Breve cronistoria del caso 60SA

Condividi su...

[Korazym.org/Blog dell’Editore, 28.11.2022 – Vik van Brantegem] – È importante ricordare le date, senza le quali non si può comprendere l’ingarbugliata e sciagurata storia 60SA (Procedimento n. 45/2019 RGP in corso al Tribunale vaticano), di cui ci stiamo occupando da più di tre anni, da quando il 1° ottobre 2019 la Gendarmeria vaticana per ordine della magistratura vaticano effettuò la perquisizione presso alcuni Uffici della Prima Sezione della Segreteria di Stato e dell’Autorità di Informazione Finanziaria dello Stato.

La storia 60SA non si può comprendere senza la cronistoria, nello stesso modo in cui non si può capire cosa sta succedendo nel Caucaso meridionale se non si studiano le carte, più quelle geografiche che non quelle storiche e politiche. Quindi, dopo il riepilogo del caso 60SA, Processo “a ritmo glaciale” in Vaticano. Linee guida per comprendere quello che è successo per ora. L’importanza nei dettagli: il progetto di “social housing” a Londra, che abbiamo pubblicato ieri, di seguito faremo una breve cronistoria delle date che contano nel caso 60SA, presentato come un procedimento sulla gestione finanziaria della Segreteria di Stato (SdS, in questo caso l’acronimo di un’istituzione, non la sigla di un funzionario), in realtà è una “operazione speciale” dei Sacri Palazzi per tenere il Cardinal Becciu fuori di un futuro Conclave, come lo ripetiamo dal principio (scommettiamo che non ci riusciranno?). Ripetiamo la domanda posta il 28 aprile 2021: Chi ha voluto – da stanze vicine al Papa e nella sconcertante inazione della Segreteria di Stato – minare le Mura Leonine? Tutto per impedire al Cardinale di Pattada di entrare nel Conclave? Mentre è certo il perché, la domanda su chi sono i Persecutori attendo ancora la risposta. Un arcano che sembra un cubo Rubik da risolvere, però che si sta sciogliendo.

L’antico assioma: il primato della coscienza
Con essa a posto possiamo gridare la verità
«Mi sono seduta dalla parte del torto solo perché non c’era più posto. Nessuno pertanto era al posto giusto. Da lì ho visto pagliacci seduti al posto del re, la superbia seduta al posto dell’umiltà e la sensibilità seduta tra i posti comuni. I sensibili erano contenti di occupare quella sedia speravano di sentire tutto meno o di non sentirlo proprio. Pensavano di essere guariti dal male della sensibilità. Di non sentire più l’anima crivellata, il cuore battere all’ impazzata e il cervello arrovellarsi per ciò che altri neanche vedono. E gli insensibili si proclamavano sensibili pur non conoscendo la profondità del dolore. Tutti eravamo seduti ad aspettare, tutti sapevamo di occupare dei posti che non corrispondevano al vero. Gli oratori parlavano pur non conoscendo il significato delle parole. Chi inseguiva le etichette si professava libero pur restando ingabbiato da preconcetti e pregiudizi, ancorato dal partito preso. Chi amava diceva di non amare per paura di perdere l’amore e chi non amava giurava amore eterno. Chi tradiva negava e dall’altra parte si girava continuando ad urlare. Perché i traditori e i bugiardi più urlano più vogliono ragione. Il silenzio è dei forti. Sedevano gli ipocriti al posto dei sinceri e con la mano al petto giuravano un po’ agli uni e un po’ agli altri detorcendo la realtà, mentre i sinceri seduti tra gli ipocriti impazzivano di verità e con occhi sgranati imploravano pietà.
Parlò allora la coscienza: Il posto che occupi è dentro il tuo cuore, lì trovati, abbracciati e qualunque sedia ti daranno tu accomodati. E non importa chi sarai per gli altri, ma chi sei per te. Solo tu conosci il peso del tuo cuore, l’onestà nel trattarlo e la spiritualità di viverlo. Quelli senza coscienza rimasero in piedi, trovando un difetto per ogni sedia» (Bertolt Brecht, L’opera da tre soldi, 1928).

