Il Cardinal Tagle ha consacrato la Cattedrale di Nostra Signora d’Arabia in Bahrain: “Siate pietre vive che edificano su Gesù Cristo, la pietra angolare” e ha ringraziato il Re per il “sostegno alla Chiesa Cattolica”

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Il Cardinale Luis Antonio Tagle, Prefetto della Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli ha presieduto questa mattina, venerdì 10 dicembre 2021 nella municipalità di Al Awali, nel centro del Regno del Bahrain, la Santa Messa in occasione della consacrazione della Cattedrale di Nostra Signora d’Arabia, che è la più grande chiesa cattolica in funzione nella Penisola arabica.

Inaugurazione ufficiale della cattedrale sotto il patrocinio dello Sceicco Abdullah bin Hamad Al Khalifa, in rappresentanza del Re Hamad bin Isa bin Salman Al Khalifa, 9 dicembre 2021.

Come abbiamo riferito [Inaugurata oggi in Bahrain la Cattedrale di Nostra Signora d’Arabia. Domani la Santa Messa di Consacrazione presieduta dal Cardinal Tagle https://www.korazym.org/68797/inaugurata-oggi-in-bahrain-la-cattedrale-di-nostra-signora-darabia-domani-la-santa-messa-di-consacrazione-presieduta-dal-cardinal-tagle/], ieri, giovedì 9 dicembre 2021 la cattedrale è stata ufficialmente inaugurata sotto il patrocinio dello Sceicco Abdullah bin Hamad Al Khalifa, in rappresentanza del Re Hamad bin Isa bin Salman Al Khalifa. La cattedrale fa parte di un complesso ecclesiastico che sarà la residenza del Vicario Apostolico per l’Arabia Settentrionale, che comprende i Paesi del Bahrain, del Kuwait, del Qatar e dell’Arabia Saudita. Il complesso comprende anche sale polifunzionali.

Hanno partecipato alla Celebrazione il Nunzio Apostolico presso il Regno del Bahrain e lo Stato del Kuwait, l’Arcivescovo Eugene Nugent; il Vicario Apostolico per l’Arabia Meridionale e Amministratore Apostolico per l’Arabia Settentrionale, il Vescovo cappuccino Paul Hinder; e un gruppo di sacerdoti e fedeli, per lo più lavoratori provenienti dall’India e dalle Filippine nella messa di consacrazione. La traduzione araba dei testi liturgici è stata curata da Padre Rifat Badr, sacerdote del Patriarcato latino di Gerusalemme, Parroco del Sacro Cuore di Gesù in Tla’ El Ali, Giordania.

“Ringraziamo il Signore per il dono della cattedrale di Nostra Signora d’Arabia, segno vivente della sollecitudine del Signore per il suo gregge. Il Santo Padre, Papa Francesco, e la comunità Cattolica in Bahrain ringraziano Sua Maestà il Re Hamad bin Isa al Khalifa per il fatto di aver mantenuto la tradizione della famiglia reale nel sostegno offerto alla Chiesa Cattolica, e per aver donato la terra su cui sorge questa chiesa”: con queste parole il Cardinal Tagle ha introdotto la sua omelia durante la Santa Messa di dedicazione della cattedrale.

Nell’introduzione della sua omelia, il Cardinal Tagle ha ricordato con gratitudine anche il Vescovo comboniano Camillo Ballin, iniziò questo progetto, scomparso nel 2020 prima di vederlo completato, , portato a una felice conclusione dal Vescovo cappuccino Paul Hinder. Quindi, ha ringraziato gli architetti, i costruttori, gli operai, gli artisti e i “tanti benefattori” che hanno contribuito a erigere la nuova chiesa in terra bahrainita.

Il video integrale della consacrazione della Cattedale di Nostra Signora d’Arabia, 10 dicembre 2021.

«Celebrare la dedicazione di una chiesa – ha spiegato il Prefetto di Propaganda Fide nella sua omelia -, vuol dire che essa ora è riservata alle opere sacre per la gloria di Dio e la santificazione del popolo di Dio. Per questo la chiesa è chiamata anche casa di Dio e casa della famiglia di Dio. Voi, cara famiglia di Dio – ha esortato il Cardinal Tagle, rivolto idealmente a tutta la comunità cattolica locale – venite spesso nella vostra casa, in questa chiesa, per incontrare, e conversare, parlare col nostro Padre misericordioso. Venite a casa. Venite spesso. Anche Dio vi aspetta”. Grazie ai frequenti incontri spirituali che avverranno nella nuova cattedrale – ha rimarcato il Cardinal Tagle – nessuno potrà considerare il nuovo edificio come “una bella casa in cui non vive nessuno”, e chiunque si avvicinerà potrà sentire e toccare “l‘amore e le parole della famiglia di Dio, e non il freddo vuoto di un luogo abbandonato. La vostra presenza come figli di Dio benedirà questo edificio».

