Guerra in Ucraina, giorno 229: continua l’escalation. Missili e droni russi contro diverse città ucraine in risposta all’attacco ucraino sul ponte di Kerch
[Korazym.org/Blog dell’Editore, 10.10.2022 – Vik van Brantegem] – Il Cremlino ha reso noto che il Presidente russo, Vladimir Putin, riunisce oggi a Mosca il Consiglio di Sicurezza Nazionale russo per discutere la risposta a quello che ha definito ”un attacco terroristico” contro il ponte Kerch [QUI]. Il Vicepresidente del Consiglio di Sicurezza Nazionale russo, Dmitry Medvedev, ha definito “un atto terroristico e un sabotaggio commesso dal regime criminale di Kiev” quanto accaduto al ponte di Kerch. Pertanto “la risposta della Russia a questo attacco non può che essere la distruzione diretta dei terroristi”.
La pace sempre più lontana, la corsa verso la Terza Guerra Mondiale prosegue
Come ampiamente prevista e prevedibile, la risposta della Russia dopo l’attacco subito nel fine settimana al ponte di Kerch che collega la Crimea con la Russia continentale, non si è fatta attendere. Secondo le prime notizie, esplosioni sono state registrate questa mattina in diverse città dell’Ucraina: a Zhytomyr (ovest), Khmelnitsky (ovest), Dnipro (Est) e Ternopil (ovest) e a Leopoli (ovest), oltre che nella capitale Kiev, come riporta The Guardian.
Kiev è stata colpita questa mattina dalle 08.20 ora locale (le 07.20 in Italia) anche da droni, oltre che da missili russi, con morti e feriti. Le autorità della capitale ucraina prevedono che gli attacchi russi continueranno, riporta il corrispondente della BBC, Paul Adams. “Poco fa siamo stati avvertiti che sono previsti altri missili e droni su Kiev”, scrive Adams, secondo quanto riporta il sito dell’emittente britannica.
“Infrastrutture critiche” sono state colpite a Kiev questa mattina: lo ha reso noto il sindaco della capitale ucraina, Vitali Klitschko, come riporta Sky News. “Sono stati colpiti diversi obiettivi dell’infrastruttura critica della città”, ha affermato Klitschko. “Ci sono vittime. Tutti i servizi a terra stanno funzionando”, ha aggiunto.
Tass riporta che una delle esplosioni, che questa mattina hanno scosso il centro di Kiev, è avvenuta in via Vladimirskaya, nel quartiere di Pechersk, nelle vicinanze dell’edificio del Servizio di Sicurezza dell’Ucraina (SBU), l’agenzia dei servizi segreti e per il mantenimento dell’ordine pubblico dell’Ucraina. “Uno dei missili che hanno colpito Kiev è caduto vicino all’ufficio del presidente ucraino Volodymyr Zelensky”, riferisce Ria Novosti
Il Governatore della Regione di Kiev, Oleksiy Kuleba, ha aggiornato la situazione dopo le prime quattro esplosioni nel centro di Kiev, con un messaggio sui social: “L’attacco aereo continua, chiedo a tutti di mantenere la calma e di restare nei rifugi. La difesa aerea opera nella regione. L’allerta aerea è ancora in corso. Teniamo duro”, riporta The Guardian.
Gli attacchi alle infrastrutture critiche in tutta l’Ucraina continuano. Cosa si sa al momento
Dal canale Telegram Giubbe Rosse: «La distruzione del sistema energetico ucraino continua: centrali termiche, sottostazioni e altre infrastrutture e edifici delle forze dell’ordine sono stati attaccati. L’elettricità è già stata interrotta a Leopoli, Ternopil, Kiev, Kharkov, Sumy, Dnipro e in altre città. Annunciata ufficialmente la distruzione di 11 importanti infrastrutture in 8 regioni e a Kiev. In totale sono stati sparati più di 200 missili. Ci sono notizie di massicci lanci di missili dal Caspio e dal Mar Nero, quindi dovremmo aspettarci presto un blackout completo in Ucraina. Ci sono già richieste per rimuovere la massima leadership militare dell’Ucraina».
