L’ombra della guerra atomica si stende sul mondo. Il 5 novembre a Roma la manifestazione nazionale per la pace
[Korazym.org/Blog dell’Editore, 31.10.2022 – Vik van Brantegem] – Sono più di 600 le associazioni e organizzazioni che parteciperanno sabato 5 novembre 2022 alla manifestazione nazionale promossa dalla piattaforma Europe for peace dal tema Cessate il fuoco subito. Negoziato per la pace. Il ritrovo dei partecipanti è previsto per le ore 12.00 in piazza della Repubblica, con partenza del corteo per le strade del centro di Roma versi piazza San Giovanni in Laterano per le ore 13.00. Attorno alle ore 15.00 inizieranno gli interventi dal palco: rappresentanti delle organizzazioni promotrici e testimonianze da tutto il mondo chiederanno di fermare le armi e giungere ad una vera conferenza multilaterale di pace.
Anche il Consiglio per la comunità armena di Roma ha deliberato di aderire formalmente. La motivazione di tale decisione risiede nell’auspicio che anche l’Armenia e l’Artsakh/Nagorno Karabakh, ripetutamente colpiti da azioni di guerra provocate dal Paese confinante, l’Azebajgian, possano avere un futuro senza guerre, distruzioni e pulizie etniche come purtroppo la cronaca anche di questi ultimi mesi ci ha raccontato. Il Consiglio per la comunità armena di Roma ritiene che le istituzioni e l’opinione pubblica europee debbano lanciare un messaggio chiaro affinché violenza, prepotenza, minaccia e guerra non rappresentino lo strumento per dirimere le questioni internazionali e vengano immediatamente condannate senza alcuna giustificazione di natura politica o economica di convenienza. Anche con l’auspicio che il tutto il popolo armeno (incluso quello dell’Artsakh) possa finalmente ottenere pace, libertà e autodeterminazione, il Consiglio per la comunità armena di Roma condivide gli scopi della manifestazione.
All’appuntamento del 5 novembre ci sarà anche Emergency. “In tanti abbiamo sentito forte l’urgenza di tornare nelle strade, di farci vedere e sentire”, spiega la Presidente Rossella Miccio che parla del coinvolgimento, fra gli altri, di laici, cattolici, valdesi e musulmani. “C’è davvero una convergenza, un bisogno forte, sentito da tutti, di chiedere urgentemente un cessate il fuoco, che tacciano le armi – prosegue la presidente di Emergency – e che si torni ad usare lo strumento della diplomazia e della politica perché si trovi una soluzione per la guerra in Ucraina”. Perché il rischio del nucleare si pone per l’umanità intera, non soltanto per Ucraina e Russia. “Non abbiamo mai visto le armi arrivare a delle soluzioni o limitare le sofferenze o abbreviare conflitti” aggiunge Miccio, ricordando i 42 anni di guerra vissuti dall’Afghanistan, dove arrivavano armi da diverse parti del mondo.
Diverse le sigle cattoliche e laiche che torneranno a ribadire il valore della pace, della trattativa, del cessate il fuoco per la guerra in Ucraina, ma anche per tutti i conflitti nel mondo.
Francesco Scoppola, Presidente del Comitato nazionale dell’Agesci, l’Associazione Guide e Scouts Cattolici Italiani, assicura l’adesione del Comitato Nazionale e di diversi gruppi. Ci si aspetta una larga partecipazione. “I temi della pace sono in linea col nostro metodo educativo e con i nostri valori fondanti” afferma Scoppola, che annuncia il coinvolgimento di scouts da tutto l’Italia. A motivare l’Agesci è anche l’appello per la pace lanciato dal Presidente della Conferenza Episcopale Italiana, il Cardinale Matteo Zuppi, il 4 ottobre da Assisi e ripetuto in queste settimane, e quello del mondo cattolico.
Per la Comunità di Sant’Egidio bisogna dare forza alla pace, “l’unica soluzione possibile”, dice Paolo Impagliazzo. “Dobbiamo sconfiggere questa logica della ineluttabilità della guerra – sostiene -. C’è un destino diverso per i russi, per gli ucraini, ed è la pace, non la guerra. Per questo noi aderiamo con convinzione a questa manifestazione, perché bisogna dare voce al popolo della pace”. E di fronte alla mancanza di trattative nel conflitto in Ucraina, Impagliazzo evidenzia la necessità che ci si metta a lavorare per negoziati di pace e per questo serve un mediatore, una coalizione mondiale per portare il Presidente ucraino Zelensky e il Presidente russo Putin a un tavolo di negoziato.
“L’Italia, l’Unione europea e gli Stati membri, le Nazioni Unite devono assumersi la responsabilità del negoziato per fermare l’escalation e raggiungere l’immediato cessate il fuoco”: lo affermano le organizzazioni che aderiscono alla piattaforma Europe for peace, che ha indetto la manifestazione nazionale per la pace a Roma per il prossimo 5 novembre.
