Cosa c’è dietro i cambiamenti a Caritas Internationalis?

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[Korazym.org/Blog dell’Editore, 23.11.2022 – Andrea Gagliarducci] – Perché Papa Francesco ha licenziato martedì l’intera leadership del braccio di beneficenza mondiale della Chiesa [QUI]? Quale ruolo avrà Pier Francesco Pinelli come amministratore temporaneo di Caritas Internationalis, nominato con decreto papale il 22 novembre?

Papa Francesco con il Cardinale Luis Antonio Tagle, l’attuale Presidente di Caritas Internationalis che ha commissariato. Accanto il nuovo Commissario Straordinario Pier Francesco Pinelli, amministratore temporaneo dell’organismo.

Una data chiave per comprendere la mossa e come si allinea alle più ampie riforme del Papa è il 15 ottobre 2022. Quel giorno, Papa Francesco ha ricevuto in Udienza in Vaticano Padre Giacomo Canobbio e i delegati di Bain Capital. Questa è la società di investimenti finanziari è dove Pinelli ha lavorato in precedenza. E Canobbio è il sacerdote che, senza preavviso, è stato nominato da Papa Francesco nel ruolo di Commissario della Pontificia Università Lateranense. Entrambe le nomine sono tipiche del pontefice e del suo modus operandi preferito: Papa Francesco invia un’ispezione o nomina un commissario ogni volta che vuole riformare qualcosa.

Il papato dei commissari

Non c’erano ragioni apparenti per nominare un Commissario a Caritas Internationalis, così come non c’erano ragioni apparenti per nominare un Commissario alla Pontificia Università Lateranense. Tuttavia, Papa Francesco ha già ordinato una serie di ispezioni. Il Vescovo Claudio Maniago è stato nominato Ispettore della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti, dopodiché il Papa ha nominato Prefetto del Dicastero l’Arcivescovo Arthur Roche. Successivamente, il Vescovo Egidio Miragoli ha ispezionato la Congregazione per il Clero, che era ancora in corso quando il Papa ha nominato Prefetto del Dicastero il Vescovo coreano Lazzaro You Heung-sik, poi creato Cardinale.

All’inizio del suo pontificato, Papa Francesco ha nominato diverse Commissioni. Uno di questi organi era la Pontificia commissione referente di studio e di indirizzo sull’organizzazione della struttura economico-amministrativa, nota con l’acronimo italiano COSEA. Un’altra era la CRIOR, la Pontificia commissione referente sullo IOR, comunemente nota come Banca Vaticana. Il loro lavoro, una volta completato, ha portato alla profonda revisione dei dipartimenti finanziari della Santa Sede e al nuovo statuto dell’Istituto per le Opere di Religione, promulgato nel 2019.

Tuttavia, la nomina di un Commissario in Caritas Internationalis ha un altro chiaro precedente: l’ispezione del Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale. L’ispezione è avvenuta nel luglio 2021 ed è stata guidata dal Cardinale Blase Cupich, Arcivescovo di Chicago. Del team facevano parte anche Suor Helen Alford, Vicerettore della Pontificia Università Angelicum, membro ordinario della Pontificia Accademia delle Scienze Sociali; e Pinelli, il nuovo amministratore di Caritas Internationalis.

Dopo aver deciso di decapitare la Caritas Internationalis, per amministrare temporaneamente l’organismo Papa Francesco ha nominato Pier Francesco Pinelli commissario straordinario. È un manager con variegate esperienze in settori molto diversi, da quello petrolifero alla cultura e in particolare alla gestione di importanti teatri pubblici. Nato nel 1963, dopo il Liceo Classico si è laureato nel 1989 in Ingegneria Civile Idraulica alla Facoltà d’Ingegneria dell’Università “La Sapienza” di Roma e successivamente ha partecipato a numerosi corsi di specializzazione in area gestionale e finanziaria. È stato Commissario Straordinario dell’Istituto Nazionale del Dramma Antico (Teatro Greco di Siracusa), Senior Advisor presso Alixpartners (management consulting), Commissario Straordinario di Governo per il Risanamento degli Enti Lirico Sinfonici ex L.112/2013, mentre ha rinunciato alla guida del Teatro di Roma, cui l’aveva chiamato l’ex ministro Franceschini. Partner di Netplan Consulting (management consulting) con attività nei settori dell’energia, del terzo settore, cooperazione allo sviluppo ed educazione, dal 2004 al 2012 è stato Top manager del Gruppo ERG (Settori dell’Elettricità e Gas, Energie innovabili e del Downstream Petrolifero) mentre dal 2010 al 2012 è stato Presidente di TotalErg SpA: (51% Erg; 49% Total) dopo essere stato Vicepresidente di Isab SpA (seconda raffineria del Mediterraneo in joint venture con Lukoil), Direttore della Divisione Refining & Marketing di Erg Spa. Dal 2006 al 2010 a ERG Petroli è stato Amministratore Delegato. Parla italiana, inglese e francese.