[IN AGGIORNAMENTO]

Ottobre 2003: Mons. Alberto Perlasca è assunto presso l’Ufficio Giuridico della Sezione per gli Affari Generali della Segreteria di Stato e incorporato nel Servizio Diplomatico della Santa Sede

Da aprile 2006 fino a maggio 2008: Mons. Alberto Perlasca lavora nella Nunziatura Apostolica di Buenos Aires in Argentina (Arcivescovo metropolita di Buenos Aires è il Cardinale Jorge Mario Bergoglio, dal 2005 al 2011 Presidente della Conferenza Episcopale Argentina)

Maggio 2008: Mons. Alberto Perlasca rientrato in Segreteria di Stato presso l’Ufficio Amministrativo della Prima Sezione per gli Affari Generali, l’ufficio che gestisce la “cassaforte”, i fondi riservati della Segreteria di Stato

Luglio 2009: Mons. Alberto Perlasca è nominato Capo Ufficio dell’Ufficio Amministrativo (Inoltre era membro dei Consigli di Amministrazione del Fondo Pensioni, del Fondo Assistenza Sanitaria e dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù. Inoltre, è membro del Collegio dei revisori della Fondazione Vaticana Joseph Ratzinger-Benedetto XVI. Dire che era una potenza nell’ambito finanziario della Santa Sede e dello Stato della Città del Vaticano è un understatement)

10 maggio 2011: Papa Benedetto XVI nomina Becciu a Sostituto per gli Affari Generali della Segreteria di Stato

31 agosto 2013: Papa Francesco conferma Becciu a Sostituto (rimasto in carica fino alla creazione a cardinale)

2013: La Segreteria di Stato decide di investire parte dei fondi riservati a disposizione nel fondo lussemburghese Athena Capital Global Opportunities (Gof) gestito dal WRM group (fondato dal finanziere Raffaele Mincione nel 2009), acquistando il 45% (mentre il 55% è Mincione). Mincione è un esperto con esperienza trentennale nella gestione degli investimenti e nel settore bancario, esordendo in Goldman Sachs International come responsabile del desk Italia, in seguito ha lavorato presso Nomura International, poi in Merrill Lynch a Londra e New York, dove è stato responsabile dell’area Europa e America Latina, successivamente per Citibank, dove ha ricoperto il ruolo di responsabile Europa per i mercati Derivati, collaborando negli ultimi dieci anni con importanti società di investimento, banche e primari gruppi industriali in qualità di senior advisor e membro del consiglio di amministrazione

2014, 2015 e 2016: Sopralluoghi di funzionari della Santa Sede a Londra per il palazzo al numero 60 di Sloane Avenue a Londra

26 maggio 2018: Papa Francesco nomina Becciu Prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi (ha assunto il nuovo incarico il 1º settembre 2018)

28 giugno 2018: Papa Francesco crea Becciu cardinale

15 agosto 2018: Papa Francesco nomina l’Arcivescovo venezuelano Edgar Peña Parra Sostituto della Segreteria di Stato

Settembre 2018: Il valore dell’investimento della Segreteria di Stato nel fondo Gof calcolato al Net Asset Value era pari a 138 milioni di euro, in ribasso rispetto all’investimento iniziale. Inoltre 50 milioni erano impiegati in altri investimenti – tra cui Retelit, Banca Carige e un fondo di Sorgente sgr, registrando perdite per oltre 10 milioni. Poi, sull’immobile al numero 60 di Sloane Avenue di Londra – che è risultato intestato in una fase alla società offshore di Jersey – era stato acceso un mutuo considerato molto oneroso

Novembre 2018: Il Sostituto Peña Parra cambia strategia e decide di uscire dal fondo Gof, viste le perdite in conto capitale e incarica il finanziere italiano basato a Londra, Gianluigi Torzi, di concludere l’acquisto dell’intero immobile, che passa alla società Gutt e Torzi ne diventa amministratore con un contratto di management di cinque anni. A leggere le carte iniziali dell’inchiesta dei Promotori di Giustizia, gli inquirenti sembrerebbero non avere dubbi: «Milanese è la figura che unisce tutti gli attori coinvolti in questa vicenda», scrivono nella prima rogatoria i promotori di Giustizia. «Godendo della fiducia del Santo Padre, ha introdotto in Vaticano persone a lui vicine». I Promotori di Giustizia avevano ipotizzato che era stato Giuseppe Maria Milanese a far entrare il finanziere Gianluigi Torzi nelle Grazie della Segreteria di Stato, e successivamente nel disastroso business del palazzo londinese. Nel 2020 gli stessi Promotori, in particolare Diddi, hanno poi chiarito l’assoluta estraneità di Milanese, «incaricato di mediare dallo stesso Santo Padre» per tre settimane soltanto, che aveva abbandonato il tavolo delle trattative quando si era accorto che Torzi, invece introdotto da Giovannini e Intendente, «era un truffatore» (verbale dell’interrogatorio a Perlasca del 29 aprile 2020)

