Domanda esistenziale: è lecito porsi e porre delle domande? Per uscire dalla “isteria collettiva”, nella comunicazione istituzionale sul Covid serve uno come Joaquín Navarro-Valls

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Porre domande – e porre più domande – ha un potere straordinario (se fatto bene). Quindi, per rispondere alla domanda nel titolo: sì, qui lo è ancora lecito e pure possibile (nel senso che viene specificato in un Postscriptum). Ciò detto, condividiamo di seguito l’articolo Lockdown per i no-cavia? Ottimo, così non avrete più alibi… a firma di Marco Tosatti sul blog Stilum curiae ieri, 28 dicembre 2021, con in nota la lettera di F. de Nigris a Nicolaporro.it Caro Porro, i miracoli del lockdown in Germania sono una bufala.

Poi, continua ad esistere il problema della comunicazione sul Coronavirus cinese di Wuhan (con pudore chiamato Sars-CoV-2 per misconoscere l’origine) e la malattia che provoca (il Covid-19), con gravissime conseguenze. Innanzitutto si sente la necessità di uno come Dott. Joaquín Navarro-Valls, il mio compianto Direttore della Sala Stampa della Santa Sede, «che faccia finalmente questo lavoro: sentire tutti gli esperti scientifici e responsabili logistici per poi mandare i messaggi giusti agli italiani», come osserva Alessandro Banfi su Vita.it di oggi, 29 dicembre 2021.

Domande si pone e pone anche Miguel Cuartero sul suo blog Testa del Serpente di ieri, tra cui: «In base a quale evidenza scientifica un vaccinato, capace di assumere e trasmettere il virus, non dovrebbe osservare la quarantena solo perché iscritto al piano vaccinale del governo?». E osserva: «Ma se da una parte aumentano i contagi e si moltiplicano le quarantene (anche dei vaccinati), la nuova variante non sembra portare a conseguenze così devastanti da giustificare lo stato di terrore propagandato dai media. A questo proposito il virologo italiano Guido Silvestri, docente negli Usa alla Emory University di Atlanta, ha affermato che sulla variante Omicron è necessario recuperare “una discussione seria, pacata, pragmatica e basata sui fatti” per uscire dalla “isteria collettiva”».

In aggiunta segue un Postscriptum con alcune riflessioni, sulla domanda se è sempre lecito fare delle domande (con l’aiuto dell’Università Popolare di Scienze della Salute-UNIPSI), e sulla mascherina e dintorni.

Lockdown per i no-cavia? Ottimo, così non avrete più alibi…
di Marco Tosatti
Stilum curiae, 28 dicembre 2021


Mentre prosegue la tragica farsa in cui siamo coinvolti, senza nessun segno di resipiscenza da parte dei responsabili (alcuni criminali, non esitiamo a dirlo), vogliamo offrirvi il contributo di una persona che sta svolgendo un lavoro meritorio e prezioso di documentazione da due anni a questa parte. E poi un paio di altri elementi, apparsi oggi fra i commenti, ma meritevoli di una luce maggiore. Nel frattempo volevo dirvi che ieri sera mi ha telefonato un amico, supergreenpassato, a letto con il Covid. Per tacere del Cardinale vaccinista Bassetti. Per dire…

* * *

Mi sia consentita una premessa, che ritengo doverosa.

Non sono un medico, né un giornalista, né uno scrittore, ma un uomo comune che si sforza di capire cosa accade nel mondo in cui vive. Quindi, non mi interesso solo di Covid.

Per ovviare ai difetti della mia memoria ho deciso, un paio di anni fa, di raccogliere e catalogare i documenti (ma anche gli approfondimenti e le opinioni di persone ben più acculturate di me) incontrati nella mia quotidiana ricerca rivolta al tentativo di comprensione dei fatti, delle tendenze e delle idee. Ho conservato, e continuo a farlo, il tutto in un archivio [QUI], liberamente accessibile anche a chiunque voglia tentare di ritrovare qualcosa che, nel frattempo (ed accade molto più spesso di quanto si immagini) non è più rintracciabile nella sua fonte originaria.

