Il Grido della Pace. L’Italia ripudia la Guerra. Non è un Videogioco o un Talk Show

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[Korazym.org/Blog dell’Editore, 25.10.2022 – Vik van Brantegem] – Il Santo Padre Francesco prenderà parte all’Incontro internazionale di preghiera per la pace delle religioni mondiali Il Grido della Pace organizzato dalla Comunità di Sant’Egidio, che si svolgerà nel pomeriggio di oggi 25 ottobre 2022 al Colosseo [Da Roma si eleva “Il Grido della pace” perché vincano i tessitori del dialogo].

«Dopodomani, martedì 25 ottobre, mi recherò al Colosseo a pregare per la pace in Ucraina e nel mondo, insieme ai rappresentanti delle Chiese e Comunità cristiane e delle Religioni mondiali, riuniti a Roma per l’Incontro “Il Grido della Pace”. Vi invito ad unirvi spiritualmente a questa grande invocazione a Dio: la preghiera è la forza della pace. Preghiamo, continuiamo a pregare per l’Ucraina così martoriata» (Papa Francesco – Angelus Domini – Domenica 23 ottobre 2022).

La diretta dalle ore 16.30 del 25 ottobre 2022 [QUI].

L’Assemblea inaugurale dell’Incontro internazionale di preghiera per la pace delle religioni mondiali “Il Grido della Pace” organizzato dalla Comunità di Sant’Egidio a Roma, 23 ottobre 2022.

«La guerra non è un gioco, un argomento da talk show o da bar. Se tutti, i potenti come i giornalisti con l’elmetto, avessero ascoltato il Papa non saremmo in questa situazione. Ma forse troppi vogliono la guerra e i suoi presunti ma falsi vantaggi. Ascoltate Francesco, e finitela» (Antonello Iapicca).

Nel Discorso della Montagna, che gli esegeti vedono come un abbozzo della “nuova legge” portata da Gesù Cristo – la Nuova Alleanza, il Nuovo Testamento – Gesù disse: «Beati gli operatori di pace, perché saranno chiamati figli di Dio» (Mt 5,9). Le attuali circostanze del mondo, compresa la ripetizione in questi giorni da molte voci, incluso il Presidente negli Stati Uniti, Joe Biden, che ora incombe il pericolo reale di una guerra nucleare, richiedono urgentemente la creazione e lo sviluppo di un movimento globale di pacificatori, un movimento per la pace globale. Umanamente parlando, è impossibile per noi, con tutti i nostri limiti e le nostre debolezze, riuscire in un tale compito. Non abbiamo il potere o i mezzi. Ma possiamo almeno lasciare un piccolo segno nella storia, che abbiamo alzato la nostra voce per la pace. Mi chiedo se Dio potrebbe non essere contento che almeno lasciamo quel segno e lasciamo il resto a Lui. Almeno questo sembra essere in nostro potere.

Alziamo la nostra voce a nome di tutti coloro che sono addolorati per il terribile spargimento di sangue avvenuto di recente e soprattutto in Ucraina, ma anche e in tanti altri ritmi di conflitto nel nostro tempo. Alziamo la nostra voce a nome di tutti coloro che vogliono diventare operatori di pace, alla ricerca di una pace vera e duratura che sia benedetta da Dio e goduta dai nostri figli e dai loro figli per le generazioni a venire. Il Cristiano che cerca la pace è detto beato da Cristo nelle Beatitudini. E quindi deve fare questa ricerca della pace. Se non per sé stesso, almeno per i bambini.

Ciò che è più insopportabile dell’Occidente a guida angloamericana è l’ipocrisia e la falsità. Se vi capita di guardare negli occhi un Serbo mentre vi strappate i capelli per gli Ucraini, ricordatevi. Il titolo di giornale qui sopra, da quando erano buone le bombe sulle città, a perenne memoria dell’infamia su cui regge tutto quello che ci circonda.