3 dicembre 2018: L’operazione si perfeziona il con un bonifico di 44 milioni di sterline attraverso Credit Suisse allo studio Herbert Smith Freehills, che rappresenta Mincione

Aprile 2019: La Segreteria di Stato decide di riprendersi anche la gestione: l’immobile passa sotto la società London SA 60 Ltd e corrisponde a Gianluigi Torzi 10 milioni a titolo di chiusura anticipata (di 4 anni e 7 mesi) del contratto di gestione. Ora la Segreteria di Stato controlla totalmente l’immobile, gravato da mutui del fondo lussemburghese Cheyne Capital a tassi fuori mercato (fino all’8%)

24 maggio 2019: L’Istituto per le Opere di Religione (IOR), dopo vari studi (o tentennamenti) con una lettera del presidente Jean-Baptist de Franssu dice sì alla richiesta della Segreteria di Stato di un prestito di 150 milioni di euro (con interesse) per rifinanziare il mutuo sull’immobile

27 maggio 2019: Lo IOR revoco l’assenso al prestito richiesto dalla Segreteria di Stato.

2 luglio 2019: Lo IOR, assieme all’Ufficio del Revisore Generale, ritendendo la richiesta del prestito non conforme alle regole adottate, manda le carte all’Ufficio del Promotore di Giustizia. A seguito di questo atto si terranno delle riunioni tra i vari soggetti coinvolti per dirimere la questione

Luglio 2019: Avvio delle indagini del Procedimento n. 45/2019 RGP (non rese noto allora)

26 luglio 2019: A indagini già in corso (ma non ancora note), il Papa nomina Mons. Alberto Perlasca Promotore di Giustizia Sostituto presso il Supremo Tribunale della Segnatura Apostolica (una prima decisione che prelude quello accadrà)

31 luglio 2019: Monsignor Mauro Carlino (a lungo Segretario particolare di Becciu e poi di Peña Parra e attualmente Segretario Particolare dell’Arcivescovo di Lecce, Canonico effettivo del Capitolo della Cattedrale e Parroco della comunità di “Santa Trinità in Santa Croce” in Lecce) è nominato Capo dell’Ufficio Informazione e Documentazione della Segreteria di Stato (una struttura della Prima Sezione della Segreteria di Stato che sovrintendo ai media della Santa Sede)

1° ottobre 2019: La Sala Stampa della Santa Sede comunica “attività di acquisizione di documenti e apparati elettronici”, cioè, perquisizioni presso alcuni Uffici della Prima Sezione della Segreteria di Stato e dell’Autorità di Informazione Finanziaria dello Stato, a seguito della denuncia dello IOR e dell’Ufficio del Revisore Generale, rimasta riservata (Non era mai accaduto una irruzione – peraltro del Corpo della Gendarmeria dello Stato della Città del Vaticano, mentre nel Palazzo Apostolico da sempre ha accesso solo la Guardia Svizzera Pontificia – nel dicastero-chiave della Curia romana, che è l’equivalente di Presidenza del Consiglio dei Ministri e dei Ministeri di Interni ed Esteri)

2 ottobre 2019: Con la Disposizione di servizio firmata dal Comandante del Corpo della Gendarmeria e Direttore dei Servizi di Sicurezza e della Protezione Civile dello Stato della Città del Vaticano, Dott. Domenico Giani, su indicazione della magistratura vaticana, non destinata alla divulgazione esterna, viene notificato al personale della Gendarmeria e alla Guardia Svizzera Pontificia il divieto di accesso in riferimento a 5 dipendenti della Santa Sede, 4 funzionari della Segreteria di Stato (Mons. Mauro Carlino, Vincenzo Mauriello, Fabrizio Tirabassi e Caterina Sansone) e il Direttore dell’AIF (Tommaso Di Ruzza), sospesi dal servizio

2 ottobre 2019: L’Espresso pubblica la Disposizione di Servizio riservata, con le foto segnaletiche dei cinque dipendenti ai quali è interdetto l’accesso al territorio vaticano

