e culturali del nostro Paese con la Repubblica di Artsakh e i suoi cittadini e continuare a promuovere la riabilitazione umanitaria ed economica della regione.
Indice – #ArtsakhBlockade [QUI]