La bella di Torriglia

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La bella di Torriglia, ma natìa di Bergamo (anno 1972), figlia di un Pooh chissà quante volte arrossita di fronte alle canotte – tarre del fratello Francesco, il moderatamente pirla eroe stonato del Capitano Uncino. Quando poi Dj F. un paio d’estati dopo si sarebbe messo a cantare “sei la mia polka, polka, polka”, tutti, amici & parenti, nella sciagura avranno comunque tirato un sospiro di sollievo, per l’Alessandra. Ché il karma non avrebbe potuto riservarle niente di peggio. E infatti in un paio di stagioni il fu Dj è stato riposizionato come ‘armanizzato’ conduttore tv. Sospiro di sollievo. E tante grazie al karma.

Nel mentre, la Facchinetti sister iniziava a farsi un nome nella moda: prima da Miu Miu (leggi Prada), poi coccolata da Tom Ford in Gucci che, fuoriuscito, le avrebbe lasciato il posto di comando come stilista della maison fiorentina. Gran bella soddisfazione per Alessandra. Durata poco, certo, nemmeno un anno, rimpiazzata com’è stata alla direzione stilistica della doppia G da Frida Giannini (già agli accessori). Ma dopo una gloriosa parentesi da Moncler – merito della bergamasca se i piumini dei paninari sono tornati così dannatamente di moda -, tutti si sono accorti della Nostra, tanto che l’anno scorso è stata chiamata a raccogliere l’eredità di Valentino. Pesantissima.

E così, dopo solo tre sfilate – accolte peraltro con entusiasmo da compratori e stampa, Wintour compresa -, in queste ore Alessandra Facchinetti è stata di nuovo rimpiazzata. Con un comunicato stampa lanciato beffardamente un istante dopo l’ultimo trionfo parigino. Da oggi al suo posto siederanno tali Maria Grazia Chiuri e Pier Paolo Piccioli, stretti collaboratori di Valentino in person (quindi, suoi favoriti alla successione sin dalla prima ora) e già agli accessori della maison romana (come la Giannini lo era in Gucci. Karma accessoriato). In pratica, ex Prada, ex Gucci, ex Moncler e ora ex Valentino. La bella Alessandra, tutti la vogliono e nessuno se la piglia.

La bella di Torriglia, ma natìa di Bergamo (anno 1972), figlia di un Pooh chissà quante volte arrossita di fronte alle canotte – tarre del fratello Francesco, il moderatamente pirla eroe stonato del Capitano Uncino. Quando poi Dj F. un paio d’estati dopo si sarebbe messo a cantare “sei la mia polka, polka, polka”, tutti, amici & parenti, nella sciagura avranno comunque tirato un sospiro di sollievo, per l’Alessandra. Ché il karma non avrebbe potuto riservarle niente di peggio. E infatti in un paio di stagioni il fu Dj è stato riposizionato come ‘armanizzato’ conduttore tv. Sospiro di sollievo. E tante grazie al karma.

Nel mentre, la Facchinetti sister iniziava a farsi un nome nella moda: prima da Miu Miu (leggi Prada), poi coccolata da Tom Ford in Gucci che, fuoriuscito, le avrebbe lasciato il posto di comando come stilista della maison fiorentina. Gran bella soddisfazione per Alessandra. Durata poco, certo, nemmeno un anno, rimpiazzata com’è stata alla direzione stilistica della doppia G da Frida Giannini (già agli accessori). Ma dopo una gloriosa parentesi da Moncler – merito della bergamasca se i piumini dei paninari sono tornati così dannatamente di moda -, tutti si sono accorti della Nostra, tanto che l’anno scorso è stata chiamata a raccogliere l’eredità di Valentino. Pesantissima.

E così, dopo solo tre sfilate – accolte peraltro con entusiasmo da compratori e stampa, Wintour compresa -, in queste ore Alessandra Facchinetti è stata di nuovo rimpiazzata. Con un comunicato stampa lanciato beffardamente un istante dopo l’ultimo trionfo parigino. Da oggi al suo posto siederanno tali Maria Grazia Chiuri e Pier Paolo Piccioli, stretti collaboratori di Valentino in person (quindi, suoi favoriti alla successione sin dalla prima ora) e già agli accessori della maison romana (come la Giannini lo era in Gucci. Karma accessoriato). In pratica, ex Prada, ex Gucci, ex Moncler e ora ex Valentino. La bella Alessandra, tutti la vogliono e nessuno se la piglia.

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