3 ottobre 2019: Papa Francesco nomina l’ex Procuratore della Repubblica di Roma, Giuseppe Pignatone, Presidente del Tribunale di prima istanza dello Stato della Città del Vaticano

10 ottobre 2019: Intervista del Sole 24 Ore al Presidente dello IOR, Jean-Baptiste de Franssu, la prima che rilascia: nega che vi siano “delle guerre” in Vaticano attorno al controllo delle finanze e afferma che la denuncia alla magistratura è stata solo l’applicazione della legge

13 ottobre 2019: Intervista del Corriere della Sera a Raffaele Mincione: dice che “il Palazzo è stato un buon affare”, e rivela di aver incassato 16 milioni di euro in commissioni di gestione dell’immobile

14 ottobre 2019: Papa Francesco chiede al Dott. Domenico Giani di dimettersi per la pubblicazione su alcuni organi di stampa della Disposizione di Servizio riservata, “pur non avendo alcuna responsabilità soggettiva nella vicenda”, specifica la Sala Stampa della Santa Sede

15 ottobre 2019: Papa Francesco visita l’abitazione familiare del Dott. Domenico Giani, all’ultimo piano di palazzo Sant’Egidio, immobile adiacente alla parrocchia di Sant’Anna nella Città del Vaticano, per confermare l’apprezzamento già manifestato all’ex Comandante e soprattutto alla sua famiglia

23 ottobre 2019: Un Comunicato dell’AIF, pubblicato anche dall’Osservatore Romano (quindi condiviso dalla Segreteria di Stato), esprime piena fiducia nell’operato del Direttore Tommaso Di Ruzza

28 ottobre 2019: The Financial Times rilancia una vicende, peraltro ben nota da oltre anno: da Avvocato Giuseppe Conte scrisse un parere legale a sostegno di Raffaele Mincione impegnato nella scalata alla società Retelit, le cui azioni erano in parte detenute dal fondo Athena, di cui all’epoca, maggio 2018, era ancora socia la Segreteria di Stato. Conte scrisse a favore dell’adozione della golden power per Retelit (partecipata dal governo libico), cosa che poi avvenne quando era appena diventato Presidente del Consiglio, nel Primo Consiglio dei Ministri del 7 giugno 2018. Conte ha chiarito di non aver avuto contatti con il Vaticano (né risultano da altri riscontri) e anche l’Antitrust non ha sollevato eccezioni. Della questione si è occupato anche il Copasir

29 ottobre 2019: Il Segretario di Stato, Cardinale Pietro Parolin, al termine della presentazione di un libro all’Ambasciata d’Italia presso la Santa Sede, sollecitato dai giornalisti afferma che l’operazione dell’immobile al numero 60 di Sloane Avenue a Londra “è opaca” e bisognerà che sia fatta chiarezza da parte della magistratura (questa è stata la prima presa di posizione ufficiale dallo scoppio della vicenda). Poche ore dopo Becciu ha parlato di accuse “infanganti” nei suoi confronti e che lui respinge “in modo sdegnoso”. In un’intervista all’ANSA ha parlato dei rapporti difficili con il socio Mincione e delle raccomandazioni di non investire in azioni, comprese Retelit, da lui disattese

30 ottobre 2019: Papa Francesco conferisce a Dott. Giani la più alta onorificenza che la Santa Sede riserva ai laici, di Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine Piano

26 novembre 2019: Papa Francesco parla dello “scandalo” (definito così da lui) durante il volo di ritorno dal Giappone. Dice che “è la prima volta che in Vaticano la pentola viene scoperchiata da dentro e non da fuori”, sottolineando che quindi funziona il sistema di controllo messo in piedi dai tempi di Benedetto XVI. Critica l’operato del presidente dell’AIF e ne annuncia la sostituzione

27 novembre 2019: Papa Francesco nomina alla Presidenza dell’AIF, Carmelo Barbagallo, già capo della vigilanza della Banca d’Italia

