Esiste una manifestazione di clericalismo più eclatante del suggerimento che chiunque, anche un Romano Pontefice, possa riscrivere le leggi di Dio?

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Condividiamo di seguito nostra traduzione italiana dall’inglese dell’articolo L’ultimo clericalismo a firma di Philip Lawler pubblicato ieri, 2 novembre 2021 su Catholic Culture. L’autore ha evidenziato i punti cruciali in una serie di sei Tweet: «Mi sento assolutamente fiducioso nel dire che il Papa NON ha descritto Biden come un buon cattolico. Come potrebbe essere “pastorale” incoraggiare Biden in una pratica con cui rischia la sua dannazione? Come ci si può aspettare che Biden (o chiunque altro) sappia che è una cosa grave ricevere l’Eucaristia mentre si sostiene l’aborto, se il Vicario di Cristo gli dice di non preoccuparsene? Quando il Papa (o qualsiasi vescovo, o qualsiasi sacerdote) prende la decisione “pastorale” di dire a un peccatore che può tranquillamente ignorare la legge di Dio, quel chierico pensa davvero di avere il potere di distribuire dei lasciapassare “esci dall’inferno gratis”? Mentre può dare l’assoluzione per un peccato passato, un sacerdote non può certamente dare il permesso che il peccato continui. Papa Francesco si scaglia spesso contro le abitudini del clericalismo. Ma esiste una manifestazione di clericalismo più eclatante del suggerimento che chiunque, anche un Romano Pontefice, possa riscrivere le leggi di Dio?».

A questo punto diventa sempre più inevitabile, che la Santa Sede si esprime in modo inequivocabile sull’ormai arcinota affermazione di Sleepy Joe, in riferimento alla sua conversazione privata con Papa Francesco, in risposta alla domanda di un giornalista, negando che avevano discusso dell’aborto: «Abbiamo solo parlato del fatto che era felice che io sia un buon cattolico e che dovrei continuare a ricevere la Comunione». Interrogato su quanto affermato da Biden, il Direttore della Sala Stampa della Santa Sede, Matteo Bruni ha detto ai giornalisti: “Lo considererei un colloquio privato, limitato a quanto detto nel comunicato pubblico”.

«I fear that the Church has lost its prophetic voice. Where are the John the Baptists who will confront the Herods of our day? [Temo che la Chiesa abbia perso la sua voce profetica. Dove sono i Giovanni Battista che affronteranno gli Erode dei nostri giorni?]» (Bishop Thomas Tobin @ThomasTobin1 – Twitter, 29 ottobre 2021).

L’ultimo clericalismo
di Phil Lawler
Cultura Cattolica, 2 novembre 2021

(Nostra traduzione italiana dall’inglese)

Se credi al Presidente Biden (un grande “se”), Papa Francesco ha detto che il Presidente dovrebbe continuare a ricevere la comunione, nonostante il suo persistente sostegno all’aborto legale senza restrizioni.

Questo, da un Papa che ha definito l’aborto come omicidio e ha paragonato la pratica all’assunzione di un sicario della mafia?

La Santa Sede, fedele alla sua inutile pratica di pubbliche relazioni, non commenta il resoconto di Biden, proprio come ha rifiutato di commentare citazioni oltraggiose attribuite al Papa in precedenti conversazioni, in particolare con il suo amico il giornalista Eugenio Scalfari. Tuttavia, come ha spiegato Jeff Mirus, è sfortunatamente fin troppo facile credere che il rapporto di Biden sia molto probabilmente accurato.

Beh, parzialmente esatto. Nelle sue dichiarazioni alla stampa trasparenti e egoistiche, Biden ha detto: “Abbiamo solo parlato del fatto che era felice che io sia un buon cattolico e che dovrei continuare a ricevere la Comunione”. Mi sento assolutamente fiducioso nel dire che il Papa non ha descritto Biden come un buon cattolico. Non è il genere di cose che dice questo Papa e certamente non il genere di cose che direbbe a un Capo di Stato in visita. Il conciso riassunto ufficiale della conversazione, diffuso dalla Sala Stampa della Santa Sede, ha affermato che “nel corso dei cordiali colloqui ci si è soffermati sul comune impegno nella protezione e nella cura del pianeta, sulla situazione sanitaria e la lotta contro la pandemia di Covid-19, nonché sul tema dei rifugiati e dell’assistenza ai migranti”, non sulla vita spirituale di Biden.