Una notizia significativa: «L’Ucraina da domani non potrà più fornire elettricità all’Unione Europea a causa dei danni subiti alle sue infrastrutture. Lo ha affermato il Ministro dell’Energia ucraino» (Laura Ru).
La Cina chieda la de-escalation
Pechino guarda preoccupata agli sviluppi della guerra in Ucraina e chiede di allentare la tensione: “Speriamo che la situazione possa allentarsi il prima possibile”, ha detto il Portavoce del Ministro degli Esteri, Nao Ning. “Sosteniamo sempre il rispetto della sovranità dell’integrità territoriale di tutti i Paesi e delle legittime preoccupazioni in materia di sicurezza che devono essere prese sul serio”, ha sottolineato il portavoce cinese, auspicando che “tutte le parti risolvano le loro divergenze con il dialogo”.
Trump attacca Biden: a un passo da Terza guerra mondiale
“Il pianeta potrebbe essere a un passo dalla Terza Guerra mondiale”, ha detto l’ex presidente Donald Trump, nel corso di un comizio a Mesa, in Arizona. Trump ha attaccato il Governo Biden per non essere riuscita a evitare l’invasione russa dell’Ucraina e la tensione che ne è derivata. “Noi – ha detto – dobbiamo chiedere subito negoziati di pace per mettere fine alla guerra in Ucraina o ci ritroveremo con la Terza Guerra Mondiale, e non ce ne sarà più una come questa”. “Non avremmo avuto una guerra del genere – ha aggiunto – se non avessimo avuto gente stupida che non aveva idea di cosa stesse succedendo”.
All’ONU dibattito in Assemblea Generale su annessioni russe
L’Assemblea Generale delle Nazioni Unite avvierà oggi il dibattito su una bozza di risoluzione che condanna l’annessione di quattro regioni ucraine da parte della Russia. La decisione di portare la questione davanti all’Assemblea Generale, dove i 193 membri delle Nazioni Unite hanno un voto ciascuno e nessuno esercita il potere di veto – è stata presa dopo che la Russia ha usato il suo veto in una riunione del Consiglio di Sicurezza il 30 settembre per bloccare una proposta simile. Una bozza della risoluzione visionata dall’AFP condanna le “tentate annessioni illegali” della Russia delle regioni ucraine di Donetsk, Luhansk, Zaporizhzhia e Kherson a seguito dei referendum e sottolinea che queste azioni non hanno “alcuna validità ai sensi del diritto internazionale”. Inoltre, invita tutti gli Stati, le organizzazioni e le agenzie internazionali a non riconoscere le annessioni e chiede il ritiro immediato delle truppe russe dall’Ucraina.
Iran: non abbiamo inviato armi né a Mosca né a Kiev
Il Presidente ucraino, Volodymyr Zelensky: “Usati anche razzi iraniani”. L’Iran non ha fornito armi “a nessuno dei due fronti nella guerra in Ucraina”, afferma il Ministro degli Esteri iraniano, Hossein Amirabdollahian, come riporta Irna, in seguito alle accuse secondo cui Teheran ha inviato droni armati a Mosca, che recentemente sono stati utilizzati nel conflitto contro l’Ucraina. “L’Iran non ha, in alcun modo, fornito armi a nessuno dei due fronti nella guerra in Ucraina dal momento che la posizione base di Teheran è contraria ad armare entrambe le parti per arrivare in tempi rapidi alla fine della guerra”, ha detto Amirabdollahian al Viceministro degli Esteri polacco, Pawel Jablonski, durante un incontro a Teheran.
Foto di copertina: macchine in fiamme a Kiev dopo i missili piovuti stamattina (Foto ANSA).