Espletata la premessa per chiarire chi scrive queste riflessioni, mi pongo, e pongo, domande laddove la mia ragione incontra degli ostacoli alla comprensione.

Alcune le ho manifestate in un commento, il 23 dicembre, all’articolo pubblicato su Stilum Curiae “La Voce: gli “Untori” sono i Positivi con Super Green Pass. Sveglia…” [QUI].

In quell’occasione espressi delle perplessità derivanti dalla lettura del rapporto settimanale dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS) riportante i dati ufficiali (al 15.12.2021) della situazione determinata dal virus Sars-CoV-2.

Purtroppo, ad oggi, non ho le risposte a quelle domande.

Nel frattempo, l’ISS ha pubblicato un nuovo rapporto (al 21.12.2021) [QUI] ed io ho, come in precedenza, riportato in un foglio di calcolo [QUI] i totali rinvenibili nella Tabella 4 presente a pagina 18 del rapporto stesso.

Siccome, scrissi allora: “non ho atti di fede da manifestare verso una scienza (la medicina) che, per sua natura, è empirica, esperienziale, e, per ciò stesso non esatta ed immutabile”, pongo dei QUESITI.

1 – Perché il tasso di LETALITÀ (ossia la percentuale di decessi dei positivi) con 3 dosi è IDENTICO a quello dei “non vaccinati” (0,588 verso 0,596)?
A – Non dovrebbero essere i PIÙ PROTETTI avendo ricevuto un’ulteriore somministrazione, ed in tempi recenti?
B- Saranno anche meno ad essere contagiati ma, se una volta positivi muoiono nella stessa percentuale dei “non vaccinati”, che tipo di protezione hanno ricevuto?

2 – Perché il tasso di LETALITÀ (ossia la percentuale di decessi dei positivi) che hanno ricevuto 2 dosi da più di 5 mesi è ampiamente SUPERIORE a quello dei “non vaccinati” (0,917 verso 0,596)?
A – Siamo sicuri che serva a qualcosa ricevere 2 dosi se poi, dopo 5/6 mesi, la situazione è PEGGIORE di chi non ha ricevuto alcuna dose?

È lecito porsi queste domande?

Vorrei soltanto capire, senza l’intervento di una qualche psicopolizia di orwelliana memoria [A.G.].

* * *

Il secondo elemento è un commento apparso questa mattina, e si focalizza sul ruolo nefasto, e indecente, svolto dalla stampa mainstream e dalle televisioni, pubbliche e private, nell’alimentare il clima di terrore, falsità e discriminazione. Qualcuno ha commentato nei giorni scorsi che i giornali hanno sempre fatto gli interessi dei loro padroni. Verissimo. Ma gli esecutori materiali, i giornalisti, spesso – non sempre – cercavano di mantenere un minimo di dignità e di rispetto verso i fatti, e se stessi. Non più, evidentemente.

«Nel 1994, e dopo, la sinistra obiettava che non si potesse affidare il governo a chi detiene mezzi di comunicazione tali da poter coartare l’opinione pubblica. Ma di fatto oggi i mezzi di comunicazione sono al servizio del governo. Chi ne contesta la linea viene licenziato. Tipo me. Con il conformismo dominante e il giornalismo trasformatosi in servilismo, non è necessario possedere i mezzi di comunicazione per controllarli» (Azzurra Barbuto @AzzurraBarbuto – Twitter, 28 dicembre 2021).

