Parigi, 17 luglio-28 luglio 1794. Le 16 carmelitane di Compiègne e Robespierre

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Il 17 luglio scorso abbiamo fatto memoria delle beate 16 carmelitane di Compiègne, martiri. Furono un gruppo di sedici monache carmelitane scalze (undici monache, due converse, due suore esterne e una novizia) giustiziate a Parigi il 17 luglio 1794 per aver rifiutato di rinunciare al loro voto monastico, nel contesto della Rivoluzione francese. Furono beatificate il 27 maggio 1906 da San Pio X. Papa Giovanni Paolo I, all’Angelus del 24 settembre 1978, ricordò l’esempio di queste carmelitane e disse: «Restata per ultima, la Priora Madre Teresa di Sant’Agostino pronunciò queste ultime parole: “L’amore sarà sempre vittorioso; l’amore può tutto!”. […]. Chiediamo al Signore una nuova ondata d’amore per il prossimo sommerso in questo povero mondo». Lo ricordiamo oggi, 28 luglio nel giorno in cui quello stesso anno 1794 fu ghigliottinato Maximilien-François-Marie-Isidore de Robespierre, detto l’Incorruttibile, nel periodo del Terrore di fatto il leader indiscussa della Francia.

La tanto decantata rivoluzione francese [ho avuto la grazia di un insegnante di storia eccellente, Frans Geerts di compianta memoria, che ci spiegò in modo inequivocabile di cosa si trattava veramente], attraverso la “dichiarazione dei diritti dell’uomo”, promulgata in base ai principi di “libertà, uguaglianza e fraternità” senza Dio e contro Dio, condusse subito alla proibizione di offrire a Dio i voti e alla soppressione degli Ordini religiosi. Secondo i “rivoluzionari”, non può essere libero chi si consacra a Dio con i voti – sicuramente vi è stato costretto – ed è pertanto compito della “Nazione” liberarlo. E se non vuole essere liberato, sia ammazzato, perché la società dev’essere di liberi e di uguali. Ecco, che tutto questo sia una lezione per i tempora currunt…

Le Priore di tre Monasteri Carmelitani francesi, a nome degli altri, inviarono all’Assemblea nazionale il loro “proclama”: «Alla base dei nostri voti c’è la libertà più grande: nelle nostre case regna la più perfetta uguaglianza; noi confessiamo davanti a Dio che siamo davvero felici». Si rispose loro, da parte dell’Assemblea nazionale, mandando alle porte dei Monasteri uno stuolo di ufficiali per offrirsi loro come liberatori.

Tra l’ottobre 1793 e l’estate 1794, i “senza culottes” e senza-Dio scatenarono “il grande Terrore”, che doveva portare alla scristianizzazione totale. Ogni giorno funzionava la ghigliottina, le cui vittime più numerose e più innocenti furono sacerdoti, religiosi, credenti, sotto l’accusa di “fanatismo”: in realtà in odio alla Fede.

Gli ufficiali della Rivoluzione giunsero anche al Carmelo di Compiègne dove vivevano sedici monache guidate dalla Priora Madre Teresa di Sant’Agostino. Esse furono convocate una ad una, per dichiarare “liberamente” di voler uscire dal Monastero.

Le loro risposte furono meticolosamente verbalizzate dai loro persecutori e assassini.

La più anziana disse: «Sono 56 anni che sono Suora e vorrei averne ancora altrettanti per consacrarli tutti al Signore».

Un’altra spiegò: «Mi sono fatta religiosa di mio pieno gradimento e conserverò il mio abito anche a costo del sangue».

Così, con parole simili, ripeterono tutte, fino alla più giovane professa da pochi mesi: «Nulla mi indurrà ad abbandonare il mio Sposo Gesù».

Nella Pasqua del 1792, la Priora di Compiègne propose alle consorelle di offrirsi con lei «in olocausto per placare la collera di Dio e in modo che la sua pace sia restituita alla Chiesa e allo Stato».