Il profilo di Pinelli

Ingegnere qualificato e manager esperto, Pinelli ha lavorato con diverse istituzioni, nonché come consulente per società di gestione e di investimento. Secondo indiscrezioni vaticane non confermate ufficialmente, ma fornite alla CNA da più fonti, Pinelli sarebbe stato coinvolto anche nella ristrutturazione di quello che oggi è il Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale.

Un Comunicato Stampa del Dicastero afferma che Pinelli era un ingegnere “con un modo di procedere più umanistico che tecnico” e che era “formato alla spiritualità ignaziana”, un uomo che “fin dalla tenera età fu attivo come volontario nel recupero di tossicodipendenti, nella cooperazione allo sviluppo, nel sostegno alle opere missionarie e nella catechesi”. La dichiarazione ha anche rilevato che è sposato con tre figli e tre nipoti. Il Comunicato sottolinea inoltre che “in 33 anni di lavoro”, Pinelli ha maturato esperienze manageriali in diversi settori, tra cui una grande azienda energetica. Avendo lavorato sia come project manager per società energetiche sia come consulente di gestione per Bain, Pinelli ha anche esperienza di lavoro con opere e istituzioni religiose e laiche, secondo il Comunicato. Ovviamente, la sua formazione e i suoi incarichi in alcune istituzioni gesuitiche possono aver avuto un ruolo. Sembra probabile che il Cardinale Michael Czerny, SJ, l’attuale Prefetto del Dicastero, abbia avuto una parola per coinvolgere lui e altri.

Tuttavia, è ancora difficile valutare quali questioni siano in gioco. Sembra chiaro che il Papa voglia riformare la Caritas Internationalis, compresi i suoi statuti e regolamenti. Fondata nel 1951, la confederazione cattolica è composta da 162 organizzazioni caritative con sede in 200 Paesi del mondo. La sua sede si trova nel territorio extraterritoriale vaticano a Roma, e la Santa Sede sovrintende alla sua attività.

Secondo il Dicastero di Czerny, “non sono emerse prove di cattiva gestione finanziaria o scorrettezza sessuale”; tuttavia, “sono state rilevate carenze nella gestione e nelle procedure, che hanno seriamente pregiudicato lo spirito di squadra e il morale del personale”.

Compito di Pinelli

La riforma degli statuti sarà il primo compito del nuovo Commissario.

Pinelli sarà assistito da Maria Amparo Alonso Escobar, responsabile dell’advocacy di Caritas Internationalis, e dal gesuita Padre Manuel Morujão, che provvederà all’accompagnamento personale e spirituale dei dipendenti di Caritas Internationalis, secondo il Decreto di Papa Francesco.

A maggio 2023 è prevista a Roma la prossima Assemblea generale di Caritas Internationalis, con la nomina del nuovo Presidente, Segretario generale e Tesoriere. A quel punto, il processo di riforma sarà probabilmente completato. Caritas Internationalis sarà sottoposta a una revisione “al fine di migliorare le sue norme e procedure di gestione – anche se le questioni finanziarie sono state gestite bene e gli obiettivi di raccolta fondi regolarmente raggiunti – e quindi meglio servire le sue organizzazioni di beneficenza associate in tutto il mondo”. Tuttavia, una riforma degli statuti è già avvenuta nel 2019 ed è stata approvata dal Papa con un rescritto del 13 gennaio 2020.

Quanto alla modifica degli statuti di Caritas Internationalis, si trattava semplicemente di trasferire le competenze dal Pontificio Consiglio Cor Unum, che non esiste più, al Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale, che ne ha assorbito le funzioni.