Credo che ciò che è avvenuto ed è ancora in corso nel mondo dell’informazione possa ben testimoniare della situazione manicomiale in cui ci troviamo a vivere. Dunque l’altro ieri compare sul sito del Corrierone la notizia che da quando in Germania i non vaccinati sono stati messi “in lockdown”, praticamente chiusi in casa, la curva dei contagi ha preso a calare vistosamente. Boom! La notizia si diffonde alla velocità della luce nell’ambiente della Informazione Unificata: per fermare il diffondersi del contagio basta dunque rinchiudere in casa (qualcuno propone anche il carcere) i non vaccinati! Elementare Watson! Giornalisti, opinionisti, virologi, politici, tutti iscritti per l’occasione a Forca Italia, paiono strafelici: lo avevamo detto, noi, che per salvare la Patria i non vaccinati dovevano essere rinchiusi! Per la verità tempo addietro qualcuno in posizione di responsabilità aveva anche proposto per loro la prigione, un presidente di regione voleva simpaticamente ridurli alla fame, un sindaco di importate città aveva evocato la fucilazione come per disertori in guerra… Però, nel mentre che l’entusiasmo riempiva redazioni e studi televisivi, qualcuno contattava parenti e conoscenti in Germania e ne riferiva sui social: i contagi avevano iniziato a calare ben prima delle misure della Merkel, peraltro neppure severe coi novax come un Italia… Una bufala, un branco di bufale al galoppo nelle praterie mainstream italiane, per almeno una giornata [*].

Già nelle trasmissioni serali di ieri si avvertiva sentore di retromarcia: è vero, sì, però, non del tutto, bisogna distinguere, adesso sentiamo l’inviato… La “notizia” ieri sera era già scomparsa dal sito del Corriere… [Una patologia della comunicazione elettronica, malattia dei social, diffuso anche nei media “classici”: verba volant ma scripta manent non più. Se cancella una volta preso con la mano nel sacco e se cancellano le tracce. Il moderno rogo dei libri, degli archivi, della memoria. V.v.B.].

Ma che peccato, potevamo risolvere il problema Covid murando vivi i renitenti alla puntura, o magari addirittura sparandogli direttamente, per risparmiare le spese di mantenimento, sull’esempio della Grande Germania (quella di 90 anni fa però…): non era vero niente, cioè non è vero che si può salvare una Nazione sacrificando una parte dei suoi cittadini, quelli di serie B secondo la scientifica definizione di Bruno Vespa.

E dire che sarebbe bastato a conduttori, opinionisti, virologi, cattedratici, contattare qualcuno colà prima di entusiasmarsi e stappare lo champagne, facendo una figura di… deiezioni organiche.

* * *

E infine, il commento di Arrendersi all’Evidenza, che ben conoscete, e di cui non si può non apprezzare lucidità e equilibrio di giudizio.

* * *

Nel Regno Unito che ha il triplo dei casi rispetto all’Italia, la mortalità attribuita a Covid è inferiore alla nostra. La durata dell’efficacia della copertura vaccinale è in caduta libera. Chiunque è a conoscenza di numerosi casi di positività tra vaccinati con doppia e tripla dose, ma già si parla della quarta… per proteggere TUTTE le fasce di età, incluse quelle in cui la mortalità per Covid scende sotto lo zero virgola zero ics per cento e tenendo sempre conto che l’età media dei deceduti con Covid è grosso modo l’età media della popolazione.

La mortalità totale tra la popolazione è però aumentata nel 2021, con drammatici picchi in fasce di età dove il Covid non c’entra.

Questo articolo è prezioso per fare una analisi dei rischi immediati e purtroppo futuri: un rischio non è una certezza, ma anche morire con Covid non è affatto una certezza, per i positivi.

Anche i pericoli dell’idrossiclorochina sono dei rischi, che meritano attenzione in certi casi specifici e cautela nei dosaggi, eppure sono stati presentati come certezze, impedendo di fatto a tutti di far uso di una cura efficace.

A chi è spaventato dall’eventualità di essere trovato positivo al tampone, i rischi enumerati nell’articolo (e documentati) dovuti a questi vaccini dovrebbero far accapponare la pelle:
– impedimento all’immunità adattativa
– potenziale oncogenesi per integrazione o interferenza epigenetica
– non è escluso che mRNA vaccinale possa retrotrascriversi nel DNA
– rischio ADE
– complicanze tromboemboliche da tossicità della proteina spike
– rischio di sindromi autoimmuni
– concorso alla comparsa di varianti virali

I benefici superano certamente i rischi?

