Raddoppio del prezzo del gas per l’autunno, cara bolletta energetica e elezioni 2022

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Si nota che la crisi energetica è tema permanente sui media e nella discussione politica, però, senza parlare delle cause. Le domande poste dai giornalisti e le risposte/soluzioni fornite dai politici denotano entrambe come trattano i cittadini: da sudditi idioti. È evidente che il cittadino medio non riesce a comprendere cosa sta succedendo nel complesso mercato dell’energia e le conseguenze di tutto ciò. Ma quello che vediamo noi tutti, gente comuni, è che il costo della vita aumenta vertiginosamente, riducendone costantemente il potere di acquisto e costringendo a rinunce e sacrifici, complice anche la mancanza di lavoro per tanti concittadini.

La crescita abnorme della spesa energetica non è il risultato di un fallimento del mercato o di un fenomeno naturale. La crisi energetica è il risultato del dogmatismo verde e del falso moralismo nell’Unione Europeo, con le sanzioni sconsiderate che colpiscono il nostro stesso popolo molto più di Putin. L’élite politica ci ha fatto precipitare impreparati in una guerra economica. La gente comune che fatica (o non riesce) ad arrivare a fine mese e le imprese che ancora sopravvivono, ne stanno pagando il prezzo.

Confindustria lancia l’allarme sui costi del gas ma ovviamente si guarda bene dall’evidenziare come tale aumento sia stato determinato dalle regole imposte dall’Unione Europea. Se i sindacati oggi sono i peggiori nemici dei lavoratori, Confindustria invece è il peggiore nemico delle imprese italiane.
«Razionamento per le imprese ma volontario. Il nuovo piano d’emergenza se Putin stacca il gas. Tutto ruota sul servizio di interrompibilità: l’impresa si stacca dalla rete per qualche giorno, la produzione rallenta e lo Stato risarcisce. Il punto debole: il costo viene scaricato in bolletta. Trattativa con Confindustria per un calendario delle interruzioni condiviso» (Giuseppe Colombo).

«Intanto si parla di un piano d’emergenza per l’emergenza che non c’è. L’ENI aveva già fatto sapere a luglio di aver messo in stoccaggio una quantità di gas pari a quella dell’ottobre del 2021 e vicina al 90% della capacità complessiva. Putin, da par suo, non ha mai smesso di rifornire di gas l’Europa, nonostante i media e i governi europei in continuazione gli attribuiscano falsamente qualcosa che il Presidente russo non ha mai mostrato di voler fare. Sotto il fumo di questa falsa emergenza, c’è tutta l’impotenza della politica che continua a rincorrere stati di eccezionalità nel tentativo, inutile, di evitare il suo crollo. Il 25 settembre si avvicina» (Cesare Sacchetti).

La Germania annuncia che il suo stoccaggio di gas è arrivato ad un livello molto più alto del previsto per la stagione invernale. Ciò ha portato ad un calo immediato del prezzo del gas, giunto ai minimi da settembre.

«Il mercato dell’energia organizzato dall’Unione Europea si sta ora dimostrando quello che è sempre stato: un meccanismo truffaldino» (Fernand Keuleneer).

Secondo l’Istituto di ricerca europeo Eurostat, l’Italia ha le bollette tra le più salate tra tutte quelle presenti entro il panorama dei paesi appartenenti all’Unione Europea. Un triste primato, che coinvolge purtroppo sia gli utenti privati che le aziende. Tra queste, sono soprattutto le Piccole e Medie Imprese a risentire maggiormente della problematica: già vessate da tasse e burocrazia, i costi elevati per la fornitura dell’energia e del gas necessari per portare avanti le proprie attività, sono l’ennesima stangata sulla produttività italiana. Le associazioni datoriali hanno fatto seguito alla ricerca Eurostat, anche negli anni passati, per sottolineare la drammaticità della situazione.

I prezzi dell’elettricità e del gas sono connessi, anche perché il 20% dell’elettricità, che si consuma mediamente nell’Unione europea, si produce con il gas. L’Italia è in vetta alla classifica del prezzo dell’elettricità, una situazione che trova una spiegazione nella più forte dipendenza dal gas dell’Italia rispetto al resto dell’Europa: Il 46% dell’elettricità che usiamo viene prodotta mediante il gas naturale, principalemente dalle centrali a metano. Quindi, il metano incide molto sul prezzo delle bollette che riceviamo dai fornitori di energia elettrica. Pure per questo le bollette di elettricità e gas aumentano in coppia, spingendo verso il rosso i conti mensili di tante famiglie.