“Chiediamo al Segretario generale delle Nazioni Unite di convocare urgentemente una Conferenza internazionale per la pace, per ristabilire il rispetto del diritto internazionale, per garantire la sicurezza reciproca e impegnare tutti gli Stati ad eliminare le armi nucleari, ridurre la spesa militare in favore di investimenti per combattere le povertà e di finanziamenti per l’economia disarmata, per la transizione ecologica, per il lavoro dignitoso”, affermano gli organizzatori della manifestazione nazionale di Roma del 5 novembre, che è stata preceduta da un weekend di mobilitazioni diffuse promosse da Europe for peace, tra il 21 e 23 ottobre, che hanno coinvolto oltre 30.000 persone in più di 100 città italiane (tra cui Torino, Milano, Palermo, Napoli, Bari, Firenze, Bologna, Roma, Ancona). Tra gli appuntamenti realizzati, anche la presenza all’Angelus del Papa in Piazza San Pietro in Vaticano di una delegazione di Europe for peace con striscione. Non a caso le parole di Papa Francesco sono richiamate anche nella convocazione della manifestazione del 5 novembre: “Tacciano le armi e si cerchino le condizioni per avviare negoziati capaci di condurre a soluzioni non imposte con la forza, ma concordate, giuste e stabili”.
SOLIDARIETÀ CON IL POPOLO UCRAINO E CON LE VITTIME DI TUTTE LE GUERRE
CESSATE IL FUOCO SUBITO – NEGOZIATO PER LA PACE
ONU CONVOCHI UNA CONFERENZA INTERNAZIONALE DI PACE
METTIAMO AL BANDO TUTTE LE ARMI NUCLEARI
Manifestazione Nazionale
Roma, sabato 5 novembre 2022
La minaccia nucleare incombe sul mondo
È responsabilità e dovere degli stati e dei popoli fermare questa follia. L’umanità ed il pianeta non possono accettare che le contese si risolvano con i conflitti armati. La guerra ha conseguenze globali: è la principale causa delle crisi alimentari mondiali, ancor più disastrose in Africa e Oriente, incide sul caro-vita, sulle fasce sociali più povere e deboli, determina scelte nefaste per il clima e la vita del pianeta. La guerra ingoia tutto e blocca la speranza di un avvenire più equo e sostenibile per le generazioni future.
Questa guerra va fermata subito
Condanniamo l’aggressore, rispettiamo la resistenza ucraina, ci impegniamo ad aiutare, sostenere, soccorrere il popolo ucraino, siamo a fianco delle vittime. Siamo con chi rifiuta la logica della guerra e sceglie la nonviolenza.
L’inaccettabile invasione dell’Ucraina da parte della Russia ha riportato nel cuore dell’Europa la guerra che si avvia a diventare un conflitto globale tra blocchi militari con drammatiche conseguenze per la vita e il futuro dei popoli ucraino, russo e dell’Europa intera. Siamo vicini e solidali con la popolazione colpita, con i profughi, con i rifugiati costretti a fuggire, ad abbandonare le proprie case, il proprio lavoro, vittime di bombardamenti, violenze, discriminazioni, stupri, torture.
Questa guerra va fermata subito. Basta sofferenze. L’Italia, l’Unione Europea e gli stati membri, le Nazioni Unite devono assumersi la responsabilità del negoziato per fermare l’escalation e raggiungere l’immediato cessate il fuoco. È urgente lavorare ad una soluzione politica del conflitto, mettendo in campo tutte le risorse e i mezzi della diplomazia al fine di far prevalere il rispetto del diritto internazionale, portando al tavolo del negoziato i rappresentanti dei governi di Kiev e di Mosca, assieme a tutti gli attori necessari per trovare una pace giusta. Insieme con Papa Francesco diciamo: “Tacciano le armi e si cerchino le condizioni per avviare negoziati capaci di condurre a soluzioni non imposte con la forza, ma concordate, giuste e stabili”.
L’umanità ed il pianeta devono liberarsi dalla guerra
Chiediamo al Segretario Generale delle Nazioni Unite di convocare urgentemente una Conferenza Internazionale per la pace, per ristabilire il rispetto del diritto internazionale, per garantire la sicurezza reciproca e impegnare tutti gli Stati ad eliminare le armi nucleari, ridurre la spesa militare in favore di investimenti per combattere le povertà e di finanziamenti per l’economia disarmata, per la transizione ecologica, per il lavoro dignitoso.
Occorre garantire la sicurezza condivisa
Le guerre e le armi puntano alla vittoria sul nemico ma non portano alla pace: tendono a diventare permanenti ed a causare solo nuove sofferenze per le popolazioni. Bisogna invece far vincere la pace, ripristinare il diritto violato, garantire la sicurezza condivisa. Non esiste guerra giusta, solo la pace è giusta. La guerra la fanno gli eserciti, la pace la fanno i popoli.
L’Italia, la Costituzione, la società civile ripudiano la guerra. Insieme esigiamo che le nostre istituzioni assumano questa agenda di pace e si adoperino in ogni sede europea ed internazionale per la sua piena affermazione.
SOLIDARIETÀ CON IL POPOLO UCRAINO E CON LE VITTIME DI TUTTE LE GUERRE
CESSATE IL FUOCO SUBITO – NEGOZIATO PER LA PACE
ONU CONVOCHI UNA CONFERENZA INTERNAZIONALE DI PACE
METTIAMO AL BANDO TUTTE LE ARMI NUCLEARI
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