Chi ha fatto i conti con i rischi, se non si può nemmeno parlarne?

E firmando di essere informati, lo si era dei benefici decantati oltre i loro meriti o dei rischi taciuti malgrado la loro probabilità?

Covid, non lasciate la comunicazione nelle mani di un militare
È sacrosanto che l’esercito si occupi della logistica ma è inopportuno che, ad esempio, sul caso tamponi nelle Regioni parli un militare. Com’è successo in questi giorni
di Alessandro Banfi
Vita.it, 29 dicembre 2021


Ieri è stata una giornata record per i contagi da Covid in Italia. Sono stati quasi 80 mila in un giorno. È la quantità e la velocità della variante Omicron a preoccupare: la malattia infatti sembra cambiata in meglio, nel senso che ha conseguenze più lievi, ma il sistema sanitario vacilla. A cominciare dal tracciamento dei tamponi. Anche su quel fronte ieri giornata record con più di un milione di test fatti in un giorno. Ma lunghissime file e disagi ci sono stati in tutto il Paese, finito nel caos. Si teme che un simile collasso arrivi anche negli ospedali. Come purtroppo sta già succedendo in Francia, ieri 180 mila casi, e in Gran Bretagna, ieri 130 mila. Stamattina Cts e governo devono intervenire. L’esperienza della Germania (lockdown per i non vaccinati) suggerisce una via possibile [questa bufala è stata ampiamente svelata. VvB [*]]. L’altra è ridurre gli obblighi e i tempi di quarantena, almeno per i circa 18 milioni di italiani che hanno ricevuto la terza dose. Vedremo che cosa decideranno.

Parere personale: è sbagliato affidare la comunicazione sul Covid ad un militare, come il Generale Figliuolo. È sacrosanto che l’esercito si occupi della logistica ma è inopportuno che, ad esempio, sul caso tamponi nelle Regioni parli un militare. Com’è successo in questi giorni. Stamattina Michele Serra su Repubblica difende la sua “franchezza alpina”. Sarà, a noi sembra fonte di equivoci e problemi. Sogno uno come Joaquín Navarro-Valls (vi ricordate il portavoce di Giovanni Paolo II?), ma anche come un Giovanni Grasso (attuale portavoce di Mattarella) che faccia finalmente questo lavoro: sentire tutti gli esperti scientifici e responsabili logistici per poi mandare i messaggi giusti agli italiani.

Omicron smaschera il Governo? (ma Draghi affonda contro i non vaccinati)
di Miguel Cuartero
Testa del Serpente, 28 dicembre 2021


Con l’arrivo della cosiddetta “variante omicron” si entra in una fase molto delicata che metterà a dura prova il governo mentre è alle prese con l’elezione del Presidente della Repubblica.

Il governo italiano ha puntato tutto sul vaccino considerandolo l’unica arma efficace per sconfiggere la Covid-19. Per questo, oltre all’obbligo del Green Pass come certificato di “buona condotta civica”, ha imposto ad alcune categorie di lavoratori (sanitari, forze dell’ordine e insegnanti) di sottoporsi al trattamento sanitario vaccinale pena l’esclusione dal lavoro e la sospensione dello stipendio.

Ai vaccinati è stato promesso che non avrebbero contratto il virus cinese e che non lo avrebbero trasmesso in nessun caso. Così, con granitica sicurezza, affermava il virologo televisivo Roberto Burioni in un celebre tweet (“invecchiato male”, come si dice): “Gira la notizia che i vaccinati sono protetti ma che possono trasmettere la malattia. QUESTO NON È VERO. Chi è vaccinato non può essere infettato e NON PUÒ trasmettere la malattia”.

Ai vaccinati oltre alla promessa di una totale immunizzazione è stata concessa la libera circolazione con un Green Pass a 12 messi che permetteva loro di muoversi senza preoccupazioni e di frequentare ogni luogo pubblico con la promessa di sentirsi sempre protetto. Una promessa rivelatasi fallace come dimostrano i dati che oggi sono sotto gli occhi di tutti. La variante Omicron ha infatti scatenato una “pandemia dei vaccinati”, o quantomeno una pandemia che non fa distinzione tra chi possiede la tessera verde governativa e chi non la possiede.