Poi, «è inutile ed illogico strepitare contro le guerre se da decenni ci arroghiamo il “diritto” di sopprimere la vita nascente! L’aborto è la più folle delle guerre perché contro innocenti inermi» (Stefano ✠ @InVeritatetweet).

Per essere coerente, l’impegno e la manifestazione per la pace e contro la guerra, deve essere sempre e ovunque, contro ogni guerra. Deve includere inoltre la presa di posizione per la vita dal momento del concepimento fino alla morte naturale, contro l’aborto e contro l’eutanasia. Non esiste un “diritto” ad uccidere, non esiste un “diritto” alla guerra “giusta”, non esiste un “diritto” a sopprimere nel grembo della madre un essere umano non ancora nato, non esiste un “diritto” ad uccidere una persona su richiesta o perché non è più “utile” a continuare ad esistere. Non sono diritti ma crimini. Quinto Comandamento: «Non uccidere». Genesi 4,15: «Ma il Signore gli disse: “Però chiunque ucciderà Caino subirà la vendetta sette volte!”. Il Signore impose a Caino un segno, perché non lo colpisse chiunque l’avesse incontrato».

La salvezza del pianeta è in fondo una questione di schemi. Ci sono gli schemi del confronto, del dialogo realistico, del “gesto di fiducia” capace di superare le rigidità dell’odio e le ferite che ogni conflitto infligge ovunque. E ci sono gli schemi di guerra che fomentano l’opposto, gli interessi di parte, “la violenza, la prevaricazione, le colonizzazioni economiche e ideologiche, a legge del più forte”. Per il Segretario di Stato di Sua Santità, Cardinale Pietro Parolin, non c’è dubbio che con il secondo schema l’umanità rischia di “precipitare in una spirale senza ritorno, dalle conseguenze catastrofiche”. Il Cardinal Parolin parla in una intervista a Famiglia cristiana. Lo spunto sono gli appelli che con insistita puntualità il Papa rivolge da febbraio per chiedere la fine del dramma che ha sconvolto l’Ucraina.

A L’aria che tira su La7, ospite di Myrta Merlino c’è lo storico Franco Cardini le cui posizioni sulla guerra in Ucraina creano un dibattito che degenera presto. La tesi di Cardini su Putin scatena la rissa con Fabrizio Roncone del Corriere della sera: «Camicia nera. Vai dallo psichiatra». Botte da orbi e colpi bassi. Interviene, in difesa di Cardini, Luca Telese. Cardini dice: «La guerra è iniziata nel 2014 ed è continuata con un crescendo che poi a un certo punto ha messo Putin davanti a quel bivio, nel quale qualunque cosa si fa si sbaglia. Il percorso di pace si fa obbligando i due contendenti a mettersi al tavolo dei negoziati. Zelensky fa la guerra con le armi e col denaro americano e occidentale, e col sangue del suo popolo». Cardini carico a pallettoni contro i “guerrafondai da salotto”, legge parti del discorso di Vladimir Putin in occasione dell’annessione delle quattro regioni ucraine occupate (e poi annessi alla Federazione Russa). Il Presidente russo tornava a chiedere a Kiev di “cessare il fuoco” e di “tornare al tavolo dei negoziati”. Cardini ribadisce che l’Occidente ha ignorato queste e altre richieste da parte di Mosca. Cardini torna a condannare l’aggressione, ma ricorda i prodromi del Donbass che a suo dire hanno portato alla reazione russa. “Putin sostiene di essere pronto e di averlo detto molte volte, ed è obiettivamente vero. Ma media e politici non se ne sono accorti? Zelensky dichiara che non parlerà mai con Putin. Vuole continuare la guerra, che dipende dai rifornimenti occidentali” argomenta Cardini che è un fiume in piena. “Joe Biden la faccia finita, si seda al tavolo dei negoziati, è il mandante di Zelensly ed è lui che può liberarci da questa guerra” sbotta infine lo storico.