Un’immagine della cattedrale a lavori quasi ultimata, dalla relazione degli architetti progettisti romani [QUI], dove si trovano altre foto.

La costruzione della nuova cattedrale è durata setto anni e ricordandolo, il Cardinal Tagle ha detto: «Ci sono voluti molti anni per costruire questa chiesa. Oggi possiamo dire che i lavori di costruzione sono terminati. Ma per poter continuare occorre preservarla. Tuttavia, ricordiamoci che mentre termina la costruzione dell’edificio, la costruzione della comunità chiamata Chiesa non finisce mai. San Pietro ci ricorda: “Anche voi, come pietre vive, siete edificate una casa spirituale”. Siamo pietre vive su cui costruire e rafforzare continuamente per diventare una casa spirituale. Secondo lo stesso San Pietro, questa “edificazione” spirituale non ha luogo se non veniamo a Gesù Cristo, che è la pietra angolare vivente su cui siamo edificati come casa spirituale».

«Le pietre e il legno che formano un edificio ecclesiastico rimarranno assemblati insieme per molti anni. Vediamo edifici di tremila anni fa che ancora si mantengono», ha continuato il Cardinal Tagle, mentre i componenti di una stessa comunità possono dividersi e separarsi «anche in un solo giorno».  La comunione delle persone, «pietre viventi» della comunità ecclesiale può perdurare solo se è sempre rinnovata e custodita dalla grazia operante di Cristo, e solo se le «pietre viventi» non si separano mai da Lui, «pietra d’angolo su cui noi siamo edificati come casa spirituale», e così si sottraggono al pericolo di diventare «solo pietre dure e fredde», ha detto il Cardinal Tagle: «Venite al Signore. Trattiamo la vita da lui. E facciamolo insieme. Nessuno dovrebbe essere lasciato solo “pietra”. Con Gesù, pietre diverse possono unirsi per rafforzare la casa familiare comune. Senza Gesù, ci getteremo pietre l’un l’altro, o ci tireremo pietre l’un l’altro».

E per rimanere innestati nella «pietra angolare di Cristo», ha suggerito il Cardinal Tagle, sviluppando l’omelia intorno all’analogia della Chiesa come «edificio spirituale» di «pietre viventi», conviene seguire le «tre vie» rappresentate dall’ascolto della Parola di Dio, dalla partecipazione all’Eucaristia e agli altri sacramenti e dal servizio della carità verso «Cristo presente in chi è affamato e assetato, in chi è straniero, senza casa, ammalato o in prigione».

La Parola di Dio, l’Eucaristia e il servizio della carità

Il Cardinal Tagle ha chiesto: «Come si fa a rimanere pietre vive in Gesù, la pietra angolare?». E ha dato la risposta: «Le letture odierne suggeriscono tre modi. Primo, ascoltando la parola di Dio. Nella prima lettura, il popolo d’Israele ha sperimentato il popolo “ricostruito” o “guarito” ascoltando attentamente il Libro della Legge come annunciato e interpretati dal sacerdote Esdra. Erano commossi ad un certo punto dalla Parola di Dio. Piangevano. Apriremo le nostre menti e i nostri cuori alla Parola di Dio? Lasceremo che lo Spirito di Dio penetri nelle nostre coscienze come la Parola ci rivela? Confidando nella Parola di Dio diventeremo solo pietre vive di fede e saggezza nella nostra società. Spesso le “pietre dure” nella comunità sono quelle che danno più importanza alle loro parole e ai loro pensieri che alla parola di Dio. Ammorbidite i vostri cuori, ascoltate la parola di Dio. Preghiamo anche che i nostri sacerdoti, catechisti e collaboratori siano ripieni di Spirito Santo, affinché, come Esdra, possano interpretare la parola di Dio, “affinché tutti possano comprendere ciò che sta accadendo”».