La nuova variante ha dunque dimostrato il fallimento della campagna vaccinale palesando le false promesse del governo Draghi e Mattarella. Le promesse di immunizzazione si sono rivelate false visto che la cosiddetta copertura si è vista mano a mano decadere sia nella sua estensione temporale che nella sua efficacia.

Una situazione prevedibile stando anche alle ultime misure politiche che hanno depotenziato il Green Pass da vaccino di fronte all’evidenza scientifica che la copertura temporale non corrisponde all’effettiva efficacia del siero sperimentale. Da una copertura di 12 mesi si è infatti passato, per decreto, a 9 mesi. E ora si pensa ad un Green Pass valido per soli 6 mesi se non addirittura 5 mesi e un richiamo con terza dose già dopo 4 mesi. Una misura che provocherà un cambio radicale nella somministrazione del vaccino per il prossimo futuro: il passaggio ad una vaccinazione perpetua con almeno tre somministrazioni annue. Per lo meno fino a che non venga scoperto un vaccino contro il Coronavirus.

L’impennata dei contagi tra i vaccinati ha reso la situazione estremamente delicata per il governo che continua però a considerare il vaccino la “via maestra” per sconfiggere il virus. Per questo ha imposto la misura del “Super Green Pass” per frequentare posti di svago e di cultura come cinema, teatri e persino per il caffè al bancone del bar, rafforzando così un sistema pensato, non per motivi sanitari ma politici, un sistema nato per forzare la popolazione alla vaccinazione. L’arma del Green Pass (ora “Super”) ha infatti forzato molti Italiani ad accedere alla vaccinazione per ottenere la libertà di movimento, tuttavia oggi assistiamo a una palese smentita delle promesse di immunizzazione con centinaia e migliaia di vaccinati con due o tre dosi chiusi in casa perché positivi, tanto da spingere i virologi “influenti” (o influencer) a chiedere un cambiamento radicale nella modalità di quarantena per evitare di bloccare il Paese a causa della variante Omicron. Chiedono più indulgenza verso i vaccinati positivi. Peccato che ora siano loro (in quanto positivi) a rappresentare il veicolo di contagio più pericoloso. In base a quale evidenza scientifica un vaccinato, capace di assumere e trasmettere il virus, non dovrebbe osservare la quarantena solo perché iscritto al piano vaccinale del governo?

Ma se da una parte aumentano i contagi e si moltiplicano le quarantene (anche dei vaccinati), la nuova variante non sembra portare a conseguenze così devastanti da giustificare lo stato di terrore propagandato dai media. A questo proposito il virologo italiano Guido Silvestri, docente negli Usa alla Emory University di Atlanta, ha affermato che sulla variante Omicron è necessario recuperare “una discussione seria, pacata, pragmatica e basata sui fatti” per uscire dalla “isteria collettiva”.

E mentre la frattura sociale è a livelli insostenibili [“Homo homini covid”. La paura dell’altro nella società covidiana], la gestione della pandemia diventa ora estremamente difficile con vaccinati ad ingolfare le poche farmacie che vendono tamponi rapidi che stanno ormai diventando introvabili. Ma il governo non sembra intenzionato a fare retromarcia, al contrario, mira a “punire” i non vaccinati con quarantene, lockdown o coprifuoco mirati mentre invita la popolazione ad “evitare il contatto coi non vaccinati” durante le feste di fine anno.

Il progressivo rafforzamento delle limitazioni per non vaccinati assieme alla necessità di tamponi e quarantene per i vaccinati provocherà un punto di non ritorno dal quale sarà difficile rialzarsi se non con totale reset delle misure adottate fin’ora, cosa improbabile se al comando resterà il premier Draghi con l’appoggio del Partito Democratico (col centrodestra pronto a cambiare pelle non appena sarà necessario).