15 febbraio 2020: Papa Francesco, partecipando per la prima volta all’inaugurazione dell’anno giudiziario del Tribunale dello Stato della Città del Vaticano, nel suo discorso ha fatto cenno all’inchiesta in corso, parlando delle “azioni” della Santa Sede per contrastare l’illegalità nel settore della finanza a livello internazionale – anche tramite “presidi di sorveglianza e di intervento capaci di effettuare severi controlli” che “hanno recentemente portato alla luce situazioni finanziarie sospette, che, al di là della eventuale illiceità, mal si conciliano con la natura e le finalità della Chiesa e che hanno generato disorientamento e inquietudine nella comunità dei fedeli”. Ha precisato: “Si tratta di vicende all’attenzione della magistratura, e devono essere ancora chiarite nei profili di rilevanza penale. Su di esse perciò non ci si può pronunciare in questa fase”. “In ogni caso, premessa la piena fiducia nell’operato degli Organi giudiziari ed investigativi, e fermo restando il principio della presunzione di innocenza delle persone indagate, un dato positivo è che, proprio in questo caso, le prime segnalazioni sono partite da Autorità interne del Vaticano, attive, sia pure con differenti competenze, nei settori della economia e finanza”, ha fatto notare: “Questo dimostra efficacia e l’efficienza delle azioni di contrasto, così come richiesto dagli standard internazionali”. “La legislazione vaticana ha subito, soprattutto nell’ultimo decennio, e in particolare nel settore penale, significative riforme rispetto al passato”, ha ricordato.

18 febbraio 2020: Perquisizione presso l’Ufficio e l’abitazione di Mons. Alberto Perlasca

30 aprile 2020: La Sala Stampa della Santa Sede conferma che “sono stati disposti provvedimenti individuali per alcuni dipendenti della Santa Sede, alla scadenza di quelli adottati all’inizio dell’indagine sugli investimenti finanziari e nel settore immobiliare della Segreteria di Stato” (non vengono comunicati i nominativi)

15 aprile 2020: Il Segretario di Stato, Cardinale Pietro Parolin nomina Direttore dell’AIF Prof. Dott. Giuseppe Schlitzer e Vice Direttore dell’AIF Dott. Federico Antellini Russo

1° giugno 2020: Dalla Svizzera arriva la notizia di sequestri di conti correnti per svariati milioni che fanno capo a Mons. Alberto Perlasca, di Fabrizio Tirabassi e di Enrico Crasso, ex funzionario del Credit Suisse, che ha avuto un ruolo chiave nel gestire i fondi riservati della Segreteria di Stato, anche attraverso i fondi maltesi Centurion

5 giugno 2020: Il finanziere Gianluigi Torzi, chiamato a deporre in Vaticano per l’inchiesta, viene arrestato con l’accusa di peculato, truffa, estorsione e autoriciclaggio (per cui rischia fino a 12 anni di reclusione. Dai verbali degli interrogatori emergono elementi nuovi: Mons. Carlino afferma che l’Arcivescovo Edgar Peña Parra, Sostituto della Segreteria di Stato, dette indicazioni su come agire per l’accordo con Torzi, che poi ha ottenuto 15 milioni per cedere le azioni con diritto di voto (vicenda che per gli inquirenti vaticani configura estorsione)

15 luglio 2020: Viene perquisito il finanziere Raffaele Mincione e sequestrati i dispositivi elettronici, mentre si trovava in un hotel a Roma, su un mandato disposto dalla pm di Roma Maria Teresa Gerace, su rogatoria dei Promotori di Giustizia vaticani, eseguito dalla Polizia di Stato, alla quale Mincione si è presentato con i suoi legali su invito degli investigatori

24 settembre 2020: La Sala Stampa della Santa Sede comunica che Becciu ha presentato a Papa Francesco la propria rinuncia «alla carica di Prefetto della Congregazione dei Santi e dai diritti connessi al Cardinalato» e che il Papa l’ha accettata. Papa Francesco ha chiesto a Becciu di presentare rinuncia, a seguito di un’inchiesta pubblicata da L’Espresso, depositata sulla scrivania del Papa. La Santa Sede non ha fornito mai una spiegazione, mentre alcune testate giornalistiche hanno attivato una campagna martellante in cui hanno addossato numerose colpe a Becciu, che si è proclamato sempre innocente, ha trovato la vicenda surreale ed è fiducioso che l’equivoco si chiarisca

