Meno uno. Il Vescovo emerito di Gent non sarà creato cardinale, per il modo in cui ha affrontato diversi casi di abusi sessuali nella sua diocesi o nella sua congregazione

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Mons. Luc Van Looy, S.D.B., Vescovo emerito di Gent, nominato cardinale da Papa Francesco nel Regina Coeli del 29 maggio 2022, ha rinunciato e il Papa ha accettato. Riportiamo di seguito la nostra traduzione italiana dal francese della notizia diffuso oggi dall’agenzia stampa della Conferenza Episcopale Belga, CathoBel. Abbiamo riferito il 9 giugno nel nostro articolo Nomine cardinalizie che provocano sguardi pieni di smarrimento e indignazione [QUI] del comunicato del “Werkgroep Mensenrechten in de Kerk” (Gruppo di Lavoro Diritti Umani nella Chiesa), che aveva reagito energicamente, quando era stato dato l’annuncio del prossimo concistoro, con la nomina a cardinale del salesiano Mons. Van Looy. Oggi possiamo dire che le istanze del Gruppo di Lavoro è stato ascoltato.

L’arcivescovo Van Looy non sarà cardinale
CathoBel, 16 giugno 2022


Un piccolo colpo di teatro: la Conferenza Episcopale Belga annuncia che Mons. Luc Van Looy non sarà tra le personalità che sabato 27 agosto otterranno il titolo di “cardinale”. La ragione? La mancanza di energia che, in passato, avrebbe dimostrato nella lotta agli abusi sessuali.

Il 29 maggio Papa Francesco ha annunciato l’imminente creazione di 21 nuovi cardinali. Tra questi: Mons. Luc Van Looy, che ha guidato la Diocesi di Gent dal 2004 al 2020. Se questa nomina è stata commentata molto positivamente da molte persone che hanno insistito in particolare sulla sua sollecitudine per i più poveri, altri si sono interrogati sulla rilevanza di questa scelta – ovviamente fortemente legato all’amicizia personale tra il vescovo belga e Papa Francesco.

Un altro aspetto giustificava ulteriormente lo stupore – e perfino l’indignazione: il modo in cui il vescovo ha affrontato diversi casi di abusi sessuali nella sua diocesi o nella sua congregazione. L’Arcivescovo Van Looy viene quindi criticato per aver chiuso un occhio su alcuni abusi e per aver insabbiato i colpevoli. Questi atti sono stati regolarmente denunciati dal gruppo Mensenrechten in de Kerk, che peraltro ha reagito con forza quando è stato dato l’annuncio del prossimo concistoro. Il gruppo sembra essere stato ascoltato.

Sebbene il Vescovo Van Looy non sia mai stato condannato, sembra che i sospetti che incombono su di lui gli impediscano di accettare il titolo di cardinale. “Per evitare che le vittime di tali abusi vengano nuovamente ferite dopo il suo cardinalato, Monsignor Van Looy ha chiesto al Papa di esonerarlo dall’accettare questa nomina”, affermano oggi i vescovi belgi. I quali, in un comunicato [QUI], colgono l’occasione per ribadire il loro “impegno a proseguire imperturbabilmente la loro lotta contro ogni forma di abuso nella Chiesa cattolica”.

«Una riflessione necessaria», il commento di Silere non possum [QUI]: «È inevitabile porsi alcune domande. Innanzitutto bisogna aspettarsi che ora i fedeli di San Diego insorgano allo stesso modo per chiedere che il loro vescovo non venga creato cardinale. Difatti, S.E.R. Mons. Robert Walter McElroy è stato accusato di aver coperto le accuse rivolte a Theodore Edgar McCarrick [*].
Il sistema che Francesco ha adottato in merito alla nomina dei nuovi cardinali, è un bene per la Chiesa? Il Papa ha scelto di annunciarli direttamente al Regina Coeli o all’Angelus, senza prima informarli privatamente. Questo può essere dannoso. Abbiamo visto, anche con la Costituzione Apostolica Praedicate Evangelium, che Francesco ha paura che vi siano fughe di notizie in merito alle decisioni che lui prende. Comprensibile. Adotti strumenti per tutelare la segretezza ma non metta a rischio tutto il suo operato in questo modo.
Non lo si può nominare solo perché è un amico. Prima di nominare un cardinale bisogna avviare una indagine, come peraltro si è sempre fatto anche per i vescovi, e poi lo si convoca e gli si comunica la decisione. In quella occasione il “prescelto” avrà modo di riflettere e, nel caso, far presente al Santo Padre i motivi che lo portano a rinunciare per il bene della Chiesa. Se il Papa li sceglie di sua sponte, magari consigliato dal cerchio magico che si è creato a Santa Marta, nominandoli in diretta mondiale la domenica da Piazza San Pietro, fare marcia indietro sarà terribilmente difficile. 
Infine, ora che si farà di quest’uomo? Se ha coperto casi di abusi bisognerà indagare e verificare se ha veramente una responsabilità. Non lo si potrà giudicare sull’altare dell’ipocrisia (cit.)».

Il commento di Faro di Roma: «Per scoraggiare carrierismi e pressioni, Papa Francesco evita di informare non solo i collaboratori ma gli interessati della sua intenzione di crearli cardinali».

Il commento di Philippine de Saint Pierre, vaticanista della televisione cattolica francese KTO: «Non avendo reagito correttamente agli abusi commessi nella sua diocesi, Mons. Van Looy rinuncia al cardinalato. Domanda: perché il Papa non aveva queste informazioni prima dell’annuncio del concistoro».

Il prossimo, Mons. Robert McElroy, Vescovo di San Diego.

[*] Il Vescovo Robert McElroy rimase in silenzio, sapendo di McCarrick. La petizione per supplicare Papa Francesco a non crearlo cardinale – 31 maggio 2022. Aspettiamo la rinuncia del Vescovo di San Diego, Mons. Robert McElroy, per non aver denunciato il Sig, Theodore Edgar McCarrick, ex cardinale e ex sacrdote.

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