Ora sarebbe il momento adatto per il governo di concedere una tregua al Paese prendere atto che sono state adottate misure politiche inefficaci, che non hanno contenuto né debellato la malattia ma hanno contribuito a creare un clima di terrore esasperando la tensione sociale; un danno nel tessuto sociale che solo un ritorno alla normalità potrebbe riparare. Così ha chiesto in queste ore Mario Adinolfi [QUI]: la cessazione definitiva dello stato di emergenza per il mese di marzo e la fine della stagione dell’allarmismo e dell’angoscia; aprire il momento della pacificazione nazionale col “reintegro sul posto di lavoro tutti i sospesi in via cautelativa perché sprovvisti di green pass”.

Misure che il governo non sembra intenzionato ad adottare mentre studia ulteriori restrizioni per i non vaccinati e alleggerimento delle misure per chi è vaccinato. Stando alle percentuali di coloro che si sono fidati delle false promesse di libertà e ora si trovano chiusi in casa, è palese che il governo tema una rivolta e tenti di salvare il salvabile spostando la colpa sui non vaccinati, che la propaganda mediatica ha contribuito ad additare come la causa di tutti i mali. Nel frattempo lo stato di emergenza (previsto fino al 31 dicembre) è stato prorogato fino al 31 marzo. Forse per tentare di “salvare la Pasqua”?

[*] Caro Porro, i miracoli del lockdown in Germania sono una bufala
Nicolaporro.it, 28 dicembre 2021


Gentile sig. Porro,
le comunico ciò che segue come esempio di manipolazione informativa che ha lasciato a me ed a mia moglie stupefatti. Allego lo stesso messaggio che abbiamo scritto ieri al Corriere della Sera, senza avere risposte.
Un cordiale saluto.
F. de Nigris

Il 26 di dicembre 2021 in prima pagina dell’edizione online del Corriere della Sera, si è affermato che in Germania, grazie al lockdown per i non vaccinati, si è ridotto il numero giornaliero di contagi da 74.000 a circa 10.000. Mi trovo in Germania, mia moglie è tedesca, e non esiste in questo paese nessun lockdown per i non vaccinati. Oltretutto, le stime ufficiali di contagi sono attualmente circa 22.000. Tali informazioni false sono state poi divulgate anche dal Tg1 di ieri. Stupefatti, abbiamo scritto alla Redazione del Corriere della Sera, richiedendo una rettifica urgente. Non abbiamo avuto nessuna risposta. Divulgare informazioni false, oltretutto in una situazione di emergenza, creando false aspettative, generando non necessarie tensioni sociali, è un fatto gravissimo.
Ps: In Germania ci sono misure simili al Green Pass che c’è in Italia, sebbene modulate in modo differente, concretamente in tre livelli, che nell’insieme offrono più flessibilità del sistema adottato in Italia. Può trovare l’informazione completa nel sito ufficiale del Ministero degli esteri. In definitiva, non esiste un lockdown per i non vaccinati, fu proposto da dei parlamentari in Austria, poi anche in Germania, ma non è mai stato adottato.

