Una spiaggia di fede con Papa Francesco

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“Andate, senza paura, per servire. Seguendo queste tre parole sperimenterete che chi evangelizza è evangelizzato, chi trasmette la gioia della fede, riceve gioia”. Papa Francesco lo dice ai tre milioni di giovani nella messa finale della Gmg di Rio de Janeiro 2013.

“Nel ritornare alle vostre case non abbiate paura di essere generosi con Cristo, di testimoniare il suo Vangelo”, perché “portare il Vangelo è portare la forza di Dio per sradicare e demolire il male e la violenza; per distruggere e abbattere le barriere dell’egoismo, dell’intolleranza e dell’odio; per edificare un mondo nuovo”. Si può fare, spiega Francesco, perché “Gesù Cristo conta su di voi! La Chiesa conta su di voi! Il Papa conta su di voi! Maria, Madre di Gesù e Madre nostra, vi accompagni sempre con la sua tenerezza: “Andate e fate discepoli tutti i popoli””.

La spiaggia di Copacabana resta in silenzio, poi scoppia in un grande applauso. Ce ne sono tanti per il papa, soprattutto quando ripete con forza che “lo strumento migliore per evangelizzare i giovani” é “un altro giovane”. In molti rimangono in preghiera, c’é la consapevolezza di dover portare a casa un messaggio tanto forte quanto impegnativo. Dalla veglia di ieri sera, con l’adorazione eucaristica conclusiva, di cose su cui riflettere c’è ne sono davvero tante, poi c’é da fare.

“Condividere l’esperienza della fede, testimoniare la fede, annunciare il Vangelo è il mandato che il Signore affida a tutta la Chiesa, anche a te – dice il papa -; è un comando, che, però, non nasce dalla volontà di dominio o di potere, ma dalla forza dell’amore, dal fatto che Gesù per primo è venuto in mezzo a noi e ci ha dato non qualcosa di Sé, ma tutto Se stesso”.

Il tema della missione riecheggia ancora una volta sui 4 chilometri di spiaggia di Copacabana. Un mare umano affianco all’Atlantico, secondo alcuni brasiliani semplicemente una parola, “Maraviglia”. E oggi si parla ancora di fede, che secondo Francesco “è una fiamma che si fa sempre più viva quanto più si condivide, si trasmette, perché tutti possano conoscere, amare e professare Gesù Cristo che è il Signore della vita e della storia”.

Tutti guardano verso il palco. La grande croce sull’altare oggi rimane bianca, sullo sfondo la riproduzione di una grande vetrata, con l’immagine del Cristo Redentore e del Monte di zucchero, i simboli della città carioca. Affianco al papa la statua della vergine di Aparecida, che ha accompagnato tutta la Gmg.

Stesse immagini che si vedono riprodotte su tutta la spiaggia. I giovani sventolano le bandiere, in tanti tengono in mano la croce del kit del pellegrino.

“Cari giovani – esorta Francesco -, sentite la compagnia dell’intera Chiesa e anche la comunione dei Santi in questa missione. Quando affrontiamo insieme le sfide, allora siamo forti, scopriamo risorse che non sapevamo di avere”. Nella via del servizio, “evangelizzare è testimoniare in prima persona l’amore di Dio, è superare i nostri egoismi, è servire chinandoci a lavare i piedi dei nostri fratelli come ha fatto Gesù”.

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