10 ottobre 2020: L’agenzia AGI apprende da fonti vicino a Mons. Alberto Perlasca che è tornato in Vaticano, al Domus Sanctae Marthae. “Mons. Perlasca è tra gli indagati dell’inchiesta della magistratura del Vaticano “riguardante lo scandalo della compravendita di immobili di lusso a Londra – tra cui quello di Sloane Avenue – e sui flussi finanziari dei conti su cui transita l’Obolo di San Pietro. A febbraio nell’ambito di una perquisizione ordinata dal Promotore di Giustizia, Gian Piero Milano, e dall’Aggiunto Alessandro Diddi, era stato eseguito il sequestro di documenti e apparati informatici presso l’Ufficio e l’abitazione di Perlasca, ex Capo ufficio dell’Ufficio amministrativo della Prima Sezione della Segreteria di Stato, nel frattempo fuoriuscito dal ruolo diplomatico e rientrato nella sua Diocesi di Como” (AGI)

14 ottobre 2020: La Guardia di Finanza arresta a Milano Cecilia Marogna, su mandato dell’Interpol in base ad una richiesta della magistratura vaticana

30 ottobre 2020: Cecilia Marogna viene rilasciata

4 novembre 2020: Papa Francesco presiede una riunione alla quale hanno partecipato il Cardinale Segretario di Stato Pietro Parolin, il Sostituto della Segreteria di Stato Arcivescovo Edgar Peña Parra, il Segretario Generale del Governatorato dello Stato della Città del Vaticano Arcivescovo Fernando Vergez, il Presidente dell’Amministrazione del Patrimonio della Sede Apostolica (APSA) Arcivescovo Nunzio Galantino, il Prefetto della Segreteria per l’Economia (SPE) Padre Juan Antonio Guerrero, S.I. L’oggetto della riunione era promuovere l’attuazione di quanto Papa Francesco aveva chiesto con una lettera indirizzata al Segretario di Stato lo scorso 25 agosto sul passaggio della gestione amministrativa dei fondi della Segreteria di Stato all’APSA e sul loro controllo alla SPE. Nella stessa riunione Papa Francesco ha costituisce la Commissione di passaggio e controllo, entrata in funzione con effetto immediato, per portare a compimento, nei prossimi tre mesi, quanto disposto nella lettera al Segretario di Stato. La Commissione è costituita dal Sostituto della Segreteria di Stato, dal Presidente dell’APSA e dal Prefetto della Segreteria per l’Economia. Viene diffusa la lettera indirizzata a Parolin con la quale lo scorso agosto Papa Francesco aveva disposto questo passaggio. “Nel quadro della riforma della Curia ho riflettuto e pregato sull’opportunità di dare un impulso che permetta una sempre migliore organizzazione delle attività economiche e finanziarie, continuando nella linea di una gestione che sia, secondo i desideri di tutti, più evangelica”. Francesco definisce “di somma importanza” che sia definita in maniera chiara la missione di ciascun ente economico e finanziario “al fine di evitare sovrapposizioni, frammentazioni o duplicazioni inutili e dannose”. La lettera spiega che “la Segreteria di Stato è senza ombra di dubbio il Dicastero che sostiene più da vicino e direttamente l’azione” del Papa “nella sua missione, rappresentando un punto di riferimento essenziale nella vita della Curia e dei Dicasteri che ne fanno parte. Non sembra, però, necessario, né opportuno che la Segreteria di Stato debba eseguire tutte le funzioni che sono già attribuite ad altri Dicasteri. È preferibile, quindi, che anche in materia economica e finanziaria si attui il principio di sussidiarietà, fermo restando il ruolo specifico della Segreteria di Stato e il compito indispensabile che essa svolge”. Alla luce di ciò, Francesco ha stabilito che la Segreteria di Stato “trasferisca all’APSA la gestione e l’amministrazione di tutti i fondi finanziari e del patrimonio immobiliare, i quali manterranno in ogni caso la propria finalità attuale. Una particolare attenzione – si legge nella lettera – meritano gli investimenti operati a Londra e il fondo Centurion, dai quali occorre uscire al più presto, o almeno, disporne in maniera tale da eliminarne tutti i rischi reputazionali”. Ancora, il Papa ha stabilito che “tutti i fondi che finora sono stati amministrati dalla Segreteria di Stato siano incorporati nel bilancio consolidato della Santa Sede” e che in materia economica e finanziaria la Segreteria di Stato operi “per mezzo di un budget approvato attraverso i meccanismi abituali, con le procedure proprie richieste a qualsiasi Dicastero, salvo per ciò che riguarda le materie riservate che sono sottoposte a segreto, approvate dalla Commissione nominata a questo scopo”. Il controllo e la vigilanza spettano alla Segreteria per l’Economia su tutti gli Enti della Curia Romana. La Segreteria di Stato, in materia di vigilanza economica e finanziaria. “non avrà responsabilità di vigilanza e controllo di nessun Ente della Santa Sede, né di quella ad essa collegati”. Tenendo conto che “La Segreteria di Stato non dovrà amministrare né gestire patrimoni, sarà opportuno che ridefinisca il proprio Ufficio amministrativo, oppure valuti la necessità della sua esistenza”