Postscriptum

1. «Porre domande è sempre lecito? Coloro che fanno domande inutili, prive di fondamento, cui non è possibile dare risposta, se non sono bambini, dichiarano immediatamente i loro deficit cognitivi. Porre domande alle quali chiunque può rispondere da solo, semplicemente acquisendo le necessarie informazioni, disturba inutilmente il prossimo e denuncia la superficialità e la mentalità infantile di chi le pone. Prima di tutto, c’è modo e modo di porre domande. Chiedere a una mamma particolarmente brutta se il suo bambino, particolarmente bello, che porta sul passeggino è adottato, ha un suo fondamento logico, ma dimostra una scarsissima capacità empatica e di analisi delle implicazioni del proprio operato. Inoltre, porre domande comporta sempre dichiarare la propria ignoranza, e se essa è causata dalla propria stupidità e incapacità di acquisire informazioni e non dalla impossibilità di procurarsele, ecco che porre certe domande identifica immediatamente la persona come stupida. Porsi domande è segno di intelligenza viva, se le si considera come uno stimolo ad acquisire, con lo studio e l’esperienza, le relative risposte. Porre domande solo per placare l’ansia che deriva dalla propria ignoranza, anziché interrogarsi sul motivo per cui esse emergono, su quali possano essere le risposte, quali le motivazioni e le implicazioni, significa dichiarare di essere incapaci di apprendere. Non è segno di curiosità, ma di stupidità. Solo dopo aver cercato di darsi una risposta alle proprie domande, ed essersi formati almeno un’idea del loro significato e delle possibili risposte ad esse, è non solo lecito, ma doveroso porre domande per avere chiarimenti, risolvere dubbi o incomprensioni, a chi ne sa più di noi. Essere disinformati non è una colpa solo se ci si attiva per informarsi seriamente alla fonte, non se si passa il tempo a porre domande a chiunque sembra in grado di fornire una risposta. Così non si impara niente e si soddisfa solo la propria infantile curiosità» (UNIPSI, 10 febbraio 2020).

2. «Treno. Uno toglie FFP2 per tossire. Un altro chiede dì rimetterla. Seguono 20 minuti di bestemmie e campionario (servi, nazisti…). Passeggero con bimba chiede dì abbassare la voce e moderare i toni, che la bimba si sta spaventando. Lui li alza e continua a bestemmiare. Io: “Guardi che non si tratta di essere d’accordo; è una regola e dobbiamo rispettarla tutti”. Lui: “Dovrai scendere da questo treno, prima o poi. E mi ricorderò della tua faccia”. Natale sul Frecciarossa è una roba da Coen, non da Vanzina. Ps. No, non si ricorderà della mia faccia perché IO avevo la mascherina. Pps: I capotreno (e le capotreno, come in questo caso) sono i miei candidati al Nobel per la Pace 2022. Per non averlo buttato di sotto» (Marianna Aprile @mariannaaprile – Twitter, 28 dicembre 2021).

Qualcuno dirà, che questa storia di Marianna Aprile (giornalista di Oggi e su Radio 1 Rai, in libreria con In balia e Il grande inganno), ha dell’incredibile. Invece, la vicenda di quel imbecille sul treno, è segno della tensione sociale che è riscontrabile ovunque, non occorre salire su un Frecciarossa.

Evidentemente non tutti hanno imparato in famiglia o a scuola il buon senso, la responsabilità verso se stesso, e che le regole esistono per la comune convivenza e vanno seguite.

Una storia del genere è realtà per coloro che prendono i mezzi pubblici invece di andare in giro con macchina blu e l’autista, come il #brancodibalordi che ci “governa” e che non vive nel mondo reale. È la realtà dei soprusi inaccettabili, prevaricazioni messo in atto da chi pretende di avere più diritti di altri e meno o per niente doveri (o, più probabile, che è semplicemente un cretino e uno stupido).

Poi, vogliamo parlare del fatto incredibile che si vedono ancora in giro – dopo due anni di pandemia – la mascherina cosiddetta chirurgica (perché vengono usate in sala operatoria per proteggere da infezioni il paziente sulla tavola operatoria, non per auto-protezione, appunto)? Tra i portatori di chirurgica si annovera anche il Generale Figliolo, che con ciò certamente non è un esempio di “buona condotta civica”. E cosa pensare di coloro che portano il naso al di fuori (mi viene sempre la voglia di chiedere: “Ma lei, anche il pisello lo porta fuori della mutanda?”). Figliolo, da buon alpino disciplinato, il naso suo almeno la porta dentro.

Per il resto, quasi nessuno (nei supermercati per esempio) si misura la temperatura o si disinfetta le mani (in totale mancanza di controllo). Segno di somma inciviltà. Ma portare la mascherina (tassativamente solo chirurgica, ovviamente) da solo in macchina, per toglierla uscendo o per parlare con un amico incontrato, è proprio il top.

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