Suor Enrichetta a nome di tutte, lo ringraziò; poi rivolta alle consorelle disse: «Avete udito che ci condannano per l’affetto che portiamo alla nostra santa Religione. Siano rese grazie a Colui che ci ha precedute sulla via della Croce! Che felicità e che consolazione poter morire per il nostro Gesù!».

Erano le sei di sera, quando, condannate a morte, con le mani legate dietro la schiena, salirono su due carrette per essere condotte alla ghigliottina. In mezzo alla folla che si assiepava ai margini della via, lungo il loro ultimo viaggio, cantarono Compieta come in Monastero al tramonto di ogni giornata. Tra lo stupore e il silenzio, la gente allibita e muta, sentì innalzarsi con voce dolcissima l’inno Te lucis ante terminum, quindi il Miserere e la Salve Regina, come se quelle andassero a una festa lungamente attesa e preparata.

Ai piedi del palco, la Priora chiese di morire per ultima, per assistere le sue “Figlie” come vera madre. Nelle sue mani, le monache rinnovarono i voti e baciarono la medaglia della Madonna. A quel punto, Madre Teresa intonò il Veni Creator Spiritus, mentre la più giovane saliva per prima al patibolo. Mentre si continuava a cantare l’inno allo Spirito di Cristo e il canto si faceva sempre più flebile, le loro teste cadevano una per una sotto la lama. Ultima salì la Priora. Era il 17 luglio 1794.

Le sedici carmelitane di Compiègne

  1. Suor Saint Louis (Marie-Anne Brideau, 41 anni), nata il 7 dicembre 1751 a Belfort.
  2. Suor Euphrasie de l’Immaculée Conception (Marie Claude Cyprienne Brard, 57 anni), nata il 12 maggio 1736 a Bourth.
  3. Suor Julie-Louise de Jésus (Rose Chrétien de Neuville, 53 anni), nata il 30 dicembre 1741 a Évreux.
  4. Suor Sainte Marthe (Marie Dufour, 51 anni), nata il 2 ottobre 1741 a Bannes.
  5. Suor Constance de Jésus (Marie-Geneviève Meunier, 28 anni, novizia), nata il 28 maggio 1765 a Saint-Denis.
  6. Suor Marie-Henriette de la Providence (Anne Pelras, 34 anni), nata il 16 giugno 1760 a Cajarc.
  7. Suor Anne-Marie de Jésus Crucifié (Marie-Anne Piedcourt, 79 anni), nata il 9 dicembre 1715 a Parigi.
  8. Suor Marie du Saint-Esprit (Angélique Roussel, 52 anni, conversa), nata il 3 agosto 1742 a Fresnes-Mazancourt.
  9. Madre Thérèse de Saint Augustin (Madeleine Claudine Lidoine, 41 anni), nata il 22 settembre 1752 a Parigi.
  10. Suor Thérèse de Saint Ignace (Marie Gabrielle Trézel, 51 anni), nata 4 aprile 1743 a Compiègne.
  11. Suor Charlotte de la Résurrection (Anne Marie Madeleine Françoise Thouret, 79 anni), nata il 16 settembre 1715 a Mouy.
  12. Suor Saint François-Xavier (Juliette Verolot, 30 anni, conversa), nata il 13 gennaio 1764 a Lignières.
  13. Suor Thérèse du Cœur de Marie (Marie-Antoinette Hanisset, 52 anni), nata il 18 gennaio 1742 a Reims.
  14. Suor Catherine (Catherine Soiron, 52 anni, suora esterna), nata il 2 febbraio 1742 a Compiègne.
  15. Suor Thérèse (Thérèse Soiron, 43 anni, suora esterna), nata il 23 gennaio 1748 a Compiègne.
  16. Madre Henriette de Jésus (Marie Françoise Gabrielle de Croissy, 49 anni), nata il 18 giugno 1745 a Parigi.
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