Gennaio 2021: la Cassazione annulla la misura cautelare e la magistratura vaticana rinuncia alla richiesta di estradizione (che mai avrebbe potuto essere accolta)

10 marzo 2021: Il giudice inglese Tony Baumgartner della Corte della Corona di Southwark a Londra in una sentenza di 42 pagine in 140 punti stabilisce che i Promotori di Giustizia vaticani hanno fatto false dichiarazioni e omissioni “terribili” nella loro richiesta di sequestro dei beni del finanziere Gianluigi Torzi e ha ordinato il rilascio dei fondi. La sentenza smonta parti importanti dell’inchiesta dei Promotori di Giustizia. La sentenza Baumgartner sancisce che la Segreteria di Stato non venne ingannata da Gianluigi Torzi sulle modalità con cui nel novembre 2018 il palazzo al numero 60 di Sloane Avenue a Londra passò dal fondo Athena Capital Global Opportunities (Gof) di Raffaele Mincione alla società Gutt, amministrato da Torzi, e che il Sostituto Peña Parra e il Segretario di Stato Parolin avallarono. Un’autentica doccia gelata sull’intera inchiesta vaticana – scrive Franca Giansoldati sul Messaggero – una sentenza che “ha demolito, pezzetto per pezzetto, attraverso motivazioni articolate e pignole, l’impianto accusatorio vaticano sullo scandalo del palazzo di Londra”. Si tratta di un vero e proprio dossier, che conferma la linea che abbiamo seguito dal principio: il Cardinale Angelo Becciu fu accusato ingiustamente in modo spaventosamente spietato, ordito da menti raffinatissime con l’ausilio di “inchieste” calunniose da falsari, diffuse dall’Espresso, con lo scopo di escluderlo da un prossimo Conclave. Castelli di sabbia che sfidando la gravità, si sgretolano sotto le onde della verità

1° aprile 2021: Il Papa celebra la Santa Messa in Coena Domini nella cappella dell’appartamento privato del Cardinale Angelo Becciu nel palazzo del Sant’Uffizio

9 giugno 2021: Il Rapporto Moneyval mette in luce tutte le criticità del sistema vaticano, e in particolare quello giudiziario. In particolare, il rapporto attacca fortemente la Santa Sede per aver ignorato la possibilità che i suoi dipendenti possano abusare dei loro uffici del sistema finanziario vaticano per il loro profitto; sottolinea il rischio di conflitti di interesse per promotori di giustizia e giudici del Tribunale vaticano, perché non lavorano a tempo pieno per la Santa Sede; critica lo stesso promotore di Giustizia per il modo in cui sono state eseguite le indagini sull’ormai famoso caso dell’investimento di Londra della Segreteria di Stato. Tema sul quale il rapporto dà anche una notizia: che il processo sui sospettati dovrebbe aver luogo nell’estate 2021 e, infatti, la citazione in giudizio arriva il 3 luglio successo.
L’altra critica ai giudici vaticani si trova al punto 257 del rapporto: “L’aggiornamento della valutazione generale dei rischi ha segnalato come una vulnerabilità il fatto che non tutti i promotori di giustizia lavorano esclusivamente per la Santa Sede / Stato di Città del Vaticano. La valutazione ha notato che ‘non si possono escludere’ potenziali conflitti professionali e incompatibilità’. I valutatori possono comprendere la preoccupazione espressa nella valutazione”. Per questo, aggiungono, “per evitare potenziali conflitti di interesse, o la percezione di un conflitto di interesse, è da considerare che tutti i procuratori nominati in futuro lavorino esclusivamente per la Santa Sede/Stato della Città del Vaticano durante i loro contratti, e non possano fare pratica legale in altre giurisdizioni simultaneamente”. Cosa ha fatto Tribunale vaticano, i cui Promotori di Giustizia hanno attività legale in Italia o presso il Sovrano Militare Ordine di Malta, al riguardo?

