Nell’Udienza a S.E. la Sig.ra Katalin Novák, il Santo Padre ha ringraziato l’Ungheria per aver difeso le famiglie tradizionali e i cristiani perseguitati

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Comunicato della Sala Stampa della Santa Sede
«Oggi il Santo Padre Francesco ha ricevuto in Udienza Sua Eccellenza la Sig.ra Katalin Novák, Presidente della Repubblica d’Ungheria, la quale, successivamente, si è incontrata con Sua Eminenza il Sig. Card. Pietro Parolin, Segretario di Stato, accompagnato da Sua Eccellenza Mons. Paul Richard Gallagher, Segretario per i Rapporti con gli Stati e le Organizzazioni Internazionali.
Durante i cordiali colloqui in Segreteria di Stato, dopo aver ricordato il Viaggio Apostolico a Budapest, del settembre scorso, in occasione del 52.mo Congresso Eucaristico Internazionale, è stata espressa soddisfazione per le buone relazioni bilaterali. Ci si è quindi soffermati su alcune questioni di comune interesse, quali la famiglia, la promozione della cultura della vita, i giovani e la situazione dei Cristiani in Medio Oriente.
Nel prosieguo dei colloqui, si è parlato della guerra in Ucraina e dell’impegno per la pace.
Dal Vaticano, 25 agosto 2022»
(Fonte: Bollettino della Sala Stampa della Santa Sede).

Dichiarazione di S.E. la Sig.ra Katalin Novák, Presidente di Ungheria
«During my audience the Holy Father was particularly interested in the Hungarian family policy. He welcomed the fact that the number of marriages has doubled and abortions have halved in Hungary. The Holy Father thanked us for standing up for traditional families and persecuted Christians. We agreed with His Holiness Pope Francis that it’s our common objective to have peace in Ukraine as soon as possible
[Durante la mia udienza il Santo Padre si è particolarmente interessato alla politica della famiglia ungherese. Ha accolto con favore il fatto che il numero dei matrimoni sia raddoppiato e che gli aborti si siano dimezzati in Ungheria. Il Santo Padre ci ha ringraziato per aver difeso le famiglie tradizionali e i cristiani perseguitati. Abbiamo concordato con Sua Santità Papa Francesco che è nostro obiettivo comune avere la pace in Ucraina il prima possibile]»
(Fonte: Twitter).

Nel colloquio con Vatican News-Radio Vatican, la guerra in Ucraina, il ruolo delle donne leader nei processi di pace, il dono di essere madri e la preziosità della famiglia nell’intervista al Presidente d di Ungheria, ricevuta dal Papa il 25 agosto 2022 in udienza privata.

Katalin Novàk: il prezioso momento dell’incontro con Francesco
di Francesca Sabatinelli
Vatican News, 26 agosto 2022


Circa quaranta minuti di colloquio, in lingua spagnola, senza terze persone presenti, il che “ha reso possibile dare un tono davvero sincero alla nostra conversazione”. Katalin Novàk, Presidente di Ungheria, è così che racconta a Vatican News-Radio Vaticana, l’atmosfera del suo incontro privato con Papa Francesco, il 25 agosto in Vaticano. Un momento “prezioso”, lo definisce, tra due persone animate dalla “spontaneità”, uno scambio di opinioni “sull’essere donna capo di Stato” in un momento storico che vede l’Europa ferita dalla guerra. Una rappresentante di quelle donne leader apprezzate anche dal Papa, poiché in presenza dei conflitti “c’è bisogno dell’intuizione e della delicatezza femminile”, della capacità delle donne “di mediare anche tra le parti in conflitto”, di un approccio che potrebbe anche aiutare in una “situazione difficile, in un certo senso apparentemente senza speranza”, per “ottenere qualche passo in avanti” in negoziati in una fase di stallo.

La speranza della pace nel mondo

Novàk confida di aver chiesto la preghiera e l’aiuto del Santo Padre affinché, in quanto Capo di Stato, possa agire in modo efficace per il bene della pace, perché “è importante che ci sia pace in Ucraina, in Europa, e nelle parti del mondo in conflitto, perché questo è il nostro interesse comune e nella speranza di questo e per questo scopo, parliamo e agiamo”. Il pensiero, di Katalin Novàk va poi, in quanto madre di tre figli, uno dei quali maggiorenne e arruolabile in caso di guerra, alle donne coinvolte nel conflitto, che siano ungheresi transcarpatiche, ucraine e o russe, “con i figli al fronte senza sapere se li rivedranno mai più”, quelle donne “che devono congedarsi dai mariti, dai fratelli e dai figli che, a loro volta, devono dire addio alle loro famiglie”. Gli ungheresi, precisa, non vogliono che “questa generazione, così come quella successiva, sappiano cosa hanno vissuto i bisnonni e i trisnonni quando si sono trovati in una situazione del genere e hanno dovuto mandare i figli soldati per la loro strada”.

L’orgoglio di essere genitori

Il dono di essere madri e il bene prezioso della famiglia, indica ancora la presidente, è stato altro argomento di conversazione: il significato della scelta di un uomo e di una donna di legare “le loro vite per sempre” attraverso il sacramento del matrimonio davanti a Dio, il cui frutto sono i figli. Esperienza questa, “l’orgoglio che si vive come genitori e anche come nonni”, che va trasmessa ai giovani di oggi che, commenta, possono vedere nell’avere bambini “una preoccupazione che non vale la pena, che può ostacolare la realizzazione professionale”, quando invece famiglia e carriera, è sua certezza, “sono compatibili tra loro”. Certamente si deve tenere conto degli ostacoli finanziari che possono essere all’origine della rinuncia ai figli, ai quali, sottolinea Novàk, l’Ungheria cerca di porre rimedio, tra le altre cose, con politiche che prevedono il sostegno prenatale, l’assistenza per la costruzione di case o la costruzione di asilo nido.

L’invito al Papa

Katalin Novàk annuncia poi di aver consegnato al Papa una lettera di invito in Ungheria, con il desiderio e la speranza che Francesco, che ha confermato l’intenzione di andare, possa compiere una visita più lunga di quella fatta lo scorso anno (settembre 2021) durante il Congresso Eucaristico Internazionale.

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