Il papa all’udienza generale spiega la teologia della Croce
Dedicata alla teologia della Croce in San Paolo la catechesi di oggi di Benedetto XVI. Migliaia i fedeli in piazza e tra loro un gruppo di sbandieratori e il pellegrinaggio dei bergamaschi a Roma per i 50 anni dell’ elezione di papa Giovanni XXIII. Anche Paolo ebbe non poche difficoltà nell’annunciare la Croce, ha spiegato il papa.
Per i giudei, “che riponevano nelle opere e non nella croce di Cristo la loro concezione della salvezza”, ha spiegato stamani il Pontefice, essa “contraddice l’essenza stessa di Dio, il quale si è sempre manifestato con segni prodigiosi”, pertanto il suo rifiuto è motivato dalla “fedeltà al Dio dei Padri”. Per i greci, che vi opponevano “la loro sapienza umana, e vediamo come questa sia anche la logica dei nostri giorni”, la Croce è “letteralmente insipienza”, quindi “un insulto al buon senso comune”.
Di qui, in diverse occasioni, “l’amara esperienza” di Paolo “del rifiuto dell’annuncio cristiano giudicato ‘insipiente’, privo di rilevanza, neppure degno di essere preso in considerazione sul piano della logica razionale”. “Non vivere per noi ma vivere nella fede in Dio che ci ha amato e ha dato se stesso per noi” è l’esortazione di Benedetto XVI. “Anche noi – ha concluso – dobbiamo trovare la forza proprio nell’umiltà dell’amore e la saggezza nella debolezza” entrando così “nella saggezza di Dio”.