Comunicato degli avvocati difensori degli imputati nel processo in Vaticano contro Becciu + 9: la prova regina dell’accusa è ancora incompleta. E la “singolare intervista” a Pell

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Dopo che dei media italiani – tra cui anche questo Blog dell’Editore su Korazym.org [QUI], che ha correttamente riferito dei tagli e degli omissis effettuati nelle registrazioni audio-video per ordine dell’accusa e quindi che la prova regina dell’accusa è ancora incompleta – hanno riferito che i Promotori di Giustizia vaticani avevano eseguito un ordine del tribunale di consegnare le prove mancanti nel processo 60SA contro Becciu+9 (formalmente ”Procedimento 45.19 RGP”), ieri, giovedì 4 novembre 2021 un gruppo di avvocati della difesa si è lamentato della mancanza di parti dei file audio-video delle deposizioni e interrogazioni. La dichiarazione congiunta è stata rilasciata dagli avvocati che rappresentano 6 dei 10 imputati sotto processo nel Tribunale dello Stato della Città del Vaticano. Tra loro anche l’Avv. Fabio Viglione, il difensore del Cardinale Angelo Becciu.

Poi, nel nostro articolo di ieri abbiamo anche riferito della “singolare intervista” al Cardinal Pell, pubblicata da tre quotidiani italiani, in cui ha detto delle cose gravissime per attaccare il confratello Becciu. Oggi riportiamo al riguardo un appunto del Sismografo.

Scrive oggi Libero Quotidiano, che si tratta di «un pasticcio che somiglia tanto a una censura, chissà se selettiva. E dunque, i difensori si chiedono che cosa contengono quei passaggi tagliati. Elementi che potrebbero screditare la deposizione di Perlasca? Oppure indebolire le accuse a Becciu? Illazioni che, in un processo giusto, non dovrebbero esistere: basterebbe consegnare i documenti integralmente. Non resta che attendere l’apertura della prossima udienza fissata per il 17 novembre in Vaticano».

Testo integrale del Comunicato dei difensori

Apprendiamo da alcune fonti di stampa che il Promotore di Giustizia avrebbe depositato “tutti gli atti del processo vaticano”. In realtà, tale informazione risulta fuorviante. I difensori hanno infatti avuto notizia dell’avvenuto deposito di una mole imponente di registrazioni, disseminate in 52 dvd, tra cui 5 interrogatori di mons. Perlasca, ex direttore dell’ufficio Amministrativo della Segreteria di Stato.

Tuttavia, con vivo sconcerto, abbiamo constatato che dalle registrazioni sono stati omissati brani di dichiarazioni ad insondabile giudizio del Promotore, in ragione di asserite “esigenze investigative”. Tali “omissis” riguardano anche i video delle dichiarazioni di mons. Perlasca. Il materiale depositato è pertanto ancora incompleto.

È bene ricordare che il Promotore, nell’udienza del 27 luglio, si era dichiarato pronto a depositare tutto il materiale audiovideo, ivi comprese le dichiarazioni di mons. Perlasca. Poi, il 9 agosto, non aveva ottemperato alla ordinanza con la quale il Tribunale aveva ordinato il deposito, adducendo ragioni di privacy. Infine, il 3 novembre, ultimo giorno utile per il deposito imposto con una seconda ordinanza del Tribunale, ha depositato versioni “omissate” dei video invocando, per la prima volta, presunte esigenze investigative, non riscontrabili in alcun modo dalla difesa, né dallo stesso Tribunale.

Nel riservarci ogni iniziativa nelle sedi proprie, ci limitiamo a rilevare, a fronte delle notizie di stampa incredibilmente diffuse, che ancora una volta i difensori e lo stesso Tribunale non saranno nelle condizioni di poter disporre del materiale integrale acquisito durante le indagini, che il Tribunale ha reiteratamente ordinato al Promotore di depositare.

Avv. Luigi Panella
Avv. Fabio Viglione
Avv. Ambra Giovene
Avv. Marco Franco
Avv. Massimo Bassi
Avv. Cataldo Intrieri
Avv. Salvino Mondello
Avv. Agnese Camilli Carissimi
Avv. Domenico Aiello


La singolare intervista del Cardinal Pell a la Repubblica, al Corriere della Sera e a La Stampa è solo un’operazione delle Edizioni Cantagalli per vendere un libro?