Alcuni mesi fa, Franco Battaglia ha osservato su Nicolaporro.it:
1. Il gas – che la logica vorrebbe contribuisse per non più del 10% e che nel mondo contribuisce al 23% – in Italia contribuisce al 46%.
2. Il carbone – che la logica vorrebbe contribuisse per almeno il 30% e che nel mondo contribuisce al 34% – in Italia contribuisce al 5%.
3. Di nucleare – che la logica vorrebbe contribuisse per almeno il 30% e che nel mondo contribuisce al 10% – l’Italia fa un uso, per così dire, negativo, visto che lo importa per il 15% del fabbisogno elettrico.
4. Eolico e fotovoltaico – che la logica li vorrebbe banditi dalla produzione elettrica e che nel mondo contribuiscono meno del 10% – in Italia contribuiscono per il 16%.

Di fatto, al di fuori di ogni razionalità e anche di ogni prassi, siamo legati mani e piedi ad una sola fonte, il gas, che usiamo anche per il riscaldamento e in cucina. Insomma, siamo inguaiati e lo siamo da quando la questione energetica è passato, da un lato dai tecnici agli economisti, e dall’altro lato ai Gretini d’ogni credo e fede, ha concluso Battaglia.

L’Italia risulta colpita in modo particolare per quanto riguarda le spese che pesano maggiormente, relative a elettrica, gas, acqua e telefonia. Questo è dovuto solo in minima parte ai forniture di questi servizi. La responsabilità dei rincari è soprattutto di due fattori esterni:
1.Gli aumenti del costo delle materie prime, dovuti a complessi meccanismi che hanno a che fare con le politiche economiche internazionali e con le multinazionali del petrolio, oltre che con tutte le complicate procedure di importazione delle fonti di energia e dei carburanti.
2. In Italia abbiamo bollette particolarmente salate perché paghiamo imposte importanti sui consumi. Le accise (le imposte sui consumi) e l’IVA (l’imposta sul valore aggiunto, la cui aliquota aumenta continuamente) hanno un ruolo di primaria importanza nel far lievitare le fatture delle forniture di gas ed elettricità in particolare. Secondo Eurostat, quasi il 40% di quel che paghiamo in bolletta in Italia è costituito da tasse e non solo siamo ai primi posti per quanto riguarda gli importi delle fatture di fornitura, ma siamo anche tra quei Paesi che hanno visto gli aumenti più consistenti, talvolta vertiginosi , di elettricità e gas.

Condividiamo di seguito un articolo di Prontobolletta.it, riguardo la guida sui programmi dei principali partiti in vista delle prossime elezioni di settembre per mettere una fine alla crisi energetica che ci sta colpendo. Prontobolletta.it è un sito che appartiene a Papernest, nata nel 2015 a Parigi, leader Europeo nel mondo della gestione e dell’intermediazione dei contratti legati alla casa, fondato da Philippe de La Chevasnerie e Benoit Fabre, per rendere la giungla dei contratti più chiara ed efficiente. Prontobolletta.it è un sito informativo dedicato alle persone che si stanno trasferendo o che hanno intenzione di traslocare, e a tutte quelle persone che vogliono risparmiare sulle offerte luce e gas, o attivare delle offerte ecologiche. L’autore dell’articolo è Alessandro Spada, Project Manager SEO Italy Papernest e Redattore Energia di Prontobolletta.it.

Caro Energia e Elezioni di settembre 2022: i programmi dei partiti
di Alessandro Spada
Prontobolletta.it, 23 agosto 2022


Si attende un autunno difficile e di ennesimi aumenti del prezzo dell’energia. Quali sono le proposte dei partiti politici per le elezioni?

Dal nucleare, alle fonti rinnovabili, dai rigassificatori all’aumentare della produzione nazionale. Ogni partito in questi giorni sta pubblicando con i propri programmi elettorali le possibili mosse per risolvere o ridurre gli effetti del caro energia.

