Il Lessico di Papa Francesco: andate nelle periferie!

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La periferia… quella urbana e geografica, ma anche quella spirituale ed esistenziale. Metterle entrambe nel proprio mirino di cristiani e confrontarsi con queste realtà. Papa Francesco – fin dai primissimi giorni del suo pontificato – lo ha chiesto più volte, sia al clero sia al laicato, invitando tutti a trovare quella spinta per abbandonare la routine, per uscire da se stessi e per andare verso gli altri. Questo ripetere ciclicamente alcuni concetti – ormai lo abbiamo visto – è una caratteristica peculiare della predicazione e della catechesi di Jorge Mario Bergoglio. Nella sua prima udienza generale – il 27 marzo scorso – il Papa invitava tutti ad ”imparare ad uscire da noi stessi per andare incontro agli altri, per andare verso le periferie dell’esistenza, per primi verso i nostri fratelli e sorelle, soprattutto i più lontani quelli che sono dimenticati, quelli che hanno più bisogno di comprensione e aiuto. Spesso non abbiamo questo coraggio di uscire, siamo un po’ come san Pietro, che non appena Gesù parla di dono di sé scappa”. Ai sacerdoti, parlando qualche giorno dopo in occasione della messa crismale del Giovedì Santo, ricordava l’importanza dell’unzione sacramentale per sperimentare ”il suo potere e la sua efficacia redentrice: nelle periferie dove c’è sofferenza, sangue versato, c’è cecità che desidera vedere, ci sono prigionieri di tanti cattivi padroni”. Andare nelle periferie è dunque, per il Pontefice, un valido esercizio per diventare “pastori con l’odore delle pecore, pastori in mezzo al proprio gregge, e pescatori di uomini”. Visitando la Parrocchia romana dei Santi Elisabetta e Zaccaria a Prima Porta, nel maggio scorso, Papa Bergoglio rilanciava, sottolineando il senso positivo delle periferie “perché la realtà la si capisce meglio non dal centro, ma dalle periferie”. E forse è proprio questa la visione della Chiesa ”modello Francesco”: una Chiesa meno centralista e più decentrata . L’ultimo appello per così dire ”periferico”, ma solo in ordine cronologico, Francesco lo ha lanciato nel primo Angelus di luglio, al termine della messa con i seminaristi, i novizi e le novizie. “Non abbiate paura di essere gioiosi- ha detto il Papa – non abbiate paura della gioia! Quella gioia che ci dà il Signore quando lo lasciamo entrare nella nostra vita, lasciamo che Lui entri nella nostra vita e ci inviti ad andare fuori noi alle periferie della vita e annunciare il Vangelo”. Ma la predicazione di Francesco non si limita solo alle parole. Il Papa va oltre, non si ferma, esce lui per primo da sé stesso e passa ai fatti. Prova ne sia il primo viaggio apostolico in Italia: a Lampedusa. Alla periferia, geografica e a volte esistenziale, d’Europa che però, grazie alla presenza concreta e visibile del Vescovo di Roma, è diventata per un giorno – e forse lo resterà per un pezzo – il centro del Paese e forse dell’intero Vecchio Continente.

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