Nel kit della GMG un manuale di bioetica e un vademecum di ecologia
A Rio la GMG è iniziata e tutti i giovani partecipanti hanno ricevuto il kit che servirà in questa settimana, al cui interno si possono trovare un cd con le canzoni della santa Messa conclusiva, un telo multiuso, un pallone gonfiabile, occhiali da sole, zainetto, cappello e giacca impermeabile, in caso di pioggia (che non è mai mancata!).
A questi oggetti sono state aggiunte due cose essenziali per la vita: il manuale sulle chiavi della bioetica, realizzato dalla Fondazione Jerome Lejeune, un professore francese che nel 1958 scoprì che la sindrome di down è legata a un’anomalia genetica cromosomica. Da allora lavorò si dedicò alla ricerca scientifica e si batté contro la legalizzazione dell’aborto; ed il manifesto per la salvaguardia del Creato: ‘I giovani custodi del Creato. Il futuro a misura d’uomo che vogliamo’, grazie alla collaborazione tra il dicastero dell’Ambiente italiano e il Pontificio Collegio dei Laici.
Il manuale, ‘Chiavi della bioetica’, è composto da 76 pagine, diviso in capitoli; vuole aiutare i giovani a riflettere sui temi più importanti (aborto, eutanasia o la ricerca con embrioni umani) e a capire quindi le implicazioni etiche e biologiche che avvolgono tali questioni. Il manuale, scritto da medici e biologi, ha una presentazione obiettiva dei problemi bioetici attuali, poggia le sue fondamenta nella scienza e nella ragione, che con la fede della Chiesa raggiunge il suo pieno significato. Il beato Jérôme Lejeune era Durante la presentazione il presidente della Commissione Episcopale per la Vita Pastorale e della Famiglia, monsignor João Carlos Petrini, ha spiegato l’obiettivo: “Propone una formazione di base: quando la vita comincia, quando finisce, tratta anche della fecondazione assistita, che il bambino deve nascere dall’amore tra un uomo ed una donna…
Abbiamo in mano un manuale per i giovani, con un linguaggio molto accessibile, che è un’opportunità per avvicinarsi a temi tanto delicati e complessi, della vita”. Per esempio riguardo il capitolo alla ‘teoria di genere’, il manuale precisa: “Ognuno di noi sa che un padre e una madre non sono scambiabili. L’apporto al figlio è diverso e tale contributo permette al figlio di costruire la propria identità e concretamente l’identità sessuale. Rimaniamo nella realtà: nasciamo bambino o bambina. La procreazione richiede un padre e una madre. Per poter svilupparsi, il figlio ha bisogno di un padre e di una madre”.
Ed il presidente della Fondazione ‘Lejeune’, Jean Marie Le Mene, ha sottolineato: “Cosa c’è di più intimo nella vita oltre la vita stessa, la storia della nostra prima e dei nostri ultimi momenti? L’immensità ci porta a volte a contemplare le meraviglie che ci sono. Questa vita che abbiamo ricevuto, siamo in grado di trasmettere. Potere immenso. E poi un giorno, la vita accade… La scienza è veramente l’albero del bene e del male. Tutta la nostra responsabilità è quella di cercare di raccogliere buoni frutti e non masticare il frutto cattivo, né di fornire ai nostri discendenti… Una cosa per me è molto importante chiarire: quello che trovate in questo manuale dovrebbe aiutarvi a giudicare le azioni”.
Altro tema legato strettamente alla bioetica è la questione ecologica e in questa GMG sarà sperimentato un progetto di riduzione dei rifiuti, grazie all’apporto di Novamont che, forte del successo conseguito all’Agorà dei Giovani italiani di Loreto (2007), con la collaborazione della Fondazione Giovanni Paolo II per i giovani, del Forum delle Americhe, del Pontificium Consilium Pro Laicis, del ministero dell’Ambiente Italiano e della Pontificia Università Cattolica di Rio de Janeiro ha sviluppato un progetto sperimentale che va nella direzione del rispetto dell’ambiente. Novamont ha anche sottoscritto l’adesione al Manifesto per la Salvaguardia del Creato presentato alla Università Pontificia Cattolica di Rio de Janeiro. I giovani che faranno tappa all’ateneo pontificio di Rio, utilizzeranno solo stoviglie ‘usa e getta compostabili’ realizzate in Mater-Bi® (la bioplastica italiana che contiene materie prime rinnovabili, che è completamente biodegradabile e compostabile in accordo agli standard internazionali e può essere smaltita assieme alla frazione organica).
Il manifesto ‘I giovani custodi del Creato. Il futuro a misura d’uomo che vogliamo’ assume come quadro di riferimento gli scenari ambientali futuri del Panel Intergovernativo sui Cambiamenti Climatici (IPCC) e del programma delle Nazioni Unite per l’Ambiente (UNEP), e richiama l’allarme della comunità scientifica internazionale sottolineando che gli appelli degli studiosi per la protezione dell’ambiente globale non possono più essere trascurati.
In particolare ricorda che nei prossimi 100 anni rischiamo di avere lo stesso aumento della temperatura che in altre ere geologiche si è verificato nell’arco di 20.000 anni, con un processo duecento volte più veloce a causa delle emissioni dei gas a effetto serra con un tasso di incremento senza precedenti: “Lo scioglimento dei ghiacciai, innalzamento e acidificazione degli oceani, deforestazione, siccità ed eventi climatici estremi mettono a rischio vaste aree del pianeta, specie quelle più povere, e potrebbero causare danni devastanti soprattutto a quei 600.000.000 di abitanti che vivono ad appena un metro sopra il livello del mare. Alla base di questi fenomeni c’è l’incremento della domanda di energia per far fronte allo sviluppo delle economie emergenti e la diminuita disponibilità di acqua dolce”.
Inoltre il Ministero dell’Ambiente italiano, in collaborazione con la Fondazione Giovanni Paolo II, ha prodotto le shirts che, attraverso la stampa di un codice QR sulla maglietta, permettono ai giovani di accedere tramite smartphone al sito www.planetcustodian.org all’interno del quale sono registrati i documenti sulla salvaguardia del creato e sviluppo sostenibile e le conclusioni del Vertice Mondiale sullo Sviluppo Sostenibile, Rio+20 di giugno 2012. C’è poi la Croce di luce che in collaborazione con il Forum delle Americhe è stata installata sulla facciata del PIT Stampa, nell’area del palco papale in Copacabana. Con una lunghezza di circa 9 metri e un’altezza di 8 metri, ricoperta da 96 pannelli fotovoltaici: l’energia accumulata dai pannelli solari durante il giorno sarà utilizzata per illuminare la Croce di notte.