Con tutta probabilità l’autunno prossimo sarà ancora caratterizzato dalle elezioni e da ulteriori rincari sulle bollette: la guerra non sembra vicina a rapida risoluzione e di conseguenza anche i prezzi non sembrano avvicinarsi ai livelli pre-crisi, ma anzi, continuano a salire.

I partiti politici sono quindi chiamati a dare delle risposte e dei progetti concreti per i prossimi mesi. Dal nucleare al rinnovabile, i progetti dei partiti si sviscerano anche per il futuro in modo da rafforzare la posizione italiana di dipendenza energetica che ha fatto precipitare il Paese in questa situazione.

Il problema continua a intensificarsi e in previsione dell’inverno i prezzi continuano ad aumentare. Le esportazioni russe verso l’Europa continuano lentamente a diminuire e Gazprom ha annunciato un nuovo blocco del gasdotto Nord Stream per motivi di manutenzione. Gli stati allo stesso tempo sono a caccia di fonti energetiche per riempire le proprie riserve in vista in previsione di un possibile blocco.

Il Prezzo Unico Nazionale (PUN), il valore che indica le offerte del mercato libero dell’energia elettrica è aumentato del 63% da giugno a luglio e per la fine di agosto si attende un ulteriore 25%. In poche parole le offerte luce potrebbero passare da 0,271310 €/kWh per la bolletta di luglio a 0,55 €/kWh per la bolletta di settembre (il costo dell’energia si basa sul PUN del mese precedente). Prezzi esorbitanti per chi volesse attivare la luce ora o sottoscrivere una nuova offerta.

Anche il PSV (Punto di Scambio Virtuale), prezzo su cui si basa il mercato del gas, ha avuto un incremento importante negli ultimi mesi, passando dai 0,9506 €/Smc di maggio 2022 agli 1,829594 €/Smc di luglio 2022. Un prezzo che non può che mettere in difficoltà i consumatori.

I programmi dei partiti italiani per le elezioni

CentroSinistra – Partito Democratico
Il Partito Democratico basa il proprio programma energetico su cinque punti principali, per le famiglie colpite e le infrastrutture per una transizione energetica.
Costruzione di rigassificatori per importare gas a breve termine da altri paesi esportatori come soluzione a breve termine e a patto che vengano smobilitati prima del 2050.
Investimenti sulle fonti rinnovabili per aumentare il più possibile la produzione di energia italiana e Green.
Investimenti sull’infrastruttura per auto elettriche sul territorio italiano.
Fondo Anti NIMBY (Not In My BackYard) per compensare coloro che vengono colpiti dai grandi progetti strutturali (soprattutto energetici).
Contratto sociale a favore delle famiglie per garantire i prezzi della bolletta luce e della bolletta gas bassi per i prossimi anni.

CentroDestra – Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia
La coalizione del Centrodestra basa il proprio programma sul taglio delle tasse per imprenditori e cittadini, e ripropone questa linea anche in risposta al caro energia. La proposta di estendere i prodotti esenti da IVA, includendo l’energia. Oltre a ciò l’obiettivo è anche assicurare un Price Cap in tutta Europa per assicurare prezzi massimi dell’energia.
Per la produzione energetica invece il piano si basa su 3 punti principalo:
Riattivare/Realizzare pozzi di gas nelle acque e sul suolo italiano.
Aumento della produzione del rinnovabile.
Adottare l’energia nucleare.

Movimento 5 Stelle
Il Movimento 5 Stelle punta per queste elezioni ad aumentare la produzione di energia rinnovabile sul suolo italiano, per ridurre la dipendenza energetica del paese e per attuare la transizione energetica. Ma è anche l’unico partito che spinge per una revisione del meccanismo dei prezzi dell’energia, attualmente legati al mercato di Amsterdam, nonché continuare la battaglia agli extraprofitti sui fornitori, che hanno realizzato cospicui profitti, anche sulle migliori offerte luce e gas.

Azione e Italia Viva
La coalizione del “Terzo Polo” delle elezioni del Settembre 2022 propone anche un ritorno al nucleare come progetto a lungo termine, affiancato a investimenti su rinnovabili.
Oltre a ciò, Calenda e Renzi vogliono puntare sulla costruzione di rigassificatori, per soluzione a più breve termine per aprire un orizzonte di import di gas più ampio e non limitato ad Europa e Mediterraneo.

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