Tuttavia è perfettamente plausibile che, se Biden lo avesse interrogato sull’argomento, Papa Francesco avrebbe potuto incoraggiarlo a continuare a ricevere la Comunione. Ciò sarebbe coerente con le sue osservazioni ai giornalisti solo poche settimane prima, quando disse: “Non ho mai rifiutato l’Eucaristia a nessuno” e consigliò ad altri sacerdoti: “Sii pastore e non andare in giro a condannare”. È coerente con la sua affermazione nella Evangelii gaudium che l’Eucaristia “non è un premio per i perfetti, ma una potente medicina e nutrimento per i deboli”.

Ancora una volta, il Papa condanna inequivocabilmente l’aborto come omicidio. E Biden, altrettanto inequivocabilmente, non solo sostiene la pratica, ma favorisce il finanziamento dei contribuenti per l’omicidio. Nel 2006 i vescovi latinoamericani hanno rilasciato una forte dichiarazione – secondo quanto riferito guidata a compimento dal Cardinale Bergoglio, il futuro Pontefice – secondo cui i legislatori cattolici non dovrebbero ricevere la Comunione se promuovessero “gli abominevoli crimini dell’aborto e dell’eutanasia”. Nello stesso anno i vescovi statunitensi dissero che i politici cattolici “dovrebbero astenersi” dalla Comunione se rifiutassero l’insegnamento della Chiesa su questioni morali fondamentali. E naturalmente il Canone 915 stabilisce che coloro che “ostinatamente persistono in peccato grave manifesto non siano ammessi alla Santa Comunione”. Così la stessa legge della Chiesa indica che non è semplicemente una questione di coscienza dell’individuo, decidere se debba o meno ricevere l’Eucaristia; i ministri della Chiesa hanno l’obbligo di prevenire lo scandalo.

Com’è possibile, quindi, nonostante la chiara luce di queste limpide dichiarazioni papali ed episcopali, e il chiaro linguaggio del diritto canonico, che Papa Francesco possa aver detto a Biden di continuare a ricevere la Comunione? San Paolo ci avverte che chi riceve l’Eucaristia indegnamente «mangia e beve il giudizio su se stesso» [1 Cor 11,29] Come potrebbe essere “pastorale” incoraggiare Biden in una pratica che rischia la sua dannazione?

Ma aspetta; c’è una complicazione. Per essere colpevoli di un peccato mortale, bisogna essere consapevoli che la cosa è grave. Come ci si può aspettare che Biden (o chiunque altro) sappia che è una cosa grave ricevere l’Eucaristia mentre si sostiene l’aborto, se il Vicario di Cristo gli dice di non preoccuparsene?

Quando il Papa (o qualunque vescovo, o qualunque sacerdote) prende la decisione “pastorale” di dire a un peccatore, che può tranquillamente ignorare la legge di Dio, quel chierico pensa davvero di aver risolto il problema? Crede nel suo potere di distribuire dei lasciapassare “esci dall’inferno gratis”? La faccenda è ancora grave; l’offesa a Dio rimane. Forse il chierico prende su di sé la colpa del peccato, ma la violazione oggettiva della legge naturale permane e indubbiamente arrecherà danno, specialmente al trasgressore.

Nostro Signore ha dato ai suoi apostoli l’autorità di assolvere i peccati, ma non di scusarli. Un sacerdote, nella confessione sacramentale, può invocare il potere di Cristo per cancellare il peso della colpa. Ma non può ridefinire gli statuti che Dio ha stabilito; non può modificare il Decalogo. E mentre può dare l’assoluzione per un peccato passato, certamente non può dare il permesso che il peccato continui.

Papa Francesco si scaglia spesso contro le abitudini del clericalismo. Ma esiste una manifestazione di clericalismo più eclatante del suggerimento che chiunque, anche un Romano Pontefice, possa riscrivere le leggi di Dio?

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