Donbas, la guerra in Europa dal 2014. La memoria cancellata. La lotta tra l’efficacia dei mezzi militari e quella della narrazione – Parte 1
Il fotogiornalista Giorgio Bianchi ospite a Tg3 Nel Mondo nel 2019: «Seguo la vicenda ucraina dal 2014, sono tornato molte volte in Donbass, e la cosa più particolare che mi capita girando l’Italia e mostrando le mie foto sono i volti esterrefatti della gente che non immagina che nell’Europa del XXI secolo si combatta una guerra con armi pesanti e che ci siano morti civili».
«Baricco in una celebre lettura affermò che depurando la realtà dai fatti, ciò che resta è storytelling.
Nel mondo occidentale è rimasto solo questo.
Oramai è tutto storytelling, la sostanza è caduta in secondo piano. Vai al ristorante e il cameriere ti fa lo storytelling del piatto; compri un fuoristrada per girare in città, perché la pubblicità ti ha detto che si adatta al tuo carattere indomito; giri con la maschera all’aperto, perché le istituzioni ti hanno convinto che così sei responsabile.
Ogni azione è dettata dall’emotività, dal desiderio di accedere a pieno titolo all’immaginario che viene di volta in volta proposto.
L’acquisto di un bene, ma anche delle idee, oramai propagandate e vendute con le stesse tecniche con le quali ti rifilano a 300 euro un paio di jeans stracciati fatti in Cina, avvengono con le stesse modalità, attraverso i medesimi canali.
Il design e la moda hanno sostituito la sostanza, anche per ciò che dovrebbe riguardare la coscienza. Oramai le idee si indossano a seconda della tendenza del momento.
Per questo motivo questa non è una guerra tra stati, ma un conflitto tra realtà e storytelling, tra la concretezza dell’acciaio delle armi e la fumosità e l’evanescenza della narrazione.
È una lotta tra l’efficacia dei mezzi militari e quella della propaganda.
Riusciranno le sanzioni prodotte dalla propaganda ad abbattere la Russia prima che le sue armi facciano capitolare Kiev e che gli effetti della crisi comincino a falcidiare le popolazioni europee?
La risposta è no, e lo abbiamo visto in Siria.
La realtà è che il mondo si regge sui rapporti di forza.
Lo storytelling anche questa volta perderà, e alla fine tutti dovranno tornare alla realtà.
E quando tutti torneranno alla realtà, sarà guerra totale» (Giorgio Bianchi Photojournalist – Telegram, 5 marzo 2022).
Segue la parte 2: QUI.