Il grazie del papa a Giovanni XXIII per il dono del Concilio

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C’è anche un ricordo commosso della visita al carcere di Regina Coeli nel Natale del ’58 nel discorso che Benedetto XVI ha rivolto ai bergamaschi che hanno celebrato la messa in San Pietro per i 50 anni della elezione di papa Giovanni. Sceso al termine della celebrazione in basilica, il papa si è fermato in preghiera davanti alla tomba del beato e, dopo aver salutato molti fedeli, ha proposto una riflessione.

“Nella famiglia si impara a vivere nel quotidiano il fondamentale precetto cristiano dell’amore. Proprio per questo sulla famiglia conta la Chiesa”. Ha detto il papa e ha ricordato quanto scriveva il suo predecessore – “L’educazione che lascia tracce più profonde è sempre quella della casa. Io ho dimenticato molto di ciò che ho letto sui libri, ma ricordo ancora benissimo tutto quello che ho appreso dai genitori e dai vecchi”. Legato al tema della famiglia è quello della parrocchia, “famiglia di famiglie”, un organismo verso cui Giovanni XXIII era molto sollecito e a cui la diocesi di Bergamo ha dedicato il recente Sinodo diocesano.

“È nella parrocchia che si impara a vivere concretamente la propria fede. Ciò consente di mantenere viva la ricca tradizione del passato e di riproporne i valori in un ambiente sociale secolarizzato, che si presenta spesso ostile o indifferente” ha detto il Papa. Essa – ha aggiunto – può e deve essere “fermento di salutare inquietudine nel diffuso consumismo e individualismo del nostro tempo, risvegliando la solidarietà ed aprendo nella fede l’occhio del cuore a riconoscere il Padre, che è amore gratuito, desideroso di condividere con i figli la sua stessa gioia”. Un riferimento anche al grande dono del Concilio vaticano II. “Nelle forti contrapposizioni del suo tempo, il Papa fu uomo e pastore di pace, che seppe aprire in Oriente e in Occidente inaspettati orizzonti di fraternità tra i cristiani e di dialogo con tutti”.

L’elezione di Roncalli fu un preludio e una profezia dell’esperienza di paternità, che Dio ci avrebbe offerto abbondantemente attraverso le parole, i gesti e il servizio ecclesiale del Papa Buono. Papa Giovanni indicò la fede in Cristo e l’appartenenza alla Chiesa, madre e maestra, quale garanzia di feconda testimonianza cristiana nel mondo. Il Concilio “da lui deciso, preparato e iniziato” è un grande dono e “siamo tutti impegnati ad accogliere in modo adeguato quel dono, continuando a meditarne gli insegnamenti e a tradurne nella vita le indicazioni operative”.

“Uno stile di affabile semplicità, di umile e docile obbedienza” è quello che Giovanni XXIII ha mantenuto tutto ala vita anche, naturalmente, da papa. A ricordarlo il cardinale Tarcisio Bertone che ha presieduto in San Pietro una Messa di suffragio in onore di Papa Roncalli, nel 50esimo anniversario della sua elezione al soglio pontificio. Con un riferimento ai santi apostoli Simone e Giuda – di cui oggi ricorre la festa liturgica – Bertone ha detto che “un tratto caratteristico delle loro personalità li unisce: è il comune desiderio di servire il Signore senza troppi clamori e senza la pretesa di fare notizia.” Ed ha aggiunto: “Come questi due Apostoli, Angelo Giuseppe Roncalli ha trascorso la più gran parte della sua vita, diremmo, ‘in periferia’, con compiti delicati, ma lontani dai riflettori della pubblica opinione”.

Fu la preghiera – conclude il cardinale Bertone – “il segreto della serenità e della fiducia che trasmetteva con la sua bontà. ‘Dobbiamo lasciarci portare dal Signore!’: ripeteva spesso, ed invocava, con filiale devozione, in ogni situazione anche le più difficili e complesse, la materna intercessione di Maria. Ci aiuti dal Cielo a percorrere il suo stesso cammino di santità”.

Un saluto particolare ed un invito ai bergamanschi che hanno organizzato la messa di oggi: “Continuate in questa “bella tradizione” di leggere l’“Osservatore Romano”. Dal 2 marzo scorso ogni domenica i lettori dell’“Eco di Bergamo” hanno la possibilità di leggere il foglio vaticano, che esce abbinato a quel quotidiano. Auspicando che la sperimentazione prosegua felicemente, Bertone ha invitato i fedeli a continuare a leggere il “giornale del Papa”.

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