Quanto al regolamento interno, tali modifiche non sono state comunicate. Ma in generale hanno accolto alcune delle richieste approvate dall’Assemblea Generale di Caritas Internationalis, che prevedeva di favorire la presenza delle donne all’interno degli organi di massima rappresentanza e di inserire due giovani negli stessi organi di rappresentanza. In particolare si è parlato del Consiglio di Rappresentanza della federazione, abbreviato con il nome RE.CO., acronimo [in inglese] di Consiglio di Rappresentanza. Queste indicazioni sono state ora recepite e diventeranno operative. La struttura di Caritas Internationalis è stata così “aggiustata” e adattata alla riforma della Curia. Tuttavia, gli statuti di Caritas Internationalis sono rimasti confermati nella struttura come Papa Benedetto XVI li ha riformati nel 2012. Tali statuti hanno rafforzato la collaborazione tra Caritas Internationalis e la Santa Sede e hanno delineato chiaramente le competenze della Segreteria di Stato. Non solo: la nuova struttura di Caritas Internationalis ha dato un maggiore coordinamento con i dicasteri e gli organismi collegati con la Santa Sede, che ha riguardato anche aspetti dottrinali.

Il ragionamento dietro la riforma di Benedetto XVI

È degno di nota, che la riforma del 2012 faceva parte di un progetto più ampio di Benedetto XVI per realizzare pienamente le disposizioni della Pastor Bonus. La Pastor Bonus era la Costituzione apostolica che regolava le funzioni e i compiti degli uffici della Curia, e ora la Praedicate Evangelium la sostituisce. Tuttavia, la riforma è arrivata dopo una crisi di governance. Nel 2011 la Segreteria di Stato non approvò la rinomina dell’ex Segretario generale, Lesley-Anne Knight [QUI]. (Tuttavia, il suo lavoro fu elogiato dall’allora Presidente di Caritas Internationalis, il Cardinale Oscar Andrés Rodriguez Maradiaga.) Di conseguenza, fu sostituita da Michel Roy, un francese che lavorava con Secours Catholique, la Caritas in Francia. La mancata conferma di Knight derivava anche dal nuovo approccio dato con la successiva riforma di Caritas Internationalis. Era un approccio che derivava dalla formulazione dell’Enciclica Caritas in veritate di Benedetto XVI. Nell’enciclica Benedetto XVI ha sottolineato che lo sviluppo umano e l’aiuto all’estero non possono essere disgiunti dall’esigenza di verità. L’enciclica sottolineava anche il fatto che molte organizzazioni internazionali promuovevano l’aborto, la contraccezione, la sterilizzazione e l’eutanasia. Questo era un approccio che Knight non condivideva completamente, come spiegò pubblicamente ai media all’epoca. Mentre alcuni hanno approvato la partenza di Knight, altri sono rimasti delusi. Nonostante un robusto cambio generazionale in Caritas Internationalis negli ultimi anni, questi sentimenti di divisione potrebbero essere rimasti sullo sfondo e aver alimentato alcune lamentele su “gestione e procedure”.

Come sarà la nuova riforma?

Il tono del Comunicato Stampa del Dicastero lascia intendere che la riforma sarà più manageriale. Ma, soprattutto, è un cambiamento sostanziale di filosofia rispetto alla riforma di Benedetto XVI. Insomma, potrebbe trattarsi di un altro cambio di paradigma di Papa Francesco, paragonabile in una certa misura alle sue restrizioni della Messa tradizionale in latino [QUI]. Da questo punto di vista, Papa Francesco ha individuato diverse persone per aiutarlo a completare i suoi cambiamenti della struttura della Chiesa. Nell’attuare la riforma, il Papa non esita a declassare qualcuno come il Cardinale Luis Antonio Tagle, attuale Presidente di Caritas Internationalis, che ora si trova incaricato di “fare da tramite” con Pinelli e il suo staff in vista della prossima Assemblea generale. Si diceva che Tagle sarebbe stato nominato prossimo Prefetto del Dicastero per i Vescovi. Anche se queste voci dovessero trovare conferma, l’immagine pubblica di Tagle è ormai compromessa dalla decisione di Caritas Internationalis. Questo peserà anche in un futuro Conclave.

Papa Francesco, però, sta portando a termine i suoi obiettivi. Come ha detto in una delle sue omelie nei giorni del lockdown da COVID-19 del 2020 — e anche in un incontro con la Fondazione Candia ad aprile [QUI] — rimane critico nei confronti delle organizzazioni umanitarie che fanno un buon lavoro ma spendono il 60% del loro budget in salari. Il Papa ha invitato a contenere al minimo i costi, “in modo che la maggior parte del denaro vada alla gente”.

Questo articolo nella nostra traduzione italiana è stato pubblicato in inglese ieri, 22 novembre 2022, su Catholic News Agency [QUI].

Foto di copertina: il Cardinale Luis Antonio Tagle, l’attuale Presidente di Caritas Internationalis, commissariato da Papa Francesco che ha nominato Commissario Straordinario Pier Francesco Pinelli per l’amministrazione temporanea (nella foto inserto).

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