Il Cardinal Tagle ha continuato: «Secondo: offrendo noi stessi sacrifici spirituali graditi a Dio. Nel Vangelo, Gesù espulse coloro che avrebbero venduto animali da sacrificare nel tempio. Poi dichiarò: “Distruggete questo tempio e in tre giorni lo farò risorgere”. Gesù inaugurò un nuovo sacrificio, non un’offerta della carne e del sangue degli animali, ma l’offerta del suo corpo e del suo sangue. Il luogo del sacrificio non è solo il tempio di pietra, ma il tempio del suo corpo. È il sacrificio e il tempio del sacrificio perfetto. Venite a Gesù e unitevi a lui nell’offerta della vostra vita, del vostro corpo e del vostro sangue a Dio per il bene del prossimo. Celebriamo questo mistero nell’Eucaristia e nei sacramenti. Questo deve diventare la regola della nostra vita. Non basta offrire cose o offerte, per quanto buone o utili. Il sacrificio che piace a Dio è un’offerta a noi stessi. Possiamo offrirci onestamente e onestamente solo se veniamo a Gesù Eucaristia. I sacramenti non sono solo riti o doveri da compiere, ci forniscono un’esperienza viva di Gesù che ci fa vivere e amare le pietre della società. “Fate questo in memoria di me”. Fate ciò che Gesù ha fatto nei sacramenti! Non aggiungiamo durezza di cuore al mondo per il nostro egocentrismo e interesse personale. Camminiamo e viviamo nella via di Gesù. Dimostriamolo con morendo da noi stessi, viviamo veramente».

E ha aggiunto: “Terzo: il ministero dell’amore. Nella prima lettura, il sacerdote Esdra disse alle persone che avevano ascoltato la Parola di Dio: “Andate, mangiate carni grasse e bevete vini dolci e mandate porzioni a quelli che nulla hanno di preparato, perché questo giorno è consacrato al Signore nostro; non vi rattristate, perché la gioia del Signore è la vostra forza”. Il cibo e le bevande sono doni di Dio. Li godiamo con gratitudine. Ma approfittare dei doni di Dio dovrebbe farci ricordare coloro che hanno poco. Godere dei pasti senza riguardo per gli affamati mostra un cuore di pietra. A causa di la durezza di cuore di alcuni muta il pane in pietra, e altri nutrono con le pietre. Fratelli e sorelle, venite a Gesù, la pietra angolare, che ha nutrito gli affamati con la parola di Dio, benedicendo cinque pani e due pesci, e nel suo corpo e sangue. Venite a Gesù che è presente nell’affamato, nell’assetato, nel forestiero, nel senzatetto, nel malato e nel carcerato, e sentite che i vostri cuori sono di nuovo vivi. Fa’ che il mondo conosca Gesù attraverso vostro amore, vostro amore universale che sconfina».

Concludendo, il Cardinal Tagle ha esortato: “Venite a Gesù, pietra viva, e siate comunità viva mediante la Parola di Dio, l’Eucaristia e il servizio della carità. Con la consacrazione di questa cattedrale, dedichiamo anche ciascuno di voi alla vita e al servizio di Gesù Cristo. Possano i nostri cuori essere nel suo cuore immacolato, e possano le pietre vive della comunità cattolica contribuire a rafforzare la solidarietà e l’unità in Bahrain».

Dopo i riti di consacrazione della chiesa, il Prefetto della Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli ha consegnato in dono al Vescovo Hinder un ostensorio, in segno della comunione della Chiesa Cattolica Romana del Bahrain con la Sede Apostolica di Roma e con tutta la Chiesa Universale. Il Cardinal Tagle ha anche consegnato al Vescovo Hinder e all’Arcivescovo Nugent i Decreti con cui viene attribuita alla chiesa appena consacrata la dignità di cattedrale e, nel contempo, riconosciuto alla chiesa della Sacra Famiglia in Kuwait il titolo di concattedrale.

Negli interventi conclusivi della celebrazione, il Cardinal Tagle ha di nuovo commemorato la figura del Vescovo comboniano Camillo Ballin, ringraziando il Signore per il dono “di questo grande uomo e grande missionario”.

CATTEDRALE DI BAHRAIN, PROGETTO DI KIKO ARGÜELLO (Cammino neocatecumenale). Per la progettazione della cattedrale Nostra Signora d’Arabia e dell’attiguo episcopio, il Vescovo Ballin aveva bandito un concorso internazionale. Nel 2014 è risultato vincitore il gruppo di architetti guidato da Mattia del Prete. Del Prete è da decenni il più stretto collaboratore di Francisco Argüello Wirtz, coiniziatore con Carmen Hernandez del Cammino Neocatecumenale.

Fonte: Abouna.org e Agenzia Fides. Foto della consacrazione di Abouna.org.

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