Alla trasmissione Cartabianca condotta da Bianca Berlinguer su RAI 3 si accendono i riflettori sull’invasione della Russia e sui tentativi di resistenza da parte delle forze ucraine sostenute dalla NATO. In studio c’è anche Alessandro Orsini, dovente di Sociologia del terrorismo internazionale. Orsini gela tutti: iniziamo a pensare alla guerra nucleare. Parla dei recenti giorni di guerra e delle conseguenze degli attacchi di Kiev contro le forze di Putin. «Gli attentati che sono stati condotti contro la Russia paradossalmente stanno facendo un favore a Putin, dice Orsini. Ogni attentato dà a Putin la possibilità di spingere il suo popolo contro l’Occidente. E gli dà anche la scusa di parlare di arma atomica. I bombardamenti russi sono un vero e proprio crimine nei confronti della popolazione civile ucraina. Purtroppo si sono poste le condizioni di base per il lancio dell’arma nucleare tattica». Poi Orsini passa in rassegna l’atteggiamento di Biden e Putin. «Il rapporto tra i due leader, in fondo, è di inimicizia ma anche di amicizia. Se Biden dovesse fare un’altra guerra non vorrebbe l’ostacolo della Russia. Ma non ci dimentichiamo che Biden col nucleare rischia il posto. Con uno scontro nucleare, gli europei insorgerebbero contro i loro governi. Insomma chiederebbero contro di tutto quello che sta succedendo».

«Stanno rovinando tutte le economie del mondo»: è il duro discorso del Presidente colombiano Gustavo Petro contro gli USA, che accusa di adottare misure per proteggersi da un’eventuale crisi, qualunque cosa accada ad altri Paesi.

«L’Europa è così tanto un “giardino” da consegnare tangenti ai fracker statunitensi talmente succulente da convincerli a reindirizzare verso il “vecchio continente” le rotte delle navi metaniere originariamente dirette verso l’Asia. Il conseguente ammanco delle forniture di gas naturale precedentemente concordate costringerà decine di Paesi che Borrell identifica come “giungla” a razionare l’energia a livello domestico. Nazioni su cui il “giardino europeo” in via di putrefazione non esita, conformemente a un approccio smaccatamente predatorio che tradisce la mentalità neocoloniale delle pseudo-élite continentali, a scaricare i costi elevatissimi della catastrofica e irresponsabile strategia di “disaccoppiamento” dalla Federazione Russa seguita in ossequio ai voleri del padrone americano. Credo proprio che il trattamento che riserverei a Borrell configuri una “violazione degli standard della community”» (Giacomo Gabellini).

«”Mi dicono che il gas russo è cattivo. Mi dicono che non dovremmo comprarlo. Ma nessuno mi dice come. Non è così semplice”, scrive Viktor Orbán su Twitter. Orbán “nailed it”, per dirla nella lingua di Brussel. Nella nostra lingua, il Primo Ministro ungherese fa notare come la strategia europoide si sia fondata su una massa di balle senza alcuna attinenza con la realtà. Purtroppo per gli Italiani, non abbiamo nessuno che si preoccupi del suo popolo come fa Orbán: qui è tutta una corsa a distruggere il Paese per mostrarsi i servi più fedeli» (Giubbe Rosse).

Gazprom pagherà dividendi record ai suoi investitori: 51,03 rubli (circa 0,83 dollari) per azione. L’importo totale da pagare per i dividendi supererà il trilione di rubli (circa 16.000 milioni di dollari). Gazprom ha deciso il pagamento di tali dividendi, a seguito degli utili straordinari ottenuti nella prima metà dell’anno “nonostante le sanzioni [occidentali] e il contesto esterno sfavorevole”.
Pubblicare questo tipo di notizia, ora in Germani si rischia la prigione, perché potrebbe essere configurata come l’assunzione di una posizione filo-russa nella guerra in Ucraina. Infatti, il Bundestag ha inasprito le leggi penali al riguardo senza alcun annuncio. Questo vale, ad esempio, per la negazione e la banalizzazione dei “crimini di guerra russi” in Ucraina, riferisce Die Tageszeitung. Pertanto, tutta l’opposizione nel Paese, e coloro che hanno un’opinione diversa sulla guerra in Ucraina, possono rientrare nell’articolo penale.