(L.B. – R.C. – a cura Redazione “Il Sismografo”, 4 novembre 2021) – Domenico Agasso (La Stampa) e Paolo Rodari (la Repubblica) – del gruppo editoriale GEDI – e Gian Guido Vecchi (Corriere della Sera) di RCS MediaGroup, ieri, hanno intervistato, insieme, il cardinale australiano George Pell alla vigilia della presentazione, oggi nel Senato italiano, del suo libro “Diario dal carcere”. L’intervista è stata pubblicata oggi giovedì e fin dall’inizio, come ci hanno fatto notare moltissimi lettori, tutto è apparso confuso e ambiguo poiché in un primo momento non si precisava il nome dei giornalisti presenti all’incontro con il porporato seppure erano 3 e gli autori delle domande. Oltre a questa singolarità che ha seminato ombre, dubbi e sospetti sull’operazione giornalistica, che si dice fosse solo editoriale, alcune domande molto mirate e soprattutto le risposte del Cardinal Pell lasciano esterrefatti. È vero che il porporato australiano è molto irruente e perentorio ma questa volta ha detto delle cose gravissime per attaccare il Cardinale G. A. Becciu, attualmente sotto processo (e quindi innocente fino a prova contraria). È lo stesso diritto che Pell rivendicava con forza, giustamente, quando lui era imputato di pedofilia in Australia. L’avvocato del Card. Becciu ha risposto subito a Pell puntualizzando in modo circostanziato le cose più rilevanti. E questo è un grande aiuto per trovare la verità storica e giudiziaria della vicenda, cosa non facile.

Appare però molto chiaro che il Cardinal Pell – che ha vissuto, seppure innocente, un calvario simile a quello di Becciu e dovrebbe essere sotto processo canonico come annunciò l’allora Direttore della Sala Stampa della Santa Sede, Alessandro Gisotti [1] – sembra voler regolare conti personali sovrapponendoli al momento difficilissimo che vive la Chiesa e il papato. Agire in questo modo danneggia l’anima e la sensibilità dei cattolici che prendono sul serio il Vangelo.

Vogliamo come semplice e minuscoli laici cattolici porre una domanda: fino a quando si potrà andare avanti così? Come si permettono queste cose e perché chi ha il potere e l’autorità non prende misure tempestive e adeguate. Questa strada porta all’abisso.

[1] Mercoledì 27 febbraio 2019 – Vaticano
Rispondendo alle domande dei giornalisti, il Direttore “ad interim” della Sala Stampa della Santa Sede, Alessandro Gisotti, ha affermato: “Confermo che il cardinale George Pell non è più il Prefetto della Segreteria per l’Economia. Posso inoltre chiarire che, dopo la sentenza di condanna di primo grado nei confronti del Cardinale Pell, la Congregazione per la Dottrina della Fede si occuperà ora del caso nei modi e con i tempi stabiliti dalla normativa canonica”.
Responding to the questions of several journalists, the Director “ad interim” of the Press Office of the Holy See, Alessandro Gisotti, has affirmed: “I confirm that Cardinal Pell is no longer Prefect of the Secretariat for the Economy. I can also clarify that, after the guilty verdict in the first instance concerning Cardinal Pell, the Congregation for the Doctrine of the Faith will now handle the case following the procedure and within the time established by canonical norm”.

«Oggi il Card Pell, per dar vita ad una non così nobile operazione commerciale di presentazione del proprio libro, convoca una conferenza stampa con i tre principali giornali italiani. Per aumentare la risonanza mediatica per l’ennesima volta insinua dei dubbi sulla correttezza morale del Card Becciu in relazione a fantasiose somme versate per inquinare il processo a suo carico in Australia. In più, ricostruisce in modo falso le vicende finanziarie della Segreteria di Stato. Quanto schifo deve ancora sopportare dentro le mura il Card. Becciu prima che il tribunale si pronunci sulla sua innocenza/colpevolezza dopo il “giusto processo”?» (Mario Becciu, 4 novembre 2021).

«Operazione mediatica Pell perfettamente riuscita. Le sue menzogne miste ad insinuazioni riescono ad oscurare la notizia della consegna della “prova regina” tagliata e con omissis!!! Che coincidenze ripetute!!!» (Mario Becciu, 5 novembre 2021).

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