3 luglio 2021: Becciu è citato in giudizio (nel Comunicato pubblicato dalla Sala Stampa della Santa Sede viene menzionato separatamente, dopo gli altri imputati), insieme ad altri 9 imputati: René Brülhart, Mons. Mauro Carlino, Enrico Crasso, Tommaso Di Ruzza, Cecilia Marogna, Raffaele Mincione, Nicola Squillace, Fabrizio Tirabassi, Gianluigi Torzi, e 4 società: HP Finance LLC, Prestige Family Office SA e Sogenel Capital Investment (riferibile ad Enrico Crasso); e Logsic Humanitarne Dejavnosti, D.O.O. (riferibile a Cecilia Marogna). Nessun coinvolgimento del Segretario di Stato, Cardinale Pietro Parolin; del Sostituto, Arcivescovo Edgar Peña Parra; e dell’ex Capo dell’Ufficio Amministrativo della Segreteria di Stato, Mons. Alberto Perlasca

13 luglio 2021: Becciu riceve da Papa Francesco una lettera di “condanna” (redatto dai Persecutori)

24 luglio 2021: La conversazione telefonica di Becciu con Papa Francesco registrata

27 luglio 2021: La prima Udienza del processo

19 luglio 2022: Il Dicastero per l’Economia della Santa Sede emana una nuova politica di investimento che richiede a tutti i Dicasteri della Santa Sede di trasferire i propri beni e investimenti all’APSA tramite i suoi conti presso lo IOR

20 agosto 2022: Papa Francesco telefona a Becciu: “Ha tutto il diritto di partecipare al Concistoro. Anche per lei deve valere il principio della presunzione di innocenza”. È terminata la “crocifissione cautelare”

23 agosto 2022: Papa Francesco decide, con un Rescriptum ex Audientia Sanctissimi, a seguito dell’udienza al Segretario di Stato del 22 agosto, di porre l’amministrazione e la gestione delle attività finanziarie e della liquidità della Santa Sede e delle Istituzioni collegate, in via esclusiva sotto il controllo di un’unica autorità centrale, l’Istituto per le Opere di Religione (IOR). Il Papa dispone che entro trenta giorni dal 1° settembre 2022, tutte le risorse finanziarie della Santa Sede e delle Istituzioni collegate devono essere trasferite all’Istituto delle Opere di Religione (IOR)

12 ottobre 2022: Charlotte Tobitt scrive su Press Gazette di Londra, che “il più antico e letto quotidiano italiano, il Corriere della Sera, ha pagato una ‘somma notevole’ a titolo di risarcimento a un finanziere britannico [Raffaele Mincione] per le presunte accuse diffamatorie di appropriazione indebita, frode e corruzione”. Si tratta di due articoli, pubblicati dal Corriere della Sera, rispettivamente del 8 novembre 2019 e del 23 giugno 2020

24 novembre 2022: La trentasettesima Udienza del processo, con il primo interrogatorio di Perlasca (accuse strampalate e contradizioni). Il Promotore di Giustizia porta in Aula a porte chiuse chat e la registrazione della telefonata di Becciu con il Papa (mai usato), e pubblicate da Adnkronos

25 novembre 2022: La trentottesima Udienza del processo, con il secondo interrogatorio di Perlasca (contradizioni e tanti non ricordo)

26 novembre 2022: Il Cardinale Giovanni Angelo Becciu è stato “ricevuto in udienza dal Santo Padre nel pomeriggio di sabato scorso”. Lo ha riferito lo stesso cardinale, sottolineando che “è stato, come sempre, un incontro cordiale. Oltre a fornirgli i chiarimenti che ho ritenuto necessari, gli ho manifestato e rinnovato la mia devozione assoluta. Egli mi ha incoraggiato rinnovandomi l’invito a continuare a partecipare alle celebrazioni cardinalizie”. Il Cardinal Becciu ha aggiunto: “Il Santo Padre mi ha autorizzato a rendere noto” questo. Si apprende da un flash dell’agenzia ANSA

30 novembre 2022: In programma la trentanovesima Udienza del processo, con il terzo e conclusivo interrogatorio di Perlasca

Indice – Caso 60SA [QUI], con la copertura del caso e delle Udienze del processo 60SA su questo Blog dell’Editore

151.11.48.50