Il PUN (Prezzo Unico Nazionale) è il prezzo di riferimento dell’energia elettrica rilevato sulla borsa elettrica italiana (IPEX, Italian Power Exchange). Il PUN media in aprile 2021 era 69 Eur/MWh, in gennaio 2022 era 224 Eur/MWh, in agosto 2022 era 543 Eur/MWh, in questo mese (aggiornato al 10 ottobre) è 276 Eur/MWh e oggi è 136 Eur/MWh. L’invasione dell’Ucraina da parte delle Forze armate della Federazione Russa, iniziata il 24 febbraio 2022, segnava una brusca escalation della crisi russo-ucraina in corso dal 2014. Ci hanno raccontato che la guerra di Putin contro l’Ucraina era la causa del caro energia per noi, la discesa del PUN vuol dire che la guerra è finita? Oppure è perché ci viene impedito di comprare il gas russo che è il più economico al mondo, sostituendolo col GNL, il cui prezzo è determinato da meccanismi speculativi? Come dice la Campagna “Fuori l’Italia dalla Guerra” nell’Invito alla mobilitazione. “Costruiamo un’alleanza trasversale per la Pace e l’Economia”, questo costituisce un atto di guerra contro l’Italia e gli Italiani. Vengono colpite le famiglie, i lavoratori, le piccole e medie imprese di tutti i settori — commercio, agricoltura, industria, allevamento, pesca, ristorazione, turismo — già pesantemente colpiti dai lockdown. Il costo della vita è in continuo aumento. Fallimenti, chiusure, cassa integrazione e licenziamenti, deindustrializzazione, crollo dei consumi, degrado e miseria crescente ne sono la conseguenza più immediata.

«Previsioni gennaio 2023. Fare il lockdown per la nuova pericolosissima chimera chiusi con 15 in un bunker antiatomico di 3 metri per 2 distanziati di 1 metro l’uno dall’altro immersi nell’Amuchina in ormai eterna vigile attesa con i chewing-gum di Chiara Ferragni e se capita caso mai del pane da maneggiare con appositi guanti per carità con luce e gas staccati e tanta, tanta gioia nel cuore perché tutto ciò è giusto e bello ed è ciò che piace e convince, lo dice la Verità (non il giornale, quella Assoluta e trascendente) e quindi ben ci sta e ben ci sta» (Aldo Nove).

Postscriptum

Il Portavoce del Consiglio per la sicurezza nazionale degli Stati Uniti John Kirby ritiene che se l’Iran fornisce i droni alla Russia, vuol dire che diventa parte belligerante del conflitto in Ucraina. Sebbene non abbia prove di tali forniture. Altri Paesi, invece, forniscono armi all’Ucraina abbastanza apertamente. Dunque, secondo la logica americana, la Russia dovrebbe riconoscere anche loro belligeranti nel conflitto ucraino?

Si prevede che la Russia a breve lancerà una offensiva molto importante. I segnali sono chiari, a cominciare dalla richiesta fatta da tanti governi ai rispettivi cittadini al fine di lasciare l’Ucraina. Nel frattempo tanti bellicisti della prima ora provano a mascherarsi in pacifisti per l’occasione. Siamo ad un bivio decisivo della storia? Ne parlano a Dietro il Sipario, il talkshow di Visione TV, Gianni Alemanno, Adolfo Morganti e Paolo Gulisano [QUI].

Per la Russia non ha senso mantenere la sua presenza diplomatica in Occidente come prima, ha detto il Ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov. «Non ha senso e non c’è il desiderio di mantenere la nostra presenza nei Paesi occidentali. I nostri diplomatici lavorano in condizioni che difficilmente possono definirsi umane. Gli vengono creati problemi costanti, li minacciano di aggressioni fisiche. La cosa principale è che non c’è lavoro da quando l’Europa ha deciso di chiudersi per noi e di porre fine a qualsiasi cooperazione economica». Non serve tanta capacità di immaginazione per capire cosa significa.

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